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Preview di: Fabio "Bill" Cristi


 

Da quando la Activision ha iniziato a lavorare alla serie di Heavy Gear (di cui stiamo attendendo con impazienza l’uscita del secondo episodio, che dovrebbe avvenire entro il mese...), la Microprose annunciò di aver acquistato dalla Fasa i diritti per creare giochi sulla serie di Mech più famosa del mondo. La software house californiana aveva già realizzato con successo Mechwarrior 2 e il suo pseudo seguito Mercenaries, due ottimi giochi, che sono stati tra i primi (il primo perchè veniva venduto in bundle con varie schede 3D, mentre il secondo fu uno dei primi ad essere patchato D3D...) a possedere un supporto per le schede acceleratrici e che hanno moltissimi fan, qui in redazione. Il fatto che la Microprose avesse acquisito i diritti per realizzare un nuovo shooter sulla saga dei Mech causò reazioni abbastanza contrastanti, tenendo conto del pedigree che la tale software house si era fatta sia dal punto di vista dei ritardi, che da quello delle richieste hardware (due esempi su tutti, sia per una che per l’altra categoria: Grand Prix 2 e Falcon 4.0...). Il gioco di cui vi state accingendo a leggere la preview era stato annunciato per la prima volta in uscita nel Settembre del 1997 e sembra che questa volta, per Maggio, dopo più di un anno e mezzo dalla prima release date annunciata, potremo vederlo sugli scaffali dei negozi. Comunque, dalla metà del 1997, ovvero da quando Mechwarrior 3 fu annunciato, sono cambiate molte cose.

Una bella esplosione è quello che ci vuole, per cominciare... Inquadratura da brivido di due Mech rivali in una lotta feroce...

Siamo arrivati agli acceleratori 3D di terza generazione (allora c’era solo il primo Voodoo...); la Activision ha dimostrato con Heavy Gear, che non era necessaria la licenza Fasa per creare un gioco di Mech (o Gear, come volete...) giocabile e divertente; la Hasbro Interactive, in rapida ascesa, ha acquistato una Microprose sempre più in crisi; la stessa Fasa Interactive, dopo aver realizzato Mech Commander, un discreto strategico in tempo reale, sempre per Microprose, è stata acquistata da una Microsoft che ormai rivaleggia con la EA quanto ad acquisizioni e simili, e sotto la casa di Redmond realizzerà Mech Commander 2 e Mechwarrior 4; lo sviluppo di Mechwarrior 3 è passato alla Zipper Interactive, gli sviluppatori dei recenti Top Gun: Hornet’s Nest e Recoil, che ha rivoluzionato tutta la struttura iniziale conferita al gioco dalla Fasa Interactive. Mi sembra di avervi detto un po’ tutto sulle peripezie accorse a questo gioco da quando è stato annunciato, per cui ora bando alle ciance e iniziamo a parlare del gioco vero e proprio. Abbiamo ricevuto una versione beta, che ci siamo giocati in lungo e in largo, per riuscire a notare tutte le possibili magagne che potrebbero essere migliorate poi nella versione finale, in uscita, come vi ho detto, a fine Maggio. La prima cosa che si può notare, subito, è stato il totale cambiamento della struttura dei menu. Se nelle precedenti produzioni Activision questi erano molto in stile Wing Commander, la Zipper Interactive ha ritenuto giusto conferir loro una struttura molto più semplice, in cui non farete assolutamente fatica ad ambientarvi. Le opzioni permettono di settare i vari aiuti (armi illimitate, invulnerabilità, e così via...), la risoluzione grafica, alcune opzioni relative al Mech, su cui non mi sto a dilungare, la prospettiva con cui visualizzare il Mech (comunque modificabile dall’interno del gioco...),e così via. Anche i controlli sono pienamente configurabili e, siccome ce ne sono veramente molti, vi consiglio di mantenere quelli fornitivi di default con il gioco. Il modo migliore per controllare il mastodonte d’acciaio è un connubio fra joystick (meglio se con Force Feedback, che è stato veramente implementato alla grande....) e tastiera. Nella versione finale saranno presenti alcune campagne e varie missioni singole, in modo da rendere massima la longevità del titolo.

