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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


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Finalmente, non ho più recensioni in arretrato da fare, e posso dedicarmi all’unica che mi rimane in sospeso. Il gioco oggetto di questo mio test è Test Drive 4 (sottotitolo: The Beauty and the Beast), di cui, a mio malgrado, vi presento solo adesso la recensione, perché la versione italiana del titolo, quella da me testata, mi è arrivata solamente pochi giorni or sono e quindi, eccovela subito recensita. Test Drive 4 è l’ennesimo seguito di una saga che ci perseguita ormai dalla notte dei tempi (leggasi: a partire dal C64), su tutti i computer e console immaginabili. Mi ricordo ancora il vecchio The Duel, se non sbaglio, il secondo dei Test Drive (sono ben accette correzioni di tutti i tipi), nel quale ci potevamo battere direttamente con una macchina tra quelle disponibili (che erano la Ferrari F40 e la Porsche 959) e, con il rischio di essere presi dalla polizia per eccesso di velocità. C’era la possibilità di correre su percorsi sterrati, desertici o tropicali e ricordo ancora bene le lotte che facevo contro il computer, ai tempi del mio primo PC (un 386 DX 40 con 4 Mb Ram), per arrivare primo. Test Drive ha avuto numerosi seguiti e, ultimamente, i programmatori che si sono occupati di svilupparli hanno sfruttato solamente il titolo per vendere di più, visto che, negli ultimi due titoli della serie, Test Drive: Offroad e Test Drive 4 è rimasto ben poco dello spirito originale del gioco. Test Drive: Offroad è stato un titolo che ha raccolto notevoli critiche, ma anche giudizi tutt’altro che negativi.

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In questo tunnel, nel circuito inglese, potete notare la buona qualità degli effetti di luce. Potevano mancare a San Francisco i saliscendi che ci hanno emozionato in numerosi inseguimenti cinematografici?

A me, francamente, era piaciuto, ma il 5 che gli fu affibbiato nella relativa recensione, a suo tempo, da Sigmund, penso sia sintomatico dell’effetto che il gioco fece su tutta la redazione (me escluso). Test Drive 4 è programmato dai ragazzi della Pitbull Syndicate, autori, come dice la press-release che mi è stata consegnata assieme al gioco, di Destruction Derby (strano, mi pareva fossero i Reflections i programmatori di DD), cosa su cui nutro qualche grosso dubbio. TD4 si avvicina molto di più al vero spirito dei TD del predecessore, ma rimane ancora molto lontano dal feeling che si provava a giocare ai primi titoli della serie. Il gioco gira in versione liscia o in versione gassata (per gli amici 3DFX), ma a causa di alcune infelici scelte da parte dei programmatori si pappa dai 220 ai 260 Mb di spazio su HD, a seconda della versione che deciderete di installare. Va bene che ho 3 Gb di Hard Disk solo per i giochi, quindi io non dovrei avere, relativamente, problemi, ma pensate quei poveri tizi che non hanno tutto questo spazio per installarsi giochi. Francamente, mi sembra un po’ eccessivo. Passiamo a parlare allora del gioco vero e proprio. Dopo una brevissima introduzione, realizzata interamente in CG, quindi non al livello di quella stupenda di NFS2, che ci mostra due macchine, una Dodge Viper e una Chevrolet old Style, che si sfidano lungo una tipica strada americana.

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Potete vedere che la grafica non è brutta. Peccato però per alcuni difettacci. Nel circuito giapponese capiterete dentro a questa galleria con negozi ai lati e campane di carta in alto.

Detto questo, è possibile scegliere la lingua con cui si vogliono leggere i menu del gioco (dall’inglese all’italiano) e arriviamo così al menu principale. Un menu principale, a nostro malgrado, un po’ scarno. Potete scegliere se iniziare un nuovo gioco; settare le opzioni relative a controlli, grafica, sonoro, gameplay; settare le opzioni relative al gioco multiplayer, visualizzare i credits e i record. L’unico tipo di opzioni di cui vale la pena parlare sono quelle relative al gameplay, che vi danno la possibilità di settare il metodo di visualizzazione della velocità, la presenza o meno del traffico e la densità del traffico. Niente di così speciale, quindi. Iniziando un nuovo gioco ci verranno proposte varie modalità: la gara singola, la coppa sfidanti, la coppa campioni, la coppa Pitbull e il dragster. Vale la pena spendere qualche parola in più sull’ultima modalità che ho menzionato. In questa modalità infatti, giocate un uno contro uno, su una pista rettilinea, con una macchina controllata dal computer (quasi come se si trattasse dei 100 m in atletica leggera). Questo tipo di gioco è molto veloce e molto divertente, ma a causa degli incredibili caricamenti (cosa che stupisce molto, visto che il gioco è interamente residente su HD), la frenesia tra una manche e l’altra rischia di scemare. Le altre modalità di gara sono le consuete. Si può solo riscontrare una differenza fra le varie coppe dovuta al livello di difficoltà. Con la coppa Sfidanti avrete una serie di gare senza check point e con avversari meno ostici, con la coppa Pitbull, invece, ci saranno i check point, gli avversari saranno difficili e così via. Nella gara singola dovrete invece passare tutti i check point per arrivare alla fine. I circuiti sono ambientati in 6 luoghi diversi e ci sono due diversi circuiti per luogo. In più c’è un circuito segreto. Ogni circuito è piuttosto lungo e per concludere la gara è necessario solamente compiere un unico giro. Abbiamo due circuiti ambientati a Keswick, in Inghilterra; due a San Francisco (con le caratteristiche strade in discesa); due a Kyoto; due a Washington; due in Svizzera e due a Monaco di Baviera.   La seconda serie di circuiti si sbloccherà gradualmente solamente dopo aver vinto le varie coppe. All’inizio della recensione vi ho detto che il sottotitolo del gioco è "The Beauty and The Beast".

