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Recensione di: Matteo "Evanz" Evangelisti


Forse qualcuno fra voi penserà che recensire videogiochi sia un vero sballo, insomma, proviamo giochi in anteprima ci giochiamo e poi dobbiamo scrivere una relazione sulle nostre impressioni: niente di più facile! Beh, diciamo che in linea di massima questo era anche il mio pensiero fino a quando sul mio banco di scuola è arrivato Skullcaps. Ora, io mi sono trovato davanti al classico gioco sconosciuto, non sapevo che razza di gioco era, ne come potesse essere, e dunque ero solamente rassicurato dal nome della casa produttrice, la Ubi Soft, e cacchio mi potevo ritenere sicuro. Fu l'inizio di un dibattito interiore che mi ha portato a ritirarmi sulle Ande per 3 mesi di profonda meditazione sul tema della vita dopo la morte e di come possano uscire ancora titoli del genere. Ora i casi sono due: o apro un articolo tragicomico e vi parlo della mia interrogazione di fisica o vi parlo di Skullcaps, e vi assicuro che i miei tentavi di spiegare la relatività galileiana alla sono veramente molto divertenti. Purtroppo non essendo al momento nelle condizioni di aprire un newsgroup sull' argomento mi vedo proprio costretto a parlare male di un videogioco (sic!). Innanzitutto, chi mi conosce lo sa, io non sono mai contento, quindi se mi capitano certe cose sotto il naso voi potete immaginare la reazione. A fatica il mio vecchio P120 è stato in grado di macinare le interminabili routine del programma, il problema è che se giochi come (mi permetto di nominare invano) Starcraft e Age of Empires "scheggiano" pure sul mio computer perchè chi li ha programmati forse ne aveva un'idea il gioco in questione e cioè Skullcaps non può proprio permettersi di pretendere più di un vetusto P66, ma ahimè non è così che vanno le cose.

Uno skullies è stato sparato al di là dell'atmosfera. Questo è il risultato.... La grafica è piuttosto spartana, come potete vedere dall'immagine...

Il ludus non è provvisto di una trama che possa definirsi tale, il manuale elettronico in dotazione non ne fa menzione e tutto è lasciato alla nostra fervida fantasia che deve ricavare tutte le informazioni necessarie dal filmato iniziale che, detto fra noi, è realizzato proprio male! Gli skullies sono "simpatici" (a mio parere sono talmente deformi e antipatici da risultare urticanti) pupazzetti organizzati in una società tipica dei personaggi dei videogiochi più idioti dell'universo: il giocatore copre la parte di una specie di divinità che dall'alto dell'immensità dei cieli deve guidare i fedeli omaccini verso la conquista del mondo, e più chiaro e piatto di così si muore, nel senso che non vi è alcuna ragione che difenda le azioni dei nostri bellicosi compagni d'avventura, loro vogliono conquistare il mondo (e magari in un secondo titolo si metteranno anche in testa di conquistare l'universo, visto che ci sono) e voi li guiderete nel folle tentativo, punto e basta, se non vi sta bene compratevi un altro gioco:-). I primi livelli sono semplici schemi introduttivi che oltre a svolgere la funzione di invogliarvi a prendere il cd in questione e buttarlo nel tritarifiuti vi spiegano per filo e per segno come farvi avanti fra le intricate maglie del gioco, durante i suddetti farete la conoscenza di tutte le simpatiche casta che compongono il fantastico mondo degli skullies e imparerete che uno skully vestito di bianco non fa il macellaio ne il lattaio ma fa lo scienziato con tanto di laurea alla Sorbona e può produrre armi pericolosissime mentre lo skully vestito di verde non è un giardiniere ma un mimeticissimissimo militare. Ma se c'è una ragione per non perdersi Skullcaps è sicuramente la scena iniziale di ogni livello che vede gli Skullies planare sull'isola del gioco (eh sì, perchè gli skullies sono alati come angeli o come oche fate voi): prima vi passano davanti e poi planano dolcemente fino a quando toccata terra perdono le ali di botto, il problema è che quando vi passano davanti in primo piano potete contare i pixel che li compongono uno per uno, e non vi preoccupate, sono così pochi che impiegherete al massimo tre secondi a contarli tutti, deve essere uno di quei giochi dentro ai giochi di cui ho sentito già parlare tempo fa, a parole difficilmente riesco a rendere lo sgomento che si prova in simili situazioni!

Gli skullies stanno planando sulla loro isola per iniziare la loro opera di conquista...

Il sonoro è un pochino deprimente e ripetitivo, il motivo musicale è sempre lo stesso e anche se all' inizio sortisce un effetto rilassante ben presto si rivela un potentissimo purgante. Ho trovato però molto piacevole vedere che i nostri amichetti invece di armi per far fuori i cattivi di turno fanno ricorso a pesanti scazzottate, farcite la effetti sono del tipo Spak! Sdeng! Tump!, se non riuscite ad immaginarli prendete a noleggio un film con Bud Spencer, i campionamenti possono venire anche da simili pellicole. E' stata reintrodotta la già ben nota faccina per gli helps che alcuni di voi ricorderanno grazie ai giochi della Bullfrog (vedi i vari Theme Park & Hospital), vi ricordate? C'era quell'omino che vi aiutava dandovi utili consigli quando vi trovavate in difficoltà, beh, c'è anche qui, con un unica differenza: in questo gioco l'irriverente omino invece di aiutarvi fa cose come insultarvi se perdete con frasi ad effetto come (e sto citando il gioco stesso) "Ci vediamo, perdente!" , ma cavolo, consolami almeno, impara qualcosa dalle bottiglie a premio della Coca Cola, almeno lì c'è scritto "ritenta sarai più fortunato" così uno ritenta, che cacchio, se uno ogni volta che perde si sente preso dai fondelli, e per giunta da un omino col naso a patata... non può trovarsi a suo agio.... oppebbacco! Ecco mi sono arrabbiato, non ho più niente da dire, anzi e l'ho una cosa da dire: avete un amico che vi sta sulle scatole? Sì??? Regalategli Skullcaps!

  Titolo: Skullcaps
Software House: Ubi Soft
Sviluppatore: Creative Edge
Distributore: 3D Planet
Prezzo: Lire 79.000



Requisiti minimi: Pentium 90, 16 MB di RAM, Windows 95/98, Cd-Rom 4x, 40 MB Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 5, Mouse.

Requisiti raccomandati: Pentium 133, 32 MB di RAM, Scheda Sonora 16-bit, Scheda Video 2 MB.

Gioco provato su: Pentium 120, 40 Mb Ram, Cd-Rom 8x, Sound Blaster 16. Con questa configurazione il gioco ha presentato qualche problema di scrolling.


Totale -
Se devo proprio essere sincero, Skullcaps mi ha ricordato molto Baldies, un giochillo piuttosto mediocre uscito ormai qualche tempo fa. Skullcaps sembra proprio il suo sosia e, come avrete capito sicuramente dalla recensione, non sono riuscito a gradirlo molto. Con la presenza di strategici come quelli della Blizzard o della Microsoft sul mercato, il gioco della inglese Creative Edge non avrebbe ragione di esistere, motivo per cui questo va ad accumularsi nel mucchio dei senza lode, ma non senza infamia.....


Ringraziamo Ubi Soft Italia per averci fornito il materiale recensibile.