
Borgo: 1897, un prezioso carico viene trasportato per mezzo di una slitta. In terra ci sono quattro dita di neve, ma tutto intorno, gli alberi e il sottobosco ne sono ricoperti. Tre brutte facce, trascinano una cassa, avanzando lentamente. Sono i servi del demonio e Dracula è l'ospite che trasportano. Non voglio raccontarvi altro della breve, ma ben fatta (a mio parere...) introduzione al gioco che andrò a presentarvi. Sarebbe una brutta idea se vi dicessi di più, perché il gioco è organizzato, nella trama come nelle immagini e i repentini cambi di inquadrature, come un film. E voi cosa fareste se uno vi svelasse il finale di un film che, guarda caso, dovete proprio andare a vedere (Gli spacch la facc!)? E quando siete al cinema e sentite ciò che accade nel film un attimo prima, perché la tipa dietro di voi lo ha già visto otto volte e lo sta raccontando alla sua amica (Gli spezz le oss!) che però non capisce e lei glielo rispiega anche dopo! (Facc un casin!) Va bene va bene, basta così. Ma forse un pezzetto della trama devo svelarvelo o non capirete una mazza nella mia recensione. In breve: Dracula sembrava morto ma sette anni dopo sembrava anche riapparso perché la vostra moglie un bel giorno se ne va di casa dicendo: - Amore? Vado dalla parrucchiera! Ho lasciato sul tavolo della cucina la lista della spesa, la fai tuu? - Poi, invece della lista della spesa, sul tavolo c'era una lettera che informava il nostro eroe (un po' cornuto...) che non sarebbe più tornata a casa perché aveva trovato ospitalità nel castello del Conte (che non è quello della Juve ma ci somiglia un poco). Non seguirmi - prosegue la lettera - non so perché non te l'ho detto prima, il mio avvocato sa tutto, a dire il vero siamo molto intimi (ti faccio le corna con lui...). L'hai detto tu che ci voleva l'avvocato in famiglia e volevi l'avvocato, volevi l'avvocato! Così... sai...Be'... Dracula è il mio avvocato!- Sconvolto da queste rivelazioni e ,convinto che non sia detta l'ultima parola, il nostro eroe si mette in viaggio verso il luogo dove, già sette anni prima, aveva vinto la sua battaglia, contro chi mai avrebbe sperato di rivedere. Questa è, in breve, come vi ho già detto prima, la trama del nuovo gioco della francese Microids, software house nota per i vari Roland Garros e per il discreto, ma poco conosciuto Trucks.
Dracula è liberamente ispirato al romanzo di Bram Stoker e ai vari film aventi per protagonista il non morto per eccellenza, che abbiamo potuto vedere in questi anni al cinema. Dracula ricorda moltissimo, dal punto di vista del motore di gioco e delle situazioni, Amerzone, un'altra avventura in prima persona della Microids uscita prima della scorsa Estate. Credo che siate già a conoscenza di qualche informazione su questo titolo, siccome il collega Andrea Maroni ve ne aveva parlato nella parte dello
Speciale ECTS dedicato alla software house francese. Comunque, farò finta che voi non abbiate letto il suo articolo e cercherò di spiegarvi tutto per filo e per segno. Il gioco inizia qui. Siamo di fronte ad una locanda e dietro di noi ci sono solo una foresta e un sentiero. E' inverno inoltrato, fa un freddo cane e giurerei che anche i lupi stanno ben rintanati nelle loro cucce. Il paesetto nel quale siete finiti è composto di pochissime attrazioni per il turista fai-da-te: dalla sopracitata locanda, la cui proprietaria è una vedova brutta e grassa, ma che vi sarà di aiuto; da una casetta di pescatori in riva ad un lago; da una specie di patibolo su una collina (perfetto per sacrificare polli e tacchini...); da una miniera abbandonata, da un pozzo e da l'immancabile cimitero, i cui occupanti sono, probabilmente, i due terzi della popolazione. Rallegratevi però perché successivamente porterete la vostra pellaccia in una serie di cunicoli scavati nella roccia e poi nel castello e poi chissà dove. Le poche persone che incontrerete, almeno all'inizio del gioco, vi sembreranno alcune ospitali, altre decisamente non, tutte comunque incredibilmente brutte. Lo stile di gioco prevede che interagendo con un personaggio l'inquadratura si soffermi a evidenziarne i lineamenti. La visuale è in prima persona come
Riven o come The 11th Hour (il seguito del mitico The 7th Guest, della defunta Trilobyte, ve lo ricordate?) con la differenza che possiamo ruotare con lo sguardo di 180 gradi attorno a noi, in tutte le direzioni, con l'uso del mouse.
