Inizio questa recensione
scusandomi per il ritardo con cui è arrivata sulle pagine di AVOC. In realtà questa
avrebbe dovuto essere qui fin dallinizio dellanno, ma solo pochi giorni fa è
giunta a me una copia perfettamente funzionante e che mi ha permesso, inoltre, di poter
grabbare alcune foto. Poche, a dire il vero, ma SFA si è veramente rivelato un gioco a
prova di grabber. La copia che sto recensendo, inoltre, presenta anche i sottotitoli in
italiano, che possono dare un grosso aiuto a coloro che non riescono a capire bene
linglese, siccome SFA è piuttosto difficile da comprendere se non avete una grossa
padronanza della lingua di Albione. Avrete sicuramente capito, dal logo qua sopra, che
loggetto della mia recensione è Starfleet Academy, il nuovo (si fa per dire...., a
causa di questo ritardo) gioco della Interplay, che vi riporta allinterno delle
atmosfere della prima generazione della serie TV e cinematografica creata da Gene
Roddenberry. La software house diretta da Brian Fargo possiede i diritti relativi alla
prima serie del telefilm e quindi cerca di sfruttarli nella miglior maniera possibile,
siccome quelli per la Next-Generation appartengono alla Microprose, che ci delizierà in
futuro con numerosi titoli, grazie a questa licenza. Anche la Interplay, dopo vecchi
titoli come Judgement Rites e 25th Anniversary, senza dimenticare lo strano
Star Trek Pinball e i vari spin-off. In futuro, invece, avremo titoli come Klingon
Academy, la variante dalla parte dei Klingon, di questo SFA e Secret of Vulcan Fury, una
vera e propria avventura scritta da D.C. Fontana, un noto sceneggiatore di molti episodi
della serie TV. SFA si potrebbe definire una sorta di Wing Commander allinterno
della saga di Star Trek. Dal punto di vista di quello che dovete fare nel gioco si tratta
quasi della versione trekker di Wing Commander Prophecy, in cui avevate la parte di un
cadetto fresco di Accademia, il quale doveva aumentare il suo grado attraverso successive
missioni e prove, per terminare il gioco. In SFA il vostro ruolo è quello di David
Forrester, un giovane cadetto terrestre che si è iscritto allAccademia Stellare (la
Starfleet Academy del titolo) e la cui ambizione è quella di diventare ufficiale della
flotta stellare, per arrivare alla stregua dei più ben noti Kirk, Sulu, Chekov e Spock.
La trama del gioco risulta piuttosto varia fin dallinizio ed è raccontata
attraverso filmati compressi con unottima qualità e con un sonoro in dolby
surround, sempre che lo possiate ascoltare. Cè da notare, anche se lho già
detto, che i filmati sono sottotitolati in italiano, abbastanza correttamente, come
daltronde, il resto del gioco risulta interamente tradotto nella nostra lingua. I
filmati sono interpretati, oltre che da attori piuttosto sconosciuti, nel ruolo dei vari
cadetti e ufficiali dellaccademia stellare, anche dal grande William Shatner, nel
ruolo del capitano James T.Kirk, e dai meno noti, ma conosciutissimi dai trekker, Walter
Koenig e George Takei, nel ruolo, rispettivamente, di Chekov e Sulu.
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Uno dei
ponti di comando di una delle navicelle che potrete controllare. I comandi sono veramente
tantissimi, quindi preparatevi. |
L'Enterprise
ha appena fatto esplodere questa astronave nemica. Notate come sono ben realizzate le
esplosioni. |
Cè da
fare però una piccola nota ai filmati. Purtroppo gli attori digitalizzati su fondi
disegnati in CG hanno fatto il loro tempo, per cui, da questo punto di vista si poteva
fare molto meglio. Tra i nostri compagni di corso, possiamo notare, inoltre, due razze che
ai trekker, ma anche a chi non vive di pane e Star Trek, sono ben note, quella dei
Vulcaniani (quelli con le orecchie a punta, per intenderci) e quella degli Andoriani (con
faccia e corpo blu), che comunque vi saranno molto utili nel corso del gioco. SFA risulta
molto simile, dal punto di vista del concept di gioco, a Wing Commander IV (anche perché
quello di WCP risulta essere un po diverso), siccome ci troviamo davanti ad un
ibrido tra simulatore spaziale e film interattivo, siccome vi troverete molto spesso,
durante i filmati a dover prendere delle scelte di conversazione, che influenzeranno, come
in unavventura, le azioni successive e quindi vi faranno prendere strade differenti
a seconda della scelta fatta. Cè una curiosità da notare: le nostre scelte non
influenzano molto il corso della storia, ma condizionano sicuramente il morale dei singoli
membri del vostro equipaggio. A seconda delle scelte che farete, buone o sbagliate,
guadagnerete rispetto o astio dagli altri vostri compagni di corso, rischiando di
compromettervi la carriera e aggiungendo un pizzico di genere strategico (ma proprio un
pizzico
) al gioco. Il momento più emozionante, se così si può dire,
dellintero gioco è il momento in cui saliremo sul ponte di comando della nave
