Home Page
 Editoriale
Chi Siamo
Ultimi Aggiornamenti
 Recensioni
Previews e WIP
Hardware
Screenshots
Servizi Speciali
Cheats
I nostri Links
Guestbook
Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


Con sincerità, vi voglio dire che sono stato uno tra i primi in Italia a poter giocare a questo adventure, pochi giorni dopo la sua uscita americana, ma per i motivi che ben tutti conoscete, la potete leggere solo adesso sul nostro rinnovato sito. Questo Blade Runner rappresenta un caso esemplare nel mondo dei videogiochi. Il gioco è stato annunciato per la prima volta circa un anno fa e la data d'uscita annunciata inizialmente, ovvero quella di Novembre 1997, è stata incredibilmente rispettata (faccio questo esempio perchè in questi giorni, mentre sto scrivendo questa recensione, è uscito il demo del redivivo Falcon 4, dopo 5 anni di attesa. 46 Mega di download che spero di terminare al più presto e spero anche di potervi presentare la preview di questo gioco al più presto possibile, non appena sarò riuscito a terminare il download). Non ci posso credere! Comunque, come spero tutti sappiate, Blade Runner è basato sul film di Ridley Scott, uscito nel 1982, con Harrison Ford, Rutger Hauer e Sean Young, che a mio avviso è uno dei capolavori della storia del cinema. Se siete un minimo informati di cinema, saprete sicuramente che di Blade Runner sono uscite due versioni: la prima, quella del 1982, è quella tradizionale, già trasmessa diverse volte in TV, che presenta alcune importanti caratteristiche, che sono poi state tolte dalla seconda versione, di cui parleremo dopo. La voce narrante di Harrison Ford, inserita dai produttori, che credevano che la storia fosse troppo complessa da capire per gli spettatori, e le immagini dell'happy-end, tratte da alcuni spezzoni della sequenza iniziale di Shining (se avete l'occhio attento potrete vedere che le scene sono le stesse. Io stesso mi chiedo ancora come si possa essere riusciti ad adattare alcune sequenze di un film ambientato alla fine degli anni 70, per un film ambientato nel 2019. Mah, misteri del cinema!); in questo film si osserva, prima del finale, una scena chiave, che non ha molto significato per questa prima versione, ma ne ha moltissimo, anzi si potrebbe dire che si tratta della sequenza più importante, per il Director's Cut. In questa scena, qualcuno recapita un origami a forma di unicorno davanti alla porta del Blade Runner Deckard-Ford.

Questo è Clovis, il capo dei replicanti. La foto in questione è tratta dall'introduzione animata. Potete notare quanto il personaggio sembri reale. L'Esper, il macchinario che vi permette di ingrandire i particolari delle foto inidentificabili ad occhio nudo. Vi sarà molto utile in alcuni casi.

Da qui, se vi vedete tutto il film, non appaiono dubbi. Il Director's Cut, che invece è la versione voluta originariamente da Ridley Scott, è uscito solo in VHS, nel 1993. In questa versione è stata tolta la voce narrante di Harrison Ford e la sequenza dell'happy-end, ma è stata aggiunta una sequenza che, connessa con quella dell'origami a forma di unicorno, ci fa capire quello che il regista vuole far intendere. In questa sequenza, Harrison Ford, dopo aver spiegato alla replicante Rachel (Sean Young), di cui è innamorato, che conosce i suoi ricordi, perché ella è una replicante, e tutte le foto che la ritraggono assieme alla sua famiglia, da piccola, sono state montate ad arte da Tyrell, il padre (se così si può definire), di tutti i replicanti. Dopo che la ragazza se ne è andata, Ford osserva le foto che lo ritraggono assieme alla sua famiglia e si addormenta sul pianoforte che ha in casa. In questo modo, Deckard sogna un unicorno bianco che corre per prati e foreste. La sequenza è cortissima, perché dura appena 15 secondi, ma, collegata all'origami a forma di unicorno, ci fa capire tutto. Deckard è anch'esso un replicante creato da Tyrell. Qualcuno conosceva i suoi sogni, perché glieli ha inseriti in mente, e gli ha così recapitato l'origami a forma di corno. Le cose, a livello cinematografico sono finite qui, anche se Scott, ha tagliato, sia dalla versione originale, che dal Director's Cut, altre scene, che potevano modificare abbastanza il senso del finale del film. Ma smettiamola di parlare di cinema, visto che non siamo su un sito cinematografico, ma andiamo a parlare del gioco vero e proprio. Innanzitutto, vorrei iniziare col dire che Blade Runner vi causerà, per molti aspetti, una serie di colpi al cuore (veri e in senso figurato), a partire dall'installazione. L'installazione minima vi porterà via 150 Mb dal vostro HD, la media circa 350, mentre la massima si porta via ben 1,5 Gigabyte (Gulp! NdR) dal vostro Hard Disk.

