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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


La prima cosa che può venire in mente, guardando questo gioco, è un paragone con Wipeout 2097, dal punto di vista del concept, molto simile a questo, ma molto differente per quanto riguarda i mezzi che sono utilizzati nel gioco. Ma facciamo un po’ di preamboli, prima di andare a parlare del gioco vero e proprio. La software house, come avrete potuto leggere qua sopra, è la Europress, la software house nota per alcuni giochi come International Rally Championship e per i kit di creazione di giochi Klik & Play e La Fabbrica dei Giochi. Gli sviluppatori, invece, sono gli inglesi della Inner Workings, al loro debutto su PC, e devo dire che come debutto, si tratta veramente di un lavoro molto interessante. Questo Plane Crazy, oltre che su PC, verrà reso disponibile anche per PSX e anche in versione coin-op, anche se, in quest’ultimo caso, lo potrete giocare solamente negli USA. La cosa interessante che sta alla base di questo Plane Crazy non è tanto il concept: si tratta infatti di qualcosa già visto (appunto con Wipeout), anche se leggermente modificato, ma l’engine grafico 3D, chiamato (e il nome è già tutto un programma) Fearsome, che utilizza l’accelerazione 3D tramite Direct3D, mantenendo frame rate piuttosto alto anche su processori non proprio potenti (vedi P166+). La superiorità del Direct3D sulle Glide, in questo periodo, si sta facendo piuttosto ampia: infatti le librerie grafiche 3D della Microsoft, usate sia in Plane Crazy, che in Incoming e Forsaken (di prossima recensione), stanno dimostrando che, se utilizzate a dovere, possono essere molto più fluide e versatili del corrispettivo proprietario 3Dfx. Ma mi sembra di aver parlato anche troppo e quindi è meglio che andiamo a vedere cosa ci offre il gioco vero e proprio.

Il nostro aviomezzo si dirige a tutta velocità in questo toboga tra le montagne. Notate com'è realizzata bene la cascata. Il circuito Volcano Rapids si chiama così proprio perchè dovrete passare all'interno di un vulcano. Stranamente, però, la lava non causa alcun danno.

Dopo l’installazione e tutta l’impostazione dei relativi settaggi, possiamo far partire il gioco. Prima di cominciare, però, viene lanciato un frontend, dal quale possiamo scegliere se far partire il gioco in modalità software o hardware e la risoluzione a cui visualizzare il gioco. Non c’è nessuna intro: infatti, dopo i loghi delle rispettive software house e del gioco, passiamo subito al menu principale, anch’esso molto spartano. Le opzioni sono quattro: Start Race, da cui possiamo accedere alle varie modalità di gioco; High Scores, per visualizzare i punteggi più alti; Options, dal quale accediamo alle opzioni generali e Plane Setup, per personalizzare e scegliere l’aereo con cui vogliamo affrontare le gare. Partiamo da quest’ultima opzione. Non ci sono aerei predefiniti, siccome le combinazioni possono essere molte, ma possono essere completamente personalizzati. Ogni aereo viene infatti salvato in un file e gli aviomezzi possono essere così utilizzati alternativamente e scambiati con chi è interessato ai vostri aerei. I tipi di aereo presenti, che poi possono essere modificati successivamente, sono 3, di forme diverse, a cui possono poi essere dipinte le varie parti (ali, fusoliera, coda e parte centrale) in maniera diversa, in modo da creare l’aereo che più ci aggrada e poi poterlo utilizzare in gara. Le Opzioni ci permettono di modificare il livello di difficoltà, il volume degli effetti sonori e delle tracce audio, i controlli (il gioco supporta anche il Force Feedback, quindi periferiche di gioco come il FF Pro della Microsoft e il Force FX della CH sono tranquillamente supportate) e il livello di dettaglio. Selezionando Start Race abbiamo la possibilità di giocare a tre modalità di gara differenti. La Quick Race vi permette, dopo aver selezionato il circuito, di buttarvi subito al suo interno e iniziare a combattere per il primo posto, ma soprattutto per arrivare in tempo ad ogni check-point (non dimentichiamoci infatti, che il gioco è assolutamente un arcade).

In mezzo a queste specie di rovine Maya ci avviciniamo al check-point, indispensabile se vogliamo continuare nella nostra gara. La città ci permette di volare a quote molto basse, attaccati ai grattacieli. Fortunatamente non ci sono funivie tra i piedi.

