
Prendete un shooter completamente
tridimensionale, non in falso 3D alla Doom ma uno dove potete veramente muovervi a
piacimento, aggiungeteci un piacchiaduro tridimensionale, effetti speciali a profusione, e
shakerate bene il tutto: il risultato non sarà troppo diverso da ciò che vi attende
nellultima fatica della Koei. Dopo un breve caricamento verremo introdotti al
videogame dallormai usuale filmato in full motion video MPEG, stavolta veramente di
ottima fattura. È interessante notare come, sfruttando a fondo le caratteristiche del
PlayStation, le software house siano ormai in grado di creare filmati privi dei difetti
più vistosi della compressione video. La realizzazione dei modelli 3D presenti nel
filmato è eccellente, stupisce in particolar modo la cangiante espressione dei volti
poligonali dei personaggi, non inferiore alla realizzazione eccellente del video di Soul
Edge. Il videogioco è ambientato in unepoca remota, in un pianeta lontano, dove
dominano le arti magiche e i poteri spirituali, simile a un fatato medioevo. I simbolismi
e gli amuleti sono alcuni degli elementi più presenti in questo titolo, che propone
variegate modalità di gioco: Story mode, torneo per un giocatore, versus mode, time
attack, praticse ed endurance. La prima cosa da fare probabilmente è fare un po di
pratica, dal momento che il sistema di gioco particolarmente innovativo richiede un minimo
di familiarizzazione con i comandi. Qui Destrega da il meglio di sé. Dal momento che i
combattimenti si svolgono prevalentemente attraverso luso di fireball e incantesimi
di vario genere allinterno dellarena tridimensionale è fondamentale
padroneggiare la composizione degli attacchi energetici.
Dei quattro tasti
disponibili sul pad del Playstation tre servono a lanciare attacchi a base di energia,
ovvero il quadrato (fireball veloci), triangolo (attacchi di potenza) e il cerchio
(attacchi ad ampio raggio). La "X" serve per saltare, utile per superare dei
pendii, evitare dei colpi e lanciare fireball in volo. Il segreto degli attacchi magici
risiede nei movimenti dei personaggi poligonali. A intervalli precisi, compatibili con i
movimenti delle braccia dei personaggi, sarà possibile comporre magie formate dalle tre
diverse componenti fondamentali sopra descritte (velocità potenza
estensione) fino a un massimo di tre componenti, in altre parole, la prima combo di
fireball mai vista in un videogame. Per esempio, per una fireball molto veloce dovremo
premere a intervalli regolari il tasto del quadrato, il nostro guerriero poligonale
distenderà le braccia (1° pressione) le raccoglierà a sé (2° pressione) e infine
dislocherà lateralmente il busto (3° pressione), alla Ryu di Street Fighter, per
lanciare la fireball veloce, potenziata dalle nostre due successive pressioni dello stesso
tasto. Ogni combinazione con le altre componenti sortisce degli effetti variegati, ogni
volta diversi. Trombe di fuoco che viaggiano verso lavversario, numerose se abbiamo
aggiunto la componente estenzione o rade ma rapide, se nella nostra combo è
stato utilizzato anche il tasto quadrato. Tuttavia, Destrega è fondamentalmente un gioco
di movimento, simile a un Commando tridimensionale, dove si colpisce e si
schivano le fireball in corsa, con degli scatti repentini o riparandosi dietro agli
ostacoli offerti dalle arene 3D.
Una delle animazioni
più convincenti del videogioco è il modo in cui i personaggi preparano le magie in
corsa, con le gestualità che ho descritto ma guardando sempre verso lavversario,
indipendentemente da dove stanno dirigendo, e spostando il busto o avvitandosi in volo al
momento di emanare il loro ki. Gli attacchi sono veramente sconvolgenti,
apocalittici, alquanto fantasiosi e accompagnati da effetti speciali a profusione. Le
arene di gioco sono, naturalmente, in tema con il periodo storico in cui è ambientato il
gioco. In prevalenza abbiamo castelli medievali, cattedrali, rovine, templi di estenzioni
enormi, allincirca il quadruplo di un tipico quadro di Bushido Blade.
