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Recensione di: Luca "Angel" Novali


L’oggetto in questione di questa recensione è l’aggiornamento di Incoming, gioco uscito nel Giugno del ’98 che si era meritato un gustoso e succoso super otto da parte del recensore incaricato (gli diedi sette, a causa della sua scarsa longevità... ndBill), ovvero il nostro caporedattore, in arte Bill (ma chissà perché dei giochi più belli se ne occupa in prima persona…). Il data-disk del gioco contiene la bellezza di 48 missioni aggiuntive con una realizzazione grafica pari a quella di Incoming (e quindi pressoché perfetta). La Instant Access, una software house specializzata nella realizzazione di add-on per i più svariati giochi (avete presente Perfect Grand Prix, per GP2? ndBill), ha preso in licenza dalla Rage l’engine del gioco e ha deciso di realizzare quindi questa espansione. Troveremo gli stessi effetti di luce causati dalle esplosioni dei velivoli nemici (ma se vi farete colpire troppo spesso anche le esplosioni del vostro mezzo saranno altrettanto spettacolari), gli stessi dettagli di fondo e anche gli effetti sonori ricorderanno quelli del gioco di origine. Il gioco non richiede un eccessivo spazio libero su HD (siamo intorno agli 80 Mb richiesti), è installabile completamente (e in questo modo, nel caso non vi piacessero le musiche del gioco, potrete ascoltarvi un vostro CD audio) e, cosa a dir poco fondamentale, richiede l’installazione (e quindi l’acquisto) di Incoming. Una volta terminata l’installazione (e, ovviamente, dopo aver lanciato il data-disk dall’icona creata all’interno del menu Avvio...), senza vedere alcun filmato introduttivo, ma semplicemente il logo della Rage, ci troveremo di fronte ad una schermata dove, sullo sfondo, potremo osservare alcuni highlight (parola imparata durante le ore di inglese, vedi che serve.... ndBill) del gioco costituiti da sequenze audio-video (che ci daranno qualche interessante anteprima) mentre, in primo piano, appariranno le quattro voci del menù principale e cioè, “Inizia nuova partita”, “Carica partita”, “Opzioni” e “Esci dal gioco”. A questo punto, se non sarete presi dalla smania di iniziare subito il gioco per sparare a qualsiasi oggetto volante che passa nei vostri dintorni (la quale sarebbe una reazione, comunque, più che giustificata dopo aver visto le immagini di sfondo del menu) è giusto dare un’occhiata al menù delle opzioni, importante per qualsiasi gioco per configurare tutto a seconda delle vostre esigenze e possibilità.

Momento di quiete, ma solo apparente… il fumo dietro di me indica che sta partendo un missile e il nemico ha i secondi contati. Questa è la partenza di un missile: il nemico è momentaneamente nascosto dal fumo ma presto esploderà!

Le opzioni riguardano l’audio, il video e i controlli e le altre solite cose. Per quello che riguarda le opzioni relative alla grafica, possiamo attivare e disattivare i vari effetti grafici e aumentare o diminuire le percentuali relative ai tre colori primari in caso questi risultino sballati sui nostri monitor. Sono supportati anche i joystick con force-feedback e credetemi che sentire sul palmo della vostra mano gli effetti distruttivi dei vostri missili e di quelli dei colpi che subirete, vi darà una sensazione di presenza in prima persona in conflitto. I pulsanti utilizzati per il gioco sono sei (tramite i quali si andrà ad agire sui due tipi di spari, sulla velocità, e sulle cabrate), anche se poi ci sono altri comandi, come le varie visuali, che devono essere assolutamente attivate via tastiera. A differenza del gioco vero e proprio, in questa Subversion (chiamarla “sottoversione” è una cosa piuttosto azzeccata...) non abbiamo i vari tipi di modalità gioco come l’arcade e la campagna strategica, ma potremo giocare “solamente” in quella che era la compagnia d’azione (tra virgolette perché questo tipo di gioco è veramente molto lungo e difficile da portare al termine e questo farà aumentare la longevità del gioco stesso). In questa modalità dovrete superare una serie di livelli, divisi a loro volta in più stage, che sono ambientati nei luoghi più svariati del pianeta. Per ogni stage in cui vi cimenterete, avrete a disposizione un mezzo da combattimento diverso, per distruggere le navicelle nemiche. Nel primo stage del primo livello avrete a disposizione, ad esempio, un cannone girevole posto a terra e dovrete far fuori le astronavi e gli ufo nemici proprio con questo (ma tutto questo non è piuttosto simile al primo stage della prima missione di Incoming??? Ragazzi della Rage, in caso di un ulteriore data-disk abbiate un po’ più di fantasia, grazie!!!). I nemici, anche in questa Subversion, sono circondati da un mirino rosso e da un indicatore che è in grado di farci capire la quantità di energia che possiedono ancora (da non confondere con quelli circondati da un mirino blu i quali sono, invece, i vostri alleati che vi aiuteranno anche se in minima parte!). Ogni stage possiede un vero e proprio obiettivo che vi viene illustrato all’inizio della stessa e che dovrete seguire se non volete terminarla prematuramente.