Abbiamo fatto partire una batteria di missili contro un nemico. Il risultato lo vedete voi stessi... Il cockpit è interamente tridimensionale, come potete vedere...

Scegliamo comunque di svolgere una Instant Action (unica cosa possibile nella beta da noi testata...) per cominciare a giocare. Dopo un breve caricamento, abbiamo la possibilità di entrare nel Mech Lab e scegliere con quale Mech vogliamo combattere e come vogliamo caricarli. I Mech sono realizzati molto bene e sono profondamente differenti da quelli dei titoli della Activision e rispecchiano le varie esigenze che si hanno in fase di combattimento; possiamo poi scegliere quali armi caricare, per poi utilizzarle all’interno del gioco, per sparare agli altri Mech. Vi dico una cosa: cercate di utilizzare con parsimonia le armi di cui siete in possesso, perchè anche al livello di difficoltà meno elevato, i Mech da abbattere sono veramente parecchi e, per riuscire ad arrivare alla fine con qualche riserva, anche la vostra mira dovrà essere più che perfetta, in modo da sprecare meno colpi possibili. Comunque, lanciamo la missione e iniziamo a giocare. Veniamo subito trasportati all’interno del Mech che abbiamo scelto. L’ambiente è, come al solito, praticamente deserto, ma il livello di dettaglio è fantasmagorico; l’ambientazione è molto post-apocalittica e il fioco sole all’orizzonte che emana un pallido lens-flare ne è l’esempio più lampante. Inoltre, il tempo è dinamico siccome, proprio mentre stiamo combattendo contro gli altri Mech, può iniziare a piovere o, successivamente, smettere, anche se la cosa non influisce poi di molto sul comportamento dei giganti d’acciaio. Il cockpit è tridimensionale e, con un joystick munito di Hat, non farete fatica a guardarvi attorno nelle varie direzioni, con una facilità estrema. Passando alle visuali esterne, possiamo vedere ancora meglio con quale cura e dovizia di particolari siano stati realizzati i Mech e come si muovano molto bene, correndo e camminando.

Abbiamo messo a ferro e fuoco questa città. Ci citeranno per danni? Un Mech nella sua visuale esterna. Davvero molto bello...

Potrete come al solito attivare i Jump Jets per avere la possibilità di saltare, oppure girarvi sul torso, completamente snodato, per colpire con maggiore facilità. Le armi con cui potrete colpire a morte chi vi si para davanti presentano una mitragliatrice, molto debole e quasi inutile; vari tipi di laser, di potenza e forza differente; e, infine, varie batterie di missili che produrranno, se prenderete in pieno il bersaglio, una fragorosa esplosione, anche se ne serviranno un buon numero per distruggere definitivamente i mech dei clan nemici. Anche questi appartengono a tipologie abbastanza differenti e mantengono la stessa linea di quelli visti nelle produzioni precedenti, anche se sono comunque diversi. Potrete mirarli e, non appena saranno alla vostra portata, iniziare a liberare la potenza di fuoco. In alto a sinistra dello schermo è collocato il radar, da cui potrete vedere la posizione di questi nell’ambientazione, mentre sotto a questo, in basso allo schermo, avrete tutte le informazioni relative al Mech che è sotto tiro, come la distanza e ci sarà una riproduzione del Mech, dalla quale potrete capire che parte di questo è danneggiata (sono colorate di rosso...), per colpire le altre che invece sono sane. Tenete conto che molti Mech sono piuttosto coriacei e, anche dopo aver scaricato addosso a loro arsenali che potrebbero distruggere tutta la Serbia, riusciranno a risollevarsi da terra e a causarvi ancora problemi. I cadaveri dei Mech che avete distrutto, poi, vi intralceranno e, soprattutto con la visuale in prima persona, non riuscirete a vederli, costringendovi a deviazioni dell’ultimo momento, con relativa perdita di tempo. Molto spesso, poi, per evitare di essere colpiti, i robottoni si nasconderanno dietro ad elementi dell’ambientazione, come colline (che ovviamente non potrete distruggere...) ed edifici (che invece possono essere messi a ferro e fuoco...); se poi ne incontrerete alcuni nell’acqua, i vostri movimenti risulteranno piuttosto impacciati e la vostra potenza diminuirà di parecchio, facendovi rischiare shutdown improvvisi.

