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Recensione di: Matteo "Snake" Poni


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Subculture è il nuovo gioco dei Criterion Studios, ambientato negli abissi marini. In questo titolo distribuito per l’Europa dalla UBISOFT, ci troviamo alla guida di un bizzarro sottomarino giallo, col quale dovremo superare innumerevoli missioni e pericolose avventure. La trama del gioco è alquanto strana. Nelle profondità degli oceani vi sono molte forme di vita che l’uomo ancora non sa di avere scoperto; tra queste ve ne è una che è del tutto simile a noi, se non per un piccolo particolare, l’altezza. Ebbene sì, i protagonisti della nostra storia, non sono più alti di un centimetro, e stanno colonizzando gli abissi inesplorati dei nostri oceani. Il vero protagonista, ed anche pilota del nostro sottomarino, è un tale Bubba Kosh, un giovane e piccolo ricercatore che fino a quel momento si era guadagnato da vivere cercando un minerale molto utile per la loro società chiamato Thorium. Ma quando tornò a casa si accorse che la sua abitazione era stata seppellita da un enorme lattina gettata lì dagli umani, i quali non rispettano proprio il fondo degli oceani contaminandolo con tonnellate di rifiuti.

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A quel punto non gli rimase altro da fare se non scendere nelle profondità delle colonie, dove i detriti umani imbrattano questi luoghi, qui la ricerca è molto più facile, ma bisogna tenere gli occhi sempre ben aperti. Le colonie sono divise in due fazioni quella dei Procha e quella dei Bohine, sempre in lotta fra di loro per la supremazia, oltre a questi vi sono anche i pirati e la Fratellanza. I pirati sono sempre pronti a rubarvi il bottino ed a seminare morte e terrore, mentre la Fratellanza potrà esserci molto utile per il commercio del Thorium e del metallo, visto che sono gli unici che possiedono una raffineria. Sta a noi decidere se accettare missioni da parte dei Procha o dei Bohine, perché Bubba Kosh è un mercenario free-lance, sempre pronto a sfruttare la competizioni di queste due civiltà.  Nel mondo sommerso noi potremo attraccare in qualunque città; a sua volta in queste città ci sarà possibile scegliere le missioni, gli strumenti per il commercio e le armi, nonché le ultime novità e pettegolezzi del mondo sottomarino. Potremo cercare perle, metallo, tabacco, rame, materie prime che ci porteranno abbastanza denaro se li commerceremo con la raffineria o li trasporteremo in una delle città delle colonie. Con questi soldi saremo in grado di comprare l’ equipaggiamento per il nostro sottomarino, indispensabile per il proseguimento del gioco (senza il quale non possiamo compiere alcune missioni).  E' possibile anche acquistare materie prime ed equipaggiamento a basso costo, per esempio in una delle colonie dei Bohine, per poi ricommerciarli con una città Procha, guadagnandoci un bel pò !! Per esempio in una missione del gioco, si dovrà inseguire una specie di pesce elettrizzato che ci porterà all’interno di una cava, dove è situato un ordigno radioattivo (causa del mutamento di alcune specie marine), il quale ordigno deve essere recuperato con un magnete comprato in precedenza. Oltre a missioni di questo tipo, vi sono missioni di vera e propria azione; Ad esempio per recuperare alcune persone, imprigionate all’interno di una nave-sottomarino diretto ad Aquatraz (le prigioni degli abissi), dovremo prima distruggere tutti i sottomarini scorta della nave, poi tramite una scialuppa di salvataggio recuperare i prigionieri. Secondo me uno dei pregi di questo gioco è la libertà di movimento, in quanto ci è possibile girovagare alla ricerca di oggetti da vendere, oppure quando si hanno abbastanza soldi scegliere missioni via via più difficili.

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Però oltre ad essere un pregio può essere benissimo anche un difetto perché non difficile è perdere l’ "orientamento" del gioco e quindi, anche alla lunga il gioco potrebbe risultare particolarmente frustrante.  Tutto sommato SUBCULTURE risulta un gioco abbastanza impegnativo anche per gli smanettoni più incalliti (vedi Caronte). Diciamo che potrà piacere a molti, ma non a tutti, proprio per questa sua originale caratteristica. L’impatto grafico soprattutto per la versione 3Dfx, è davvero strabiliante, sono compresi tutti quegli effetti che ormai sono di moda nei giochi 3-D accelerati, compresa l’immancabile caratteristica, per un gioco UBISOFT, del lens flare. I fondali marini sono stati riprodotti in maniera esemplare con un certo effetto di sfocatura e movimento allo stesso tempo, e ci danno proprio l’impressione di essere sott’acqua a bordo di quel piccolo sottomarino. Il sonoro non è niente male, con musiche di sottofondo di grande spessore, anche se però il rumore del motore del natante alla lunga può risultare fastidioso. La giocabilità e l' ambientazione sono semplici ed immediate , un po’ meno è la gestione delle missioni e dei vari commerci. Comunque se volete provare qualcosa di diverso e originale ed avete molto tempo a disposizione per giocarlo, ve lo consiglio caldamente, altrimenti è meglio se vi rivolgete ad altri giochi, diciamo più "normali".

Titolo: Subculture
Software House: Ubi Soft
Sviluppatore: Criterion Studios
Distributore: 3D Planet
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 90, 16 Mb di RAM , Scheda Grafica SVGA e Scheda Audio 16 bit comp.DirectX5, lettore CD-Rom 4X.

Requisiti consigliati: Pentium 133, 16 Mb di RAM, supporto hardware 3D nativo per i chipset 3Dfx, Power VR e Rendition (tutte le altre schede sono supportate tramite il Direct 3D). Force Feedback tramite DirectX5.

Gioco provato su: Pentium 233 MMX, 32Mb di RAM, scheda video Orchid Righteous 3D, CD-Rom 16X, Microsoft Sidewinder Force Feedback PRO. Con questa configurazione il gioco non ha dato alcun problema.


Grafica -
Una grafica davvero strabiliante che si merita il bacio accademico!! Un elogio ai CRITERION STUDIOS che hanno migliorato notevolmente il loro motore grafico Renderware (fortunatamente molto meglio che in Speedboat Attack, che non abbiamo recensito per pietà verso i programmatori ndBill).

Sonoro -
Dopo aver provato il gioco non ho potuto fare a meno che riascoltarmi sul mio lettore CD tutte le tracce del gioco dei Criterion  (musiche del genere Ambient - New Age) che permettono di rilassarti e distenderti, rievocando nella tua mente gli splendidi paesaggi subacquei del gioco.

Giocabilità -
Niente male per quanto riguarda il controllo del sottomarino, un pò più macchinosa l'interfaccia per il commercio e l'assunzione delle missioni, simpatica la gestione della posta tramite il mailbox, che ci tiene sempre informati su quello che accade in questo mondo sommerso.

Longevità -
Come già detto il gioco può non piacere a tutti, anche se dopo un paio d'ore di apprendimento del metodo di gioco, ci si incomincia veramente a divertire.

Real. Tecnica -
Un'avventura subacquea di grande atmosfera, con una grafica da urlo e musiche davvero sublimi.

Ric. Hardware -
Subculture ha bisogno di un bel pò di buon hardware per funzionare a dovere, vedi almeno un P166, meglio se MMX munito di acceleratore grafico (meglio se 3Dfx), 32 mb di Ram e una scheda sonora compatibile DirectX5, per esagerare un joystick con il supporto Force Feedback.

Totale -
Un gioco discreto, ma non di più.


Ringraziamo Ubi Soft Italia per averci fornito il materiale recensibile.