
Il mondo dei videogiochi è quanto di più strano, strambo ed eterogeneo mi sia capitato di vedere. Alcuni vedono nell'intrattenimento videoludico solo un modo di divertirsi fatto di pixel e codici binari, altri, come me, cercano di affermare anche la valenza artistica di questi prodotti ma altri, nei videogiochi, vedono l'unico modo per realizzare i propri sogni. Da ormai tempo indeterminato la Origin ha fatto sua questa filosofia, loro "creano mondi" che hanno visto un susseguirsi di successi incredibili con il concepimento degli otto episodi della saga Ultima, la più longeva che ricordi. Saga che, a questo punto, termina con l'ultimo episodio, Ascension. L' hype sviluppatosi attorno a questo titolo è quindi del tutto giustificato, e le attese sono state spasmodiche, soprattutto se si tiene in considerazione che la programmazione è iniziata ben prima del 1996. Varie componenti, tante promesse e, soprattutto, i capricci di Lord British hanno fatto in modo che Ascension finisse tra gli scaffali solo in questi giorni. E, vi anticipo, le polemiche non mancheranno di certo. Già, la Origin ha sfornato un prodotto che, purtroppo, mantiene poche delle promesse che aveva fatto, deludendo gran parte degli utenti che hanno potuto provare il gioco ma che soprattutto non può in alcun modo ritenersi un prodotto compiuto. Le intenzioni della Origin, con questo ultimo capitolo, erano quelle di costruire un mondo credibile e plausibile in ogni sua componente, dove il giocatore avrebbe potuto immergersi e vivere esperienze del tutto nuove, dove avrebbe potuto passare il tempo anche senza attenersi strettamente al filo conduttore. Tutto questo lavoro, stando a tutte le dichiarazioni rilasciate, si sarebbe composto si alcuni perni fondamentali: una trama ricca ed epica, estremamente coinvolgente; totale interazione col mondo circostante, sia con i PNG sia con gli oggetti di cui si compone e attraverso una moltitudine di quest alternative da risolvere; motore grafico di estremo impatto e che riproducesse esattamente la fisica di tutti gli oggetti, baricentro e accelerazione gravitazionale compresa; comparto sonoro adatto a completare un gioco concepito come full-immersion in senso stretto. Già da ora posso dirvi che almeno la metà di queste componenti sono state portate a termine felicemente, altre invece rivelano una incompletezza che rende evidente una affrettata programmazione realizzata non con la perizia del caso. Ultima Ascension si rivela quindi un gioco dai mille volti, sfaccettato e complesso, la contraddizione fatta videogioco. La prima componente, quella della trama, non può che ricevere una valutazione del tutto positiva. Il vostro scopo sarà evidente fin dall'inizio e anche abbastanza lineare, ma rivela dei momenti di rara atmosfera. L'inizio del gioco vi vedrà svegliarvi in casa vostra dove sarete convocati da Lord British, che reclamerà nuovamente il vostro aiuto. Questa prima fase fa un po' da tutorial, e lo fa anche in maniera soddisfacente. Prima di immergervi nell'avventura vera e propria, infatti, dovrete recuperare all'interno della casa i vari oggetti fondamentali per le vostre peregrinazioni, in modo tale da impararne anche l'uso.
