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Recensione di: Andrea "Maro" Maroni


 

Allora ragazzi, se dovessi scrivere una recensione proporzionata al tempo che ho impiegato a terminare Buster and the Beanstalk, queste due righe sarebbero anche troppe. Siccome vi devo recensire questo gioco, però, andrò avanti nella mia stesura, premettendo una cosa: se avete più di sei - sette anni, smettete di leggere e andate a giocare a qualcosa di più adatto a persone della vostra età, altrimenti continuate per scoprire cosa vi riserva questo titolo per PlayStation, distribuito dalla SCEE e sviluppato dalla Terraglyph, una software house specializzata in prodotti multimediali. C'era una volta un coniglietto di nome Buster, che viveva in una casetta nel bosco, insieme al suo fedele amico Duca. Buster e Duca erano molto poveri, tanto che tutto ciò che possedevano era un misero orologio a forma di mucca, che Buster aveva vinto qualche anno prima ad una lotteria. Un giorno, preso da crampi allo stomaco dovuti alla fame, che lo stava riducendo allo stato di vegetale, Buster decise di andare in paese per vendere la sua amata sveglia-mucca. Lungo la strada, l'ingenuo coniglietto trovò un brutto ceffo, che gli propose di scambiare la mucca di Fruttolo, con un bel sacchetto di fagioli, che egli definiva come "magici". Questi fagioli, infatti, avevano una peculiarità: se seminati, facevano crescere un'enorme pianta di fagiolo, che arrivava fino al cielo, dove si trovava il castello di un gigante. Se invece venivano ingeriti facevano venire, nel migliore dei casi, un attacco di gastroenterite, che avrebbe fatto partire tutti i succhi gastrici dello stomaco. Normalmente, invece, sarebbe nata la solita pianta di fagiolo gigantesca che saliva fino al cielo e... potete immaginare il resto. Ovviamente Buster queste cose non le sapeva e corse tutto contento dal suo amico Duca, mostrandogli il suo acquisto, e cercando di fargli assaggiare uno dei suoi micidiali fagioli. Il vecchio Duca, che non era scemo, si incavolò come un puma dando dell'idiota all'ormai ex-amico e scaraventando l'intero sacchetto di letal-fagioli dalla finestra. Non appena i fagioli toccarono terra, piantarono subito le radici e da queste cominciò a crescere una pianta ad una velocità prossima a quella di un Boeing 747 in picchiata e via via, si alzò verso il cielo, tanto che le nuvole impedirono di vedere dove fosse finita l'estremità della pianta. Piccola parentesi: ultimamente i media stanno spendendo milioni di parole riguardo ai videogiochi violenti che condizionerebbero la psiche dei videogiocatori più giovani, fino ad arrivare a casi estremi (vedi l'episodio del sedicenne rimbecillito che credeva di poter salvare il mondo nei panni del Ken di Street Fighter...) e che sarebbe meglio se fossero tolti dal commercio. 

