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Recensione di: Mario "hammer" L'Abbate


Dopo tanti titoli molto simili l'uno all'altro, dopo aver giocato l'ennesimo gioco ispirato a Dune 2, il capostipite dei giochi di strategia in tempo reale, ecco arrivare Homeworld, uno strategico in tempo reale in 3D, un titolo che verrà ricordato per la sua originalità, ma non solo. Partiamo dalla storia che c'è dietro al gioco, e una volta tanto la trama che fa da sfondo agli eventi è ben integrata con la struttura di questo, e non è un mero pretesto per cliccare furiosamente col proprio mouse: tutto ha inizio quando i pacifici abitanti del pianeta Hiigara vengono attaccati da una razza aliena e deportati su un lontano pianeta di nome Kharak. Qui devono iniziare daccapo a costruirsi una nuova vita e una civiltà. Dopo secoli di scoperte e sviluppi giunge anche per la popolazione di Kharak l'era spaziale, tramite un satellite scoprono un relitto di una astronave in pieno deserto, si organizza una spedizione che indagherà sulla nave e che scoprirà al suo interno una pietra con inciso un disegno: da un lato Kharak e all'estremità opposta Hiigara, una rotta per raggiungere il pianeta natio! Tramite questo relitto la popolazione di Kharak effettua dei progressi tecnologici in grado di costruire nel giro di sessanta anni una grossa nave spaziale (Mothership), che dovrebbe portare tutta la popolazione su Hiigara. Qui finisce l'introduzione ed inizia il gioco, è possibile scegliere due razze diverse con cui intraprendere il viaggio di ritorno, i Kushan e i Taidan, ma le sorprese non sono ancora finite, le prime due missioni sono il naturale proseguimento dell'introduzione, infatti durante il test dell'iper-guida la temibile razza aliena si rifà viva e distrugge tutto ciò che rimane su Kharak, così ai pochi sopravvissuti non resta che intraprendere il viaggio verso il pianeta natio. Diciamo subito (come potete ben vedere dalle immagini...) che Homeworld oltre a non essere il solito RTS a livello di gameplay, lo è anche per la grafica, assolutamente precisa e dettagliata, ma soprattutto fluidissima anche con parecchie navi e caccia in movimento, nel complesso veramente notevole. 

Parlavamo del gameplay: nell'era del 3D (a volte anche usato a sproposito...) finalmente un gioco sfrutta le nuove tecnologie e va a colmare una lacuna presente nel nostro hobby: un gioco di strategia spaziale spettacolare con grosse navi e caccia da produrre, controllare, riparare e distruggere! Certo il tutto non è molto diverso dagli altri RTS in circolazione, anche qui valgono le stesse regole generali dettate da Dune 2 e Command & Conquer, e ci troveremo quindi a costruire delle navi che raccolgono il minerale (in questo caso costituito da asteroidi...), dovremo difendere tali navi, dovremo scoprire e produrre nuovi tipi di unità per fronteggiare i nemici sempre più agguerriti, ed è possibile riunire vari unità in gruppi e richiamarli successivamente. Homeworld però porta con se oltre al 3D anche delle innovazioni (era ora!) a questo genere: innanzitutto il 3D viene usato in maniera consona alla sua natura, ed ora veramente possiamo attaccare delle unità avversarie da tutti i lati possibili e possiamo girare la telecamera da qualsiasi angolazione possibile e immaginabile, poi il modo in cui è impostato il gioco, essendo la storia di un popolo che vuole raggiungere il proprio antico pianeta (mi ricorda un po' il telefilm Galactica...), tutte le nuove unità scoperte man mano che si procede nel gioco e le unità prodotte in una missione vengono portate nella missione successiva, in questo modo diventa molto importante vincere le varie missioni ma soprattutto vincere in modo da giungere già preparati in quella successiva. Il gioco con ciò guadagna parecchio, il giocatore si sente immerso nella storia e nelle vicissitudini che capitano alla razza che sta controllando, presentando così un unico filo narrativo e non una sequenza anonima di missioni da completare per terminare il gioco. Le unità che è possibile costruire sono molte, ma nemmeno troppe, da far perdere il conto al giocatore, e soprattutto ognuna ha una precisa funzione e una utilità contro un tipo di nave. Abbiamo così le navi di ricerca scientifica, quelle per la raccolta dei minerali, quelle che permettono di riparare altre unità danneggiate, sonde e navi capaci di recuperare veicoli, ma è con i veicoli d'attacco che il gioco da il meglio di sé, quindi ecco comparire Scout (le prime unità a disposizione capaci di far fuoco su un obiettivo...), Interceptor, Incrociatori, Bomber, Cacciatorpedinieri, Fregate d'assalto e di supporto, Ion Cannon, Destroyer, tutti creati magistralmente con una grafica poligonale che non lascia critiche o perplessità. 

