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Recensione di: Matteo "Bonvi" Bonvicino


Tom Clancy’s Rainbow Six può essere considerato uno dei giochi più belli del genere di strategia militare che vi metterà alla prova per parecchio tempo, potendo infatti giocarlo in tre modalità differenti, dalla più facile in cui i nemici sono scemi alla più difficile in cui dovrete tendere le orecchie e stare con gli occhi spalancati per evitare di finire all’obitorio. Il Rainbow Six, infatti, è un organo speciale che si occupa di missioni pericolose, task forces e quant’altra roba del genere. Corre l’anno 1999 quando a Londra, durante un meeting in un ambasciata, alcuni estremisti si impossessano dell’edificio e prendono ostaggi alcuni ambasciatori. Dall’alto arrivano degli ordini e qualcuno deve pur fare il lavoro sporco ! Non essendo disponibili Bruce Willis o Sly Stallone, decidono di mandare voi ( che fortuna, eh ? ) a rischiare la pelle. Le informazioni che avete a disposizione sono, in realtà, non molto esaurienti all’inizio, ma con il procedere del gioco verrete collegati agli enti più svariati ed a personaggi politici interessanti. Una volta che il vostro boss vi avrà dato gli ordini non vi resta che eseguirli. E qui entra in gioco uno degli aspetti più interessanti di Rainbow Six, la pianificazione della missione. Si parte con un semplice Roster in cui compaiono i membri del Rainbow a disposizione, il loro status ed altre informazioni ( potrete così scoprire che un certo Santiago Arnavisca potrebbe avere la vostra stessa età oppure un altro vostro compagno potrebbe compiere gli anni nello stesso giorno, interessante no? ). Uno volta scelti i membri da portare in missione ( suggerisco di scegliere con perizia i vostri compagni perché in missione è importante che ognuno dei membri sia all’altezza ) si passa ad un’altra videata che ci permette di scegliere l’abbigliamento mimetico più opportuno.

Con questa videata deciderete tutto il vostro armamentario. Fate bene attenzione a ciò che vi portate dietro, altrimenti sprecherete solo tempo prezioso. Altra videata, altra marea di possibilità. Qui pianificherete ogni movimento delle squadre d’assalto e tutto il necessario per entrare in azione.

Sono presenti, infatti, uniformi mimetiche tipiche di azioni nella sabbia infuocata del deserto, nelle foreste più fitte, in paludi oppure alcune più “ casual “ come quelle urbane. Ogni tipo di uniforme può essere portata in modalità light, medium oppure heavy (dove avrete il volto protetto da caschi antisommossa ed il corpo rivestito da due o tre giubbotti antiproiettile...). Scelto cosa indossare, dovrete scegliere le armi da portarvi appresso ( ne avrete a disposizione due ); avrete poi la possibilità di usare altri due blocchi liberi per le munizioni ed altri “ gingilli “ molto sfiziosi. Le armi spaziano da mitragliatrici a fucili a pompa, passando per una Beretta con o senza silenziatore, una revolver automatica e kit per gli artificieri. Voilà, si passa alla quarta videata. In questa, dovrete decidere come organizzare le squadre e chi mettere al loro comando. Il tutto deve essere fatto seguendo un piano stabilito per missioni di questo tipo oppure elaborandone uno di testa nostra ( un’apposita finestra di testo provvederà alla suddetta richiesta ). Quando siete pronti ad assimilare il piano potrete passare alla sezione più spettacolare che, a mio avviso, consente di sviscerare in ogni più minuto particolare il nostro bel piano d’azione. Davanti ai nostri occhi possiamo vedere una pianta del luogo che presto andremo a visitare contrassegnato da diversi segnali e X colorate. Ogni colore rappresenta una squadra ed il relativo percorso. Grazie a queste indicazioni ci sarà possibile ( è praticamente indispensabile per la riuscita del piano … ) preparare trappole, imboscate o quant’altro possa venirvi in mente. La mappa può anche essere visualizzata in tre dimensioni così si può fare riferimento non solo ai piani più bassi ma estrapolare anche via di fuga congegnali partendo magari dal terzo o dal quarto piano di un edificio o di uno stabilimento. Dopo esservi scervellati su come procedere ( ricordo che le missioni aumentano di difficoltà con il passare del tempo, quindi vi troverete ad elaborare vere e proprie task forces … ) passerete a scegliere la vostra squadra e poi, finalmente, potrete scendere sul campo. Come se non bastasse, tutta la preparazione, è corredata da una musica veramente coinvolgente che saprà attirarvi sempre più. Ma non perdiamoci in divagazioni: dobbiamo salvare il Mondo !

L’introduzione alle varie missioni è corredata con una musica accattivante e da fotografie molto ben realizzate. La visuale dalle spalle ci permette di capire con esattezza i movimenti che compiamo e l’ambiente che ci circonda. Bello, vero ?

