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Recensione di: Luca "Angel" Novali


Il titolo che in questa giornata a dir poco rigida di inizio febbraio si presenta sul banco degli imputati davanti al giudice ordinario (che sarei io), davanti al pubblico della questura (voi) e davanti al nostro giudice supremo (Fabio “Bill” Cristi, nonché il nostro caporedattore, nonché il mio compagno di banco), è Mad Trax, gioco di auto futuristico nello stile del buon vecchio (ma sempre valido) Pod. Chi di voi ha già letto, nel lontano Gennaio ’98, la preview curata personalmente dallo stesso caporedattore della versione alpha (a dir poco scarna, visto che non occupava nemmeno una decina di mega) (per la precisione, occupava appena 2 Mb e mostrava giù le potenzialità di questo titolo.... ndBill), sa già che tipo di gioco è questo e senz’altro sarà impaziente di leggere questa recensione perché, come ricorderete, le premesse erano davvero più che positive (se si era meritato un succoso otto, come prima impressione, ci sarà pur stato un motivo…). Questo gioco è il classico esempio di come uno qualsiasi di voi, con la passione dei vari linguaggi di programmazione, possa arricchirsi (e non poco) da un progettino nato quasi per caso. Il software è nato, infatti, da due ragazzi che, dopo l’uscita di Pod, hanno avuto l’idea, ma soprattutto le capacità, per gettare lo scheletro di un gioco del tutto simile a quello della Ubisoft con i relativi miglioramenti dettati dallo sviluppo della tecnologia. Ebbene, i due ragazzi, esaltati da questo progetto che aveva tutte le qualità per andare a buon fine, si presentarono all’ECTS di Settembre (a Londra) per presentarlo alla 3DFX Interactive.

Questa è la partenza di una gara. Carina l’astronave che sta volando sopra la pista, vero? In questa curva parabolica ci può stupire solamente la perfezione del lampione… mi sembra quasi di sentire caldo per la sua vicinanza da tanto che è fatto bene!!

Così, visto che a quanto pare le cose sono andate nel migliore dei modi, seppur con qualche mese di ritardo (secondo le aspettative doveva essere già nei negozi la scorsa estate, ma forse alla Rayland si è verificato qualche intoppo…) ecco che è ormai imminente l’uscita sul mercato di questo attesissimo Mad Trax. Ora, dopo questa parentesi riguardante gli antefatti possiamo passare a parlare del gioco. Una volta terminata l’installazione (che richiede solamente una cinquantina di Mb di spazio libero su HD), passerete ad una breve introduzione che, a mio avviso, non è poi nulla di eccezionale, né per tracce audio, né tantomeno per le sequenze video, per una durata complessiva di circa trentacinque/quaranta secondi (se deciderete di saltarla premendo il tasto “Esc” non vi perderete poi un gran che). Ecco, quindi, che verrete proiettati nella schermata iniziale che vi si presenterà come l’albero motore di un auto dove vi sono fissati cinque schermi mossi tridimensionalmente dalla pressione delle frecce cursore sx e dx che costituiscono il menu principale e dove, in ognuno di essi, troverete le voci “Single Player”, “Duel”, “Options”, “Hall of Fame” e “Quit”. Selezionando la voce “Options”, vedrete scorrere verso l’alto tutta la struttura dell’albero motore per andare a visualizzare ulteriori quattro schermi, anche essi dotati di validi movimenti tridimensionali. Troviamo, così, le opzioni riguardanti la gara (numero di giri e di avversari, attivazione/disattivazione delle armi,…), quelle riguardanti la registrazione dei concorrenti (con la scelta di una delle otto auto a disposizione e del tipo di controllo), le opzioni del sonoro (tramite le quali si può andare ad agire sulle regolazioni del volume degli effetti speciali e delle tracce audio) e, per concludere, le opzioni riguardanti la grafica. Per quest’ultima ritengo che non sia sufficiente una breve parentesi ma di un discorso un po’ più approfondito. Troveremo, innanzitutto, la risoluzione del video dove potrete scegliere fra 512x384, 640x400, 640x480, 800x600.

Anche in questa immagine è in risalto l’alta qualità della grafica! I grattacieli sullo sfondo di questo rettilineo non sono stati affatto disegnati in maniera approssimativa, vero ragazzi?

