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Recensione di: Fabio "Fax" Turroni


La Bullfrog si presenta ai nastri di partenza del 1999 con il terzo capitolo di un gioco che ormai ha fatto per così dire il suo tempo; il vostro scopo è sempre quello di diventare una divinità massacrando tutti coloro che si frapporranno tra voi e questo traguardo; per essere una divinità dovrete regnare sull'intero sistema solare, creare la vostra civiltà e obbligarla a venerarvi. Questo era lo scopo anche dei precedenti episodi, ma c'è qualcosa che diversifica questo gioco dai suoi predecessori, un qualcosa che invece di portare migliorie, peggiora in modo abbastanza marcato, almeno a mio parere, il gioco: se nei precedenti episodi voi stessi diventavate degli dei, ora lo sarete per mano di una sciamana, se creavate civiltà da soli, ora lo farete per mano di questa disgrazia ambulante che vaga per tutto lo schermo creandovi dei problemi; se prima eravate voi degli dei, ora lo sarà questa sottospecie di strega. Il gioco è monotono, sempre ripetitivo, e pensavo che dopo i capolavori ai quali la Bullfrog ci aveva abituato (Populous 1 e 2, la saga dei "Theme", Syndicate e Dungeon Keeper), anche Populous: The Beginning potesse aggiungersi alla lista dei giochi capolavoro, andando a contendere la palma di miglior strategico in tempo reale a Rise of Rome, il data-disk del bellissimo Age of Empires, che sebbene non si avvalga come Populous di un supporto in 3D, è senza dubbio un altro eccellente lavoro della Microsoft, e non c'è da stupirsi che Bill (non il mio redattore, ma il Dio dell'informatica) estragga dal suo cilindro una magia spettacolare che si chiamerà Age of Empires 2 (che per chi non lo sapesse dovrebbe uscire in primavera); ma non è così, perché a differenza di altri giochi con il seguito più bello, in questo caso si è totalmente regrediti, tanto più che non è ipotizzabile un radicale cambiamento ad opera degli sviluppatori che avrebbe potuto apportare migliorie, bensì si tratta di un clamoroso abbaglio degli stessi.

Il sistema solare visto da Dio o da un satellite di Mediaset. Ed ecco un residence preistorico!

Forse la mancanza di santo Peter "Frullatore" Molyneux (che sta sviluppando Black & White, che qui in redazione stiamo aspettando con ansia incredibile.... ndBill) è stata la causa.... boh! Il segreto dei precedenti episodi era di avvalersi delle imposizioni e degli ordini del giocatore stesso, vero e proprio protagonista indiscusso del gioco che poteva decidere le sue sorti con un semplice comando: ora invece voi darete un ordine alla sciamana e lei lo darà ai seguaci, e dopo aver fatto ciò dovrete aspettare che loro portino a termine il compito per potergliene affidare un altro, e il gioco a quel punto diventerà molto monotono; chi acquisterebbe un gioco, il cui costo non è nemmeno indifferente, per poi doversi mettere seduti e guardarlo girare automaticamente senza interferenze? Il problema non si pone, anche se molti giocatori sarebbero comunque tentati di acquistarlo trascinati dalla scia che il gioco che si è creato in precedenza, seguendo un'onda che francamente non mi sembra irresistibile, anche perché se ci fosse un quarto episodio, dopo una prima delusione, una seconda scoccerebbe davvero. Io vi ho illustrato quello che il gioco vale secondo me e ciò che in fin dei conti vi può dare, e anche dalle immagini e dalle voci che si potrà creare potrete capire benissimo che non siete di fronte ad un gran gioco, anche se……. Anche se, i suoi lati belli li ha anche questo gioco: la grafica per esempio non è indifferente, il sonoro è piuttosto soddisfacente, ha una buona giocabilità e una durata discreta (per la maggior parte comunque non sarà grazie a voi se il gioco è lungo, perché la vostra partecipazione è come già detto limitata). Parliamo innanzitutto della grafica, che si avvale come già detto di un ormai immancabile supporto 3D, e che venendo al sodo è un'eccellente riproduzione del globo terrestre; anche se però il fatto di essere supportato da una scheda 3D, crea un grosso problema a chi non ne possiede una, in quanto senza acceleratore 3D il gioco è una cosa da evitare assolutamente; i particolari sono molto curati, e un paragone con le civiltà antiche ci può davvero stare, anche se però devo smentire alcuni colleghi di altri siti, non essendo purtroppo il primo a recensire questo gioco, che trovano il gioco nella sua completa struttura una sorta di specchio con la realtà del passato, il quale penso sia rotto (intendo lo specchio), perché a parte il fattore della religiosità e della sottomissione dei seguaci, non riflette affatto ciò che succedeva nelle civiltà antiche; altresì mi sono messo a ridere quando ho visto dei predicatori con in mano dei libri, che duemila anni fa, ma forse anche più, non esistevano; e in ogni modo nelle antiche tribù la conoscenza del nuoto esisteva già, mentre se uno dei vostri seguaci cade in acqua è morto.

Il mondo non è mai stato così piccolo! I miei predicatori danno lezione alla tribù avversaria sui rapporti di buon vicinato!

