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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


Neanche ad un mese dalla preview, eccomi a proporvi la recensione, in anteprima mondiale, di questo gioco, a cui avevo già attribuito un 8 come prima impressione. Probabilmente starò a ripetervi un po’ di cose che avevo già detto nella preview, per cui fate conto che questa non ci sia mai stata e che in realtà non sapete un bel niente di niente su questo gioco. Oggi ho un bel po’ di roba da scrivere (leggi recensione di Interstate ’76: Nitroriders e preview di Final Fantasy VII, che spero riusciate a leggere prima di fine settimana, visto che non ho ancora potuto grabbare una foto) e quindi devo fare in fretta. Per cui, non fate caso ad eventuali errori grammaticali o di forma, visto che sono anche sotto pesante effetto della stanchezza e purtroppo la recensione deve essere scritta entro questa sera, per riuscire a mantenere l’anteprima mondiale. Spec Ops: Rangers at War (questo il titolo esteso del gioco) è sviluppato dai ragazzi della Zombie, autori di alcuni discutibili giochi come Locus e Ice & Fire e che sembra invece si stiano rifacendo, sia con questo SO (da ora in poi Spec Ops lo chiamiamo così), che con Spearhead, un’interessantissima simulazione di carri armati, sempre di tipo militare, di cui spero di ricevere qualcosa nei prossimi giorni, in uscita entro l’estate. Il distributore mondiale del titolo è invece la Ripcord Games, ora messasi in proprio, che ricordiamo essere la software house di Postal, lo sparatutto isometrico che vi vede nei panni di un postino incazzato, in giro per una città americana, ad ammazzare la gente comune, al quale il nostro ex Sigmund affibbiò un bel 5.

La giungla colombiana nasconde pericoli e insidie dietro a ogni pianta e la pioggia rende molto difficili i movimenti. Una bomba ci ha appena colpiti e la nostra morte si avvicina inesorabilmente.

Dopo l’installazione, che si porterà via una bella quantità di megabyte sul vostro hard-disk, possiamo subito osservare una corta ed efficace intro, purtroppo interlacciata, che ci immerge subito nell’atmosfera seria e militare del gioco. Il menu principale è molto essenziale, visto che vi dà solamente due possibilità: quella di iniziare una nuova partita (o di continuare quella che state già giocando, visto che il salvataggio è automatico al termine di un livello) o di modificare opzioni relative a grafica e sonoro. Le opzioni per il sonoro consistono nell’aumento o la diminuzione del volume, mentre nella grafica possiamo scegliere il tipo di colori, il gamma e la risoluzione (a me dà una strana 320x480 nelle opzioni, anche se gioco in 640x480, ma non vorrei fosse colpa del letale connubio tra Windows 98 e Voodoo 2). Scegliendo di iniziare una nuova partita possiamo scegliere il livello di difficoltà tra: Private (il più facile), Corporate e Sergeant (il più difficile). Il mio consiglio è di iniziare una partita a livello Private e poi di aumentarlo a mano a mano che si va avanti nel gioco, visto che c’è la possibilità. Le missioni disponibili sono 5, divise in fasi, con un numero variabile da 3 a 5. Le missioni devono essere affrontate in modo continuo e potranno essere affrontate in modo discontinuo solamente quando le avrete terminate tutte. Le missioni sono ambientate nei più svariati posti del globo, con condizioni ambientali diverse.

Nel forte afghano dobbiamo stare molto attenti agli attacchi che possono pervenire dall'alto. Quindi, occhi aperti! Ormai alla fine della nostra vita cerchiamo di sparare a questo soldato afghano. Ma è troppo tardi, purtroppo.

Una scelta che i programmatori della Zombie hanno fatto per mostrare le potenzialità del loro engine 3D, visto che le condizioni metereologiche e ambientali sono le più varie. Le missioni sono ambientate in vari luoghi: la foresta russa, con una serie di missioni in notturna; la montagna nord-coreana, con una bella nevicata a fare da sfondo alle nostre avventure; la foresta colombiana, con una serie di missioni sotto la pioggia; il deserto dell’Honduras, uno scenario caldo e sterrato e il deserto afghanistano, con vari forti da assaltare e assenza di luce a causa delle missioni in notturna. Le varie fasi delle missioni possiedono obiettivi più disparati: abbiamo la possibilità di liberare un generale imprigionato, in Colombia o di assaltare una televisione abusiva in Honduras o di distruggere una centrale biologica in Corea, e così via. La notevole varietà delle missioni rende il gioco molto divertente, visto che gli obiettivi sono sempre diversi e quindi sarete costretti a modificare le vostre strategie e il tipo di ranger che vorrete scegliere da fase a fase. Dopo aver scelto la missione, infatti, c’è la possibilità di scegliere i due ranger a cui vorrete far svolgere la fase della missione. Ce ne sono di vari tipi (ve ne avevo nominati nella preview), comunque andiamo a rivederli: abbiamo il Rifleman, il Machine Gunner, il Grenadier (questi disponibili anche nel demo), poi ci sono il Reconnaissance (armato da ricerca), lo Sniper (dotato di una sorta di binocolo adatto a ingrandire le cose in lontananza in maniera incredibile, molto simile a quello di MDK) e il Close Quarter, armato abbastanza bene. Ogni tipo di ranger possiede un certo armamento, che può essere poi ampliato durante la missione, raccogliendo i power-up che si rendono disponibili uccidendo i nemici, oppure sono nascosti dietro piante o rocce.

In Corea del Nord saremo costretti a distruggere una centrale biologica nel freddo della montagna. Ce la faremo? Una bomba è esplosa e noi siamo riusciti a scamparci appena in tempo. Fiuuuu!!!!

