
Cari lettori, ci troviamo in un luogo alquanto insolito, non un qualsiasi cimitero, ma un cimitero per tanks. Un'insegna dice: "In memory of those who perished in 1978", ovvero "in memoria delle vittime del 1978". Non avete ancora capito di quali vittime vi sto parlando? Beh, vorrà dire che siete giocatori troppo giovani o di poca memoria! Ma ora basta, vuoto il sacco: tutta questa sceneggiata è servita alla Activision per introdurci all'interno del remake di un mitico videogame del 1978, agli albori della storia dei videogames, ovvero Space Invaders. Non ve lo ricordate? Ahi, ahi, ahi! Per quello che mi riguarda non sono mai d'accordo con i remake e con queste idee di riportare alla luce qualcosa che ha fatto epoca e che vive nei ricordi sempre più remoti e sfuocati dei videogiocatori. E anche questa volta non concedo deroghe di alcun tipo. I remake? E a che cosa servono? Non me lo spiego, ma in ogni caso vi posso garantire che almeno la Activision ha avuto la decenza di concepire il remake non come un mero rifacimento (come la traduzione letterale suggerirebbe...), ma come un seguito seppur molto tardivo della storia precedente. Almeno questo è ciò che pensa la Z-Axis, la software house già responsabile di Three Lions per PSX, a cui la Activision ha affidato lo sviluppo di questo remake. La nuova sfida è stata lanciata ancora una volta da quegli invasori alieni che i terrestri credevano di aver sconfitto anni e anni addietro. Ma praticamente poco è cambiato (soprattutto in meglio...) a livello di scenari. Certo è comunque, che graficamente, il rinnovamento è stato sostanziale; basti pensare che al posto dell'ambiente a tre colori (bianco, nero e verde...) che contraddistingueva la versione originale del gioco. Oggi troviamo un qualcosa che può anche utilizzare l'accelerazione 3D Hardware (3DFx e Direct 3D...) e che arriva alla risoluzione di 640x480 (anche superiore...ndBill). Purtroppo non è solo per questo che un gioco può essere definito un capolavoro. La prima sorpresa (non so se in positivo...) che questo nuovo episodio di Space Invaders ci presenta è senz'altro l'introduzione della modalità di gioco a due giocatori. Che ne dite? Vi dirò che nonostante tutto, tale modalità è discretamente divertente anche se già al livello di difficoltà Normal, tutto in due giocatori diventa davvero troppo semplice!
A proposito, i livelli di difficoltà (Skill Level, nel menu in inglese...), sono solamente due, ovvero Normal ed Expert. Questo anche nella modalità in single player, però al livello Normal è oggettivamente troppo lenta e agevole da affrontare anche per i principianti, senza che l'altra, la Expert, risulti poi troppo ardua o da esperti come ci si aspetterebbe. E se vi capitasse malauguratamente di essere abbattuti dagli invasori? Ebbene, avrete la possibilità di vedere una delle novità di questo remake. Niente di trascendentale, comunque, se non un'onda d'urto di color azzurro, forse anche un po' esagerata rispetto alla grandezza del mezzo distrutto. La storia del gioco, poi, come ci si aspetterebbe, è molto semplice e lineare: gli invasori arrivano dall'esterno del nostro sistema solare e si trovano quindi di volta in volta impegnati ad affrontare la resistenza all'invasione di ognuno dei pianeti che incontrano nel nostro sistema. Si parte così da Plutone, per proseguire poi nell'ordine con Urano, Nettuno, Saturno, Giove, Marte e per finire con la Terra, il nostro pianeta natale, come ambientazione del conflitto. Gli scenari che fanno da sfondo al combattimento, totalmente assenti nella prima versione per chiari motivi di ordine tecnico, risultano appena sufficientemante sviluppati, seppur troppo ripetitivi (uno per ogni pianeta!!!). Un po' pochino, ma comunque a dire il vero, l'effetto ottico non è troppo malvagio. In ogni pianeta ci confronteremo per ben dieci volte con avversari sempre diversi sia per struttura che per formazione di volo, ed ogni volta dopo il quinto combattimento avremo a disposizione una sorta di tiro a segno contro le innoque mother ships dei nostri invasori, che ci consentiranno di rimpinguare un pochino il punteggio o di guadagnare un bonus (come per esempio una sempre utile Extra Life...). Mentre vi dilettate ad eliminare schiere e schiere