
Ultimamente, devo
essere sincero, mi sono ritrovato a recensire un sacco di platform. Vi voglio dire che,
non appena ne esce uno, cerco di accaparrarmi la recensione. Da quando non sono più
caporedattore, e quindi non posso assegnare le recensioni a mio piacimento, tenendo per me
i titoli che gradisco maggiormente, mi tocca duramente lottare per accaparrarmi le
recensioni che mi interessano. Ultimamente, ho tenuto tutte le anteprime per me, anche se,
per questo Croc (siamo i primi in Italia, tra le riviste on-line e tra i primi nel totale,
a proporvi la recensione, visto che il gioco non è ancora uscito qui nel nostro paese),
ho dovuto strenuamente lottare con Mad, allarrivo del CD in redazione, ma sono
riuscito a barattare questa recensione con quella di Need
for Speed 2: Special Edition, che avrei dovuto fare io, visto che avevo già recensito
la versione originale. Comunque, il danno è stato fatto (il primo che fa battute è
morto) e ora tocca a me, visto che lho voluto, recensire Croc. Possiamo dire che
Croc: Legend of the Gobbos (vi spiegherò in seguito cosa sono i Gobbos) è il primo
platform in vero 3D (non come Pandemonium 2,
che è in finto 3D, visto che i movimenti si possono affrontare solamente in due
dimensioni), che quindi vi dà una totale libertà di movimento per i 45 livelli (sono
veramente molti) offerti dal gioco. Il gioco è sviluppato dagli Argonaut Studios, già
autori degli ottimi Creature Shock e FX Fighter, ma anche dellinspiegabile ciofeca
FX Fighter Turbo che, vista lottima qualità del predecessore, avrebbe dovuto essere
migliore; ed è distribuito dalla Fox Interactive, sotto etichetta Electronic Arts, e
forse potrebbe essere, vista lottima qualità del titolo, il modo, per la
sussidiaria interattiva della grande casa cinematografica, di tirarsi fuori dalla crisi.
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Siamo
nel primo livello e Croc deve salvare il primo Gobbo che si trova di fronte. Sembra
facile, ma gli altri Gobbos sono in posizioni un po più difficili. |
Ed ecco
il nostro piccolo Croc in una foto che mostra anche l'alta qualità dell'engine 3D. Il
dentino che spunta dalla parte destra della bocca non può fare altro che rendercelo più
simpatico. |
Il
gioco sfrutta tutte le schede 3D possibili e immaginabili, sia attraverso il Direct3D, che
garantisce una compatibilità con tutti gli acceleratori grafici presenti sul mercato,
che, per tutte le schede 3DFX, una versione nativa Glide. Esiste poi anche una versione
software, su cui è meglio non fare commenti e una versione speciale con supporto di
Pentium 2 o AGP, che, con laggiunta di una 3DFX, diventa un vero e proprio
spettacolo. Il gioco sfrutta lengine grafico Brender, sviluppato direttamente dagli
Argonaut, già utilizzato nei precedenti giochi della software house americana e in
Carmageddon, e scelto dalla 3DFX Interactive per sfruttare, in modo nativo, la propria
scheda. Ma andiamo a parlare del gioco vero e proprio. I piccoli Gobbos sono delle piccole
creature pelose, la cui evoluzione li ha portati a diventare una civiltà progredita nei
vari campi della cultura. Croc è un piccolo coccodrillino, che è stato trovato dal capo
dei Gobbos, il buon Re Rufus, seduto sulla riva di un fiume a contemplare il panorama,
dentro ad una cesta di vimini (mi ricorda tanto una cosa che ho studiato in Storia, ma che
adesso non ricordo) e lo hanno così preso e, conquistati dalla sua dolcezza, lo
adottarono e lo educarono come un Gobbo. Nel frattempo, il perfido Baron Dante tramava
contro i poveri Gobbos, facendoli catturare dai suoi scagnozzi, i piccoli Dantini (che
sono alcuni tra i nemici che trovate nel gioco). Così tutti furono catturati, tranne il
piccolo e dolce Croc, che riuscì a salvarsi grazie allintervento di Beany, un
uccello magico evocato prima della cattura dal buon Re Rufus, che lo portò via. A causa
di ciò, però, Baron Dante era riuscito a prendere possesso dellintera valle dei
Gobbos, popolandola con tutte le sue creature cattive. Nel frattempo, tutti i Gobbos erano
stati imprigionati e Re Rufus veniva utilizzato di giorno come animale da compagnia di
Baron Dante di giorno e di notte veniva sbeffeggiato dai perfidi Dantini. E fu così che
Croc, tenuto nascosto fino ad ora dalluccello Beany (potevano scegliere un altro
nome: tradotto letteralmente significa Fagioloso), decide di salvare tutti i suoi amici
Gobbos, ma soprattutto il buon Re Rufus, colui che lo ha salvato quando era piccolo. La
trama del gioco è raccontata, lungo i livelli, da brevi filmati, realizzati con
lengine grafico del gioco. I filmati sono molto divertenti, e realizzati in maniera
molto buona e introducono, molto spesso, momenti cruciali del gioco, leggasi
lincontro con i vari boss presenti nelle varie isole.
