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Recensione di: Andrea "Maro" Maroni


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Quanto rimpiangete i vecchi platform a due dimensioni come quelli che venivano realizzati fino a qualche anno fa, su console? Non so voi, ma io tantissimo. Mi ricordo interi pomeriggi passati davanti al mio storico e glorioso Mega Drive, cercando di non far morire il famelico riccio blu o facendo in modo che Paperino non si abbrustolisse il portapiume. Ancora oggi, ripensando ai giochi del genere “di una volta” provo un po’ di nostalgia e mi assale la tentazione di riciclarli, solo per il gusto di sentirmi bambino un’altra volta. Peculiarità di questi giochi erano l’enorme divertimento che assaliva il giocatore, che ogni volta veniva trasportato in ambienti diversi, ricchi di situazioni divertenti e comunque irte di pericoli. Con l’avvento delle console della penultima generazione (l’ultima è cominciata con il Dreamcast, e proseguirà con la Playstation 2 e con il Nintendo 2000, oltre al fantomatico ProjectX...) e quindi di tecnologie senz’altro più avanzate, i cari vecchi platform 2D hanno cominciato a farsi più rari, fino alla loro quasi completa sparizione dal mercato. Al loro posto, si sono imposti come veri e propri eredi i platform-adventure 3D, graficamente impeccabili e dal punto di vista tecnico sicuramente più validi. Tuttavia, a mio avviso, questi titoli non sono mai riusciti a creare nei videogiocatori quel senso di divertimento che aveva caratterizzato i loro predecessori. Adesso come adesso, se ho tra le mani un platform, non provo l’antico desiderio di doverlo finire, ma tendo a stufarmi in fretta; ciò è dovuto anche al fatto che, se prima, i giochi, anche se difficili, avevano comunque una lunghezza limitata, ora invece (con l’avvento del supporto ottico...) sono diventati molto più lunghi, parendo spesso interminabili (dipende dai punti di vista... ndBill). Questa nostalgia e lunga digressione può sembrare inutile, a parere di molti, ma si rivela indispensabile per capire la reazione che ho avuto a giocare a Gex 3, nuovo nato della serie partita sul 3DO per opera della californiana Crystal Dynamics e arrivata, per opera della Eidos, la software house di Tomb Raider, al terzo episodio. Protagonista del gioco è (non ci crederete...) Gex, un vero e proprio geco (lucertola notturna tanto disgustosa quanto innocua... tutto ciò per farvi capire che non sono un cretino...) che, per ammazzare il tempo, ha imparato a parlare e a camminare su due zampe e, come se non bastasse, nel tempo libero si diletta a fare anche l’agente segreto (con successo, visto che siamo al terzo capitolo...).

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Dovete sapere che il vecchio Gex ha un brutto vizio, ereditato dal sottoscritto (su questo ho molti dubbi... ndBill), di fare la corte alle belle fanciulle e poco importa se queste sono della sua specie. Negli ultimi due mesi, il rettile infame ha provato a sedurre, senza successo, la sua bellissima collega Xtra (leggasi Ecstra...) (o Marliece Andrada, fate un po’ voi...), tanto gnocca quanto donna da marciapiede. A questo punto Gex, quasi disposto a cancellare il numero di Xtra (per giustificare il nome, basta vederla...) dalla sua agendina, riceve un video messaggio della sua beneamata fi.....gliola, che lo implora di aiutarla a liberarsi dalle grinfie del cattivone di turno, noto anche come Rez, che la tiene prigioniera per soddisfare le sue voglie represse. Gex, che è un vero gentleman, con due “G”, non ci pensa su due volte e, fattosi promettere una folle notte d’amore con la formosa e maldisposta Xtra, parte al suo salvataggio. Questa è, più o meno, la storia che introduce il gioco (con qualche leggera sfumatura...) ed è da questo punto che ha inizio la vostra avventura. All’inizio vi ritroverete come dei gechi nella vostra “umile” dimora, e il vostro primo passo dovrà essere quello che vi porterà ad infilarvi in una delle numerose porte di accesso ai livelli, situate in tutta la casa. Ogni porta conduce ad uno scenario diverso, ognuno dei quali racchiude vari sottolivelli. E’ indispensabile completare i vari sottolivelli per ottenere i telecomandi della missione che, se raccolti e accumulati, portano alla conclusione vittoriosa del livello. Da notare il fatto che ogni livello risulta completamente differente dagli altri e che il rettile protagonista indossa per ciascuno di questi un abito differente. Vedremo così Gex improvvisarsi novello Sherlock Holmes, imitare il Conte Dracula (sono il Conte Dracula, miiiiiiiii......), indossare i panni di faraone, fare il buffone vestito da pirata e giocare a fare il soldato. Quelli descritti sono solo alcuni dei numerosissimi aspetti che il lucertolone assumerà nel corso dell’avventura e che vi assicuro sono sempre molti vari e divertenti. Anche i livelli sono molto vari, così è possibile muovere Gex in ambienti sempre diversi, che vanno dal Polo Nord all’antico Egitto, dal fronte nemico al galeone pirata. Ciò contribuisce a non fare annoiare il giocatore, che non sarà costretto a familiarizzare con livelli sempre uguali (come avveniva in Croc...). Sparsi ovunque ci sono inoltre anche i livelli bonus, che saranno raggiungibili trovando un certo numero di monete particolari, e che si distinguono in quanto sono tutti diversi gli uni dagli altri e molto spassosi. Spettacolare il livello bonus che vede Gex rimbalzare ovunque all’interno del marsupio di un canguro. A condire il tutto ci sono un’ottima grafica 3D ed un sonoro sempre coinvolgente, con musiche a tema. Molto carini sono i numerosi e frequenti interventi vocali dello stesso Gex, che inveisce contro i nemici e sfotte chiunque gli capiti a tiro (lo confesso, ciò mi ha molto divertito...).

