
Da quando la mia splendida scatola grigia allieta le
mie giornate con il divertimento più puro, una delle emozioni più
belle che mi offre è quella di vedere il logo Namco stampato sul
televisore: questo logo infatti assicura serietà e soddisfazioni senza
pari, giocabilità e realizzazione tecnica ai massimi livelli, in poche
parole si sfiora la perfezione. E’ quindi con un grande ottimismo che
ho inserito il CD di Ace Combat 3 nelle fauci affamate della mia
decadente PSX, sicuro che ne avrei visto delle belle. Chi di voi non ha
mai giocato ad Ace Combat 2? Penso davvero in pochi, vista
l’esclusività del genere che sicuramente non affolla il mercato
console; bene, AC 3 si presenta come una evoluzione del predecessore,
senza introdurre nulla di radicale ma cercando di migliorare i punti
deboli che apparivano nell’episodio precedente. Un po’ come è
successo con il passaggio da Rage Racer a Ridge Racer
T4. Per chi non lo
sapesse (?), Ace Combat 3 è un simulatore di volo. Beh, forse la parola
simulatore è un po’ troppo grande: AC 3 ha un’impostazione
prettamente arcade, lasciando l’aspetto simulativo ad altre macchine
casalinghe… Questa scelta può essere pienamente condivisa,
innanzitutto per alcune limitazione insite nella console, e mi riferisco
soprattutto ai controlli. Sarebbe impensabile inserire tutti i comandi
necessari ad una simulazione aerea in un joypad, problema che nei PC non
si pone nel momento in cui si utilizza una tastiera. Inoltre un altro
punto a favore per la scelta arcade sta nel divertimento: Namco si è
sforzata di incentrare tutto il gioco nel puro divertimento, senza dover
pensare a tutte quelle componenti tipicamente simulative che finiscono
per appesantire il gioco, almeno per quelli che non sono amanti folli
del genere. Per chi, come me, ama divertirsi senza pensieri, AC 3
rappresenta allora un’ottima soluzione, senza essere necessariamente
amante del volo; un gioco che si adatta a tutti i gusti, insomma.
L’introduzione non esibisce la consueta, lunghissima sequenza in
computer grafica cui Namco ci aveva abituati, ma adotta un soluzione più
originale. Saremo cioè di fronte ad un telegiornale che ci informa
sulle ultime notizie su due terroristi che stanno sconvolgendo
l’assetto politico del pianeta. I cronisti alternano i loro reportage
a interviste ai piloti che dovranno risolvere la situazione con varie
missioni aeree, ed uno di questi sarete voi. Sfortunatamente non riesco
a dirvi di più circa la trama: la versione provata era quella jappo,
per cui è stata preclusa la possibilità di capire l’evolversi degli
eventi in maniera precisa. L’espediente del “telegiornale”,
inoltre, è stato usato anche come intermezzo tra una missione e
l’altra per chiarirci i motivi per cui si rende necessario il nostro
intervento. Continuano così reportage, cronache ed interviste dei
“net news” per aggiornarci sulle ultime accompagnati dai commenti
dei “pezzi grossi” dell’organizzazione della difesa militare e da
messaggi dei vostri compagni di volo, il tutto attraverso video in stile
anime.
La trama, però, può subire delle svolte decisive anche durante
lo svolgersi delle vostre missioni, e vi sarà puntualmente comunicato
attraverso un display nella parte superiore della console di volo sempre
con spezzoni animati. In questi casi i target, cioè gli obiettivi
primari da abbattere, saranno soggetti ad un update, cioè verranno
cambiati o aggiunti di nuovi. Entriamo allora nel vivo del gioco. La
fase precedente alla missione vi permette di scegliere alcune opzioni.