Dopo un breve caricamento veniamo così portati all’interno dell’area di gioco. Gli scenari sono molto ampi e la libertà di movimento è notevole. Prenderete il controllo di uno dei ranger, poi avrete la possibilità di switchare tra i due rangers nel corso della missione o di prendere il controllo dell’altro ranger solamente dopo la morte di uno. Il gioco multiplayer è purtroppo inesistente e la presenza di un’opzione co-operative sarebbe stata molto divertente. La telecamera di default è posta dietro la schiena del ranger (in terza persona come in Tomb Raider), ma è possibile selezionare vari tipi di telecamera, anche se questa è la migliore. Ne abbiamo una che ruota attorno al ranger, una che riprende il ranger dal lato, una dall’alto sopra la testa, mentre un’altra molto vicina alla visuale in prima persona, anche se vediamo ancora la testa del ranger. Molto spesso, quando un nemico vi si parerà davanti non dovrete neanche prendere la mira, visto che ci penserà automaticamente il ranger a dirigere la sua arma verso il soldato avversario e voi avrete solamente da premere il grilletto. I nemici sono nascosti nella maggior parte dei casi dietro a piante e rocce e dovrete stare attenti a prendere meno colpi possibile perché una decina di colpi basta a farvi morire. Molto spesso a darvi filo da torcere saranno anche delle bombe, che verranno innescate non appena metterete piede su una di queste ed entro pochi secondi esploderanno e voi avrete pochissimo tempo per scappare ed evitare di fare la stessa fine della bomba. Ogni missione deve essere compiuta entro un determinato tempo che appare in basso a destra del monitor. Non potrete uscire da questo tempo, visto che il mancato raggiungimento dell’obiettivo entro il tempo determinato, causa il fallimento della missione. Alcune missioni sono piuttosto lunghe e l’impossibilità di salvare internamente alla missione e manualmente, ma solo automaticamente al termine della missione è sicuramente una cosa non piacevole, soprattutto quando si arriva verso la fine e si viene terminati dai colpi dei nemici. Potrete comunicare con il vostro compagno di missione attraverso delle frasi predefinite, molto simili a quelle che sono usate nelle simulazioni di volo, in modo, magari, da dividersi e uccidere il maggior numero di nemici possibile. Ogni tanto riceverete anche delle comunicazioni radio dalla base, che vi spiegheranno cosa dovrete fare andando avanti. Purtroppo queste comunicazioni sono in inglese, puro e molto difficile da capire, visto le interferenze tipiche delle trasmissioni radio, per cui moltissimi (dubito che il gioco sarà tradotto in italiano) dovranno affidarsi solamente al loro intuito per terminare la missione.

Il campo di battaglia sembra sgombro, ma potrebbero esserci nemici nascosti dietro ad ogni camion. Questo è il modo in cui vi verrà presentato il briefing di ogni missione prima dello svolgimento di questa.

Le missioni hanno difficoltà crescente a mano a mano che arriverete verso la fine del gioco e penso che impiegherete parecchio tempo a vedere la parola Game Over sul vostro monitor. Mi sembra di avervi detto tutto il possibile e non mi pare ci sia da aggiungere altro, per cui, passo subito al commento.

Titolo: Spec Ops: Rangers Lead the Way
Software House: Take 2
Sviluppatore: Zombie Entertainment
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 133, 16 Mb Ram, Windows 95, 120 Mb Hard Disk, Cd-Rom 4x, Scheda Video e Audio comp. DirectX 5.

Requisiti consigliati: Pentium 133, 16 Mb Ram, Acceleratore Grafico 3DFX (1 o 2) con almeno 4 Mb Ram, Sound Blaster 16.

Gioco provato su: Pentium 200, 32 Mb Ram, Creative 3D Blaster 2 Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster AWE 32, Windows 98 Beta 3, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI. Con questa configurazione SO si è comportato ottimamente, senza nessun problema.


Grafica -
L’engine 3D che sta alla base di Spec Ops è molto funzionale e fluido in versione accelerata e sembra molto versatile, per un gran numero di usi. Gli effetti di luce e metereologici sono molto belli graficamente e nel complesso, la grafica è veramente di ottimo livello.

Effetti Sonori -
Gli effetti sonori sono molto buoni e adatti al tipo di gioco.

Musica -
Le musiche sono piuttosto monotone, anche se intonate all’atmosfera seria e militare del gioco.

Giocabilità -
La giocabilità è molto buona, ma l’impossibilità di utilizzare un connubio fra tastiera e mouse, sia di utilizzare un joystick, che di ridefinire i tasti (non so se avete capito, ma il gioco è giocabile solo tramite tastiera) lo rende un po’ antipatico agli appassionati di sparatutto 3D, possibili acquirenti del gioco.

Longevità -
Il gioco è sicuramente molto ostico da finire, anche se i tre livelli di difficoltà lo rendono accessibile ad un ampio target di giocatori. Ne passerà di tempo prima di arrivare alla fine.

Real. Tecnica -
I programmatori della Zombie hanno svolto un ottimo lavoro, rendendo il gioco giocabile sia in versione software che hardware a partire da un P133. Non si riscontrano poi grossi bug.

Ric. Hardware -
Come ho già detto, un P133 con 16 Mb Ram e scheda 3DFX (non è necessaria) è più che sufficiente.

Totale -
Spec Ops: Rangers at War è un ottimo gioco, sotto vari punti di vista. La grafica e la longevità sono ottime, ma la giocabilità soffre di qualche pecca a causa dell’unica possibilità di giocare via tastiera. Per il resto SO è un gioco molto avvincente e divertente, ma sicuramente la presenza di un’opzione multiplayer avrebbe reso il tutto ancora più divertente. Per cui, consiglio il gioco a tutti gli amanti degli sparatutto, che sicuramente si divertiranno come dei folli.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.