Ciò è molto utile per cercare gli oggetti e per osservare meglio le splendide locazioni di questo Dracula della Microids, ma tutto sommato non riesce a dare una sufficiente interazione con l'ambiente esterno. Non abbiamo di fronte un adventure in stile Monkey Island, naturalmente, ma nemmeno così statico da somigliare a The 11th Hour perché si hanno personaggi con cui parlare, oggetti che si possono spostare, un inventario dove accumularli dopo averli trovati e tutta la dinamica di un giovane eroe che rischia la vita tra creature terrestri e non. Per quanto riguarda il numero degli oggetti con i quali interagire invece, entrambi i giochi sopra citati sono avanti mille anni rispetto a Dracula. Il cursore, che cambia forma quando è sopra qualcosa di cliccabile, rimane così tanto (quasi perennemente...) tempo nella sua forma originaria, mentre si cerca qualcosa sullo schermo, che sembra gioire anch'esso quando, finalmente, troviamo un oggetto utile. Il guaio è per l'appunto che sono individuabili solo oggetti utili e niente altro; mentre (mi sembra, scusate se lo dico...) in tutti i giochi del genere che si rispettino (ma anche in quelli scarsi...) ci sono tanti oggetti il cui unico scopo è solo di confondere il giocatore rendendogli la vita più difficile, l'inventario ricco di paccottiglia e assicurando al gioco una maggiore longevità. Forse i programmatori avranno cercato di creare un gioco adatto a un pubblico di bambini o di giocatori inesperti, beh..., ci sono riusciti (beh, mica tanto, tenendo contro delle tematiche...ndBill)! Fatto sta che le situazioni scorrono via veloci e solo la bella, e allo stesso tempo tetra, atmosfera distoglie dalla monotonia di cercare un (ma proprio UNO...) oggetto per poi usarlo per superare un piccolo ostacolo. Si, il gioco è tutto qui: trova l'oggetto, usa l'oggetto; trovane un altro e usalo subito; a sostegno di tutto c'è però una gran bella grafica. Non da restarci di stucco ma comunque abbastanza dignitosa, anche se con qualche difetto di luci ed ombre. Il doppiaggio in italiano di menu e dialoghi è ben accetto, anche perché tutto sommato non fa schifo e non sono disponibili i sottotitoli. Insomma, però, Dracula è un titolo da divorare in poco tempo, come un fumetto di Topolino; non può competere in alcun modo con i migliori adventure oggi in commercio e neanche trasmettere certe forti sensazioni, ma tuttavia si lascia giocare fino alla fine.
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Titolo: Dracula
Software House: Microids
Sviluppatore: Index
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 99.000
Requisiti minimi: Pentium
166, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 30 Mb Hard Disk, Scheda Audio
e Video comp. DirectX6, Windows 95/98, Mouse.
Requisiti consigliati: Pentium
200, 32 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, SVGA 4
Mb.
Gioco provato su: K6-2
300, 64 Mb Ram,
Cd-Rom 36x, Intel I740 8 Mb AGP, Sound Blaster 16. Con questa configurazione il gioco non
ha dato problemi di alcun tipo.
Grafica - 
Belli gli sfondi, belle le facce dei personaggi, qualche imperfezione con le luci.
Effetti Sonori - 
Fanno atmosfera e fanno paura se non si è troppo duri. I dialoghi sono in italiano e il doppiaggio è dignitoso.
Musica - 
Intrigante e appropriata anche se è assente (giustamente, per non stancare il giocatore...) nelle fasi di gioco.
Giocabilità - 
Enigmi troppo facili. Un tocco di horror lo rendono piacevole ma è comunque un po' troppo ripetitivo.
Longevità - 
Come i CD in cui è compreso e come le ore di gioco che serviranno a finirlo.
Real. Tecnica - 
Non ci sono grossi problemi da segnalare.
Ric. Hardware - 
Non scatta su un AMD K6-2 300 con 64 Mb di RAM e Cd-Rom 36x.
Totale - 
Peccato, perché poteva essere di più se solo fosse stato farcito di enigmi più impegnativi.
Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.
Immagine
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