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Recensione di: Federico "Saeba" Boschetti


 

L’ennesimo RPG giapponese con visuale dall’alto? Si ma questo e’ poligonale! Ah be’ allora... chissà come ruota e zumma durante i combattimenti..... vero? No? E allora perche’ l’hanno fatto 3d? Perché così si risparmiavano un sacco di tempo a fare i personaggi un po’ più dettagliati, perché così sembra più bello e perche’ la PSX cosi’ soffre di meno... e i programmatori pure. Si pero’ i recensori no! Mi chiedo io, ma perché invece di fare tutte quelle menate sul combattimento in tempo reale, quelli della THQ non hanno speso il loro tempo a concepire un minimo di dialoghi e una storia decente? Dopo due giochi come il discreto WCW Nitro, un gioco di wrestling con numerosi personaggi segreti e belle trovate e VS., un picchiaduro non proprio discreto, che non è proprio il meglio sul mercato, alla THQ hanno deciso di cambiare genere e buttarsi su uno dei generi che più va in questo periodo. A partire da Final Fantasy VII ci sono stati parecchi RPG, come Alundra, Azure Dreams (che verrà recensito prossimamente su AVOC ndBill), Brave Fencer Musashiden (anche questo lo vedrete presto su AVOC ndBill) e altri e, come succede sempre nelle software house meno note, si sfrutta un determinato genere per cercare di vendere di più. Secondo me il ragionamento e’ stato questo... dopo Final Fantasy VII, un RPG per Playstation non puo’ essere piu’ 2D se vuole vendere bene...., peccato che Final Fantasy abbia venduto quel pacco di copie non solo per quel motivo, ma soprattutto per un’altra cosa : LA STORIA !  Signori miei, di tutto si puo’ dire di FFVII (come ad esempio che senso abbiano i combattimenti casuali per TUTTO IL SANTO GIOCO anche quando il giocatore è quasi un semidio alla Bastard!!), ma nessuno puo’ dire che il titolo in questione non abbia una bella storia, dei bei dialoghi (solo in inglese, mannaggia li pescetti...), e un bel sistema di combattimento, fantasioso, preciso e potente allo stesso tempo.

Tutte cose che, dispiace dirlo, purtoppo sono merce rara in The Granstream Saga. Il gioco inizia con una sequenza in full motion in stile anime (di valenza mediocre sia come qualità di animazione che di narrazione) assolutamente non skippabile (almeno finche’ non salvate il gioco e partite da un po’ più avanti), che narra una storia abbastanza assurda (va be’, questa forse me la potevo risparmiare, ma de gustibus...) di isole galleggianti che per galleggiare (appunto) necessitano della forza magica dei quattro antichi saggi (o come cavolo li volete chiamare), i quali stanno perdendo la loro forza, e giocoforza le isolette stanno precipitando un po’ alla volta... Voi nei panni di un povero orfanello (ancora! Mai uno con alle spalle una famiglia, un altro vecchio escamotage per far dipanare la trama un po’ alla volta, magari con continui flashback...., maronna che poverta’ di idee...), trovato a suo tempo da un mago custode delle pietre che staccano la terra a pezzettoni (perchè così le isole diventano più leggere e continuano a galleggiare.... e il bello che nella sequenza iniziale il vecchietto usa proprio l’ultima delle pietre in questione... disperandosi..... nel frattempo ormai l’isola non c’è più.... pensarci prima, no….?), che suo malgrado dovrà partire per salvare il salvabile... mah! Per quel che riguarda i dialoghi, il gioco parte discretamente, ma appena si incontrano le prime difficoltà (cioè i primi combattimenti), il gioco si trasforma quasi in un picchiaduro in stile Soul Edge con visuale dall’alto e molti colpi in meno a disposizione, dimenticandosi che esistono anche altri personaggi, i quali presi da un improvviso attacco di strizza fulminante vedono bene di non seguirvi mai nei dungeon (quindi scordatevi i party di personaggi, ci siete solo voi e basta !) (questo può anche non essere un male, pensa a Ultima: Ascension, anche se è per PC e capirai tutti i motivi di questa scelta… ndBill).

Insomma troppo poco e troppo in fretta, poca fantasia e un sistema di combattimento che mal si sposa con il genere di gioco che questo The Granstream Saga dovrebbe essere ma non è. C’è poi ancora una cosa da notare sulla grafica. Guardate i volti dei personaggi e vedrete che bella espressione hanno. In effetti alla THQ si sono proprio dimenticati di inserire i volti e le facce sono dei semplici poligoni piatti senza neanche una qualche aggiunta grafica, che poteva dar loro espressione. Ci sarebbe la possibilità di obiettare che forse è un tentativo di creare una tipologia nuova di Picchiaduro – RPG, ma, francamente sarebbe un genere già inventato con esiti molto migliori (Diablo vi dice niente? .... strano tra l’altro che sia un gioco in 2D non trovate?). Nel frattempo, io torno a giocare al mio demo di Final Fantasy VIII, che… sarà in giapponese, ma è molto meglio di questo che è in inglese. Mi sembra quindi di aver detto già parecchio, per cui passiamo pure al mio stringato commento, che è meglio.


Titolo: The Granstream Saga
Software House: THQ
Sviluppatore: idem
Distributore: Sony
Formato: NTSC-U
Prezzo: Lire 139.000
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1


   

Totale -
Insomma, guardatevi in giro, per PSX ci sono tanti giochi migliori (per PC non ne parliamo... prenoto fin da ora la recensione di Baldur’s Gate della Interplay.... chi ha orecchie per intendere..) (visto che ti sei preso il compito, te la assegno fin da ora ndBill), e una insufficienza se la merita tutta pure questo. (non c’e’ male due giochi recensiti per PSX con un 4 ½ e un 5, va bè la gavetta delle recensioni, ma insomma....saro’ cattivo io... nooooo!). Ave.


Ringraziamo Hangar per averci fornito il materiale recensibile.