A questo proposito, se vogliono abolire i giochi violenti, io faccio appello e chiedo che sia abolito anche questo Buster and the Beanstalk, in quanto non è possibile che si condizioni un bambino in verde età a tal punto da fargli credere che le piante di fagiolo arrivino fino al cielo e che sulle nuvole ci siano castelli abitati da giganti: tutto ciò è diseducativo e porta i bambini a crescere con la testa fra le nuvole. Torniamo a noi. Proprio mentre il buon vecchio Duca era in procinto di tagliare con la sua fida accetta questa mostruosa pianta, ecco apparire una dolce coniglietta rosa, vestita da fata, che in un primo tempo cercò di sedurre (riuscendoci, pure...) quel beone di Buster, e poi raccontò ai due ex-amici delle enormi ricchezze che il gigante custodiva nel suo castello. Sentite queste parole, a Buster e Duca comparvero i prosciutti sugli occhi e fecero subito pace, promettendosi che si sarebbero avventurati su per la piantona e avrebbero derubato il gigante di tutti i suoi averi, riducendolo sul lastrico e costringendolo a vivere il resto della sua vita come un barbone (e poi non venitemi a dire che questo gioco non è diseducativo...). Questa è, bene o male, la storia che trascina il gioco. Voi dovrete vestire i panni del buon vecchio Duca, il cui compito sarà quello di seguire Buster su per la pianta e cercare così i frammenti della chiave che darà accesso al castello del gigante. Come tutte le piante di fagiolo, anche questa è piena di trappole e trabocchetti di ogni tipo, come botole, bombe, incudini, insomma, le solite cose. Nella nostra scalata, ci sarà molto utile Buster, il quale indicherà la strada da seguire per arrivare nei posti dove sono nascosti i frammenti delle chiavi (in poche parole, da buon coniglio, Buster ci mette la testa, mente Duca piglia le botte...). Questi posti sono in realtà delle schermate che raffigurano vari ambienti (una stanza da letto, un bar, una cucina...) nei quali voi potrete interagire con i vari oggetti disseminati qua e là. Ad ogni oggetto con cui interagirete (non si può dire?) assisterete ad una brevissima animazione e se avrete selezionato l'oggetto giusto, vi verrà concesso un frammento di chiave e la voce della fatina (tanto buona quanto rincretinita...) vi darà un indizio sul prossimo oggetto da trovare. Quando avrete i tre frammenti della chiave, potrete accedere al castello del gigante per rubare un oggetto; collezionate tre chiavi e avrete finito il gioco. Se malauguratamente doveste, per uno strano caso, prendere talmente tante botte da cadere dalla pianta, vi verrà sottratto un frammento di chiave e dovrete riguadagnarvelo. 

I programmatori della Terraglyph vi danno la possibilità di salvare la partita quando volete e, nel caso non possedeste una memory card, di segnarvi la password corrispondente al punto in cui vi trovate. Comunque, dubito che qualsiasi persona necessiti di salvare una partita, visto che io in venti minuti ho terminato il gioco, senza mai perdere nemmeno una vita. Per quanto riguarda la giocabilità, nulla da dire: oltre ai tasti direzionali, infatti, potrete premere anche il tasto X, per saltare, per cui, più facile di così... La grafica è senza dubbio graziosa e rispecchia in pieno i cartoni animati dei Tiny Toons e, pertanto, è bidimensionale e coloratissima. Le uniche sequenze in Full Motion Video appaiono nell'introduzione e nel finale, per il resto durante il gioco, assisterete solo a semplici sequenze animate (a parte quei cinque secondi di filmato che mostrano Duca che ruba gli oggetti a casa del gigante...). I dialoghi sono, senza ombra di dubbio, l'aspetto migliore del gioco, in quanto divertenti e molto "strampalati" (come d'altronde succede nel cartone animato...), ma soprattutto ben doppiati in italiano. Gli effetti sonori sono di buona qualità, ma alquanto ripetitivi, come d'altronde le musiche, che tuttavia rendono l'ambiente notevolmente cartooneggiante. In sostanza, Buster and the Beanstalk è un gioco indirizzato ad un pubblico infantile, che deve abituarsi al mondo dei videogiochi, o che comunque non sono ancora pronti per i sempre più complicati titoli moderni. Essendo un gioco per bambini, Buster and the Beanstalk è facile, breve, immediato, carente di trama e ripetitivo, ma anche grazioso, allegro e divertente. Comunque rimane valido ciò che avevo premesso all'inizio della recensione: se avete più di sette anni, evitatelo. Il voto finale quindi, va considerato in quest'ottica: se siete bambini o dovete comprarlo per un bambino, il 7 va più che bene, ma se siete un po' più in là di questa età, non c'è sufficienza che tenga. 

Titolo: Buster and the Beanstalk
Software House: SCEE
Sviluppatore: Terraglyph
Distributore: Sony
Formato: PAL
Prezzo: Lire 77.000
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1



Totale -


PRO
- Grafica molto colorata
- Ottimo doppiaggio in italiano
- Per bambini

CONTRO
- Troppo corto
- Troppo facile
- Poca trama


Ringraziamo Sony per averci fornito il materiale recensibile.