Lo spinner di McCoy sta atterrando sull'ultimo piano del palazzo dove il nostro Blade Runner abita. Guardate gli incredibili giochi di luce. Sempre dal test armato. Il test è diviso in quattro sequenze, di difficoltà crescente. Sinceramente, non ho capito molto a cosa serva.

L'introduzione è realizzata in stile cinematografico, senza l'utilizzo di attori veri, ma realizzata interamente in computer grafica. La cosa che si può notare da subito è l'altissimo numero di poligoni da cui è composto ogni personaggio e ogni oggetto, tant'è che i personaggi sono realizzati talmente bene che sembrano attori veri (abbastanza avanti nell'avventura, incontrerete Rachel, la replicante di cui si era innamorato Deckard nel vero Blade Runner. Rachel è doppiata da Sean Young anche in questo gioco e, nelle sequenze animate, sembra veramente di vedere Sean Young muoversi.). La versione che mi è pervenuta è interamente in inglese e l'intero gioco non è assolutamente sottotitolato e parlato in slang americano puro. La versione italiana è prevista per Marzo e credo che molti di voi, coloro che non hanno un gran feeling con la lingua di Albione, eviteranno di comprarlo, aspettando la versione italiana. Io comunque consiglio a coloro che sanno parlare abbastanza bene l'American English e a cui piacciono le avventure, Blade Runner è sicuramente un acquisto da tenere in considerazione. Le musiche non sono quelle originali del film (Vangelis non ha concesso la licenza), ma Frank Klepacki, factotum musicale della Westwood, ha compiuto un lavoro incredibile, tant'è che dalla colonna sonora originale del film a quella del gioco, cambia ben poco. Il doppiaggio delle sequenze animate, ma anche dell'intero gioco è di un livello qualitativo a dir poco incredibile. Dopo la intro, per la quale il gioco meriterebbe di essere comprato solo per questo motivo, realmente da paura, il gioco inizierà mettendovi al comando del personaggio che rappresentate, ovvero Ray McCoy, professione: cacciatore di replicanti (ma per maggiori delucidazioni, riferitevi al box apposito), direttamente sulla scena del primo delitto. Clovis, capo dei replicanti, ha appena ammazzato alcune bestie in un negozio di animali e fatto scappare Lucy, una giovane di 14 anni, molto sensuale, con la quale avrete diversi rapporti, di vario genere, durante il gioco. La storia dispone di numerosi finali, per l'esattezza 18, i quali vi permetteranno di finire il gioco, a seconda delle scelte che prenderete durante l'avventura, come se si trattasse del B.R. originale o del Director's Cut. L'avventura presenta alcuni aspetti atipici, rispetto ai tradizionali adventure in stile Lucas o Revolution, che in alcuni casi la fanno sembrare più uno sparatutto in terza persona, anziché un adventure, anche se i tratti tipici sono quelli dell'avventura. La grafica è realizzata, al contrario delle tradizionali avventure, interamente in 3D e ogni personaggio è composto da circa 32000 poligoni, un numero incredibile, perfino per uno sparatutto 3D, pensate in un'avventura…. La grafica è realizzata con un engine grafico tipo voxel, che in alcuni casi è totalmente in real-time, mentre in altri ci troviamo davanti a una grafica precalcolata.

Il ristorante di Chow, dove Harrison Ford veniva prelevato e richiamato nel film. Notate gli effetti di fumo e l'incredibile somiglianza con quello reale. Il nostro spinner si è appena sollevato da terra. L'immagine della ragazza giapponese nei megaschermi ci perseguita da anni.