E questa è la fine un po’ prematura della missione: nonostante la delusione per l’esplosione potete rendervi conto della loro grande spettacolarità!

I mezzi di cui prenderete il comando sono tra i più svariati e i livelli dovranno essere affrontati solamente con i mezzi di cui il gioco vi darà il controllo e non possono essere scelti. Dovremo essere pronti a usare cannoni girevoli e a pilotare elicotteri, carri armati, vari tipi di caccia. Avete a disposizione un certo numero di vite, che può variare dalle tre alle cinque, a seconda del livello di difficoltà che sceglierete. Come nella versione iniziale del gioco avrete a disposizioni armi primarie e armi secondarie e, ancora come nella prima versione di Incoming, quelle primarie saranno inesauribili, mentre quelle secondarie, tra cui missili e bombe intelligenti saranno da dosare con una certa intelligenza, utilizzandole per “polverizzare” i nemici più ostici e più solidi. Avremo a disposizione un discreto numero di visuali anche se, per giocare, sono consigliabili solamente le prime due e cioè, quella con “telecamera” interna all’abitacolo e quella azionabile con la pressione del tasto 2 in cui la telecamera si andrà a posizionare dietro al vostro mezzo. Riguardo alle altre, seppur altamente spettacolari e accattivanti, non sono consigliabili per giocare solamente per il fatto che non avrete a disposizione il mirino e distruggere il nemico in questo modo sarebbe una cosa pressoché impossibile. In genere non è particolarmente difficile distruggere una navicella nemica: vi sarà più che sufficiente tenere premuto il pulsante di fuoco primario (quello inesauribile) mentre il nemico si troverà nei pressi del vostro mirino e il gioco sarà fatto! Fondamentale sarà anche schivare i proiettili che i nemici vi spareranno contro per abbattervi e dovrete essere altrettanto abili nel vedere i pericoli in avvicinamento grazie al radar posto nella parte inferiore dello schermo. A questo punto mi sembra di aver detto proprio tutto il “dicibile” di questa Subversion di Incoming e non mi resta che dargli un voto conclusivo che sarà senz’altro più che buono.

  Titolo: Incoming: Subversion
Software House: Rage Software
Sviluppatore: Instant Access
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 49.000



Requisiti minimi: vedi Incoming.

Requisiti raccomandati: vedi Incoming.

Gioco provato su: Pentium 233 MMX, 64 Mb Ram, Matrox Mystique 220 4 Mb, Sound Blaster 16, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Windows 98, Cd-Rom 24x. Con questa configurazione il gioco non ha presentato problemi.


Totale -
Ci troviamo davanti ad una sorta di seguito di Incoming (anche perchè il vero seguito, Incoming Forces, è in uscita a fine anno... ndBill) e, a mio avviso, una cosa pressoché perfetta come lo è questo gioco, non può che avere un seguito di inferiori prestazioni, soprattutto perchè, tra gli autori del data-disk ci sono anche i programmatori della Rage. La grafica è perfetta e raramente si vedono esplosioni più spettacolari e più emozionanti di queste (chi già conosce Incoming può averne un’idea). Gli effetti sonori sono davvero realistici e si basano sul sistema Dolby Surround portandoci all’interno del combattimento in prima persona. I requisiti hardware non sono di quelli troppo inaccessibili (ricordatevi che un’acceleratrice 3D è fondamentale!) e non ho riscontrato alcun errore di programmazione (anche se il gioco si impalla qualche volta, ma molto raramente...). La cosa che purtroppo non mi spinge a dargli un voto più alto, è il fatto che la longevità non è proprio il massimo e, se non avete fatto fatica a terminare Incoming, questo sarà un gioco da ragazzi.


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.