Ci sono quelle strettamente legate al gioco, e cioè la definizione dei
tasti e dei controlli, audio e salvataggi. Successivamente, sceglierete
se iniziare subito la missione, oppure se entrare nell’archivio o nel
“search”. Il primo altro non è che la catalogazione di tutte le
interviste e telegiornali a cui avete assistito completi dei video, nel
caso in cui vorreste ripassarvi qualche fase saliente. Il search invece
costituisce il complesso delle ricerche che i servizi segreti hanno
svolto su tutte le organizzazioni che afferiscono agli accadimenti
militari e politici cui siete legati. Si tratta di chicche, però, di
cui non potrete godere se non in minima parte, causa la lingua
giapponese che risulta, come al solito, incomprensibile ai massimi
livelli. Scelto invece di iniziare la missione, un “briefing” vi
illustrerà i vostri compiti, strutturato in maniera similare al secondo
Ace Combat e cioè con un video che simula il vostro volo e la posizione
dei nemici e che vi spiega la rotta da imboccare. Il tutto è
accompagnato dalla spiegazione verbale di cui però non capirete
un’acca. Infine potrete scegliere l’aereo secondo voi più idoneo
alla vostra missione. Gli aerei sono tanti e riprodotti abbastanza
fedelmente. Ogni aereo ha delle caratteristiche che vengono, anche
stavolta, spiegate in giapponese. Le uniche informazioni ricavabili sono
la stazza dell’aereo, light, normal e heavy, e le sue attitudini, cioè
lo scontro frontale, il volo a bassa quota o il bombardamento terrestre.
Ogni aereo infine dispone di due tipi di armi: i missili e ,
volgarmente, la mitragliatrice.
Queste due tipologie di armi sono
diverse a seconda dell’aereo scelto. Così i missili potranno essere a
lunga gittata, media, corta, a grappolo, “secchi” e così via. Le
mitragliatrici sono leggere, pesanti, d’assalto eccetera. Alcuni aerei
poi vi daranno la possibilità di scegliere tra diverse tipologie per
ogni arma: per uno stesso aereo potrete scegliere, ad esempio, se
equipaggiarvi con missili a grappolo o missili aria-terra e via dicendo.
Ultimate queste scelte finali, siamo finalmente a bordo. La visuale può
essere scelta tra quella in soggettiva e quella in terza persona.
Entrambe sono estremamente valide e la scelta sarà solo vostra. La console di volo è, come da Namco ci si aspetta, completa ed
immediata. Avremo quindi tutto il necessario per controllare la velocità
di volo, la latitudine e l’altitudine, lo stato di salute
dell’aereo, la quantità di munizioni disponibile e il cronometro.
Quest’ultimo è un oggetto importantissimo: ogni missione ha un limite
di tempo assegnato e se si va oltre la missione non sarà fallita, ma
sicuramente le cose non andranno nel migliore dei modi. L’evolvere
della trama dipende quindi anche dalla vostra rapidità, senza contare
che, alla fine della missione, sarà dato un “voto” al vostro
operato in base al quale vi saranno assegnate determinate missioni con
importanza variabile: la vostra carriera dipende unicamente da voi!
Preso in mano il pad (il Dual Shock è quasi indispensabile per godersi
appieno il gioco…), il sistema di controlli non è subito intuitivo,
ma basterà un po’ di pratica per apprezzarlo appieno. Lo stick
infatti consente di eseguire evoluzioni spettacolari e sconosciute al
precedente Ace Combat, e gli inseguimenti ai velivoli nemici sono sempre
divertentissimi. Il livello easy ed anche quello normal tolgono un po’
di sfida, ma se siete abbastanza coraggiosi da affrontare il livello
hard vi assicuro che non ve ne pentirete! Cercare di stare dietro ai
piloti gestiti dalla CPU è una goduria immane e vi faranno sputare
sangue prima di lockarli adeguatamente e lanciare i missili che li
condanneranno a morte. Ma state attenti, questa volta i nemici sono
bravi non solo a non farsi abbattere, ma anche ad abbattere voi. Spesso
comparirà sulla console l’avvertimento di essere facili bersagli dei
nemici, e allora ci vorranno virate degne del miglior Top Gun per
scampare al pericolo. Da non sottovalutare neanche i nemici di terra: in
alcune missioni il fuoco nemico sarà terrificante e sentirete il vostro
pad vibrare impetuosamente: il vostro aereo è danneggiato. Ricordate
anche che i vostri velivoli non vi possono permettere di salire a tutte
le quote: ogni aero ha un’altitudine massima oltre la quale andrà in
“stall” e cadrà rovinosamente. Anche qui la vostra abilità sarà
determinante per riprendere i comandi ed evitare di sfracellarvi al
suolo. Nelle missioni inoltre non sarete soli, ma i vostri compagni di
volo, fatto salvo per le azioni solitarie o di scorta, saranno
estremamente attivi nell’aiutarvi ad abbattere il nemico.