La vera chicca di tutto è rappresentata dall'interfaccia e dal metodo di controllo, facili e immediati. Sembra quasi incredibile come con pochi movimenti si possono comandare decine di caccia e vari gruppi di navi. La Relic è riuscita nell'intento di confezionare un gioco innovativo, bello e soprattutto nel creare un'ottima interfaccia, che altrimenti avrebbe minato il gioco stesso. A tal proposito consiglio vivamente prima di iniziare la modalità campagna di intraprendere l'ottimo tutorial che guida passo passo alla conoscenza dell'interfaccia di gioco. Innanzitutto, spostando il puntatore del mouse nella parte bassa dello schermo compare un menù con cui è possibile fare quasi tutto, costruire unità, scoprirne di nuove, attivare il Sensor Manager e lanciare eventuali unità parcheggiate nell'astronave madre, il tutto attivabile anche con gli appositi hockey (quindi B per costruire, R per la ricerca e Spazio per attivare i sensori a lungo raggio...), come se ciò non bastasse muovere una singola unità o un gruppo composto magari di cinquanta veicoli non è mai stato più facile, considerando che ci si sposta in un universo in tre dimensioni, proprio per chi non vuole leggere il manuale basterà selezionare l'astronave, o un gruppo d'astronavi tramite il Drag & Drop, cliccare col tasto destro del mouse per far comparire un menù da cui è possibile compiere qualsiasi azione e quindi selezionare "move" e cliccare sulla destinazione, anche qui c'è un tasto scorciatoia, "M", che è meglio imparare perché nella frenesia delle battaglie pochi secondi possono fare la differenza tra una missione completata e una no. Muoversi sulle lunghe distanze è altrettanto semplice, dopo aver selezionato l'unità, si preme Spazio per passare al Sensor Manager che mostra una mappa della zona dello spazio in cui ci troviamo, da qui sempre col tasto "M" si potrà decidere dove spostare la nave o le navi selezionate; in un gioco in 3D totale, cambiare punto d'osservazione è di fondamentale importanza, altrimenti nel giro di un paio di minuti non si capirà più molto del campo di battaglia, tenendo premuto il tasto destro del mouse e movendolo si cambierà l'angolo di visualizzazione e scorrendo la rotella (o premendo contemporaneamente i due tasti e andando avanti e indietro col mouse) si effettuerà lo zoom sull'unità selezionata. È ovvio che bisogna impratichirsi e fare subito propri questi semplici gesti in modo da avere il totale controllo del gioco nelle fasi più calde; i combattimenti, come ogni RTS che si rispetti anche Homeworld ha i soliti obbiettivi da portare avanti: procurarsi risorse, difendere le unità che cercano i minerali, attaccare le unità avversarie che raccolgono minerali e distruggere i nemici, il bello di tutto è che con la terza dimensione e l'ambientazione spaziale è importante non solo scegliere l'unità giusta per attaccare una grossa nave avversaria, ma anche come la si attacca. 

Infatti gestendo uno squadrone di caccia a seconda che si combatti contro un altro gruppo di navicelle o contro una singola nave ammiraglia sarà meglio schierare delle formazioni che hanno maggiori probabilità di danneggiare il nemico, ed ecco le varie formazioni X, delta, in linea, a muro, ad artiglio che è possibile impartire alle proprie unità (molto consigliata è la formazione ad artiglio, soprattutto se con una decina di caccia intendete attaccare una Capital Ship...), oppure è molto importante decidere quali e quante navi debbano contrastare un attacco di grosse navi avversarie, inutile mandare varie fregate quando due Ion Cannon (capaci di sparare un letale quanto bello esteticamente raggio rosso...) possono far fuori in meno tempo lo stesso numero di navi. La grafica, come detto, è su ottimi livelli, come noterete le unità lasciano dietro di se scie luminose ed è uno spettacolo per gli occhi vedere muoversi all'unisono dei caccia o una flotta di navi, la musica di sottofondo è sublime e azzeccatissima alle ambientazioni che di volta in volta si presentano al giocatore (oltre ad un pezzo scritto apposta dagli Yes! per il gioco...), con alcune canzoni realizzate in stile lirico/religioso/mistico davvero notevoli. I combattimenti sono belli come la grafica e all'ultimo sangue, per dare un'idea di quello che vi può capitare vi basterà pensare che ho associato le battaglie di Homeworld (quelle più frenetiche...) con un vecchio film di guerra, dal titolo "La battaglia di Midway" trasportato direttamente nello spazio, quindi preparatevi a vedere rapidi capovolgimenti di fronte in cui i gruppi di caccia attaccano grosse navi o duellano con altre navicelle, e navi schierate con un certo criterio per sconfiggere prima il nemico. Ma adesso passiamo al commento. 