Usciti dall'edificio, vi addentrerete nei vostri giardini dove potete far pratica con alcuni mostri per capire il sistema di combattimento, da subito immediato. Quando vi sentirete pronti andrete ad incontrare la zingara che vi fornirà il portale per Britannia, ma prima dovrete rispondere ad alcune domande. Vi verranno posti infatti sette quesiti, al termine dei quali, in base alle vostre risposte, verrà deciso il vostro ruolo all'interno della trama principale e verranno così stabilite le caratteristiche più idonee al vostro personaggio, le classiche forza, destrezza ed intelligenza. Arrivati a Britannia, lo stesso Lord British vi spiegherà i motivi della vostra convocazione. Il Guardiano per l'ennesima volta sta tentando di conquistare Britannia. Le terre circostanti, infatti, hanno visto l'erigersi dal suolo di otto immense colonne di pietra, il simbolo delle virtù fondamentali che stanno per essere corrotte, ciò che significherebbe il caos totale e la morte dei principi fondamentali di Britannia. Viene rispolverato così il sistema delle otto virtù degli episodi IV-VII che pone quindi un senso di spiritualità a tutta la vostra missione, fino all'ascensione dell'Avatar allo stato di Titan of Ether, unica veste nella quale potrà affrontare faccia a faccia il Guardiano. Oltre la trama fondamentale si avranno chiaramente una moltitudine di quest alternative che sosterranno il gioco in modo da renderlo tanto vasto da richiedere intorno alle 200 ore di gioco per il suo completamento. Mai comunque vi allontanerete tanto da sentirvi estranei al leit-motiv, e a volte saranno proprio le quest secondarie ad indirizzarvi meglio verso la trama principale. Queste, come è chiaro che sia, sono affidate all'Avatar da tutti i personaggi più o meno secondari che riempiono la vita di Britannia, i cosiddetti PNG, ovvero i personaggi non giocanti. A loro spetta l'interazione col mondo, a loro spetta l'arduo compito di farvi sentire in un mondo vero. Per quanto riguarda le quest, queste sono realizzate magnificamente sia come articolazione sia come idee; quello che però non convince è il comportamento degli stessi NPC. Se da un lato i primissimi dialoghi sono plausibili, credibili e molto, molto ben fatti, dall'altro lato quando essi avranno esaurito ciò che hanno da dirvi ricominceranno a parlare daccapo nel caso in cui cercaste di carpire altre informazioni. E quando dico "parlare daccapo", intendo che diranno esattamente le stesse cose, senza cambiare una virgola, come se non vi avessero mai visto. Questo, lo capite bene, distrugge l'atmosfera che era stata creata con i primissimi, bellissimi dialoghi. Per il resto, non si può non riconoscere alla Origin di aver fatto un ottimo lavoro. La gente comune passeggia per il paese e non di rado incontrerete i cittadini che scambiano quattro parole per passare il tempo, o dei veri e propri comizi di piazza o ancora moglie e marito che litigano oltre che, chiaramente, gente che fa il proprio lavoro. Fantastico il fabbro che, nel lavorare il metallo, viene disturbato dal proprio cane che vorrebbe giocare con lui. Inoltre, e questo è importante, le gente sente, trasuda l'atmosfera di corruzione e intolleranza che sta attraversando Britain a causa del Guardiano. L'interazione, chiaramente, si realizza anche attraverso la possibilità di manipolare gli oggetti, di indossare vestiti, rompere quasi ogni cosa e utilizzarla in maniera logica ed appropriata. Altro elemento chiave è l'esplorazione, che può essere funzionale o fine a se stessa. Funzionale, chiaramente, al gioco: Britannia è un mondo vastissimo, e portare a termine sia le quest che il gioco vero e proprio vi costringerà a viaggiare per tutto il continente. Ma, come ho detto, l'esplorazione può anche essere fine a se stessa, nel senso che mai in un videogioco avevo trovato tanto divertimento nel vagare e notare ogni cosa, apprezzare i particolari ed ammirare il paesaggio, passeggiare e conoscere città. La Origin, in questo senso, ha svolto un lavoro che ha del meraviglioso, loro "creano mondi" e stavolta l'hanno fatto davvero.