Nell’episodio precedente gli aiuti erano minimi e consistevano di un
solo pilota amico. Adesso invece attraverserete i cieli in compagnia del
vostro squadrone d’assalto composto da quattro o cinque piloti tutti
assatanati quasi come voi. La grafica è, manco a dirlo, spettacolare.
Il fotorealismo di Namco è ormai proverbiale, ma questa volta si sono
raggiunti livelli incredibili. Ogni ambiente è riprodotto con
grandissima cura, soprattutto quelli cittadini. Tutto scorre con una
fluidità cui solo Namco poteva arrivare e la nebbia all’orizzonte è
stata ridotta ai minimi termini, non ci si fa caso quasi per nulla. Le
chicche non mancano, come si conviene ad un gioco di classe. Le nuvole,
alle alte quote, sfreccieranno verso di noi a grande velocità e i
missili lasceranno una scia degna del miglior anime giapponese. Tutto è
dinamico e veloce, insomma, quasi perfetto!
Tuttavia, qualche obiezione
può essere mossa al mostro sacro Namco. Gli aerei infatti hanno una
stabilità a mio parere eccessiva, il comportamento non è per nulla
realistico. Con tre, quattro, cinque giri della morte il vostro fido
strumento di distruzione è lì, pronto per la prossima, assurda manovra
senza batter ciglio. Anche se pesantemente danneggiato il comportamento
sarà sicuro, neanche fosse una Mercedes classe A; magari un po’ più
di realismo non avrebbe guastato. Nulla però è danneggiato, lo spirito
del gioco rimane intatto anche con questi difettucci che però
potrebbero dare fastidio ai più esigenti. Prima di acquistarlo quindi
sappiate a cosa andate incontro: non ad una simulazione e neanche ad un
arcade contaminato da elementi simulativi. Quello che abbiamo di fronte
è un arcade puro e, se preso per quello che è, può dare tante
soddisfazioni. Ultime considerazioni sulla lingua: il giapponese
probabilmente rovina più del dovuto l’atmosfera del gioco. Senza
capire esattamente quello che sta succedendo il coinvolgimento non può
che abbassarsi in maniera eccessiva, si ha sempre la sensazione di
qualcosa di distaccato. Le missioni, alla lunga, possono sembrare uguali
anche se non lo sono, e l’incomprensibilità dei commenti durante i
voli da parte dei vostri amici fanno perdere quella complicità tipica
dei piloti militari. Il prodotto è quindi realizzato in maniera
impeccabile e lo consiglio vivamente anche ai possessori dell'episodio
precedente, tuttavia il mio consiglio è quello di attendere la versione
in inglese, così com’è il prodotto è ottimo, ma non eccellente; se
avrete la possibilità di avere il prodotto occidentale aggiungete un
punto tondo tondo al voto finale: avrete un gioco da non perdere
davvero!

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Titolo:
Ace Combat 3: Electrosphere
Software House: Namco
Sviluppatore: idem
Distributore: Importazione
Formato: NTSC-J
Prezzo: Lire 139.000
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1 - 2
Totale -
PRO
- Grafica altamente fotorealistica
- Trama ben sviluppata (almeno così si presume...)
- Giocabilità ai massimi livelli
- Tante missioni e tanti aerei
- E' un gioco Namco (beccatevi Soul Calibur per DC. Fa paura!!!!! ndBill)
CONTRO
- E' in giapponese
- Un tantino troppo arcade
Ringraziamo Hangar per averci fornito il materiale recensibile. |