Il Mech che abbiamo di fronte è sprofondato in acqua, facendo un bello spruzzo... Stiamo puntando con lo zoom un Mech avversario. Come vedete, il puntamento è molto più preciso...

Una delle cose da tenere in conto, infatti, sono proprio gli shutdown dei Mech; dopo una lunga attività, per qualche secondo perderete il controllo del mastodonte d’acciaio, che si fermerà proprio dove si trova, cosa che, se vi trovate sotto il fuoco nemico, non è certo il massimo della vita, perchè sicuramente i danni che subirete saranno piuttosto elevati, costringendovi sulla difensiva, soprattutto se mancherà parecchio al termine della missione. Inoltre, alcuni dei Mech dei Clan avversari, appena noteranno la vostra potenza di fuoco, partiranno per la tangente, costringendovi ad inseguimenti abbastanza esasperanti, che vi faranno sicuramente perdere la pazienza, permettendovi di scaricare un intero arsenale addosso al malcapitato. Il sistema di puntamento del nemico risulta molto efficace, e vi permette di tenerlo sempre sotto controllo, anche perchè, se non vi trovate nella sua direzione, una freccia vi mostrerà sempre in quale posizione si trova. Riparlando della grafica, vi avevo già detto che le esplosioni sono molto belle: sono infatti realizzate, come gli effetti di fumo o gli spruzzi dell’acqua, con un efficiente sistema particellare, che però appesantisce nettamente i calcoli del processore, facendo scattare il gioco in certi casi anche su macchine di potenza molto elevata (come la mia, d’altronde...). Sicuramente, almeno spero, ciò avviene perchè il gioco non è del tutto ottimizzato e credo che comunque il problema sarà risolto nella versione finale. La realizzazione grafica è comunque di caratura molto elevata e il gioco non sfigura affatto da questo punto di vista. Ci sono ancora alcune piccolezze da perfezionare, ma è quasi tutto a posto. Il sonoro è molto bello e, se avete una scheda sonora 3D potrete capire sempre da quale direzione provengono i colpi nemici; inoltre, il computer di bordo del Mech vi terrà sempre informati sulla situazione generale.

Immagine apocalittica. Un Mech veglia sul cadavere di un altro mastodonte d'acciaio...

Dal punto di vista del sistema di controllo, il connubio fra tastiera e joystick è sempre il migliore, mentre il supporto Force Feedback è stato veramente implementato alla grande. Qualunque movimento facciate, qualunque sollecitazione riceviate, il vostro joystick vibrerà; anche semplicemente camminando, sentirete il peso del Mech sul joystick e, se verrete colpiti, una spinta all’indietro catapulterà via la vostra mano a causa dell’enorme forza. Veramente bello. Per ora quindi, ho detto tutto. Aspettatevi quanto prima una recensione della versione definitiva per toccare con mano se questo nuovo episodio di Mechwarrior potrà contrastare i due precedenti capolavori della Activision. Byez.

  Titolo: Mechwarrior 3
Software House: Hasbro - Microprose
Sviluppatore: Zipper Interactive
Data d'uscita prevista: Maggio '99

PRIMA IMPRESSIONE

La Zipper Interactive, almeno dal poco che abbiamo potuto vedere nella beta, ha fatto veramente un ottimo lavoro, e Mechwarrior 3 può essere tranquillamente considerato migliore dei due precedenti episodi, editi dall’Activision. Grafica grandiosa, sonoro anche e una giocabilità molto elevata che, pur richiedendo l’utilizzo di un gran numero di tasti, lascia giocare al titolo con molta tranquillità. L’uscita del gioco è prevista, se non ci sono altri ritardi, per la fine di Maggio, per cui attendete quanto prima una recensione completa. Ciao a tutti.