La Ghost Race vi permette di correre un giro su uno dei cinque circuiti disponibili e poi, dopo averne terminato uno, di avere un Ghost con cui confrontarvi e migliorare così i vostri tempi. Il Championship è il campionato nel vero senso della parola, in cui dovrete gareggiare nelle cinque gare disponibili cercando di piazzarvi fra i primi tre, ad ogni gara, per poi accedere a quella successiva. Queste tre modalità di gara sono piuttosto varie e vi permettono di impratichirvi prima e poi, successivamente, di gareggiare. C’è poi la possibilità di giocare anche il multiplayer, utilizzando tutte le modalità di collegamento supportate dal Direct Play 5.0a, ovvero Rete, Modem, Seriale e TCP/IP. I circuiti disponibili, come già detto, sono cinque. Vediamoli così nel dettaglio. Il Border Dash vi vede all’interno di un circuito situato nella zona dei Canyon americana, con montagne di roccia di color rosastro e vie di viaggio piuttosto strette. Il Sin City Run, vi vede invece all’interno di una metropoli americana, nella quale vi dovrete muovere molto attentamente con il vostro aviomezzo se non volete esplodere sbattendo contro i vari grattacieli ed edifici. Il Volcano Rapids vi permette di entrare all’interno della cavità di un vulcano, stando attenti a non finire dentro la lava e fare così una brutta fine. Il Monument Rush è invece un circuito ambientato in una valle che ricorda, dal punto di vista dell’aspetto dell’ambiente, un misto fra la Foresta Amazzonica e le sculture dell’Isola di Pasqua, tra cascate e sterminate foreste. Infine, c’è il Dockland Dive, che vi vede sfrecciare in un misto fra ambiente bucolico e zone industriali. La partenza ricorda molto quella delle gare su circuiti ovali in Formula CART (ex Indy), perché vi vede lanciati ad una velocità folle (che supera i 400 Km/h), in ultima posizione, subito pronti a prendere il comando della gara. Come vi avevo già detto in precedenza, il gioco ha un’impostazione completamente arcade, infatti dovrete passare sotto i vari check-point per ottenere un incremento di tempo, necessario per completare la gara. Vi assicuro che non è assolutamente facile arrivare in tempo sotto i check-point, visto che non appena toccherete uno degli elementi che stanno attorno al circuito, la perdita di velocità sarà quasi istantanea e, se non riuscirete a prendere i power-up, relativi alla velocità, che si possono trovare sul circuito, sarà molto dura.

In questo teatro stanno proiettando qualcosa di interessante. Peccato non si possa entrare e dare un'occhiata. Qui bisogna stare attenti ad evitare gli sbarroni di ferro. Pena una bella esplosione.

I power-up sono gestiti in maniera un po’ atipica, rispetto ad altri giochi dal concept simile. I power-up si trovano su picchi ed hanno un’unica forma, quella di aloni di luce blu-azzurra. Non appena riuscirete a prenderne uno, vi apparirà in basso allo schermo, un’icona che si modificherà ad intermittenza e potrete selezionare con il tasto relativo, cosa ottenere. Le possibilità sono diverse e, se non sceglierete voi, dopo qualche secondo, ci penserà il gioco in automatico a farlo per voi. Tra i power-up ci sono proprio delle specie di after-burner, i post-bruciatori che vi permetteranno di aumentare a dismisura la vostra velocità. Ce ne sono poi di molti altri tipi, ma mi sembra inutile parlarne ora. Avrete anche la possibilità di sparare, solamente però ad alcuni bersagli che saranno evidenziati da un mirino rosso, cosa che vi servirà a sgombrarvi la strada per continuare. Dovrete stare attenti anche a mantenervi sotto una certa altezza, altrimenti verrete livellati in automatico, con conseguente perdita di velocità e di relativo tempo. Bene, mi sembra di aver detto tutto e, dopo circa 6.000 caratteri, guardando il film "Anaconda", che si è dimostrato essere una gran panzanata e ridicolata, posso anche passare al commento.

Titolo: Plane Crazy
Software House: Europress
Sviluppatore: Inner Workings
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 166, 16 Mb Ram, 150 Mb Hard Disk, SVGA 2 Mb, Cd-Rom 4x, Scheda Audio 16-bit.

Requisiti consigliati: Pentium 200, 32 Mb Ram, Acceleratore Grafico 3Dfx Voodoo o Voodoo 2, Sound Blaster 16, Joystick Analogico.

Gioco provato su: Pentium 200, 32 Mb Ram, Creative 3D Blaster 2 Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster AWE 32, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI, MS Sidewinder FF Pro. Con questa configurazione il gioco si è comportato bene.


Grafica -
La grafica di Plane Crazy è ottima. Il Fearsome Engine adempie a dovere al suo compito e la fluidità è davvero degna di nota. Gli effetti di luce sono ottimi e il clipping inesistente. Molto bene davvero.

Effetti Sonori -
Gli effetti sonori sono piuttosto nella norma, per cui non c’è nulla da segnalare.

Musica -
Le tracce audio sono piuttosto buone, ma, a parte una o due, assolutamente convenzionali.

Giocabilità -
Se avete un joystick (se supporta il Force Feedback ancora meglio), Plane Crazy raggiunge una giocabilità molto simile a quella di un coin-op. Se cercate un gioco giocabile all’osso, PC fa proprio per voi.

Longevità -
Non saprei dire quanto può durare un gioco del genere. Il tempo di durata è più tendente verso il poco che verso il molto. Questo era sicuramente un aspetto da curare di più.

Real. Tecnica -
Alla Inner Workings hanno saputo creare un engine degno di nota, che verrà sfruttato anche in altre future produzioni. Peccato che le richieste hardware siano piuttosto alte. Anche qui ci poteva essere una maggiore ottimizzazione.

Ric. Hardware -
Un P166 con 16 Mb di Ram è il minimo richiesto, ma, se non avete la medesima macchina o, almeno un P200, dotato di acceleratore 3D, potete anche scordarvi di farlo.

Totale -
Plane Crazy è un arcade nel senso totale della parola. Il gioco è molto divertente e l’idea di sfrecciare per i cieli con piccoli aerei che ricordano molto quelli degli anni ’50, ma che vanno a velocità folli, rischiando di schiantarsi contro le montagne e gli altri elementi dello scenario, è molto buona e, andrebbe a genio anche ad un coin-op (in via di realizzazione). Per fare un sunto della situazione: grafica e giocabilità ottime, sonoro e longevità un po’ meno e richieste hardware piuttosto alte. Mi sento di consigliarlo a chi si vuole veramente divertire o a chi piace questo tipo di giochi.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.


Immagine N°7
Immagine N°8