Quello che sembra fondamentale è stato svolto con tutte le dovute attenzioni. Per quanto riguarda la giocabilità, questa si avvale di un sistema di controllo estremamente simili a titoli pienamente collaudati (mi riferisco a Ultima On-Line...) risultando quindi estremamente immediati. L'interfaccia grafica è chiara sin dall'inizio, e sullo schermo potrete in un istante tenere sotto controllo l'energia, il livello di copertura dell'armatura e l'efficacia delle armi offensive. Funzionali anche gli hot key della tastiera, con i quali potrete immediatamente richiamare quanto vi è più utile in ogni situazione. Per la prima volta (almeno credo...) in un gioco di ruolo è stato inserito il comando del salto: no, non preoccupatevi, non avrete mai a che fare con piattaforme alla Tomb Raider o come un qualsiasi arcade, ma sarà comunque utile per raggiungere posti dove altrimenti non potrete mai arrivare. In pieno accordo con il GdR, compiere salti non dipenderà dalla vostra abilità "arcade", poiché il cursore del gioco indicherà, tra le altre cose, il punto in cui si potrà arrivare con un salto, che verrà praticato con la barra spaziatrice. Non vi servirà prendere la rincorsa o calcoli millimetrici, tutto è stato studiato per non stonare con l'impostazione GdR. L'Avatar avrà anche la possibilità di nuotare ma questa abilità è molto, molto difficile da gestire. Il mouse in questo frangente non risponde perfettamente alle vostre intenzioni con il risultato di rendere il nuoto una delle esperienze più negative del gioco. Un altro difetto di gestione è dovuto dalla funzionalità dello zaino, che è praticamente diviso in tanti blocchi. In ogni blocco va riposto un oggetto e quando questi riempiranno tutti gli spazi possibili non si potrà portare con sé più nulla. Quello che stupisce è la divisione così schematica di un elemento tanto importante quale è lo zaino: non sono pochi, infatti, quelli avrebbero preferito una gestione in base al peso degli oggetti trasportati e quindi in base al punteggio della forza piuttosto che un ingombro fisico. I tasti non sono configurabili, ma poco male, di default sono comunque stati implementati nella maniera migliore. I combattimenti avverranno in tempo reale: la pressione del tasto sinistro del mouse farà in modo che l'Avatar sferri un colpo con l'arma di turno, ma saranno le vostre statistiche ed abilità a determinare il danno provocabile, ed anche qui quindi il gameplay è stato studiato per non scontentare i puristi, ma per essere comunque immediato. Tutte le abilità cresceranno poi con l'aumentare dell'esperienza, ed alcune potranno anche essere comprate attraverso un addestramento fornito da alcuni personaggi che incontrerete, previo opportuno compenso. La difficoltà comunque sarà progressiva, soprattutto per quello che riguarda gli enigmi. C'è da sottolineare però come la AI sia stata programmata in maniera mediocre: i nemici non sembrano ragionare sull'attaccare, semplicemente si muovono verso di voi per sferrare i colpi a loro consentiti, e non saranno neanche in grado di studiare una traiettoria di movimento adeguata, visto che si dirigeranno verso di voi in linea retta. Se, ad esempio, tra voi e il nemico si frappone un ostacolo, raramente questo sarà aggirato, ma molto spesso la vostra preda rimarrà bloccata a subire i colpi delle vostre frecce. Disarmante. Quello che nel complesso la Origin è riuscita ad offrire è comunque un mondo finalmente concreto e pulsante, un lavoro di design che ha dello storico, a patto però che riusciate a far muovere quello che il monitor vi propone. Qui entriamo nel discorso tecnico dove, a malincuore, dovrò praticamente sciogliere tutte le lodi che ho fin qui tessuto. L'intento della Origin, come detto in sede di introduzione, era quello di avere un motore grafico di forte impatto, che consentisse la ricostruzione di qualsiasi edificio complesso e paesaggio pensabile, il tutto con un dettaglio che avesse dello straordinario. Devo ammettere che le textures usate hanno dello spettacolare ed alcuni effetti grafici fanno cadere la mascella, e soprattutto i personaggi e qualsiasi forma di vita sono dotati di particolari degni di un film. Tutto questo, però, va in contro a un frame rate insostenibile, che rende sgradevole quasi ogni componente del gioco, ma non perché io sia un maniaco della fluidità o altro, ma proprio perché la scattosità rende assolutamente ingiocabile il tutto.
Immaginatevi, nel ben mezzo di un combattimento, che il vostro scroll si blocchi improvvisamente e riprenda qualche frame più tardi quando ormai il vostro Avatar giace sul terreno privo di vita. Anche solo godere degli splendidi paesaggi costruiti con un complessissima planimetria diventa impossibile, cosicché tutte le buone, ottime intenzioni vanno disperse. E questo non perché la macchina su cui il gioco è stato provato sia poco potente, anzi, a detta della stessa Origin l'uso di una scheda Voodoo 3 dovrebbe dare i risultati migliori. Niente di tutto questo, il problema risiede nel codice e non c'è macchina che tenga, purtroppo. Senza contare i numerosi bug che affliggono tutto il contesto binario: oggetti sospesi e texture che spariscono sono all'ordine del giorno e non di rado i menù si bloccano senza motivo, fino ad arrivare al blocco totale o addirittura