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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


 

Bene, mi ritrovo, come al solito, al fine settimana, dopo le fatiche scolastiche durate sei giorni, dal lunedì al sabato, a scrivere le recensioni dei giochi che mi metto a giocare durante la settimana. Il gioco in questione è Sega Touring Car Championship, conversione dell’omonimo coin-op che imperversa, ormai da due anni – un anno e mezzo a questa parte nelle sale giochi di tutta Italia e del mondo. Premetto subito una cosa, ovvero che questa sarà una mini review per due motivi: il primo è che il gioco è come sempre identico al coin-op (nella migliore tradizione della Sega) e il secondo è che poi non c’è molto da dire, perché la salsa è sempre quella. La Sega realizza sempre, a mio avviso, delle scelte che sono molto discutibili. Un gioco come questo, con la mancanza del supporto dell’accelerazione 3D, è totalmente rovinato, visto che la qualità grafica non avvicina neanche lontanamente quella del coin-op. Fortunatamente, sembra invece che la Sega abbia capito che non deve supportare solamente i pad che erano inclusi con la Diamond Edge (la prima scheda acceleratrice mai uscita sul mercato, quella che dava in bundle Virtua Fighter Remix), ma anche le periferiche di controllo supportate dalle DirectX 5, quindi, come avrete sicuramente capito, è presente il supporto Force-Feedback, come in sala giochi, che raggiunge l’apice con un volante o joystick adatto (per il primo caso vedi quello della Act Labs, per il secondo caso è vivamente consigliato il MS Sidewinder FF Pro), che è una delle poche cose positive del gioco. Ma parliamo del gioco vero e proprio, ora.

Stiamo affrontando questa curva ad una velocità molto alta. Attenti a non scodare troppo. Un primo piano dell'Alfa Romeo disponibile nel gioco. Come potete vedere, le macchine sono realizzate piuttosto bene.

Dopo l’installazione e il passaggio di una intro in stile Sega, ovvero realizzata con l’engine del gioco, possiamo passare subito al menu principale. Abbiamo la possibilità di scegliere tra due modalità di gioco: l’Arcade Mode (che dovrebbe essere uguale alla versione coin-op) e il PC Mode (che dovrebbe avere qualche opzione in più, ma che in realtà è abbastanza identico all’altro). L’Arcade Mode ci fornisce solo la possibilità di giocare un campionato, composto da un numero variabile di gare a seconda del livello di difficoltà selezionato, mentre il PC Mode, oltre al campionato (del tutto uguale a quello Arcade, con i check-point), ci dà la possibilità di affrontare una gara singola, giocare il time attack, giocare in multiplayer (via modem, rete IPX, cavo seriale e TCP/IP), fare pratica e affrontare dei test per settare al meglio la vostra auto (anche se poi, cambiando i settaggi delle auto, ci sono poche differenze). Le auto disponibili sono quattro, più le due segrete che verranno fuori vincendo un campionato a livello Easy e a livello Hard. Abbiamo l’Alfa Romeo 155V6TI, la Toyota Supra GT, la Mercedes Classe C AMG e l’Opel Calibra V6. Ci sono poi due macchine segrete: la Proto, che si ottiene vincendo un campionato a livello Easy, mentre la seconda, che non sono ancora riuscito a beccare, si ottiene al livello Hard. I circuiti disponibili sono tre: uno a livello Beginner, ambientato in una pista vera e propria, il secondo a livello Intermediate, ambientato in montagna, mentre il terzo, a livello Advanced è ambientato in una tipica cittadina americana della West Coast americana. Il gioco ha, come ho già detto diverse volte, un’impostazione prettamente arcade senza alcuna velleità simulativa, e, anche la possibilità di modificare i settaggi delle varie auto, aggiunge una caratteristica in più al gioco, anche se, alla fine, cambia veramente poco.

La Proto è una delle due macchine segrete ed ha un'accelerazione devastante. Ci apprestiamo a tagliare il traguardo con la nostra Toyota. Come potete vedere, non si bada a spese pe la pubblicità.

La grafica, pur non essendo accelerata, è abbastanza buona e l’engine è piuttosto veloce (cosa insolita per la Sega, anche alla massima risoluzione su macchine non MMX), anche alla massima risoluzione, la 640x480 a 16-bit su macchine di potenza non troppo elevata (leggasi non MMX). Il sonoro e le musiche sono piuttosto convenzionali, mentre la giocabilità è piuttosto buona, soprattutto se avete una periferica che supporta il Force-Feedback, è molto simile a quella del coin-op. La longevità è, come al solito, molto esigua e la realizzazione è stranamente al di sopra della norma per le produzioni Sega. Delle richieste hardware, parliamo poi nel commento. Prima di farla finita, vi informo che l’help è realizzato in formato HTML ed è fatto molto bene. Per cui, penso sia ora del commento.

Titolo: Sega Touring Car Championship
Software House: Sega
Sviluppatore: idem
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 133, 16 Mb Ram, 10 Mb Hard Disk, Cd-Rom 2x, Scheda Audio e Video comp. DirectX 5, Windows 95.

Requisiti raccomandati: Pentium 166, 32 Mb Ram, 75 Mb Hard Disk, Sound Blaster 16, Scheda Video comp. DirectX 5 - 2 Mb, Joystick dotato di Force Feedback.

Gioco provato su: Pentium 200, 32 Mb Ram, Matrox Millennium 4 Mb, Sound Blaster AWE 32, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI, MS Sidewinder Force-Feedback Pro. Con questa configurazione STCC si è comportato (stranamente) piuttosto bene.


Totale -
Sega Touring Car Championship è un gioco nel solito stile Sega. La grafica e la giocabilità sono buone. Il sonoro, le musiche e la longevità sono piuttosto scarse. La realizzazione tecnica è al di sopra delle normali produzioni Sega e le richieste hardware sono inferiori al solito, ma sempre troppo alte. E’ prevista una patch D3D per il prossimo futuro, ma dalla Sega non si sa mai cosa aspettarsi. STCC è un mezzo buco nell’acqua, ma la sua sacra sufficienza se la prende comunque. Se proprio vivete per i giochi di guida e non riuscite a resistere senza stare un po’ davanti al volante virtuale di un’auto, accattatevillo, altrimenti potete anche evitare.


Ringraziamo San Marino Informatica per averci fornito il materiale recensibile.