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Baron
Dante viene chiamato dai suoi scagnozzi, i Dantini. Questa è una delle animazioni di
intermezzo. |
Mi
hanno appena fatto la pelle. Questo nemico è terribile. Si muove da una parte all'altra
dello schermo a velocità incredibili, lasciando una scia di fuoco per terra. |
Ed
è cosi che prendete il controllo del nostro piccolo Croc, in un mondo interamente
tridimensionale, nel quale avete una buona libertà di movimento, potendo fare un sacco di
azioni, a seconda dellambiente in cui vi trovate. Il gioco è diviso in cinque
isole, costituite ciascuna da 9 livelli. Le isole hanno un nome differente a seconda
dellambiente in cui sono ambientate (scusate il bisticcio di parole): Forest Island,
Ice Island, Castle Island, Desert Island e Crystal Island. I livelli hanno nomi molto
divertenti: stupendo il livello Jailhouse Croc (con riferimento alla nota canzone di Elvis
Presley), che si trova molto avanti nel gioco, ambientato in un castello che ricorda una
prigione; e molto bello, come titolo, anche, Crox Interactive (ogni riferimento è
puramente casuale). Come dicevo, i livelli presenti in ogni isola sono 9, e non mancano
neanche i livelli segreti, che portano il gioco alla bellezza di 50 livelli, una cifra
incredibile per gli ultimi tempi. Ma come si raggiungono questi livelli? Vi assicuro che
la cosa è molto difficile, quasi impossibile, per veri giocatori. Io, che ultimamente mi
sto divertendo un sacco con i platform (ho anche riscoperto giochi che avevo accantonato
come i due Earthworm Jim, Pitfall (di cui aspettiamo la versione 3D), Lode Runner, e molti
altri), sono riuscito a raggiungerne quattro su otto, e le notizie fornitemi dagli
Argonaut mi dicono che, coloro che riusciranno ad accedere a tutti questi livelli, avranno
a disposizione altri dieci livelli bonus. Il modo per raggiungerli non è per niente
semplice. Per entrare nel livello segreto dovrete raccogliere tutti i cristalli colorati
presenti nei livelli, liberare tutti i Gobbos presenti (sono 6 per livello), ma
soprattutto il sesto, che si trova dietro una porta che necessita dei cinque cristalli per
essere aperta. Alla fine dellisola, se avrete svolto correttamente le vostre
mansioni, riuscirete a vedere il livello segreto. Il problema è che, spesso, sia i
cristalli, che i Gobbos, sono situati in posizioni impensabili, e dovrete ingegnarvi in
maniera mai vista, con il rischio di morire (visto che, ormai sembra una moda, ci danno
due o tre vite, con le quali dobbiamo portare a termine il gioco. Una volta non era
così). Questo non fa altro che aumentare la longevità, per altro molto sopra la media,
del gioco. Una delle prerogative del gioco, rispetto al termine di paragone generale della
categoria, ovvero Super Mario 64, è il fatto che Croc vede i suoi livelli divisi in
arene. Ogni livello è suddiviso in varie arene, separate luna dallaltra da
una porta. Lo scopo del livello, oltre a quello di raccogliere tutti i Gobbos presenti e
le gemme colorate speciali, è quello di raccogliere il maggior numero possibile di gemme
ordinarie, che fungeranno da scudo al nostro piccolo coccodrillino, in caso venga colpito
da alcuni nemici.