spaziale a cui siamo stati assegnati. Non si tratta subito dellEnterprise, che
vedremo e potremo comandare solamente se avremo superato un certo numero di missioni, ma
di navicelle più piccole, anche se comunque molto potenti, utili per esercitarci con i
comandi sul ponte principale e per prepararci a pilotare lEnterprise. Le situazioni
che ci troveremo davanti sono molto simili a quelle presenti in una normale puntata di
Star Trek: a fianco di noi troviamo infatti lufficiale addetto alle armi,
laddetto alla console scientifica, laddetto alle telecomunicazioni dietro di
noi e, davanti a noi, il navigatore e, alla nostra sinistra, il controllo dei motori ad
opera di Sturek. In realtà siamo noi, che attraverso il nostro sistema di controllo,
controlliamo tutte le operazioni che la nostra navicella deve compiere. Ogni tanto
potremmo ricevere dei consigli da Sturek, ma in realtà si tratta di poca cosa, visto che
senza il nostro apporto, nulla andrà avanti. Le missioni saranno molto simili a quello
che accade nella serie TV: un lavoro che sembra un qualcosa di solito, un qualcosa di
routine, potrebbe trasformarsi in pochissimo tempo in un qualcosa di veramente difficile e
imprevebidile, grazie ai numerosi imprevisti che gli sviluppatori hanno preparato per voi
nelle missioni. Quindi, giù a colpi di phaser e tutti gli altri elementi che vi possono
aiutare ad uscire fuori da una missione. Gli obiettivi delle missioni fissati dalla flotta
stellare, devono essere interamente conseguiti per completare la missione.
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Mmmhhh...
due tizi sconosciuti! Scherzavo, infatti vedete qui Chekov (a destra) e l'ammiraglio Sulu
(a sinistra). |
E
questo siete voi, David Forrester, il giovane cadetto appena entrato all'accademia
stellare. Sullo sfondo potete notare il menu principale del gioco. |
Per
aumentare il divertimento e la longevità, i programmatori hanno però anche inserito
nelle missioni degli obiettivi trascurabili, di cui verrete informati al termine della
missione, ma mentre la svolgerete non saprete quali obiettivi sono tali e quali no. La
cosa più brutta del gioco risulta essere il modello di pilotaggio delle navicelle,
tantè che sembra di pilotare un Tie Fighter o un X-Wing, per la maneggevolezza del
mezzo spaziale. Non dimentichiamoci che queste navicelle, pur essendo piccole, sono molto
più grandi di un Tie Fighter e, in teoria, non dovrebbero avere una tale maneggevolezza.
Tutto ciò si ripercuote poi sulla verosimiglianza dei combattimenti con la versione
televisiva, che risulta totalmente assente. Non che questo sia un male, anzi
, certo
che un minimo in più di aderenza, in questo caso, alla serie TV, poteva esserci, ecco
tutto. Vi troverete davanti i vari problemi di gestione delle differenti parti
dellEnterprise e delle altre navicelle, attraverso vari sottomenu e combinazioni di
tasti. Questa non è una cosa molto immediata, ma fortunatamente, sul manuale di gioco,
anchesso in italiano, troverete tutte le risposte ai vostri problemi. Unaltra
cosa che mi ha fatto piuttosto indispettire è la pochezza di armi disponibili, che sono
sole due: i phaser e i siluri fotonici, e la generalità di alcune parti della gestione.
Inoltre, dovrete cambiare i vari valori, proprio mentre siete in combattimento e questo, a
meno che non siate un polipo o un Turco Ottomano (e questa è veramente brutta
..
ndR) non sarà possibile. Il divertimento, però, in questo gioco non manca. I 5 CD su cui
è distribuito garantiscono una certa longevità e le decisioni da prendere nelle e tra le
varie missioni sono una caratteristica da non sottovalutare. Molte volte dovrete
utilizzare la diplomazia per portare a termine una missione, anziché la forza, e questo
metterà in risalto quella piccola parte strategica di cui vi ho parlato allinizio
di questa recensione. Comunque, come ho già ripetuto, il punto forte di questo gioco, non
è il combattimento (per i vari motivi che ho illustrato in precedenza e che ribadirò nel
commento), ma la parte decisionale e, se vogliamo definirla con un termine piuttosto
ampio, strategica, cosa che penso piacerà a molti Trekkers, ma non solo (esempio pratico:
un mio amico a cui non piace Star Trek, dopo aver visto giocare il gioco in redazione è
corso a comprarlo, solamente per la parte strategica e decisionale). Non dimentichiamo poi
altre features di questo gioco: la grafica accelerata tramite D3D, che conferisce un
aspetto migliore alle altre navi e altre cose che vedrete durante i combattimenti, la
possibilità di giocare in multiplayer in tutti i modi possibili, tranne che via TCP/IP e
un editor di missioni, a dire il vero piuttosto debole. Per il resto è tutto. Per cui vi
rimando al commento e al piccolo box che ho preparato in questa pagina, con una sorpresa
per coloro a cui piace il mondo di Star Trek.
