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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


La Rage Software si era già fatta conoscere al pubblico con diversi titoli, anche se solo un titolo ha realmente dimostrato le capacità di questi inglesi, ovvero Darklight Conflict, simulatore spaziale uscito circa un’anno fa e distribuito dalla EA, ma dall’ottima grafica e dalla ottima fluidità, pur non essendo accelerato, il che ci fa capire quale sia il valore di questi ragazzi. I titoli realizzati in precedenza avevano avuto fortune alterne: il divertente Power Drive era un arcade rallystico con visuale alla Micro Machines o alla Ignition, con una piccola iniezione di 3D, convertito sia per PC che per Amiga, mentre i vari Striker, realizzati sia per Amiga che per PC avevano più l’aspetto di uno sparatutto, dal punto di vista dell’impostazione di gioco, che di un simulatore calcistico. L’anno scorso Darklight Conflict ci ha mostrato quanto questi ragazzi inglesi siano validi e le foto di Incoming, ormai sulla rete dall’estate scorsa ci facevano preannunciare grandi cose. Incoming posso dire di averlo seguito fin dalla fase embrionale della programmazione, con varie versioni beta, che illustravano tutti i miglioramenti fatti alla Rage al codice del gioco e, finalmente, dopo varie versioni malfunzionanti, ho ricevuto la versione completa recensibile. Un’anticipazione su quelli che saranno i prossimi giochi dei Rage: di Hostile Waters penso di averne parlato esaurientemente nella relativa preview, mentre di Expendable, che è comunque previsto per il primo quarto del 1999, si sa molto poco; dovrebbe essere uno sparatutto con una buona componente strategica, ma ne sto aspettando una versione beta (non so se giocabile o non), per cui non appena avrò qualcosa di concreto, la preview verrà fatta. Anche di Incoming ne ho parlato molto nella relativa preview, ma vi evito di andarla a rileggere siccome riparlerò di tutto proprio qui, in sede di recensione.

Abbiamo fatto esplodere un'astronave nemica. Notate gli effetti dell'esplosione. Vi piacerebbe che questo fosse Comanche, eh? Peccato si tratti solo di una delle visuali esterne.

Anche Incoming, come molti altri titoli in questo periodo, può funzionare solamente se si possiede una scheda acceleratrice compatibile con lo standard Direct3D della Microsoft o, in caso contrario, solamente con un Pentium II e relativa scheda AGP. Anche in questo caso, come avevo già detto nella recensione di Forsaken, abbiamo potuto vedere che con il Direct3D si può superare, per quello che riguarda la qualità della grafica, i migliori giochi Glide. Incoming, infatti, possiede degli effetti grafici a dir poco incredibili, che dimostrano che il Direct3D non è affatto inferiore alle librerie grafiche proprietarie della 3DFX Interactive basta solo saperlo usare. Ma andiamo pure a parlare del gioco vero e proprio. L’installazione si porta via una sessantina di megabytes dal vostro hard disk. Il gioco viene installato completamente e quindi non richiede poi il CD per essere giocato. Potete quindi inserire all’interno un altro CD Audio per fare da sottofondo al blastamento dei nemici, se proprio non vi piace la musica che alla Rage hanno composto per voi. Il gioco carica e quindi, dopo nessuna intro o strana schermata, eccetto per il logo della software house e del gioco, veniamo subito portati al menu principale. Da qui possiamo cominciare una nuova partita, caricare una partita salvata in precedenza, modificare le opzioni e uscire dal gioco. Le opzioni riguardano l’audio, il video e i controlli e le altre solite cose. Per quello che riguarda le opzioni relative alla grafica, possiamo attivare e disattivare i vari effetti grafici e aumentare o diminuire le percentuali relative ai tre colori primari in caso questi siano sballati sui nostri monitor. Alla Rage hanno comunque pensato a tutti questi problemi anche aggiungendo all’exe principale degli switch, che permettono di far partire versioni particolari del gioco solo per particolari sistemi. Tutto questo è poi accessibile dal gruppo di icone che vengono create dal programma d’installazione.

Siamo stati colpiti e all'improvviso, lo schermo è diventato tutto rosso. Il missile appena lanciato ha una scia stupenda e propaga la sua luce per tutta l'ambientazione.