Quando sarete in missione, dovrete tenere gli occhi non solo bene aperti ma spalancati perché questo non un gioco alla Quake, Duke Nukem o alla Tomb Raider (nonostante ci sia la possibilità di cambiare le visuale nei due modi famosi, in soggettiva o alle spalle … ) ma un vero “ simulatore “. Mi spiego subito fornendo un esempio di comparazione tra Quake e Rainbow Six. Nel primo, nel caso mi trovassi in situazioni un po’ complicate, magari con due nemici dietro l’angolo, mi basterebbe catapultarmi a velocità folle fuori dal mio nascondiglio e sparare all’impazzata, tanto l’energia che ho è ancora 85 ! Non mi preoccuperei certo di beccarmi in pieno volto un colpo di RPG o di fucile a pompa, tanto la mia pellaccia è molto resistente. Seguendo questo pensiero, ma stupidamente, giocando a Rainbow Six, mi sono trovato nella stessa situazione: dal sottoscala di un palazzo potevo vedere chiaramente un losco figuro aggirarsi sinistramente e perlopiù armato di mitra. Senza pensarci due volte ( ma avrei fatto meglio … ) mi sono gettato ed ho cominciato a sparare. Purtroppo per me è stato più veloce lui: è bastato un solo colpo in mezzo agli occhi ed ho potuto conoscere di persona San Pietro che non attendeva il mio arrivo. Questo, secondo il mio parere, è senza dubbio l’aspetto più pregevole dell’intero gioco: non più azioni avventate e pazze sparando di qua e di là ma azioni ben pensate e scrupolose, pena la morte istantanea. Inoltre c’è la possibilità di rimanere solo feriti, magari buscandosi un proiettile in una coscia o in un braccio. Comunque sia, anche se sarete uccisi, potrete continuare l’azione impersonando un altro membro della vostra squadra o di un’altra a piacimento. Ma passiamo ad un altro aspetto del gioco che lo rende molto interessante: la grafica. Grazie al supporto di schede acceleratrici, giocare a Rainbow Six sarà come vivere in prima persona la moltitudine di vicende a cui verrete chiamati a risolvere. Grazie alla buona grafica sarete in grado di decidere (azionando lo zoom del fucile ) se colpire il nemico in fronte o in bocca, in un occhio o nell’altro, magari colpirgli la mano per evitare che riesca a sparare. I dettagli, poi, non si limitano alle persone, ma anche agli edifici ed all’ambiente di sfondo: scale, porte finestre, piante, acqua e cielo sono solo alcuni esempi. Tutto questo è contornato da atmosfere che potrebbero dare la polvere a film come Delta Force o Rambo. Un esempio? Superata la prima missione, sarete spediti in Africa a combattere alcuni terroristi Uthu e, successivamente, su una piattaforma petrolifera che rischia di esplodere. Ed ancora, dovrete recuperare ostaggi e portarli in slavo fuori dalla zona “ calda “, sempre attenendovi a due regole fondamentali: agire nell’ombra e portare a termine la missione con meno vittime possibili. Ultima chicca, il Training: una sezione completa che vi permetterà di affinare le vostre tecniche di killer e di stratega.

L’interno dell’ambasciata a Londra. Gli arredamenti delle varie stanza, compreso questo magnifico salone principale, sono ottimamente realizzati. Missione compiuta: il prigioniero è stato tratto in salvo e i terroristi uccisi. Meglio di così...

Tutto è rappresentato come i classici allenamenti che si possono vedere nei film e documentari sulla CIA o sull’FBI. Usando, infatti, gli innumerevoli percorsi stabiliti per allenarvi, vi troverete a fronteggiare con sagome che sbucano da porte e finestre, percorsi misti tra edifici in cerca di bersagli da colpire, poligoni di tiro dove poter imparare ad usare lo zoom dei fucili mitragliatori e le pistole con il silenziatore, mini avventure che prevedono la neutralizzazione di criminali e il recupero di ostaggi ed infine, vere e proprie storie nella storia che vi permetteranno di affinare le vostre doti. Il tutto deve essere pianificato e studiato prima dell’azione. Questo fa di Rainbow Six un gioco completo in ogni sua parte, dalla musica alla grafica alla pianificazione ed agli effetti speciali, nonché alle sequenze video che precedono o seguono lo svolgersi delle missioni. Se devo essere sincero, all’inizio è stato un po’ deludente trovarmi a smanettare su un gioco molto bello ma che, essendo veramente difficile, prevede durante il suo svolgersi la nostra morte. Quake aveva segnato il passo, ed ora ero al cospetto di qualcosa di estremamente diverso. All’inizio sarà fastidioso interrompere le missioni tutte le volte che vi sparano addosso poiché siete già fritti ma poi, con il tempo, assaporerete anche voi la qualità di questo gioco che vi lascerà a bocca aperta.

Titolo: Tom Clancy's Rainbow Six
Software House: Take 2
Sviluppatore: Red Storm Entertainment
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 133, 16 MB di RAM, Cd-Rom 4x, 120 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 5, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium 200, 32 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, Acceleratore grafico 3D comp.D3D.

Gioco provato su: Pentium 233 MMX, 32 Mb Ram, Diamond Monster 3D 4 Mb, Sound Blaster 16, Cd-Rom 24x. Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di rallentamento.


Grafica -
La qualità della grafica è discreta, anche se i vari ambienti sono realizzati molto bene e ci sono alcuni tocchi di classe.

Effetti Sonori -
Il sonoro conferisce maggiore realismo all'azione ed è realizzato alla grande.

Musica -
Una discreta colonna sonora, che poteva anche essere realizzata meglio.

Giocabilità -
Il gioco si controlla come un normale sparatutto 3D, per cui non dovreste avere grossi problemi di sorta.

Longevità -
Parecchie missioni e necessità di stare sempre all'erta. Dovrebbe tenervi impegnato per parecchio.

Real. Tecnica -
Qualche bug di troppo (si possono correggere con una patch) e alcuni problemi. Il gioco rimane comunque molto giocabile.

Ric. Hardware -
Con un P200, 32 Mb Ram e acceleratore 3D ne avete a sufficienza.

Totale -
Sicuramente una grossa sorpresa per un titolo di cui si era sentito parlare molto poco ma che alla fine si è rivelato assolutamente migliore di molti altri prodotti del genere. Rainbow Six è un gioco coinvolgente, avvincente e in cui dovrete sempre stare all'erta e mai uscire troppo allo scoperto, altrimenti, sarete finiti. Se vi piace il genere, dovrete sicuramente averlo nella vostra softeca e, se volete qualcosa di nuovo, forse R6 allora fa proprio per voi.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.