Siccome sono già passati
diversi mesi dalluscita di SFA (se ci pensate, la versione inglese è disponibile da
Ottobre 1997), alla Interplay non sono rimasti con le mani in mano e hanno preparato un
pacco aggiuntivo di missioni per questo gioco. Chekovs Lost Missions è il titolo di
questo data-disk e, a quanto mi hanno riferito dalla Interplay, non verrà mai importato
in Italia, anche se mi aspetto una smentita dal distributore italiano Halifax. Qui in
redazione abbiamo potuto provare il data-disk e limpressione che abbiamo avuto non
è stata molto buona. Ci sembra che i programmatori abbiano lavorato solamente a delle
missioni con concept e decisione da prendere differenti, ma mantenendo gli stessi difetti
del gioco originale. La grafica è leggermente migliorata, ma il sonoro e la giocabilità
sembrano addirittura peggiorati e la longevità che vi garantisce questo mission pack
sembra piuttosto bassa, tantè che io (e leggasi, io
colui che non riesce a
finire Quake 2 al livello Easy se non usa il cheat GOD contro il mostro finale) sono
riuscito a terminarlo. Comunque, è consigliabile a tutti coloro che amano alla follia SFA
e hanno voglia di cimentarsi ancora contro gli obiettivi posti dalla flotta stellare. Agli
altri lo sconsiglio vivamente, a mio malgrado. Purtroppo, per i soliti problemi non siamo
riusciti a grabbare una foto. Faremo il possibile in futuro.
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Titolo: Star Trek: Starfleet Academy
Software House: Interplay
Sviluppatore: idem
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 89.000
Requisiti minimi: Pentium 90, Windows 95,
16 Mb Ram, Cd-Rom 4x, Scheda Sound Blaster Compatibile, 180 Mb Hard Disk, Mouse, DirectX
5.0+
Requisiti consigliati: Pentium 133, 16 Mb
Ram, Acceleratore D3D con almeno 4 Mb, Sound Blaster 16, Joystick Analogico o Digitale.
Gioco provato su: Pentium
200, 32 Mb Ram, Windows 95, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Cd-Rom 12x Pioneer SCSI,
Sound Blaster AWE 32, MS Sidewinder FF Pro. Con questa configurazione, SFA si è
comportato splendidamente.
Grafica -
Starfleet Academy possiede una grafica discreta, per quello che riguarda i filmati e
linterfaccia e una grafica molto buona a livello di gioco, soprattutto grazie
allaccelerazione D3D.
Effetti Sonori -
Il suono dei phaser e dei siluri fotonici è inconfondibile e anche gli altri effetti
sonori sono piuttosto belli.
Musica -
Il gioco possiede il tema originale di ST e unottima colonna sonora.
Giocabilità -
Il sistema di controllo, a causa dellutilizzo di più periferiche e di un gran
numero di tasti, può risultare un tantino ostico ai più. Ma, a mio avviso, si tratta
solo di una questione di abitudine.
Longevità -
Dipende, se siete dei mostri, lo finirete velocemente. Se siete dei medi giocatori, vi
durerà abbastanza. Sicuramente uno dei giochi più longevi che mi è capitato di vedere
in questo periodo.
Real. Tecnica -
Alla Interplay, sinceramente, potevano sbattersene un po di più. Alcune cose,
infatti sono poco ottimizzate e, francamente, ritardare di un po luscita, non
mi sembra assolutamente una cosa illogica, se bisogna metterle a posto. Per il resto tutto
bene.
Ric. Hardware -
Presumo che un P133 con 16 Mb Ram e Acceleratore D3D basti e avanzi. Sul mio P200 con 32
Mb e Voodoo 2, va che è una meraviglia.
Totale -
SFA è un gioco un po strano. Una sorta di ibrido tra simulatore spaziale, film
interattivo e gioco di strategia. Un connubio piuttosto originale che potrà piacere a
molti Trekker e non solo. La grafica è buona, mentre dal punto di vista sonoro, SFA si
eleva sopra la media. La giocabilità è un po ostica e la longevità è buona.
Peccato che alcune pecche dal punto di vista tecnico e alcuni difetti a livello di game
design, ci costringano ad abbassare il voto di un punto. Comunque, per lAutunno,
lInterplay ha in serbo Klingon Academy, che vi vedrà dallaltra parte della
barricata, quella dei Klingon. Comunque, speriamo che la casa californiana riesca a
mettere a posto i difetti che hanno contrassegnato questo titolo. Potremo trovarci così
davanti ad un vero e proprio capolavoro. Alla fine del tutto, quindi SFA si rivela un buon
gioco, ma, purtroppo con qualche difetto di troppo. Lo consiglio ai Trekker soprattutto,
ma anche a chi si ritrova affascinato dallo strano ibrido fra generi. Gli altri, come al
solito, cerchino altrove.
Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile. |