Il sistema di controllo può essere scelto tra tastiera, mouse e joystick. Sono supportati anche i joystick con force-feedback, per cui è possibile regolare resistenza e sensibilità. I pulsanti utilizzati sono sei, anche se poi ci sono altri comandi, come le varie visuali, che devono essere assolutamente attivate via tastiera. Scegliendo di giocare una nuova partita, possiamo scegliere tra cinque tipi di gioco: il tradizionale arcade, la campagna con azione, la campagna tattica, il gioco in multiplayer e la possibilità di giocare in split-screen. Ci sono varie differenze tra le prime tre modalità di gioco. Iniziamo però a parlare della campagna d'azione, visto che i vari demo distribuiti sulla rete e le versioni OEM includono sotto le mentite spoglie dell’Arcade questa modalità di gioco. Dovrete seguire una serie di livelli, divisi a loro volta in dieci stage, che sono ambientati in luoghi differenti. Il primo livello è ambientato in Africa, mentre i successivi sono nell’Artico, negli Stati Uniti, nell’Oceano Atlantico e addirittura nello spazio. Per ogni stage del livello, avrete a disposizione un mezzo diverso, per blastare i nemici. Nel primo stage del livello africano (che penso conoscano tutti) avrete a disposizione un cannone girevole a terra e dovrete far fuori le astronavi e gli ufo nemici proprio con questo. I nemici sono circondati da un mirino rosso e da un indicatore che illustra la quantità di energia che possiedono ancora. Ogni stage possiede un vero e proprio obiettivo che vi viene illustrato all’inizio di questa e che dovete assolutamente seguire se non volete essere fatti fuori dagli alieni. I mezzi di cui prenderete il comando sono tra i più svariati, in questa sezione. I livelli devono essere affrontati solamente con i mezzi di cui il gioco vi darà il controllo e non possono essere scelti, come nella sezione Arcade. Cannoni girevoli, elicotteri Apache, carri armati, vari tipi di caccia, come l’Harrier e l’F22 e così via. Avete a disposizione un discreto numero di vite, che va da tre a cinque, a seconda del livello di difficoltà e con cui dovrete portare a termine il gioco, anche se, facendo un certo numero di punti, le potrete accrescere.

L'Harrier fra i ghiacci si mimetizza perfettamente con l'ambiente circostante. In lontananza, il sole fioco dei Poli rilascia la sua luce lieve. Quei due UFO non ci lasciavano stare. Così imparano.....

Pilotando l’elicottero, noterete che far fuori i nemici è un’impresa piuttosto semplice, visto che, anche se siete girati al contrario, andrete a colpire proprio il nemico più vicino a voi. Questo penalizza sicuramente la componente longevità totale dell’intero gioco e ci fa capire che l’intenzione dei programmatori è quella di creare un arcade nel vero senso della parola. Avrete a disposizioni armi primarie e armi secondarie. Quelle primarie sono inesauribili, mentre quelle secondarie, tra cui missili e bombe intelligenti sono da dosare con una certa intelligenza, siccome sono molto limitate e solamente in casi disperati. Le visuali disponibili sono sei, ma solo due sono giocabili. Quella di default, che vi vede all’interno del mezzo che pilotate, con mirino e tutto il resto e la seconda (ottenibile premendo il tasto 2) in cui la telecamera passa dietro al mezzo (detta "Chase" in gergo), ma sempre con gli strumenti adatti per blastare i nemici. Le altre sono tutte molto spettacolari e ci mostrano la qualità della grafica del gioco, ma sono utili solamente per fare le foto (infatti la maggioranza delle foto che vedrete in questa pagina sono prese da queste spettacolari visuali). Prendere i nemici non è assolutamente difficile: basta sparare più che potete e essere veloci a muovervi per schivare i loro colpi, anche se la mira deve essere buona. Provate e vedrete che non farete fatica a farlo. In ogni stage, poi, c’è un corpo centrale fondamentale che non deve assolutamente essere distrutto. Ciò pena la morte istantanea. C’è una lievissima differenza tra la campagna d’azione e quella tattica, relativamente alla piccola parte strategica.

