
Sono passati più di tre anni da quando,
per lultima volta, la Parallax Entertainment, la software house fondata da Matt
Toschlog e Mike Kulas ha fatto la sua comparsa allinterno del mondo dei videogiochi.
Il titolo oggetto di questa apparizione fu il bellissimo Descent 2, uno shooter 3D su
astronave veramente avvincente e divertente e, in un periodo in cui neppure Quake aveva
fatto la sua comparsa sui nostri monitor, lunico a possedere veramente le tre
dimensioni. Consapevoli del successo ottenuto con il primo episodio, uscito nel 1995 come
shareware e successivamente come completo ma che, nel Febbraio di quattro anni fa, causò
il record di download dalle BBS e dalla rete, appena nata. La Interplay stessa aveva
capito che Descent poteva essere un gioco di sicuro successo (visto che anche il primo
episodio era in 3D reale...) e acquisì dalla Parallax i diritti di sfruttamento del loro
gioco. Nellaprile del 1996 fu quindi la volta di Descent 2, gioco dotato di una
grafica spettacolare, per quei tempi, con una giocabilità ed una difficoltà
assolutamente elevati. Devo dirvi che molto spesso, in questi ultimi anni, ho ripreso in
mano il CD di Descent 2 per rimettermi a giocare (e finire per lennesima volta...)
il capolavoro della Parallax. Entrambi i Descent, con luscita delle schede 3D, sono
stati patchati per sfruttare laccelerazione grafica ed una versione speciale di
Descent 2 fu inclusa allinterno del bundle di alcune delle prime Voodoo. Con
laccelerazione 3D, Descent 2 acquistava un maggiore splendore grafico e diventava, a
mio avviso, uno dei migliori titoli accelerati. Poi per un bellannetto, il nulla
più assoluto.
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E
dalle fiamme compare il solito rompiscatole. Preparate i laser... |
L'entrata
in questo cunicolo è nascosta da un bel fumo bianco... |
Solo allinizio del
1998 si venne a sapere che la Parallax si era divisa in due nuove software house, entrambe
controllate ancora da Interplay: Mike Kulas aveva fondato la Volition, la casa di Conflict: Freespace (o Descent: Freespace, se volete
fare gli americani...) e che si sta occupando al momento di Summoner, Freespace 2 e
Descent 4; Matt Toschlog, invece, fondò la Outrage Entertainment, che ha realizzato
questo Descent 3 e per alcuni strani giochi contrattuali (Volition e Outrage sono
strettamente legate fra di loro...), è già al lavoro su Descent 5. La Outrage ci aveva
già fatto capire che Descent 3 poteva essere un gran titolo dal demo che aveva fatto
uscire al termine dello scorso anno: il dimostrativo, infatti, mostrò che lengine
grafico che avevano elaborato allinterno della software house statunitense era
sicuramente degno di parecchia attenzione e il lavoro che era stato fatto negli ultimi due
anni e mezzo era sicuramente di ottimo livello. Qualche giorno fa è arrivato, finalmente
(visto che ho rotto le scatole a mezzo mondo, per riuscire ad averlo...), il rilucente
supporto dorato contenente una versione recensibile di questo gioco. Inutile dire che ho
immediatamente preso possesso del CD, inserendolo in una delle mie potenti tasche, per
portarmelo a casa e inserirlo allinterno del mio computer. Vi posso subito dire che
limpressione che ho avuto da Descent 3 (ma il voto lavete già visto anche
voi, quindi probabilmente capite già cosa ne penso...) è stata estremamente positiva e
colloca il titolo della Outrage, almeno per il momento, tra i migliori software ludici
dellanno. Ma non precorriamo troppo i tempi della recensione e passiamo subito a
vedere quello che ci riserva il gioco. Linstallazione vi permette di scegliere cosa
installare allinterno del vostro Hard Disk, per poi passare, al termine di questa,
ad un comodo launcher (molto simile a quello di Freespace...) che vi permetterà di agire
su tutte le opzioni relative alla scheda video, alla scheda audio, ai controlli e al
multiplayer, in modo da non dover perdere ore sui vari settaggi allinterno del
gioco. Parte quindi una discreta introduzione, che vi introduce alla trama che fa da
sfondo al gioco ma, a mio avviso, è una delle cose meno riuscite di Descent 3. Dovrete,
come al solito, addentrarvi in pianeti e basi spaziali, facendo fuori astronavi aliene e
cercando di uscire dal tutto prima che il solito countdown non vi faccia fare una fine
barbina.