al ritorno sul desktop di Windows. Il fatto che la Origin abbia rilasciato immediatamente una patch è estremamente emblematico, ma questa non risolve i problemi strutturali che distruggono un titolo che avrebbe potuto scrivere la storia degli RPG. L'altra parte tecnica, quella sonora, è invece estremamente riuscita e l'uso del protocollo EAX è il migliore che abbia potuto ascoltare. Ogni effetto riproduce perfettamente la controparte reale e l'avvolgimento è totale. Le musiche sono perfettamente a tema e variano col variare della situazione con un impatto estremamente cinematografico. Il capolavoro assoluto comunque sta nel doppiaggio, recitato da attori professionisti che riescono a dare sentimento ad ogni parola: le situazioni più drammatiche ne godono a piene mani e non di rado lunghi brividi correranno lungo la vostra schiena, implorando affinché non finiscano mai. Ultima Ascension è, come noto, l'ultimo, epico capitolo della saga che conclude le imprese dell'Avatar. Tutto il lavoro di narrazione purtroppo è stato per gran parte annullato per i troppi bug che affliggono il gioco e da una programmazione grafica assolutamente mediocre e superficiale, creando un contrasto di luci e ombre su un titolo che passerà alla storia per la sua contraddizione. Se riuscirete ad ignorare bug e programmazione e vi concentrerete sul solo gameplay, mi sento in dovere di comandare l'acquisto, soprattutto agli appassionati che potranno godere di un GdR senza confini. Tenete però conto che avrete bisogno di una macchina adeguata ed estremamente veloce. Per quelli che non possono permettersi un PC ninja o che semplicemente non riescono a soffrire, come me, una inadempienza quasi totale degli aspetti tecnici raccomando caldamente di provarlo e di non ignorarlo assolutamente, magari di farselo prestare, ma di aspettarsi una dura prova per i nervi e per il proprio processore. Sarebbe potuto essere un gran gioco, non lo è, ma in fondo loro "creano mondi", giochi un po' meno.
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Titolo: Ultima IX:
Ascension
Software House: Electronic Arts
Sviluppatore: Origin
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 129.000
Requisiti minimi: Pentium
II 266, 64 Mb di RAM, Cd-Rom 8x, 600
Mb Hard Disk, Scheda
Audio e Video comp. DirectX6 (DIrect3D), Windows 95/98.
Requisiti consigliati: Pentium
III 500 - 733 (o Athlon 500 - 700), 128 - 256
Mb Ram,
Acceleratore 3D 3DFX Voodoo 3, Cd-Rom 24x,
1.6 Gb su Hard Disk.
Gioco provato su: Celeron
400 (overcloccato a 500), 64 Mb RAM, Cd-Rom 36x,
Voodoo 3 3000, Sound Blaster Live!, Hard Disk IBM Deskstar 7200. Con questa
configurazione è stato quasi impossibile godere del gioco.
Grafica - 
Assegnare un voto a questo motore è quanto di più difficile mi sia mai capitato: da un lato textures e dettaglio incredibili, da un altro una fragilità estrema; un sei politico forse è la cosa più adatta.
Effetti Sonori - 
Perfetti, e prendete sul serio questa definizione; vorrei assegnare un 10, ma avrei paura che qualcuno riuscisse a fare di meglio, sono comunque splendidi.
Musica - 
Ad ogni città è assegnato un tema, e tutti sono ben fatti; le musiche risentono anche della situazione, ma a volte possono stufare.
Giocabilità - 
A livello di gameplay è il miglior GdR che mi sia capitato di giocare; ci sono alcuni difetti, ma non riescono ad oscurare il gran lavoro svolto.
Longevità - 
La vastità di Britannia è imbarazzante e le quest tantissime; certo non lo rigiocherete, ma per finirlo completamente impiegherete molto, molto tempo.
Real. Tecnica - 
Questa voce riesce a compromettere tutto il gran lavoro di narrazione, preferisco non dare un voto: si avvicina più ad una alpha version che ad una definitiva ed è praticamente vergognosa.
Ric. Hardware - 
Anche qui preferisco non classificare piuttosto che assegnare un voto; sarei curioso di provare il tutto su una workstation e verificare se anche il risultato rimane imbarazzante.
Totale - 
Ultima è Ultima, e su questo non si discute; l'appeal quindi è ai vertici e l'atmosfera unica; la Origin ha creato un mondo pieno di vita, drammatico e pulsante; questo mondo, però, sembra visto come in un negativo, con tanta, tanta approssimazione; se però si riesce a scavare e ad arrivare alla sostanza e al contenuto il gioco si rivela per quello che sarebbe dovuto essere: un capolavoro. Alle soglie del 2000 però non si può prescindere da nulla, e un 8 mi sembra quindi un voto anche troppo generoso. Le emozioni tuttavia non hanno voto ed è su questa riflessione che dovete valutarne o meno l'acquisto.
Ringraziamo CTO
per averci fornito il materiale recensibile.
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