Lavversario e il nostro personaggio sono sempre visibili nellarea di gioco
grazie allo zoom che si allarga a delle visioni in grandangolo che definirei quasi
satellitari. Daltraparte, se anche i personaggi divenissero quasi
microscopici, le dimensioni degli attacchi energitici rimarrebbero comunque ben visibili
data la loro enormità. Quando si raggiunge lo stretto la visuale stringe rapidamente sui
contendenti, conferendo al quadro un aspetto non diverso dai picchiaduro tipici come
Tekken o Tobal. Anche in queste circostanze lo scontro non è certo meno acceso, grazie a
delle combo, semplici nellesecuzione ma spettacolari a schermo, di calci e pugni che
si possono eseguire grazie agli stessi tasti delle magie, convertiti per loccasione
a controlli classici da beatem up. È inoltre disponibile la guardia, tramite un
tasto sul dorso, e la corsa rapida, comoda per schivare gli attacchi, ma che non ci
permette di modificare la traiettoria una volta impostata. Le fireball hanno delle
discrete capacità di auto-homing, in pratica seguono lavversario automaticamente,
ma limitatamente alla direzione che hanno preso inizialmente. Se gli attacchi sono
piuttosto letali, anche le tecniche difensive sono alquanto efficaci. Premendo il tasto
della guardia immediatamente dopo il tasto del fuoco, il nostro personaggio si riparerà
dietro uno schermo energetico invalicabile che lo proteggerà fino al termine del suo
ki, la barra di energia spirituale grazie alla quale è possibile anche
lanciare gli attacchi e che tende a scaricarsi molto rapidamente (fortunatamente si
ricarica in fretta non appena smettete di usare i vostri poteri).
Lultima
caratteristica che aggiunge profondità strategica al picchiaduro è il cosidetto
blazing rush, in pratica uno scatto rapidissimo in coda a uno scudo
energetico, compiuto premendo il tasto della corsa subito dopo il tasto del fuoco, serve a
cogliere di sorpresa gli avversari mediamente distanti che non si aspettano che gli
piombiamo addosso. Sebbene, posto in questi termini, il metodo di gioco sembra uno di
quelli che esaltano il giocatore fin dalle primissime partite, permettendogli di aver
finalmente un decente spin-off di DragonBall Z con tutti i blastaggi nucleari del caso, in
realtà diventa molto più divertente una volta che si è imparato a padroneggiare le
varie tattiche di attacco e di difesa, che richiedono un minimo di pratica dal momento che
questo gioco non è il solito beatem up prodotto in serie. La Story mode è la
seconda modalità di gioco rilevante di questo titolo, dato che le altre presentano delle
similitudini più che evidenti con quelle di altri games e non hanno bisogno di
spiegazioni approfondite. In sostanza lo Story mode aggiunge degli ulteriori elementi
scenografici alla modalità One Player Battle, prononendoci una storia in cui prenderanno
parte tutti i personaggi di Destrega, divisi in malvagi e buoni (a noi spetterà il
controllo dei buoni, ovviamente). I combattimenti saranno intervallati da delle sequenze
cinematografiche, ricche di buon recitativo, realizzate completamente in real time 3D.
Rispetto a giochi come Final Fantasy VII, Destrega rappresenta certamente un passo in
avanti, infatti gli scenari completamente 3D permettono, anche durante queste sequenze,
movimenti di camera impensabili in un clone di Alone in the Dark o Resident Evil. Inoltre
i visi dei personaggi sono animati con un gran numero di texture diverse che dipingeranno
il graduale manifestarsi di stupore, rabbia, odio, o dei semplici movimenti labiali. Lo
story mode è anche lunico che ci permette di osservare delle sequenze di chiusura
animate, assenti nella modalità battle.
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Titolo: Destrega
Software House: Koei
Sviluppatore: idem
Distributore: Importazione
Formato: NTSC-J
Prezzo: Lire 139.000
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1 - 2
Totale - 
Koei si distingue tra tutte le altre software house
con un prodotto coraggioso e ben realizzato. Il concetto di un picchiaduro completamente
tridimensionale dove si combatte a tutto campo è certamente unimpresa ardita e
tanto più è da lodare la Koei quanto più ci si rende conto che il gioco è veramente
riuscito. Dopo qualche incertezza iniziale sarà infatti del tutto naturale appassionarsi
al metodo di combattimento e non lasciarlo fino a quando non si saranno padroneggiate
tutte le varie tecniche disponibili. Lunica pecca di questo gioco probabilmente è
la longevità, infatti non esistono delle vere distinzioni nello stile di combattimento
dei vari personaggi, gli attacchi sono diversi, ma non il modo di eseguirli. Non esistono
personaggi dal metodo di controllo completamente diverso rispetto agli altri, come poteva
essere un Lei Woo Long di Tekken 2 o lo Shun Di di Virtua Fighter 3. Globalmente, con
Destrega è possibile provare un picchiaduro originale, un probabile antesignano di un
genere che potrà esprimersi al massimo grazie alle console della nuova generazione e che
non immaginavo di poter vedere già sul caro vecchio 32 bit Sony.
Ringraziamo Hangar per averci fornito il materiale
recensibile. |