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Questa
è la fine che non vorreste mai fare... |
Come
vedete, siamo all'esterno, e abbiamo tirato giù il vetro davanti... |
Come vedete, infatti, il
concept di gioco è il solito: molto semplice, ma capace di garantire parecchie ore di
sano divertimento. Descent 3, oltre al gioco in single player, molto importante, ma di
questi tempi non curatissimo dagli sviluppatori, pone laccento anche sulle varie
modalità in multiplayer, che si rivelano sempre divertentissime, giocate sia via LAN che
su Internet. Ma siccome non ho avuto molto tempo per approfondire questo tipo di gioco
(tenete conto che sulla rete non cè ancora molta gente che ci sta giocando...),
passiamo al gioco singolo, cosa che credo sia nellinteresse della maggioranza dei
lettori. Naturalmente, prima di mettervi ai comandi della vostra astronave, dovrete
fornire un nome al pilota che la guida, cosa che servirà per i salvataggi e
per tutto quello che riguarda la vostra posizione nel gioco. Ogni missione è preceduta da
un breve briefing, che vi spiegherà tutto quello che cè da fare, per poi, dopo
aver premuto il pulsante Power, catapultarvi allinterno di una sperduta base
spaziale nellUniverso sulla vostra astronave. La cosa che dovrebbe far felici gli
appassionati della serie è che il sistema di controllo non è affatto cambiato e, come in
ogni shooter 3D che si rispetti (pur essendo questo abbastanza distaccato, come modo di
giocare e come struttura, da quelli normalmente definiti in questo modo...), utilizzare
mouse e tastiera allo stesso tempo vi porterà enormi vantaggi, anche se i più
tecnologici non vedranno lora di usufruire del loro joystick con Force-Feedback,
ottimamente supportato da Descent 3, con colpi e botte di una certa forza. Dopo un breve
caricamento, allora, e una corta animazione di intermezzo, realizzata con lengine
grafico del gioco, siamo ai comandi della nostra navicella, pronti alla discesa
allinterno della stazione spaziale. E possibile, come al solito, attivare la
visuale posteriore per capire se cè qualcuno che vi sta inseguendo, per ruotare
velocemente e blastarlo con i laser che abbiamo a disposizione. Lastronave si muove
nella solita maniera e, a colpi di mouse e tastiera, dobbiamo cercare di mantenerla a
livello, muovendoci nel modo più agile possibile per schivare i colpi delle astronavi
nemiche che, sempre incalzanti, faranno di tutto per ostacolare la vostra avventura.
Lastronave possiede armi primarie, che sono quelle che dovrete usare per la maggior
parte del tempo, e armi secondarie, che invece hanno una potenza di fuoco maggiore e sono
da utilizzare solamente nei casi estremi, anche perchè sono assolutamente limitate, in
quanto a numero.
