
Siamo ai primordi della civiltà
umana e il calendario segna il 2000 a.C. E così, appena usciti dal neolitico, vi
ritroverete a condurre per mano un popolo attraverso la storia. Quello che in principio
era un pugno di uomini ignoranti e primitivi, ma con tutto il mondo a disposizione
diventerà ,sotto le vostre mani, un impero sempre più potente. Le città si
moltiplicheranno sotto il vostro controllo e sforneranno le più avanzate unità militari
pronte a combattere la vostra guerra mentre i vostri scienziati lavoreranno a nuove
scoperte per incrementare il benessere della popolazione. Non vi basta? Allora provate a
immaginare eserciti che si scontrano sul campo di battaglia; immaginate di accerchiare una
città nemica e darle assedio fino a farla cedere a colpi di cannone o della più avanzata
artiglieria. Immaginate di poter fare schiavi i vostri nemici e di lasciarli lavorare a
vita nelle miniere di una vostra grande città. Non so voi, ma al sottoscritto questi
presupposti fanno veramente impazzire! E chiaro che se siete un po schiappe,
non vedrete neanche la prima rivoluzione industriale, perché vi avranno già fatto a
fettine, ma con un po di pratica e con (diciamocelo...) un bel numero di ore passate
a capire i complicati meccanismi di gioco, anche i principianti più cocciuti riusciranno
a costruirsi una civiltà degna del top score. Civilization: Call to Power, un titolo che
promette molto agli appassionati del gioco strategico e che deve promettere molto,
specialmente se consideriamo il suo predecessore, opera di quel geniaccio di Sid Meier.
Sto parlando di Civilization I e II, naturalmente (di cui è prevista a breve una sorta di
versione enhanced, chiamata Civilization 2: Test of Time e, soprattutto, nei primi mesi
del 2.000, il vero Civilization 3, ad opera del grande Sid...). I pregi di questo titolo
(il primo della saga...) che risale agli inizi degli anni 90, erano tanti e tali che
pensare di poter fare un seguito, almeno migliore in quello che riguardava la
giocabilità, era davvero unimpresa difficile.
Molti, compreso me
stesso, si sono certamente chiesti come potesse essere corretto un gioco simile e, inutile
dirlo, lattesa per il nuovo titolo della Activision (a cui, dopo un casino
burocratico di licenze, che potrebbe spiegarvi bene solo il nostro caporedattore....) era
trepidante. La domanda che tutti si porranno è quindi questa: CTP ha superato il maestro?
Personalmente credo di si, anche se non di molto. Vediamo il gioco nei dettagli
Innanzitutto il manuale, che è veramente completo e dettagliato, senza contare che in un
gioco come questo è utilissimo, in quanto non descrive solo gli aspetti globali del
gioco, ma introduce bene alle strategie da adottare per assicurarsi la vittoria. Un
po meno dettagliata è invece la biblioteca, che nel vecchio gioco era chiamata
Civilopedia: in pratica è un enciclopedia contenente tutti i concetti, le unità, le
strutture cittadine e tutto ciò che avreste voluto sapere (e non sapevate a chi
chiederlo...) su Civilization. Presentazione e menu non fregano mai a nessuno
come?!
A voi interessano? Beh, a me no e quindi vi dirò solo che non sono orribili, ma nemmeno
eccelse nella loro realizzazione, per cui se volete saperne di più, avete solo da
comprarvelo. Una cosa, però, è veramente orribile e non capisco perché i programmatori
ci abbiano sorvolato sopra: vuoi che in un gioco nel quale devo costruire una civiltà non
ci sia modo di utilizzare la cara e vecchia World Map (il pianeta Terra insomma...)?
E pazzesco, io sognavo di stabilirmi nella penisola italiana e magari chiamare
Roma
Cellolandia e conquistarmi le Canarie per i fine settimana e
, macché,
sarò costretto a edificare in zone casuali di paludosi territori più simili ad un
arcipelago che ad un prodotto di milioni di anni di movimenti tettonici e orogenetici (Ma
la smetta!) (La finisca! ndBill). Comunque io spero di sbagliarmi, vi prego di mandare un
messaggio in redazione, semmai fosse così, magari un bel mazzo di rose e un
bigliettino con scritto IDIOTA!- a caratteri cubitali. Tra le tante opzioni ce
nè una molto interessante, che permette di avere un mondo a ciambella,
ma non ho idea del perché sia stato chiamato così, ma vi permetterà di girare la Terra
anche da Nord a Sud.
