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Recensione di: Filippo "Netbazzo" Bazzoni


Per caso da giorni non vedete più in giro i vostri amici appassionati di basket? Non sapete a chi rivolgervi? Non c'è bisogno di andare alla polizia o a "Chi l' ha visto?" perché sono tutti rintanati nelle loro camere, con il telefono staccato, le persiane serrate e, cosa più importante, la PlayStation ininterrottamente accesa. Ebbene sì, nel caso vi fosse sfuggito, è fresco d'uscita il miglior gioco di basket di sempre: lo strepitoso NBA Live 2000. Anche quest'anno la EA Sports sbaraglia ogni tipo di concorrenza possibile ed inimmaginabile, lanciando sul mercato un titolo eccezionale, quasi privo di ogni difetto, riuscendo a spremere come un limone la console nipponica e ad utilizzarne pienamente le potenzialità (che, purtroppo, cominciano a stare un po' troppo strette ai videogiocatori più esigenti...). Il punto di forza di questo prodotto, come per tutti gli altri titoli della EA Sports targati 2000, è indubbiamente l'enorme numero di innovazioni inserite, che permettono alla longevità di raggiungere vette mai toccate prima per quanto riguarda le simulazioni sportive (di cui molte fino ad ora sono state spesso giustamente abbandonate in un angolino dopo la prima decine di partite a causa della loro ripetitività...). Ma andiamo a vedere nel dettaglio ciò che rende questo gioco un vero capolavoro. La riconferma della possibilità di scegliere tra arcade e simulazione risulta essere probabilmente la scelta più azzeccata, quella che da sempre ha fatto viaggiare i prodotti della EA Sports sempre un gradino (diciamo anche due...) più in alto rispetto a quelli delle altre software house. In questo modo, infatti, si possono accontentare le richieste di un pubblico molto più ampio: rimarranno soddisfatti sia quelli che si vogliono solo divertire insieme agli amici, far due tiri a canestro e qualche schiacciata spettacolare (ignorando anche gran parte delle regole...) che i veri appassionati, rispettosi di tutte le norme e che vogliono mettersi alla prova in campi in cui, probabilmente, non riusciranno mai a mettere piede. Graficamente parlando in questo caso vengono raggiunti risultati che ben poche volte mi è capitato di vedere; il fattore determinante è che nei giochi di basket (a differenza, per esempio, che in quelli di calcio...) il campo da gestire è decisamente ristretto e i giocatori che la PlayStation deve controllare sono un numero più piccolo, in questo modo il motore grafico si può concentrare nella cura degli sfondi e dei particolari. Rendervi la sua spettacolarità a parole è veramente un compito difficile, oserei dire impossibile, e nemmeno con delle immagini ci riuscirei, bisogna per forza procurarsi una copia di questo gioco per potere esclamare: "Ma a cosa stavo giocando prima di questo?". Solo l'introduzione merita il centone che spendereste per comprarlo, è senza rivali, graficamente pulita, fluida e dal ritmo tremendamente sostenuto (che tanto si sposa con questo frenetico sport...). Restando sempre nel campo grafico è stata introdotta una significativa innovazione che si è sempre ritenuta impossibile da realizzare: pensate che i giocatori cambiano l'espressione facciale mentre voi li controllate, durante l'azione!! (Per favore, prima di scheggiare nel più vicino negozio di giochi, finite almeno di leggere la recensione!!). 