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Nel
frattempo, un'astronave nemica ci scruta dalla nostra destra... |
Esplosioni
multicolori sono tra le caratteristiche dell'engine 3D di Descent 3. |
Di questa categoria,
infatti, fanno parte vari tipi di missili, ognuno dei quali possiede una certa carica
esplosiva, quando riesce a raggiungere un bersaglio. Del primo tipo, invece, fanno parte
vari tipi di laser, che vi consentono un fuoco veloce e sempre in movimento (cosa molto
utile sopratutto quando i nemici non stanno fermi, ma si muovono velocemente in alto e in
basso...). Ma è proprio dei nemici che andiamo a parlare. Alcuni sono piuttosto lenti e
non ci vuole assolutamente una laurea per dar loro il colpo di grazia, mentre altri sono
piccoli e veloci e non ci mettono moltissimo a sbucare da una parte e dallaltra,
costringendovi a ricorrere alle relative contromisure. La loro intelligenza artificiale
risulta piuttosto sviluppata e questi staranno ben attenti al vostro fuoco, cercando di
schivare il vostro laser o i vostri missili, sparandovi le loro risorse allo stesso
momento. Inutile dire che dovrete cercare di stare molto attenti al loro fuoco, non
eccessivamente insidioso se siete ancora in possesso di una buona quantità di scudi, ma
letale (perchè dopo pochi colpi farete una brutta fine...) se invece siete glabri e
indifesi. Ovviamente questa categoria è solo quella più debole, perchè andando avanti
nei livelli del gioco, farete conoscenza di bestioni cattivi e bolsi, lenti come la fame,
ma definibili come tutto, tranne che buoni. Cè poi il solito boss finale, cattivo e
difficile al punto giusto, ma non insormontabile. Il solito Guidebot, poi, se lo
chiamerete, vi farà da guida allinterno delle stazioni spaziali, aiutandovi ad
arrivare al termine del livello (e magari fornendovi una mano anche in altro modo...), se
vi siete bloccati o siete in netta difficoltà. Anche lintelligenza artificiale di
questo robottino è stata migliorata rispetto a Descent 2 e non vi capiterà più di
vederlo andare a sbattere in certi punti del livello, per poi ripigliarsi e rimettersi
sulla strada corretta. Sempre dovendo fare un confronto con il precedente episodio, non
possiamo fare altro che andare a parlare della mappa. Se vi ricordate bene, nei primi due
Descent, si trattava di una riproduzione 3D in wireframe dellintero livello, con la
possibilità di ruotarla e zoomarla a nostro piacimento, con lunico problema che il
tutto risultava poco pratico e molto spesso, e andando a consultarla non si capiva in
quale punto ci si trovava. La cosa è stata radicalmente modificata in questo nuovo
episodio: la mappa vi consentirà di avere una visione del livello come se voi seguiste la
vostra astronave da dietro, con la possibilità di manipolare il tutto e capire,
finalmente, quanto manca alla fine. Forse la cosa richiede un po dabitudine,
ma se tenete conto che, ormai, vedere una mappa, è cosa rara in uno shooter 3D, questo
potrebbe essere parecchio daiuto nello svolgimento del gioco.
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Come
vedete, anche nello spazio utilizzano Windows... |
Questo
teletrasporto ci farà finire dove nessuno è mai stato prima... |
Per quello che riguarda i
power-up, ci sono le solite sfere, che rappresentano lo scudo; le stelle lucenti, che
invece rappresentano la vostra energia, oltre ai medikit e a tutto quello che può rendere
più potente il vostro mezzo. Ci saranno da risolvere, nella vostra discesa
allinferno, anche alcuni puzzle, necessari per aprire alcuni portali e avere così
accesso a locazioni altrimenti non raggiungibili. Una delle novità offerte da Descent 3
è senzaltro la possibilità di uscire dalle stazioni spaziale, per finire in
ambienti esterni a queste, in cui vi troverete a contatto con latmosfera spaziale.
Potrete vedere alcuni screenshots che testimoniano questo tra quelli che ho grabbato, ma
vi devo dire che la cosa più suggestiva (che si poteva provare anche nel demo...) sono le
gocce di pioggia che cadono sul vetro della vostra astronave, spiattellandosi in modo
incredibilmente realistico e dandovi limpressione di combattere in differenti
condizioni atmosferiche. Per fare tutto ciò, sono state necessarie diverse modifiche
allengine e devo dire che il lavoro svolto alla Outrage è stato talmente buono che
questo, pur dovendo gestire un numero maggiore di poligoni nelle sequenze
allesterno, mantiene la medesima fluidità che ha lungo tutto il gioco, garantendo
un diversivo al solito shooter ambientato in interni. Beh, siamo arrivati al termine di
questa recensione. Credo di avervi detto tutto quello che si poteva dire su Descent 3.