Titolo: Homeworld
Software House: Sierra
Sviluppatore: Relic Entertainment
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 200 MMX, 32 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 350 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX6, Windows 95/98, Mouse

Requisiti consigliati: Pentium II 300, 64 Mb Ram, Scheda Audio comp. EAX, Acceleratore Grafico D3D  o Glide o OpenGL.

Gioco provato su: Celeron 450, 128 Mb RAM, ATI RAGE II+ 4 Mb, Sound Blaster AWE 32, Voodoo 2 12 Mb, Windows 98, Cd-Rom Samsung 32x. Con questa configurazione il gioco non ha dato problemi.


Grafica -
Grande lavoro fatto dai grafici e dai coder della Relic per creare un motore grafico veloce ma che desse un'immagine realistica e soprattutto bella a tutto ciò che incontrerete nel gioco, fondali compresi! C'è la possibilità di visualizzare il gioco in modalità software, oltre ad accelerata tramite OpenGL, Direct3D e Glide, con una risoluzione massima di 1024*768.

Effetti Sonori -
Le voci, le varie esplosioni e gli spari rientrano nella norma a cui oggi siamo abituati, quindi tutto ok.

Musica -
Le musiche sono di ottima fattura specialmente quelle iniziali di tipo lirico/religioso, molto belle, un complimento a chi ha scelto tali composizioni.

Giocabilità -
Con una interfaccia praticamente perfetta e semplicissima e una impostazione di gioco immediata non ci sono assolutamente problemi di giocabilità...

Longevità -
Forse questo è un punto debole di Homeworld, tenete presente che la scelta delle due razze vi permette si di giocare due volte a questo titolo ma le missioni sono identiche, cambiano solamente la forma e la foggia delle astronavi. Homeworld potrebbe prendervi a tal punto da giocarci molto intensamente e con delle tattiche appropriate in una ventina di giorni lo avrete sicuramente finito, certo vi rimane sempre la possibilità di giocare in multiplayer via Internet o LAN.

Real. Tecnica -
Ottima sotto tutti i punti di vista, globalmente non credo sia stato trascurato nulla.

Ric. Hardware -
Dal Celeron 300 con 64 Mb di Ram e una scheda Voodoo 2 non credo ci dovrebbero essere problemi nel far girare il tutto.

Totale -
Homeworld è un gran bel gioco, bella grafica e belle musiche, le strategie da applicare sono in alcuni casi diverse dalle solite a cui siamo abituati con gli strategici in 2D, ma questo non fa altro che segnare un punto a suo favore. Volendo proprio trovare un difetto diciamo che essendo il titolo di natura 3D totale vi ritroverete ogni cinque secondi a cambiare la visuale di gioco e cliccare sulle navi per zoomare o dezoomare, ma queste sono piccolezze che non intaccano la bellezza del gioco. La cosa che mi è piaciuta di più è stata l'idea innovativa e la sua quasi perfetta realizzazione, in pochi minuti vi ritroverete a muovere navi e caccia come se tutti gli RTS usciti in questi anni fossero di questo tipo, inoltre ho molto apprezzato il fatto che l'azione è focalizzata sui combattimenti e sulle migliore strategie da applicare per sconfiggere il nemico più che sulla raccolta di risorse e la costruzione di "edifici" che migliorino le nostre unità. In conclusione che dire? Che Homeworld è bello anche solo perché permette di comandare stormi di grosse navi spaziali e flotte di caccia, chi di voi non lo aveva mai sognato?


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.


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