Questo piccolo ma fenomenale particolare è reso possibile dalle foto 3D, riproduzioni molto realistiche dei visi dei giocatori, che possono essere modellate a piacimento. A questo punto, però, molti potrebbero pensare che la EA Sports per il successo di questo gioco abbia puntato tutto sulla grafica, trascurando l'aspetto fondamentale per ogni titolo sportivo, il sistema di gioco ed il suo realismo ma, grazie al cielo (e a tutti i programmatori...) non è per niente così. Anche i comportamenti dei giocatori in campo sono molto convincenti, talmente realistici che è facilissimo sentirsi in mezzo a quegli altissimi campioni; i loro movimenti sono fluidi, spettacolari, praticamente uguali a quelli che possiamo vedere in una qualsiasi partita dell'NBA, tranne che nel caso delle schiacciate, purtroppo molto scadenti, curate poco e deludenti; mentre si elevano, infatti, i giocatori sembrano più dei burattini, poco slegati e con dei movimenti irreali, questo particolare (per fortuna...) non basta a rovinare questa splendida simulazione. Il realismo è maggiormente accentuato dalla grandissima varietà di mosse e movimenti che si possono fare (sono veramente tantissimi...), l'unica pecca è che per conoscerli tutti e impararli ad usare correttamente bisogna impiegare un sacco di tempo e molte decine di partite, ma una volta che si ha la padronanza totale dei comandi si possono fare cose incredibili, portare avanti complesse e spettacolari azioni d'attacco, lasciando a bocca aperta tutti i vostri amici (per farvi capire la complessità di questo gioco basta dirvi che si può decidere come eseguire ogni singolo tiro: più tempo si terrà premuto il pulsante e più il tiro sarà potente...). In questo modo, a differenza di altri titoli, si ha veramente l'impressione di controllare la propria squadra preferita. Un grosso difetto in questo gioco sono i replay: oggettivamente parlando non sono proprio il massimo, le inquadrature sono molto belle, ma è inammissibile che una casa così famosa e con tanta esperienza come la EA Sports metta in circolazione dei replay così. Graficamente non sono niente male, ma la loro scattosità è impressionante, quando ho visto il primo replay mi sono messo le mani nei capelli (e io che speravo di rigustarmi tutte le spettacolari schiacciate che avrei fatto!!). Questa è una grossa ed inspiegabile lacuna che penalizza fortemente NBA Live 2000, dato che ce ne saranno parecchi nel corso della partita, anche se la cosa non penalizza molto il voto finale. Ha una parte rilevante anche l'aspetto del sonoro: gli effetti che vengono riprodotti durante le partite sono incredibilmente realistici, un ingrediente senza dubbio fondamentale per qualsiasi gioco, ma in questo caso indispensabile per coinvolgere sempre più il giocatore, che, per tutta questa serie di componenti, avrà l'impressione di trovarsi nelle prime file dello stadio, ad assistere ad un indimenticabile evento sportivo. Non parliamo poi della colonna sonora, che vanta vari brani hip-hop di gruppi famosissimi in America, come i Rahzel o i Tzant, roba di lusso!! E' ora di riprendere un argomento che avevo già accennato in precedenza: le tante innovazioni. La prima, comune anche a molti altri titoli sportivi della EA Sports di quest'anno, è l'inserimento di vecchie glorie; ci sono ben cinque squadre delle All-Stars degli ultimi cinquant'anni, una dei campioni degli anni '50, un'altra degli anni '60 e così via fino alla migliore, quella degli anni '90. In questa fortissima formazione compare IL giocatore di basket, come è sottolineato in copertina con la commovente scritta "Jordan is back!". 

Ebbene sì, tenetevi forte...potrete giocare nuovamente con il Ronaldo del canestro, il fortissimo, l'insuperabile Michael Jordan!! Mi sembra ieri quando alla notizia dell'addio al basket di questo campione sono scoppiato in lacrime pensando che non avrei più potuto controllarlo in nessun gioco (tranne che in quelli vecchi e brutti...), e invece eccolo qui, che corre in mezzo ad altri nove spilungoni sullo schermo del mio televisore, magari non ci credete ma appena l'ho saputo, sono svenuto. All'inizio non si potranno scambiare le All-Stars con i giocatori normali, inserendoli nei club, ma facendo determinate cose (non vi dico quali, altrimenti vi tolgo tutto il gusto...) e vincendo certe partite si potranno sbloccare uno ad uno; in questo modo la longevità lievita notevolmente, con grande piacere di tutti gli appassionati. Altra innovazione significativa è la modalità di gioco uno contro uno: questa singolare sfida, anticipata egregiamente nell'introduzione, si svolge in dei campi su strada, quelli che nelle città americane si vedono ad ogni angolo, con i tabelloni scassati, le reti in ferro e promettenti negretti che si elevano in frequenti schiacciate; qui si potranno sfidare due grandi campioni a vostra scelta (tranne Jordan, che potrete controllare solo dopo averlo sconfitto in questa gara, e vi assicuro che è difficile...), e potrete anche scegliere se giocare con la regola "chi segna regna" o "palla ai polli". Tutto ciò è molto divertente e bello, però purtroppo alla lunga diventa noioso visto che, disponendo di un solo giocatore, non si può fare nessun tipo di schema ma bisogna solo ed unicamente puntare come un treno verso il canestro. C'è anche un'altra gara particolare, quella dei tiri da tre punti, ma difficilmente riesce a divertire, o perlomeno a tenere incollato allo schermo qualcuno per più di cinque minuti, visto che questa sfida risiede tutta nello schiacciare un pulsante e poi qui la difficoltà non è bilanciata in modo soddisfacente. Per comprendere appieno tutta la bellezza di questo gioco bisogna pensare che i bellissimi aspetti che vi ho descritto fino ad ora sono tutti organizzati in stile televisivo, con inquadrature da sballo, accurate animazioni nei momenti di pausa e, come se non bastasse, ritroviamo come telecronista il bravo e simpatico Guido Bagatta, cosa si può desiderare di più? NBA Live 2000 risulta quindi un validissimo titolo (non dico che questo da solo giustificherebbe il possesso di una PlayStation, ma quasi..), adatto alle esigenze di ogni videogiocatore, imperdibile per tutti gli appassionati di questo bellissimo sport. 

Titolo: NBA Live 2000
Software House: EA Sports
Sviluppatore: idem
Distributore: CTO
Formato: PAL
Prezzo: Lire 99.000
Memory Card: 1 - 5 Blocchi
Giocatori: 1 - 8



Totale -


PRO
- Grafica da urlo!! 
- Sonoro eccellente
- Innovazioni significative
- Buona giocabilità

CONTRO
- Schiacciate mal realizzate
- I replay sono bruttissimi
- La gara dei 3 punti è noiosa


Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.