Lho provato, lho giocato a fondo e penso che, se avete apprezzato gli altri
due titoli della serie o vi piace il genere, diventerete pazzi a giocarlo e vi renderete
conto che Descent 2 ha trovato il suo sostituto. Ma passiamo al commento. |

Titolo: Descent 3
Software House: Interplay
Sviluppatore: Outrage Entertainment
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 99.000
Requisiti minimi: Pentium 166, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 180 Mb Hard Disk, Scheda Audio
e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98.
Requisiti consigliati: Pentium II 266, 64 Mb Ram, Scheda Audio comp. EAX, Acceleratore
Grafico Comp. D3D di seconda o terza generazione.
Gioco provato su: Pentium II 400, 128 Mb
Ram, Matrox Millennium 4 Mb, Sound Blaster Live!, 3DFX Voodoo 3 3000, Windows 98, Cd-Rom
Plextor SCSI 40x MAX, Lettore DVD DVS 30x. Con questa configurazione il gioco non ha dato
problemi.
Grafica - 
Lengine sviluppato internamente alla Outrage è veramente fluido e non soffre di
problemi sia negli ambienti interni che in quelli esterni. Inoltre è dotato di effetti
grafici assolutamente di rilievo e in modalità Glide (noi labbiamo provato con un
Voodoo 3...) è assolutamente stupefacente.
Effetti Sonori - 
Gli effetti sonori sono discreti e comunque fanno il loro lavoro senza problemi di
alcun tipo.
Musica - 
La colonna sonora fa da accompagnamento alle vostre gesta ed è sicuramente più che
discreta. Si poteva fare di più, visto che in Descent 2, questa era un vero e proprio
capolavoro.
Giocabilità - 
Il sistema di controllo è rimasto il medesimo dei precedenti episodi, con tutte le
aggiunte dovute alle nuove tecnologie. E lodevole questa scelta da parte della
Outrage, che così non farà perdere a Descent 3 tutti i fan dei precedenti giochi.
Longevità - 
Parecchi livelli, oltre ad unAI dei nemici decisamente sviluppata e ad una
difficoltà generale abbastanza elevata. Vi terrà impegnati per parecchio.
Real. Tecnica - 
Da quello che ho potuto vedere, non ci sono grossi bug o problemi, ma penso che quasi
sicuramente uscirà una patch per correggere qualcosina che non va.
Ric. Hardware - 
Dico che un PII, dal 266 in su, con almeno 64 Mb di Ram e una bella scheda 3D di
seconda generazione, non vi farà soffrire davanti al monitor. Ovvio che più ne avete,
meglio è per voi.
Totale - 
Descent 3 mi è veramente piaciuto e mi sono divertito tantissimo a giocarlo. Certo,
il concept non è molto originale, ma alla Outrage sono riusciti ad unire le tre
caratteristiche fondamentali che dovrebbe avere un videogame: grafica, giocabilità e
longevità, oltre ad una realizzazione tecnica degna di menzione. Inoltre, mantenendo
tutte le caratteristiche di un titolo di successo come Descent 2 e arricchirle con le
nuove tecnologie è sicuramente un pregio di questo gioco, che non mancherà di attrarre i
fan del titolo della allora Parallax. Che dire, allora, alla fine? Un gioco da avere nella
propria collezione che, se non siete appassionati, potrà farvi avvicinare al genere
oppure, se questo vi piace già, dovete subito correre dal più vicino rivenditore e
portarvene a casa una copia. Io la mia lho detta. Byez.
Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.
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