Personalmente vi consiglio quest’ultima risoluzione, dove la grafica risulterà leggermente più allungata, ma se il gioco non si dovesse comportare in maniera fluida e pulita a causa dell’alto numero di pixel che compongono la schermata passate potrete passare alla 640x480 (la grafica rimarrà comunque impeccabile). In questa stessa videata potremmo scegliere, poi, tutti i particolari e gli effetti disponibili con l’attivazione o la disattivazione delle ombre, delle luci e dei gas di scarico delle auto; infine, potremo regolare la distanza del campo visivo (ovviamente meno particolari attiverete più veloci e fluidi saranno i movimenti delle auto). Alla voce “Duel” avremo la possibilità di giocare in “doppio” con i nostri amici per sfide uno contro uno su un tracciato scelto da noi stessi mentre, selezionando voce “Single Race”, il solito albero motore che sostiene tutti i vari menù si muoverà verso l’alto per andare a visualizzare i 3 tipi di corse disponibili e gareggiabili da un solo giocatore. Avremo la possibilità di effettuare una singola gara su un circuito scelto a nostro piacimento fra i dieci disponibili, potremo gareggiare contro il tempo (e in questo caso non ci saranno avversari da sorpassare, tamponare o, semplicemente, da “fucilare”) e, infine, potremo disputare un campionato. In quest’ultima modalità le gare verranno scelte di volta in volta dal giocatore stesso e non ci sarà un ordine preciso imposto dal computer; vincerà la competizione chi si sarà meglio comportato in tutti i circuiti. Alla voce “Hall of Fame” del menù principale, infine, troveremo i record di ogni pista con i relativi nomi di chi li detiene e i tempi dei migliori giri compiuti. Riguardo al gioco vero e proprio possiamo dire che è totalmente improntato in stile arcade, anche se il modello di guida sembra abbastanza realistico. Sulle auto non è possibile fare grossi settaggi che, per altro si basano (così come in Pod) su un numero fisso di centocinquanta punti da dividere per le voci accelerazione, velocità e tenuta di strada.

Ecco un passaggio sotto lo striscione del traguardo. Sono ottavo (su otto concorrenti), ma mancano ancora giri e riuscirò a vincere! (no, sono arrivato 4°). …e dopo aver visto passaggi in mezzo a cascate di lava e statue inneggianti a Satana, l’unica cosa che colpisce di questo sole è l’alta qualità della grafica!

Tramite la pressione del tasto funzione F1 è possibile scegliere, in qualsiasi momento della gara, una fra le quattro visuali disponibili; molto particolare è quella totalmente in prima persona posta, più o meno, sotto al paraurti anteriore in mezzo alle due ruote. In questo tipo di visuale avrete una sensazione di velocità incredibile accentuata ancora maggiormente dal “suono” del vostro motore che si farà più rumoroso a causa della maggiore vicinanza dello stesso al microfono della telecamera virtuale. I dieci tracciati a disposizione sono fra i più vari e tutti molto validi per i numerosi effetti di luce; ci troveremo a correre in mezzo a deserti, autostrade del futuro, nella notte e anche in un ambiente che potrebbe ricordare Satana e tutto quel che ne consegue (in questo tracciato tenetevi pronti a incrociare, quindi, statue inneggianti diavoli, un sole verde/giallo e un passaggio piuttosto stretto fra due cascate di lava!!!). Anche i particolari e gli sfondi sono ben lavorati e non mancheranno palazzi e grattacieli in lontananza e aerei o, addirittura astronavi, che sorvoleranno la pista. Per finire, vi voglio ricordare che in Mad Trax è possibile aiutarsi in un sorpasso un po’ ostico anche con l’ausilio di “aiuti” che troverete sul percorso di gara (ma che, però, dovrete usare con particolare attenzione e col contagocce perché non sono affatto illimitati!). A questo punto tutto quel che era giusto dire di questo gioco è stato detto e non mi resta che salutarvi e rimandarvi alla prossima recensione che mi affiderà il capo (forse, a malincuore, per mancanza di tempo, sarò costretto a darti Dethkarz, il gioco più divertente degli ultimi tempi.... ndBill)!