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Croc si
è aggrappato ad un palloncino per finire in un posto abbastanza distante dalla terra. Ce
la farà? |
Questo
è il penultimo boss finale, molto ostico. Ci ho perso mezz'ora per passare questo
livello. |
I
nemici sono molto vari, e comprendono, oltre ai già citati in precedenza Dantini, vermoni
modello scatola a sorpresa, draghetti, coccinelle giganti (è uno dei boss intermedi) e
molti altri. Il fatto è che, dopo aver eliminato alcuni nemici saltandoci sopra o dando
una codata, disintegrandoli, questi, dopo una trentina di secondi, si rigenerano, rendendo
il tutto ancora più difficile. Parlando sempre di nemici, mi pare di avervelo già
anticipato in precedenza, ci sono in tutto 10 boss, di cui 9 intermedi, e uno, il
terribile Baron Dante, finale. Dobbiamo affrontare uno di questi boss ogni 5 livelli.
Alcuni sono abbastanza facili, altri, come la coccinella pugile, che mi pare sia il terzo
boss, sono piuttosto ostici. Parlando direttamente del personaggio di Croc, possiamo dire
che le azioni che può compiere sono molte: può correre, saltare, dare una codata,
schiacciare (premendo due volte velocemente il pulsante del salto), aggrapparsi,
attaccare, spingere, nuotare, scalare, fare free-climbing su reti e volare. La libertà di
movimento è quasi totale in questo ambiente in vero 3D e, forse addirittura maggiore di
quella di Super Mario 64. Be, per il resto, mi pare di avervi detto tutto il
possibile, per cui possiamo direttamente passare al commento. |

Titolo: Croc: Legend of the Gobbos
Software House: Fox Interactive
Sviluppatore: Argonaut Software
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 99.000
Requisiti minimi: Pentium 90, 16
Mb Ram, Scheda Video e Audio comp. DirectX 5, Windows 95, Cd-Rom 2x.
Requisiti consigliati: Pentium
133, 16 Mb Ram, Scheda Acceleratrice D3D o 3DFX con almeno 4 Mb di memoria, Gravis GamePad
Pro o altro joypad simile.
Gioco
provato su: Pentium 200, 32 Mb Ram, Orchid Righteous 3D 4 Mb, Sound Blaster AWE 32,
Cd-Rom Pioneer 12x SCSI, Gravis GamePad Pro. Con questa configurazione, il gioco si è
comportato ottimamente.
Grafica - 
La grafica, in versione nativa Glide, è veramente stupenda. Il clipping è minimo e i
colori utilizzati sono moltissimi. Inoltre, le animazioni di intermezzo realizzate con
lengine del gioco sono molto spiritose, e i personaggi sono stati realizzati molto
bene.
Effetti Sonori - 
Sicuramente molto azzeccati, ma il top è presentato dal gridolino del piccolo Croc, cosa
che ce lo rende ancora più tenero.
Musica - 
Le tracce audio sono abbastanza buone, adatte per un platform, ma niente di speciale.
Giocabilità - 
La giocabilità, se si possiede un joypad con almeno 8 pulsanti, è fantasmagorica, e la
possibilità di aggirarsi in un ambiente in vero 3D garantisce una libertà di movimento
quasi totale. Anche con la tastiera ci si può divertire, ma il feeling è sicuramente
maggiore con un bel joypad.
Longevità - 
La longevità è molto buona, perché in alcuni punti il gioco è molto ostico. Io sono
riuscito a terminarlo in quattro giorni, giocandoci un 4 5 ore al giorno. Se poi
volete trovare anche tutti i livelli segreti, la longevità aumenta ancora di più.
Real. Tecnica - 
E qui non so che dire. La versione software fa realmente pietà anche su macchine di
potenza molto elevata, a livello di frame rate. Si vede chiaramente che il gioco è stato
pensato per essere accelerato, sia Glide o Direct3D. Da questo punto di vista, la
realizzazione è molto buona, visto che anche su macchine di potenza non troppo elevata si
gioca bene.
Ric. Hardware - 
Evitiamo di parlare della versione software, per cui consigliamo il gioco a chi possieda
una scheda acceleratrice ed almeno un P133 con 16 Mb Ram. Nientaltro da dire.
Totale - 
Cosa mi rimane da dire. Croc è un gioco tra quelli che mi hanno coinvolto di più negli
ultimi mesi. Divertente, bello graficamente, giocabile e longevo. Ci sono alcuni difetti,
ma è come andare a cercare il pelo nelluovo (ad esempio la suddivisione dei livelli
in arene, causa una leggera frammentazione della libertà di gioco), e quindi sono
trascurabili. Quindi, compratelo senza remore, se volete divertirvi e se amate i platform.
Per quanto mi riguarda, il suo 9 con relativo Avoc Award se lo prende con tranquillità.
Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.
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