di nemici, se alzerete un pochino lo sguardo, vi accorgerete che le mother ships nemiche non vi lasciano mai soli ed ogni tanto fanno la loro comparsa annunciate da un'apposito effetto audio!!! Se provate a puntare il mirino su queste ultime e lasciate stare i nemici più vicini, vedrete che otterrete qualche cosa in cambio, come ad esempio uno scudo (utilissimo...) o un double shot che vi permetterà di sparare in maniera decisamente più veloce, rendendo molto più vivace tutto il gioco. Ogni volta, invece, che avrete portato a termine i dieci rituali combattimenti su ciascuno dei pianeti sarete chiamati ad affrontare una sorta di avversario finale, un boss, che effettivamente vi metterà in una qualche difficoltà rispetto ai soliti oggetti volanti. Vedrete che l'ultimo dei boss che incontrerete sulla terra (se mai deciderete di arrivarci!!!) vi darà abbastanza filo da torcere. Una cosa interessante da notare è l'inserimento di un'ampia gamma di power-up, che ci consentono di volta in volta di distruggere una riga o una colonna orizzontale, verticale o diagonale di oggetti nemici. Troverete, inoltre, power-up, che vi doteranno di missili che seguono traiettorie molto particolari come quelle di tipo piramidale o sinusoidale o un altro che vi consentirà di distruggere a mo' di kamikaze un'intera colonna verticale di invasori.
Certo è, comunque, che questi power-up saranno pur belli da vedere ma contribuiscono altrettanto pericolosamente a rendere sempre più (drammaticamente...) facile il compito al giocatore. Ed una volta sconfitto il boss terrestre (molto ostico...) cosa succede? Semplicissimo, un filmato ci mostra come sulla terra si faccia festa per la vittoria anche se la guerra è tutt'altro che conclusa! I nemici si riarmano e proveranno di nuovo ad invaderci... Che si pensi ad un remake del remake? E chi lo sa! Ma non è finita qui, come premio per aver salvato la terra la Activision ci mostra solo adesso un clamoroso asso nella manica: ci viene infatti concessa la possibilità di accedere dal menù principale alla modalità Classic, ovvero di giocare a quello che realmente è Space Invaders. Finalmente dico io (e spero diciate anche voi...) dopo tanta sofferenza si arriverà pure ad una qualche gradevole ricompensa! Ebbene sì, la modalità Classic riproduce fedelmente immagini ed emozioni dellla vecchia versione del gioco, come potrete verificare andando a giocare al vero Space Invaders, se lo avete ben conservato o altrimenti utilizzando un qualsiasi emulatore di quelli tutt'oggi a disposizione per PC (per esempio il Mame). Ma ora passiamo al commento finale.
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Titolo: Space
Invaders
Software House: Activision
Sviluppatore: Z-Axis
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 79.000
Requisiti minimi: Pentium
133, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 180 Mb Hard Disk, Scheda Audio
e Video comp. DirectX6, Windows 95/98.
Requisiti consigliati: Pentium
200 MMX, 32 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, Acceleratore Grafico D3D.
Gioco provato su: Pentium
II 450, 64 Mb RAM, Creative Ultra TNT 2 32 Mb, Sound Blaster AWE 64, Windows
98, Cd-Rom 32x. Con questa configurazione il gioco non ha dato problemi.
Grafica - 
Discrete le onde d'urto, quando si viene distrutti, così come un paio dei boss incontrati (in particolare quello terrestre...). Troppo ripetitivi gli sfondi (i miei preferiti sono quelli di Venere e Nettuno...).
Effetti Sonori - 
Senza infamia e senza lode: appena sufficienti le esplosioni.
Musica - 
Forse l'aspetto migliore del gioco: vivace ed adatta al genere del gioco.
Giocabilità - 
Tempi di caricamento praticamente nulli, ma l'interfaccia è fin troppo semplice e scarna.
Longevità - 
Davvero troppo facile e ripetitivo fino alla noia.
Real. Tecnica - 
Certo il compito non era proibitivo e questa risulta appena sufficiente.
Ric. Hardware - 
Un P200 più scheda 3D va più che bene per vedere girare SI al
massimo.
Totale - 
Niente di straordinario, come si poteva prevedere. Il voto finale risulta più elevato, essenzialmente, per la presenza della modalità Classic.
Ringraziamo Activision
per averci fornito il materiale recensibile.
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