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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


 

Uscito in versione giapponese a pochi mesi dal lancio iniziale del Dreamcast, House of the Dead 2 è una delle prime conversioni da coin-op uscite per la console Sega. Il suo predecessore, invece, lo conosciamo tutti. Uscito inizialmente in versione coin-op e solo successivamente per Saturn e PC, House of the Dead era uno shooter alla Operation Wolf (o alla Time Crisis, se vogliamo essere più moderni...), che vi metteva nei panni di un commissario di polizia il cui compito era quello di entrare in una casa infestata da zombie e mostri di vario genere, dall'aspetto assolutamente poco raccomandabile e il cui unico obbiettivo era quello di assaltarvi e farvi la pelle in qualunque modo possibile, il tutto intervallato da una serie di scene di intermezzo realizzate con l'engine 3D del gioco, che si integravano perfettamente con il resto, anche se sembravano doppiate dalle voci più scadenti che si potessero trovare. Uscito in piena era Resident Evil, HOTD ricordava molto, nelle ambientazioni e nei personaggi il pluripremiato titolo Capcom, anche se il genere di gioco (survival horror RE, mentre shooter a binari prestabiliti HOTD...) non rischiava di farlo accusare di plagio (anche se il prossimo Bio Hazard: Gun Survivor ricorda molto il titolo Sega...). House of the Dead 2 mantiene tutti gli elementi del predecessore, presenta differenti modalità ed è il primo titolo PAL a sfruttare la Light Gun ufficiale di casa Sega per la sua console (da notare che negli USA il gioco è stato venduto senza pistola. Bizzarri gli americani...). Dopo aver inserito il GD-Rom all'interno della console, dopo un breve caricamento, una breve sequenza animata vi introdurrà al gioco, permettendovi di andare direttamente al menu principale. Le modalità disponibili, principalmente, sono tre: l'Arcade Mode, che ricalca in tutto e per tutto la versione coin-op, con relativi Continue; l'Original Mode, che risulta molto simile alla modalità Arcade, ma vi dà la possibilità, prima di ogni missione, di scegliere una parte dell'equipaggiamento che potrete portarvi dietro; infine c'è il Boss Mode, che vi permetterà di sfidare direttamente i boss finali dei livelli presenti nel gioco. Esiste anche un Practice Mode, che vi permetterà di impratichirvi nell'uso della Light Gun, con una serie di piccole missioni che vi faranno imparare ad utilizzarla. Dal punto di vista delle modalità, HOTD2 è tutto qui. Questo è il tipico problema delle conversioni da coin-op di casa Sega, ovvero nessuna modalità aggiuntiva, o solamente poche modalità, che si discostano molto peco, però, da quella originale. Scelta una delle due principali, comunque, verrete immediatamente portati all'interno del gioco, con la contemporanea partenza di una animazione che vi introdurrà la storia del gioco. In puro stile Sega, l'animazione è realizzata con il medesimo engine 3D che muove il gioco, che risulta essere ben realizzato, perfetto per un titolo come questo. Qualche secondo e verrete immediatamente trasportati nel mezzo dell'azione. Per utilizzare la Light Gun vi sarà comunque richiesta un po' di pratica e sarebbe meglio che, nel menu delle Opzioni, andiate a calibrarla per ottenere i risultati migliori. Immediatamente vi troverete due zombie di fronte e dovrete essere molto lesti a centrarli e a freddarli con due o tre colpi di pistola, meglio se alla testa. 