Mah! Entriamo nel
gioco vero e proprio: la grafica in 1024*768 è molto bella e si nota con piacere che le
unità si muovono, oltre che spostarsi da una casella allaltra, e che non sia più
indispensabile luso della tastiera per accedere ai menù (daltronde, Windows
95 o 98, i loro vantaggi li hanno portati, no?). In fondo allo schermo cè infatti
una bella fascia di icone e informazioni sulla città o sullunità che stiamo usando
accessibile in pratica solo con il mouse. Non sarà più necessario chiedersi se il
cavallo riuscirà a superare la collina o se dovrò aspettare un turno in più, perché i
programmatori hanno pensato bene di indicarci con una linea il percorso che la nostra
unità dovrà fare e a quanti turni distano le caselle da raggiungere. Spiego a chi non
conosce il gioco, che ci sono diversi tipi di terreno con caratteristiche diverse, una di
queste è la difficoltà ad essere attraversati, cosicché il cavallo avanzerà molto più
speditamente in aperta pianura piuttosto che in mezzo alla giungla, chiaro no? Chiedo
scusa a tutti coloro (se ce ne sono...) che non hanno mai giocato ad uno dei vari
Civilization, perché la mia recensione si basa più su un confronto tra questo e il
precedente titolo della serie, piuttosto che su una descrizione globale del gioco. Ma
daltronde, descrivere con minuzia di particolari un gioco complesso come CTP,
considerando che non aggiunge praticamente nulla di nuovo, a parte quello che vi dirò
ora, a Civ II mi sembra uno spreco di caratteri
E comunque non sono pagato
abbastanza per un simile sacrificio (infatti non sei assolutamente pagato...ndBill). Uno
degli aspetti innovativi di Civilization: Call to Power e lasciatemelo dire, il più
divertente è sicuramente laspetto militare. Al giocatore ora viene richiesto di
elaborare accurate tattiche militari, in funzione delle armate che si dispone e delle loro
diverse caratteristiche. Non basterà più parcheggiare il bombardiere sul carroarmato per
essere certi che non possano abbattercelo. Certe, inoltre, sono infatti in grado di
colpire a distanza lavversario e infliggergli danni consistenti prima che lui possa
colpire, altre sono invisibili e possono entrare indisturbate nelle città nemiche e
compiere le più disparate azioni di sabotaggio, come rapire schiavi, incitare
rivoluzioni, diffondere malessere o (sigh!) veleno tra la popolazione. In particolare è
dannosissimo lecoterrorista, che è un pazzoide armato di Nanovirus, che può
distruggere tutte le costruzioni di una città, o il Cyberninja, che è un altro pazzo
scatenato che va in giro a piazzare bombe atomiche. Per la vostra curiosità vi voglio
segnalare anche lunità messaggio subliminale, che semina
langoscia tra la popolazione colpita, il Televangelista che, trasmettendo ore ed ore
di programmi di Radio Maria e Telepace convince i cittadini a pagare lotto per mille
alla chiesa cattolica e lavvocato, utilissimo per fare causa allavversario
(anche in multiplayer, se il vostro amico vi sta un po sulle balle...). Ma la
novità assoluta sta certamente nello sfruttamento del territorio: non più solo polverose
ferrovie a collegare le nostre città, ma avremo a disposizione anche costosissimi tunnel
sottomarini, ferrovie sopraelevate magnetiche come se ne vedono solo in Francia e tutto lo
spazio sopra le nostre teste (oooooh! Voglio sentirvi dire!). Ebbene si, sarà possibile
costruire colonie spaziali e lanciare le proprie unità dove solo la Mir sovietica è mai
stata (e non è più tornata, aggiungerei... ndBill). Inutile dire che questo apre le
frontiere ad una vasta gamma di tattiche e possibilità di movimento del tutto nuove
rispetto a Civ II, che di sicuro gioveranno alla giocabilità e alla longevità di questo
titolo. Comunque dicevo allinizio che non sono tutte rose e fiori; le pecche stanno
per lo più nel controllo globale della propria civiltà e in particolare delle singole
città. Scordatevi quella bella schermata illustrativa, che appariva cliccando sulla
città e che vi permetteva di avere tutto sotto controllo, ora tutto è più semplificato
(giustamente...), ma anche più difficile da controllare per chi come me era abituato a
contare a una ad una le risorse della città. In pratica, vi risulterà tutto molto più
immediato ma anche molto meno preciso e ordinato, e cè la sensazione di non poter
realmente controllare ciò che accade allinterno dellimpero. Ad esempio spesso
mi è successo che in qualche città scoppiasse una sommossa
ho costruito un tempio
e la sommossa si è placata. Semplice no? Si, ma poi mi sono chiesto: perché si è
fermata?
