
La Bullfrog si presenta ai
nastri di partenza del 1999 con il terzo capitolo di un gioco che ormai ha fatto per così
dire il suo tempo; il vostro scopo è sempre quello di diventare una divinità massacrando
tutti coloro che si frapporranno tra voi e questo traguardo; per essere una divinità
dovrete regnare sull'intero sistema solare, creare la vostra civiltà e obbligarla a
venerarvi. Questo era lo scopo anche dei precedenti episodi, ma c'è qualcosa che
diversifica questo gioco dai suoi predecessori, un qualcosa che invece di portare
migliorie, peggiora in modo abbastanza marcato, almeno a mio parere, il gioco: se nei
precedenti episodi voi stessi diventavate degli dei, ora lo sarete per mano di una
sciamana, se creavate civiltà da soli, ora lo farete per mano di questa disgrazia
ambulante che vaga per tutto lo schermo creandovi dei problemi; se prima eravate voi degli
dei, ora lo sarà questa sottospecie di strega. Il gioco è monotono, sempre ripetitivo, e
pensavo che dopo i capolavori ai quali la Bullfrog ci aveva abituato (Populous 1 e 2, la
saga dei "Theme", Syndicate e Dungeon Keeper), anche Populous: The Beginning
potesse aggiungersi alla lista dei giochi capolavoro, andando a contendere la palma di
miglior strategico in tempo reale a Rise of Rome,
il data-disk del bellissimo Age of Empires, che sebbene non si avvalga come Populous di un
supporto in 3D, è senza dubbio un altro eccellente lavoro della Microsoft, e non c'è da
stupirsi che Bill (non il mio redattore, ma il Dio dell'informatica) estragga dal suo
cilindro una magia spettacolare che si chiamerà Age of Empires 2 (che per chi non lo
sapesse dovrebbe uscire in primavera); ma non è così, perché a differenza di altri
giochi con il seguito più bello, in questo caso si è totalmente regrediti, tanto più
che non è ipotizzabile un radicale cambiamento ad opera degli sviluppatori che avrebbe
potuto apportare migliorie, bensì si tratta di un clamoroso abbaglio degli stessi.
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Il sistema
solare visto da Dio o da un satellite di Mediaset. |
Ed ecco un
residence preistorico! |
Forse la
mancanza di santo Peter "Frullatore" Molyneux (che sta sviluppando Black &
White, che qui in redazione stiamo aspettando con ansia incredibile.... ndBill) è stata
la causa.... boh! Il segreto dei precedenti episodi era di avvalersi delle imposizioni e
degli ordini del giocatore stesso, vero e proprio protagonista indiscusso del gioco che
poteva decidere le sue sorti con un semplice comando: ora invece voi darete un ordine alla
sciamana e lei lo darà ai seguaci, e dopo aver fatto ciò dovrete aspettare che loro
portino a termine il compito per potergliene affidare un altro, e il gioco a quel punto
diventerà molto monotono; chi acquisterebbe un gioco, il cui costo non è nemmeno
indifferente, per poi doversi mettere seduti e guardarlo girare automaticamente senza
interferenze? Il problema non si pone, anche se molti giocatori sarebbero comunque tentati
di acquistarlo trascinati dalla scia che il gioco che si è creato in precedenza, seguendo
un'onda che francamente non mi sembra irresistibile, anche perché se ci fosse un quarto
episodio, dopo una prima delusione, una seconda scoccerebbe davvero. Io vi ho illustrato
quello che il gioco vale secondo me e ciò che in fin dei conti vi può dare, e anche
dalle immagini e dalle voci che si potrà creare potrete capire benissimo che non siete di
fronte ad un gran gioco, anche se
. Anche se, i suoi lati belli li ha anche
questo gioco: la grafica per esempio non è indifferente, il sonoro è piuttosto
soddisfacente, ha una buona giocabilità e una durata discreta (per la maggior parte
comunque non sarà grazie a voi se il gioco è lungo, perché la vostra partecipazione è
come già detto limitata). Parliamo innanzitutto della grafica, che si avvale come già
detto di un ormai immancabile supporto 3D, e che venendo al sodo è un'eccellente
riproduzione del globo terrestre; anche se però il fatto di essere supportato da una
scheda 3D, crea un grosso problema a chi non ne possiede una, in quanto senza acceleratore
3D il gioco è una cosa da evitare assolutamente; i particolari sono molto curati, e un
paragone con le civiltà antiche ci può davvero stare, anche se però devo smentire
alcuni colleghi di altri siti, non essendo purtroppo il primo a recensire questo gioco,
che trovano il gioco nella sua completa struttura una sorta di specchio con la realtà del
passato, il quale penso sia rotto (intendo lo specchio), perché a parte il fattore della
religiosità e della sottomissione dei seguaci, non riflette affatto ciò che succedeva
nelle civiltà antiche; altresì mi sono messo a ridere quando ho visto dei predicatori
con in mano dei libri, che duemila anni fa, ma forse anche più, non esistevano; e in ogni
modo nelle antiche tribù la conoscenza del nuoto esisteva già, mentre se uno dei vostri
seguaci cade in acqua è morto.