Come mi ha fatto notare Mangus, uno dei nostri nuovi redattori, Blade Runner rappresenta un notevole passo avanti dal punto di vista tecnico, per le varie avventure (leggasi: se tutte le avventure saranno così, nel prossimo futuro, penso che ci lustreremo parecchio gli occhi), ma non è poi quel gran capolavoro tecnico che le varie riviste hanno magnificato. Solo McCoy si muove in real-time, in alcuni casi; mentre per il resto, ci troviamo davanti ad ambienti precalcolati. Uno dei difetti grafici è relativo all'eccessivo scaling dei personaggi, quando si avvicinano alla telecamera. I personaggi sono comunque molto definiti, anche se la spixellizzazione è abbastanza alta. Durante l'avventura, potrete parlare con gli altri personaggi scegliendo solamente l'atteggiamento che volete mantenere. Ovviamente, quanto più cordiale il vostro atteggiamento sarà, in alcuni casi, più informazioni riuscirete ad ottenere, anche se, in altri casi, l'utilizzo della pistola, vi aiuterà a carpire informazioni che non sareste riusciti a carpire in altra maniera. Nel corso dell'avventura, potrete utilizzare alcuni degli oggetti resi famosi dal film, quali l'Esper, il kit del perfetto fotografo, con il quale potrete ingrandire foto fino ad individuare particolari che, a occhio nudo, non avreste mai potuto identificare; e la macchina Voigt-Kampff, utile per testare se una persona è o no un replicante (anche se non l'ho trovato poi così utile ai fini dell'avventura). Altri ambienti, quali la casa di J.P.Sebastian e la Tyrell Corporation e personaggi, come lo stesso Tyrell, Rachel e Chow, il cinese del ristorante, doppiato da James Hong, il medesimo interprete del personaggio nel film. In altri casi, sono presenti alcuni citazioni tratte direttamente dal film. Come potrete vedere da una delle foto, nella tabella dei risultati del test di sparo che avete compiuto, verrete sorpassati da un certo Deckard, che penso non ci sia bisogno di presentare. Bene, ho speso circa 7600 caratteri fino a adesso e, visto che ormai penso di avervi detto tutto, passo al commento.

Titolo: Blade Runner
Software House: Virgin
Sviluppatore: Westwood
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 119.000



Requisiti minimi: Pentium 90, 16 Mb di Ram, Scheda Video e Scheda Sonora comp. DirectX 5, 150 Mb HD, mouse, Windows 95, Cd-Rom 4x.

Requisiti consigliati: Pentium 133, 32 Mb di Ram, Scheda Video 2 Mb comp. DirectX 5, Scheda Sonora 16-bit comp. DirectX 5, 350 Mb HD, Cd-Rom 8x.

Gioco provato su: Pentium 200, 32 Mb di Ram, Matrox Millennium 4 Mb, Cd-Rom Pioneer 12x, Sound Blaster AWE 32. Con questa configurazione, Blade Runner si è comportato in modo stupendo, senza presentare rallentamenti o lunghi caricamenti.


Grafica -
Dal punto di vista grafico ci troviamo davanti a livelli qualitativi veramente elevati per un'avventura. Ogni personaggio è composto da un incredibile numero di poligoni, anche se lo scaling del personaggio, alla vicinanza della telecamera è un po' eccessivo. Comunque, arrivando alle conclusioni, la grafica è veramente ottima.

Effetti Sonori -
La parte sonora, dal punto di vista degli SFX è veramente ottima e sembra quasi di trovarsi all'interno del film. L'atmosfera, infatti è veramente eccezionale.

Musica -
Vangelis non ha concesso i diritti per lo sfruttamento delle musiche originali all'interno del gioco, ma il lavoro svolto da Frank Klepacki, il factotum musicale di casa Westwood, è veramente eccezionale, tant'è che dalle musiche di Vangelis a quelle del gioco, la differenza è minima.

Giocabilità -
Il sistema di controllo è molto semplice, e l'utlizzo del mouse per spostarsi, anche nelle sequenze simil-arcade (quelle per intenderci, in cui potrete usare la pistola), in cui il cursore si tramuterà in mirino, è veramente intuitivo. E anche qui, un ottimo lavoro.

Longevità -
Che dire? C'è chi l'ha già finito per due volte in modo differente e c'è chi, come me, è bloccato in un punto e non riesce a sbloccarsi da un determinato punto. Ho notato che comunque il grado di difficoltà non è molto eccessivo, anche se il numero elevato di finali, garantisce una longevità discreta.

Real. Tecnica -
Il lavoro svolto dai programmatori della Westwood è veramente lodevole e, l'utilizzo di un engine grafico voxel 3D per un'avventura può veramente aprire nuove frontiere ai produttori di adventure. Per una volta, posso dire che la realizzazione tecnica mi ha veramente soddisfatto.

Ric. Hardware -
Westwood mi sorprendi. Le richieste hardware sono incredibilmente parche, e basta un P133 con 16 o 32 Mb per vedere girare il gioco a velocità discreta. Questa è la dimostrazione che se si perde un po' di tempo ad ottimizzare il codice, si possono ottenere ottimi risultati.

Totale -
Ebbene, eccoci qui. Siamo arrivati al voto finale. Blade Runner mi ha veramente coinvolto, tant'è che, visto che in genere le altre avventure mi stufano appena mi blocco, qui invece sto perseverando per cercare di arrivare alla conclusione. Se vi è piaciuto il film o vi piacciono anche solo per poco (come a me d'altronde) le avventure, il gioco è da comprare assolutamente. Peccato che molti di voi dovranno aspettare fino a Marzo per godere del parlato del gioco in tutti gli aspetti. Comunque, se non sapete cosa comprare (ne dubito), Blade Runner è veramente da avere, a tutti i costi.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.