Quanti cittadini
erano contenti e quanti no? Non si sa. Poi costruisco sette unità e le mantengo con una
sola città. Sono troppe perché le possa mantenere; il gioco se ne accorge e mi sgrida un
po, ma anche in questo caso mi chiedo: perché? E se ne avessi fatte sei ma con un
costo di mantenimento più alto? Domande a cui non ho saputo dare risposta. Una cosa è
certa, questo aspetto del gioco andava migliorato, se così fosse stato si sarebbe beccato
quasi il voto massimo; ho detto quasi, perché cè unaltra grossa pecca che,
più che altro, è una mancanza di originalità e mi riferisco alla parte riguardante la
diplomazia. Che cè che non va? Semplicemente che è identica a quella del vecchio
Civ II: tutto ciò che posso fare è di stipulare trattati di pace, scambiare mappe con
mappe, progressi scientifici con progressi scientifici, donare qualcosa senza avere nulla
in cambio oppure stipulare i nuovi patti ecologici antinquinamento o chiedere di far
cessare atti di pirateria sulle rotte commerciali. Tutto qui! Inutile dire che io avrei
inventato qualcosa di meglio, specialmente in questo campo che tra laltro è stato
nella storia antica anche più importante delle guerre. Machiavelli avrebbe certo storto
il naso di fronte a questo, ma daltronde che ne sanno quelli della Activision del
grande Macchiavelli
In sostanza, comunque, il titolo è buono. Tante le novità,
quante ne bastano per poter dire che il vecchio Civ ha fatto il suo tempo, ma non
abbastanza da poter rappresentare una svolta nella storia dei videogames. Cè ancora
un po da lavorare su questo titolo (e speriamo che il grande Sid faccia qualcosa con
il vero Civ 3...) ma forse il più è fatto. |
Titolo: Civilization: Call to Power
Software House: Activision
Sviluppatore: idem
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 99.000
Requisiti minimi: Pentium 133, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 400 Mb Hard Disk, Scheda Audio
e Video comp. DirectX6, Windows 95/98, Mouse.
Requisiti consigliati: Pentium 166, 32 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, SVGA 4 Mb.
Gioco provato su: K6-2 300, 64 Mb Ram,
Cd-Rom 32x, Intel I740 8 Mb AGP, Sound Blaster 16. Con questa configurazione il gioco non
ha dato problemi di alcun tipo.
Grafica - 
Ottimamente realizzata e molto chiara, belle le animazioni e i colori.
Effetti Sonori - 
Ci sono un paio di voci per ogni unità, e tutte molto belle.
Musica - 
Carina, tutto sommato, ma dopo qualche ora di gioco fa venire la sclerosi.
Giocabilità - 
Tante unità, bello laspetto militare = tanto divertimento.
Longevità - 
Una partita vi durerà trenta ore; fino alluscita del prossimo titolo mancherà
almeno un anno; e credo che una partita ogni tre settimane possa scapparci, quindi avete
circa 520 ore di gioco.
Real. Tecnica - 
Non sono un esperto ma mi sembra che qui ce labbiano messa tutta.
Ric. Hardware - 
Consigliato un Pentium 200, con 64 Mb di Ram, 2 Mb sulla Scheda Video, e fin qui tutto
normale, ma i 400 Mb su Hard Disk proprio non li mando giù.
Totale - 
Un bel gioco, da non perdere per gli amanti del genere e per coloro che hanno sempre
sognato di guidare un impero (quel cane di Milosevic ci gioca tutti i giorni!).
Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile. |