Gli zombie ed i mostri che vi troverete davanti sono di vario genere: si va, infatti, dai consueti non morti non armati, a quelli armati di tutto punto con asce e lance e che non esiteranno un momento a lanciarvele addosso quando sarete di fronte a loro. Ci sono poi anche mostri di vario genere: sanguisughe, rane e bestiacce di ogni tipo, oltre ai boss finali, naturalmente, saranno pronte a saltarvi addosso e a togliervi energia e vite. Ogni tanto, durante i livelli, troverete anche persone in ostaggio degli zombie, che dovrete cercare di salvare e, soprattutto, non ammazzare, se non vorrete perdere vite preziose. Come vi dicevo prima, l'Arcade Mode e l'Original Mode si differenziano tra loro solamente per pochi aspetti: uno di questi è quello relativo all'equipaggiamento, che già vi ho menzionato qualche riga fa, l'altro è la possibilità di trovare, andando avanti per il livello, power-up come armi o energia, che vi aiuteranno nel vostro compito. Alla fine di ogni livello (molto brevi, purtroppo...), troverete un boss finale da battere, con il quale dovrete sudare le ben note sette camicie per portarlo a più miti consigli. Ogni mostro finale ha poi un suo punto debole, che potrete colpire per sottrargli una quantità maggiore di energia. Molto spesso, poi, la vostra azione verrà intervallata da una serie di animazioni, il cui compito è quello di illustrare la esile trama del gioco e fornire al tutto un feeling di tipo cinematografico. House of the Dead 2 vi offre anche la possibilità di giocare in due, oltre che con la pistola, potrete utilizzare il tradizionale controller Dreamcast e l'Arcade Stick di casa Sega. Non vi ho ancora parlato del menu delle Opzioni: qui potrete settare tutto quello che riguarda la vibrazione (supportata se siete in possesso del Puru Puru Pack...), i Continue, la difficoltà e molte altre cose. Per il resto, il gioco è tutto qui, non c'è null'altro da dire. Per quello che riguarda la grafica, HOTD2 si dimostra tranquillamente all'altezza della sua versione coin-op. Le potenzialità grafiche della console Sega sono sfruttate adeguatamente e si può dire che il lavoro svolto dai programmatori della casa giapponese è di buon livello. Per evitare i tradizionali problemi di censura, Sega ha pensato bene di non colorare il sangue con la sua tinta reale, ma con un meno problematico color verde scuro, adattissimo per rappresentare quello che può uscire da un corpo di questi morti viventi. Per quello che riguarda il sonoro, anche in questo caso non c'è molto da dire. L'unica nota da fare è il solito doppiaggio delle animazioni, che non risulta di gran livello, ma ci si può accontentare. Per quello che riguarda la giocabilità, HOTD2 è pensato apposta per una Light Gun e, siccome questo accessorio è venduto assieme al titolo Sega, non vedo perché dobbiate utilizzare una qualche altra periferica per giocarci. Basterà prendere solamente un po' la mano e non avrete problemi a far fuori zombie e mostri sullo schermo. L'unico punto debole del titolo Sega è rappresentato da due aspetti, l'originalità e la longevità. Ci troviamo, infatti, di fronte ad un titolo dal concept non proprio originalissimo, ormai sfruttato dalla notte dei tempi (il paragone di Operation Wolf non è avventato...) e che non soddisfa più come una volta. La longevità è la cosa più sconcertante: vi basterà un'oretta, infatti, per terminare il gioco in una delle modalità e, in tutto, il gioco non vi durerà più di due o tre ore e, quando lo avrete terminato, penso che non vi verrà voglia di mettervi a rigiocare. Bene, credo di avere sviscerato a dovere questo titolo di casa Sega, il primo a fornire, almeno sul fronte PAL, il supporto per la Light Gun. Vi lascio quindi ai Pro e Contro e al voto finale.  

Titolo: House of the Dead
Software House: Sega
Sviluppatore: AM 1
Distributore: Giochi Preziosi
Formato: PAL
Prezzo: Lire 119.000
Giocatori: 1 - 2
Note: Compatibile con VGA Monitor, Arcade Stick e Light Gun



Totale -


PRO
- Grafica molto buona
- Sonoro di buona qualità
- Notevole giocabilità

CONTRO
- Poco originale
- Longevità estremamente bassa
- Il genere non piace a tutti