Nell'Atlantico fra navi e alieni, c'è sempre qualcuno a cui tieni. No.... scusate, ho sbagliato didascalia. L'F22 c'è anche in Incoming, ma stranamente è molto più fluido che negli altri giochi.

Nella campagna strategica, infatti, potrete visualizzare in alcuni casi, il gioco dall’alto, come in un RTS (gioco di strategia real-time) e comportarvi proprio come in un gioco del genere. Scegliendo le unità con cui combattere e poi scegliendo i vari obiettivi delle vostre scorribande. Se amate gli strategici, sicuramente scgelierete questa modalità di gioco. L’arcade, invece, è molto simile ad un coin-op da sala giochi. Potete scegliere il mezzo e l’ambientazione in cui combattere e iniziare a giocare su più livelli dalla difficoltà sempre maggiore. Potrete poi tirare su alcuni power-up che vi forniranno invulnerabilità, tempo extra, proprio come in un coin-op da sala giochi. Il multiplayer permette il gioco via rete, TCP/IP, seriale e modem e lo split screen permette di realizzare giochi in cooperative o in una sorta di deathmatch sul medesimo computer. Mi sembra di avervi detto tutto, quindi passo al commento.

Titolo: Incoming
Software House: Rage Software
Sviluppatore: idem
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 166, 16 Mb Ram, Windows 95, Cd-Rom 4x, 60 Mb Hard Disk, Acceleratore 3D o AGP, Scheda Audio comp. DirectX 5.

Requisiti consigliati: P200, 32 Mb Ram, Scheda Acceleratrice 3D comp. Direct3D, Sound Blaster 16, Joystick con supporto Force Feedback.

Gioco provato su: Pentium 200, 32 Mb Ram, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI, Sound Blaster AWE 32, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, MS Sidewinder FF Pro. Con questa configurazione Incoming si è comportato ottimamente, anche se con qualche rallentamento molto sporadico.


Grafica -
Incoming ha una grafica fantasmagorica. Gli effetti grafici, le scie dei missili, gli effetti delle esplosioni sono stupendi. Una scheda 3D o AGP è obbligatoria, ma è il prezzo da pagare.

Effetti Sonori -
Effetti sonori di buona qualità, ma nulla di più.

Musica -
Le tracce CD non mi sono particolarmente piaciute. Ho giocato ad Incoming con Eric Clapton come sottofondo musicale: sarà grave?

Giocabilità -
Se possedete un joystick con force-feedback vi divertirete la faccia. Incoming, infatti, lo supporta e tutte le volte che verrete colpiti o sparerete lo sentirete nelle vostre mani. Bellissimo. Inoltre, il gioco è facile e agevole da padroneggiare.

Longevità -
Una cosa su cui si potrebbe discutere. Sicuramente Incoming vi impegnerà per un po’ di tempo, a meno che non vi stufiate subito del concept di gioco un po’ datato e poco originale, visto che alla fine le cose da fare sono sempre le stesse. La parte strategica costituisce un buon diversivo.

Real. Tecnica -
Sinceramente alla Rage potevano sbattersene un po’ di più. Va bene che il gioco dovesse dimostrare la potenza delle schede acceleratrici, ma si poteva lavorare un po’ di più per ottimizzare certe cose.

Ric. Hardware -
Con un Pentium 200, 32 Mb di Ram e un bell’acceleratore 3D di prima o seconda generazione (prima generazione: Voodoo o Riva; seconda generazione: Voodoo 2 e compagnia bella) vi divertirete senza problemi.

Totale -
Incoming è un arcade in tutti i sensi. La Rage ha tentato di renderlo un gioco un po’ più profondo, ma se bisogna solo sparare e avere un po’ di mira per prendere i nemici, la profondità è abbastanza inesistente. Comunque, Incoming è un gioco molto divertente, dalla grafica e dalla giocabilità grandiosa e dalla buona longevità. Le richieste hardware sono molto alte, ma è il prezzo da pagare per una grafica del genere. Vi consiglio di comprarvelo se volete divertirvi e se avete la macchina giusta, altrimenti, come al solito, cercate altrove.


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.