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La grafica che costituisce gli ambienti 3D è curata ottimamente, ma soprattutto (cosa che tengo particolarmente ad evidenziare...) la gestione delle telecamere è molto ben realizzata, per cui è sempre possibile avere la visuale di gioco più vantaggiosa per compiere qualsiasi azione (al contrario di Gex: Enter the Gecko, dove la camera faceva un po’ quello che voleva... ndBill). Come in quasi tutti i titoli del genere, anche in Gex: Deep Cover Gecko (questo è il sottotitolo...), la giocabilità risulta molto elevata. Imparare a giocare non richiede infatti molto tempo, anzi, la disposizione dei tasti è così elementare che è inutile consultare il manuale per vedere a che tasto corrisponde una determinata azione. Nasce qualche perplessità per quanto riguarda la longevità. E’ vero che i livelli sono tantissimi ed è pieno di livelli bonus sparsi ovunque, tuttavia il tutto risulta molto facile e, a mio avviso, i giocatori più assennati non impiegheranno molto tempo a terminarlo. Se questo può essere visto da molti come un difetto, di sicuro non lo è per me. A mio avviso, il gioco è tanto facile quanto basta per non togliere il divertimento al giocatore, che non viene assolutamente frustrato da enigmi impossibili e da situazioni alla “uno su mille ce la fa” (patagarresu.... addamannu... ndNico), come avviene spesso in numerosi videogames del genere. Lo stile cartooneggiante, la varietà dei livelli, la giocabilità incredibile e il discreto numero di livelli bonus, avvicinano Gex 3 ai platform che fecero la storia dei videogiochi, solo che il titolo in questione aggiunge a questi ingredienti una tecnologia grafica d’avanguardia, divenendo perciò uno dei migliori platform 3D che si possono trovare sul mercato. Per questo motivo, mi sento di consigliare Gex: Deep Cover Gecko a tutti gli appassionati di questo magnifico genere, che non è morto come pensano molti (forse tu lo pensi, gli altri no... ndBill), anzi ne è in continua evoluzione, e questo titolo della Crystal Dynamics ne è la prova lampante.

  Titolo: Gex 3: Deep Cover Gecko
Software House: Eidos Interactive
Sviluppatore: Crystal Dynamics
Distributore: Halifax
Formato: PAL
Prezzo: Lire 99.000
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1



Totale -


PRO
- Grafica 3D ben realizzata
- Inquadrature “intelligenti”
- Musiche azzeccate
- Commenti vocali imperdibili
- Varietà dei livelli
L’agente Xtra è una gran gnocca

CONTRO
- Seppur lungo, non è per niente difficile
- Molti lo potranno giudicare come “vietato ai maggiori di 16 anni”


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.