Titolo: Madtrax
Software House: Project 2 Interactive
Sviluppatore: Rayland Interactive
Distributore: 3D Planet
Prezzo: Lire 79.000



Requisiti minimi: Pentium 166, 16 MB di RAM, Cd-Rom 4x, 50 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium 200 MMX, 32 Mb Ram, Sound Blaster 16, Acceleratore 3D comp. Glide o D3D.

Gioco provato su: Pentium 233 MMX, 64 Mb Ram, Matrox Mystique 220 4 Mb, Sound Blaster 16, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Windows 98, Cd-Rom 24x. Con questa configurazione il gioco non ha presentato problemi.


Grafica -
La grafica di Madtrax sfrutta l’accelerazione delle schede 3D e risulta pressoché perfetta in tutti i particolari. Tutte le luci hanno un realismo difficile da vedere in altri giochi di auto, i particolari sono stati ottimamente studiati e realizzati così come gli oggetti costituenti lo sfondo. Ottime sono anche le varie visuali dalle quali potrete guardare la vostra partita.

Effetti Sonori -
Gli effetti sonori sono decisamente più che buoni. Sono ben strutturati e pensati fin nei minimi particolari: quando, a causa di un salto, le vostre ruote si staccheranno da terra sentirete il motore andare su di giri e, quando utilizzerete la telecamera posta sotto l’alettone anteriore, sentirete una maggiore rumorosità (visto che è posta molto più vicino al motore rispetto alle altre). Anche le esplosioni causate dai missili sono molto realistiche.

Musica -
Le tracce audio sono buone e ben realizzate. Anche durante lo svolgimento della gara non vi stancherete della musica visto che, mettendo il gioco in pausa, potrete cambiare, proprio come in un lettore CD, la canzone in svolgimento per ascoltare quella successiva o quella precedente.

Giocabilità -
La giocabilità non è proprio fra le più perfette: per fare un paragone si potrebbe dire che controllare una di queste vetture è difficile come controllare una vera auto dotata di idroguida alla velocità di 300Km in autostrada: alla pressione delle frecce cursore la vostra vettura sobbalzerà da una parte e dall'altra della pista con conseguenti perdite di tempo prezioso per coloro che hanno ambizioni di vittoria. Ci sarebbe anche il modo di migliorare la stabilità in pista delle macchina, ma questo comporterebbe la diminuzione di velocità e accelerazione (tutto questo si potrebbe risolvere con l’utilizzo di un volante che non tutti hanno).

Longevità -
Le competizioni e i circuiti disponibili non sono tantissimi, ma la difficoltà del gioco è piuttosto alta e impiegherete molto tempo per prenderci un po’ la mano (che il problema della giocabilità sia nato appositamente per aumentare la longevità del gioco??).

Real. Tecnica -
Il gioco è pressoché perfetto e non ho mai avuto problemi di qualsiasi tipo da quando Bill mi ha affidato questa recensione. I caricamenti precedenti e seguenti la gara non sono affatto lunghi.

Ric. Hardware -
Mad Trax non richiede computer particolarmente dotati: è sufficiente un P166, 16Mb di Ram con una scheda acceleratrice 3D (senza di questa potrete scordarvi una grafica da 10). Anche l’installazione non richiede un hard disk di dimensioni astronomiche visto che sono sufficienti circa 50 Mb liberi. Se ritenete che queste richieste hardware siano esagerate per un gioco di tale livello…

Totale -
Ci troviamo di fronte ad uno fra i giochi di macchine più evoluti di questi ultimi tempi e vi sfido a trovarne qualcuno più avvincente e meglio progettato. E’ difficile trovare difetti o errori di programmazione evidenti e nulla è lasciato al caso. A volte ho sentito paragonare Madtrax al vecchio Pod (io, all’inizio della recensione, l’ho fatto solo per farvi avere un’idea sul tipo di gioco che andavo ad esaminare)…… credetemi quando vi dico che, in effetti, ho trovato molte similitudini ma credetemi anche che, visto che il tempo passa e visto che la tecnologia non perde un solo giorno per evolversi sempre di più, sarebbe come paragonare un P100 ad un PII 400: in comune c’è solo la struttura di base!