Oltretutto poi, c'è una surreale mescolanza di usanze di tribù che secondo me suscita l'esatto contrario di una suggestione per ciò che il gioco realmente può riflettere: avete mai visto voi una sciamana che prega in davanti ad un totem indiano e contemporaneamente ad un idolo in pietra, simboli caratterizzanti civiltà con opposte tendenze, o appunto un totem indiano in una civiltà di barbari? In Populous questo succede, ed è anche carino a vedersi, ma se il gioco deve essere una simulazione della vita nelle civiltà antiche, temo proprio che ci sia una spaventosa ignoranza da parte di chi ha giudicato tale questo gioco prima di me. Continuando nell'analisi, ci sono molti particolari davvero degni di nota: le orme dei seguaci, i segni di distruzione dopo le battaglie, il lento ricrescere della vegetazione e le impalcature delle case, che a quei erano davvero tali e quali a quelle che vedete nel gioco. Una cosa che può incidere molto anche sulla longevità del gioco è il ripetersi degli ambienti e dei particolari presenti nel gioco: le montagne, gli alberi e anche le forme delle abitazioni e degli idoli da adorare sono sempre le stesse. Il sonoro è davvero buono, soprattutto per quel che riguarda le voci dei vari personaggi (grida di guerra, invocazioni, preghiere), anche se però la musica è un po' noiosa. La cosa più bella per quel che riguarda il sonoro è l'avvenimento di una catastrofe: se avete delle casse potenti e una buona scheda sonora (io per esempio ho la AWE 64 della Creative) vi sembrerà di trovarvici in mezzo. Il gioco si divide fondamentalmente in due parti: una parte semplice a tempo, un'altra parte molto difficile e lunga. Il vostro scopo sarà appunto quello di conquistare i 24 mondi del sistema solare e diventare il Dio incontrastato dell'Universo. Per fare ciò avrete bisogno evolvere la vostra civiltà raggiungendo un buon numero di seguaci, che vi aiuteranno a conquistare l'intero sistema solare.

Una modica esultanza dopo la vittoria! Ed ora un bel trenino per festeggiare!

A differenza dei precedenti capitoli dove voi dovevate anche prepararvi il terreno sul quale edificare la vostra civiltà, ora avrete già tutto pronto e partirete la missione essendo in possesso anche di alcune conoscenze che all'inizio dei precedenti episodi non possedevate. Per facilitarvi nel prosieguo del gioco, è stato introdotto un tutorial, cioè una sorta di enciclopedia di Populous che vi assisterà passo dopo passo fino alla conquista del sistema solare. Siccome non siete i soli a voler assurgere al grado Dio, dovrete anche sterminare le civiltà avversarie, e soprattutto la loro sciamana, che sarà sempre più potente di voi finché non le avrete rubato le conoscenze. Il gioco è molto lungo ed estenuante, soprattutto perché molte missioni non le concluderete rapidamente e per diventare Dio vi serviranno molte ore di gioco, e questo può anche diventare un difetto, dato che come già detto voi non sarete quasi mai partecipi delle azioni della vostra tribù. Se Bill (questa volta parlo del mio grandissimo caporedattore, che purtroppo in questi giorni è ammalato) (a letto con l'influenza, con una febbre variabile tra 38.5 e 41 °C, cosa che non raccomando a nessuno.... ndBill) non mi avesse dato questo gioco da recensire, probabilmente lo avrei acquistato da solo, trascinato come già detto dal successo dei suoi predecessori, ma dopo averlo provato, posso garantirvi che è una totale delusione, e che quindi se fossi in voi, non spenderei dei soldi per acquistarlo. Il mio consiglio è rivolto a tutti, anche a coloro che di norma amano gli strategici in tempo reale, anche se devo dire che a loro potrebbe anche piacere, però è rivolto anche alla Bullfrog, che invito puntualmente, se avrà intenzione di dare un ennesimo seguito a Populous, a regredire, ripristinando le vecchie caratteristiche dei precedenti episodi, che hanno creato al gioco una grande nomea.

Titolo: Populous 3: The Beginning
Software House: Electronic Arts
Sviluppatore: Bullfrog
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 133, 16 MB di RAM, Cd-Rom 4x, 100 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98, Mouse.

Requisiti consigliati: Pentium 200, 32 Mb Ram, 110 Mb Hard Disk, Cd-Rom 8x, Scheda Audio 16-bit, Acceleratore grafico 3D comp.D3D.

Gioco provato su: Pentium II 400, 64 Mb Ram, CD-Rom 32X, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster AWE 64. Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.


Grafica -
Forse è uno dei pochi punti dove la Bullfrog ha realizzato un eccellente opera di realizzazione, ma per il resto il gioco è quello che è!

Effetti Sonori -
Splendidi!

Musica -
Una colonna sonora che diventa noiosa dopo poche battute... peccato!

Giocabilità -
Il gioco non ha una difficoltà estrema ed è molto facile da capire, e penso che chiunque possa giocarlo!

Longevità -
E' davvero molto lungo ed estenuante, soprattutto per gli occhi e le gambe, in quanto se volete finrlo rimarrete seduti davanti al video per molte ore! E' sicuramente un bene.....

Real. Tecnica -
Trovo che nel complesso la realizzazione sia, nonostante le piccole pecche elencate nella recensione, abbastanza discreta!

Ric. Hardware -
Con un P200 MMX, 32 Mb Ram e un buon acceleratore 3D dovreste cavarvela....

Totale -
Un titolo che, sinceramente, mi ha deluso abbastanza soprattutto rispetto ai suoi illustri predecessori, realizzati da quella grande mente di Peter Molyneux. Con questo, non voglio assolutamente dire che Populous: The Beginning non sia da acquistare per gli estimatori della serie, siccome potrebbe anche piacervi... Io ho solamente espresso il mio parere personale....


Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.