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Il mondo non
è mai stato così piccolo! |
I miei
predicatori danno lezione alla tribù avversaria sui rapporti di buon vicinato! |
Oltretutto
poi, c'è una surreale mescolanza di usanze di tribù che secondo me suscita l'esatto
contrario di una suggestione per ciò che il gioco realmente può riflettere: avete mai
visto voi una sciamana che prega in davanti ad un totem indiano e contemporaneamente ad un
idolo in pietra, simboli caratterizzanti civiltà con opposte tendenze, o appunto un totem
indiano in una civiltà di barbari? In Populous questo succede, ed è anche carino a
vedersi, ma se il gioco deve essere una simulazione della vita nelle civiltà antiche,
temo proprio che ci sia una spaventosa ignoranza da parte di chi ha giudicato tale questo
gioco prima di me. Continuando nell'analisi, ci sono molti particolari davvero degni di
nota: le orme dei seguaci, i segni di distruzione dopo le battaglie, il lento ricrescere
della vegetazione e le impalcature delle case, che a quei erano davvero tali e quali a
quelle che vedete nel gioco. Una cosa che può incidere molto anche sulla longevità del
gioco è il ripetersi degli ambienti e dei particolari presenti nel gioco: le montagne,
gli alberi e anche le forme delle abitazioni e degli idoli da adorare sono sempre le
stesse. Il sonoro è davvero buono, soprattutto per quel che riguarda le voci dei vari
personaggi (grida di guerra, invocazioni, preghiere), anche se però la musica è un po'
noiosa. La cosa più bella per quel che riguarda il sonoro è l'avvenimento di una
catastrofe: se avete delle casse potenti e una buona scheda sonora (io per esempio ho la
AWE 64 della Creative) vi sembrerà di trovarvici in mezzo. Il gioco si divide
fondamentalmente in due parti: una parte semplice a tempo, un'altra parte molto difficile
e lunga. Il vostro scopo sarà appunto quello di conquistare i 24 mondi del sistema solare
e diventare il Dio incontrastato dell'Universo. Per fare ciò avrete bisogno evolvere la
vostra civiltà raggiungendo un buon numero di seguaci, che vi aiuteranno a conquistare
l'intero sistema solare.
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Una modica
esultanza dopo la vittoria! |
Ed ora un
bel trenino per festeggiare! |
A differenza
dei precedenti capitoli dove voi dovevate anche prepararvi il terreno sul quale edificare
la vostra civiltà, ora avrete già tutto pronto e partirete la missione essendo in
possesso anche di alcune conoscenze che all'inizio dei precedenti episodi non possedevate.
Per facilitarvi nel prosieguo del gioco, è stato introdotto un tutorial, cioè una sorta
di enciclopedia di Populous che vi assisterà passo dopo passo fino alla conquista del
sistema solare. Siccome non siete i soli a voler assurgere al grado Dio, dovrete anche
sterminare le civiltà avversarie, e soprattutto la loro sciamana, che sarà sempre più
potente di voi finché non le avrete rubato le conoscenze. Il gioco è molto lungo ed
estenuante, soprattutto perché molte missioni non le concluderete rapidamente e per
diventare Dio vi serviranno molte ore di gioco, e questo può anche diventare un difetto,
dato che come già detto voi non sarete quasi mai partecipi delle azioni della vostra
tribù. Se Bill (questa volta parlo del mio grandissimo caporedattore, che purtroppo in
questi giorni è ammalato) (a letto con l'influenza, con una febbre variabile tra 38.5 e
41 °C, cosa che non raccomando a nessuno.... ndBill) non mi avesse dato questo gioco da
recensire, probabilmente lo avrei acquistato da solo, trascinato come già detto dal
successo dei suoi predecessori, ma dopo averlo provato, posso garantirvi che è una totale
delusione, e che quindi se fossi in voi, non spenderei dei soldi per acquistarlo. Il mio
consiglio è rivolto a tutti, anche a coloro che di norma amano gli strategici in tempo
reale, anche se devo dire che a loro potrebbe anche piacere, però è rivolto anche alla
Bullfrog, che invito puntualmente, se avrà intenzione di dare un ennesimo seguito a
Populous, a regredire, ripristinando le vecchie caratteristiche dei precedenti episodi,
che hanno creato al gioco una grande nomea. |
Titolo: Populous 3: The Beginning
Software House: Electronic Arts
Sviluppatore: Bullfrog
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 99.000
Requisiti minimi: Pentium 133, 16 MB di RAM, Cd-Rom 4x, 100 Mb Hard Disk, Scheda
Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98, Mouse.
Requisiti consigliati: Pentium 200, 32 Mb Ram, 110 Mb Hard Disk, Cd-Rom 8x, Scheda
Audio 16-bit, Acceleratore grafico 3D comp.D3D.
Gioco provato su: Pentium II 400, 64 Mb Ram, CD-Rom 32X, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb,
Sound Blaster AWE 64. Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo
di problema.
Grafica - 
Forse è uno dei pochi punti dove la Bullfrog ha realizzato un eccellente opera di
realizzazione, ma per il resto il gioco è quello che è!
Effetti Sonori - 
Splendidi!
Musica - 
Una colonna sonora che diventa noiosa dopo
poche battute... peccato!
Giocabilità - 
Il gioco non ha una difficoltà estrema ed è molto facile da capire, e penso che
chiunque possa giocarlo!
Longevità - 
E' davvero molto lungo ed estenuante, soprattutto per gli occhi e le gambe, in quanto
se volete finrlo rimarrete seduti davanti al video per molte ore! E' sicuramente un
bene.....
Real. Tecnica - 
Trovo che nel complesso la realizzazione sia, nonostante le piccole pecche elencate
nella recensione, abbastanza discreta!
Ric. Hardware - 
Con un P200 MMX, 32 Mb Ram e un buon
acceleratore 3D dovreste cavarvela....
Totale - 
Un titolo che, sinceramente, mi ha deluso abbastanza soprattutto rispetto ai
suoi illustri predecessori, realizzati da quella grande mente di Peter Molyneux. Con
questo, non voglio assolutamente dire che Populous: The Beginning non sia da acquistare
per gli estimatori della serie, siccome potrebbe anche piacervi... Io ho solamente
espresso il mio parere personale....
Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale
recensibile. |