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A Washington D.C. oltre alla Casa Bianca, c'è anche il famoso obelisco. Sembra ben riprodotto. Un altro tunnel e un rischio di sbattere contro i muri. Infatti poco dopo mi sono capottato.

La Accolade ha scelto questo titolo perché all’interno del gioco si trovano a competere auto moderne con auto del passato, ma non per questo meno potenti, anzi, totalmente l’opposto. Tra le moderne possiamo trovare una Dodge Viper, una Jaguar XJ 220, una Chevrolet Corvette, una TVR Cerbera e una Nissan 300ZX. Tra quelle del passato, invece, troviamo una Shelby Cobra, una Plymouth Cuda, una Chevrolet Camaro, una Chevrolet Chevelle e una Chevrolet Corvette Old Model. Il fatto è, come ho già detto qualche riga fa, queste ultime auto di cui ho parlato hanno una potenza paragonabile alla Jaguar, la più potente delle moderne, che però è molto difficile da manovrare. Be’, per il resto mi sembra di aver detto tutto. Il gioco è totalmente simile a NFS, senza sostanziali differenze; la polizia potrebbe causarvi qualche danno per eccesso di velocità e il traffico vi ostacolerà senz’altro nel vostro tentativo di tagliare il traguardo per primi. Ora ho proprio detto tutto, e quindi vi rimando al commento.

Titolo: Test Drive 4
Software House: Accolade
Sviluppatore: Pitbull Syndicate
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 133, 16 Mb Ram, Win 95, 220 Mb Hard Disk, Cd-Rom 2x (versione non accelerata); Pentium 100, 16 Mb Ram, Acceleratore Grafico 3DFX, 260 Mb Hard Disk, Win 95, Cd-Rom 2x (versione 3DFX).

Requisiti consigliati: Pentium 133, 16 Mb Ram, Acceleratore Grafico 3DFX, Sound Blaster 16, 260 Mb Hard Disk, Joypad o Joystick.

Gioco provato su: Pentium 200, 32 Mb Ram, Orchid Righteous 3D 4 Mb, Sound Blaster AWE 32, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI. Con questa configurazione TD4 si è comportato ottimamente.


Grafica -
La grafica di TD4, in versione 3DFX è molto buona, anche se, in alcuni casi, il clipping è a dir poco incredibile. Non ci si può lamentare però.

Effetti Sonori -
Gli effetti sonori sono ben realizzati e curati. Nessun problema.

Musica -
Le tracce audio sono molto convenzionali e abbastanza noiose. Toglietele pure mentre giocate.

Giocabilità -
La giocabilità è molto buona, con ogni sistema di controllo e la macchina si lascia controllare bene in qualunque caso. Ben fatto, da questo punto di vista.

Longevità -
Molto bassa. Ho impiegato qualche ora di gioco a terminarlo. Forse era meglio calibrare maggiormente il livello di difficoltà.

Real. Tecnica -
Non ci si può lamentare, neanche in questo caso. I Pitbull hanno fatto un buon lavoro e, a parte alcuni caricamenti, lenti in maniera scandalosa anche su macchine di fascia elevata, tutto fila liscio. Se poi tenete conto che è in preparazione una patch Voodoo 2….

Ric. Hardware -
Il gioco non è eccessivamente esoso. Richiede un P133 con 16 Mb Ram e 220 Mb su HD per la versione liscia e un P100 con 16 Mb Ram e 260 Mb Hard Disk per quella 3DFX. In alcuni casi, però, qualche rallentamento c’è, anche su macchine non proprio vecchie….

Totale -
Test Drive 4 non è altro che un pallido clone di Need for Speed 2 (normale o SE che dir si voglia) e mantiene molto poco lo spirito dei precedenti Test Drive. La sua sufficienza piena, comunque se la prende, grazie alla buona giocabilità e alla grafica, non certo grazie alla varietà, per altro scarsa, di modalità di gioco.


Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.