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Recensione di: Matteo "Evanz" Evangelisti


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Er titolazzo del mese mi è stato recapitato una settimana fa e già fremevo dalla voglia di recensirlo. E oggi in questa soleggiata Domenica di Maggio mi trovo col mio PowerBook 190 CS (un Macintosh, caro il mio grande capo...) (quando è portatile posso anche chiudere un occhio, visto che conosci bene le mie vicissitudini... ndBill) a recensire un gioco meraviglioso in una giornata meravigliosa nella cantina di un mio amico, a sorbirmi, detto tra noi, le prove di un gruppo che ancora non esiste ma che ha già un nome (“The Tangerine”, tradotto in italiano suona "I mandarini"...), due amplificatori e una cantina. Ma non mi trovo certo qui per raccontare la tragedia di interi pomeriggi buttati all'aria per il gusto di dar fiato alla gola (come sono cattivo >:-) ); dunque ritorniamo a noi. Dunque, dunque. Devo sinceramente dirvi che non conoscevo molto di questo Starsiege, fino a che il nostro grande capo non mi ha affidato i due supporti ottici dorati corredati da una quintalata di fogli di carta contenenti informazioni più o meno varie sul titolo in questione. Starsiege è sviluppato dalla Dynamix, una delle divisioni della Sierra, da parecchio tempo sotto l’egida della casa ora controllata dalla francese Havas. Non si direbbe dal titolo, ma comunque si tratta del super rimandato seguito di Earthsiege 2, titolo uscito all’inizio del ’96, quindi circa tre anni fa, quando si iniziava ad utilizzare Windows 95 per lo sviluppo di giochi. Il titolo della Dynamix fu uno dei primi a sfruttare i pregi (o difetti?) dell’accoppiata Win95 – DirectX, anche se, ai suoi tempi, richiedeva un discreto hardware.

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Starsiege, con il titolo di Earthsiege 3, era previsto per la fine del 1997, ma i soliti ritardi, oltre ad una serie di problemi della software house e di programmazione lo hanno reso disponibile solamente poco tempo fa. All’incirca un anno fa era uscito un demo, giocabile però solo in multiplayer, che ho potuto vedere e posso dirvi che il gioco della Dynamix è profondamente cambiato da quello che si era potuto vedere dodici mesi fa. Ma andiamo con ordine. Sfruttando al meglio la tecnologia grafica odierna, con l'utilizzo delle D3D implementate dalle maggiori schede acceleratrici, ciò dovrebbe garantire una grafica puramente realistica, fornire texture pulite e scenari chiari e limpidi, ma un gioco, si sa, non é fatto solo di grafica e così, fondendo l'aspetto puramente shooter a quello strategico avremo una bella fusione fra Mechwarrior e Mech Commander (i due giochi della concorrenza, guarda caso....), e il risultato si sa‚ dovrebbe essere buono e sicuramente degno di nota. Allora: futuro remoto (2800 o giù di lì, comunque troppo tardi per poterlo vedere coi nostri occhi...), un casino interstellare ha portato la guerra nei sistemi conosciuti (ma che palle, la fantasia che non dovrebbe avere limiti farebbe bene a bussare anche alla porta di qualche software house...), un imperatore cattivissimo ce la mette tutta per renderci la vita difficile (come sopra...), i ribelli (…usa la forza Luke…) si sono organizzati e si mettono in guerra. Qualche anno prima l’umanità aveva contattato una forma di vita aliena e, contemporaneamente, i minatori marziani avevano rilevato su Marte tecnologie aliene. Così nuove entità computerizzate chiamate Cybrids si ribellarono all’uomo e chiesero la libertà. L’imperatore Preteseum cercò di mettere le mani sulle tecnologie rinvenute per creare una forza incontrastabile, ma nella confusione politica generale le forze di polizia terrestre presero a mano a mano il controllo delle regioni applicando una giustizia sommaria e assumendo poteri legislativi.

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Le due più grandi menti dell’impero, i due fratelli Harabec e Caanon erano in rotta e il primo decise di passare al fronte ribelle, ma Caanon non riuscì a buttarla giù e ingaggiò una lotta furibonda coi ribelli marziani al fine di poter raggiungere il fratello e fargli saltare le cervella. In questo calderone ci siamo finiti anche noi, ribelli in erba a caccia di avventure su pianeti lontani. La prima nota piacevole arriva proprio al momento della scelta del personaggio: potremo infatti scegliere oltre la razza di appartenenza (umani o Cybrids) anche il nostro volto, il nome e il logo della compagnia alla quale apparteniamo. Durante le scelte iniziali verremo informati su tutta la cronologia della storia da una finestrella a lato dello schermo (questo è originale...) che ci fornirà animazioni e filmati inerenti agli ultimi cento anni della storia. Appena pronti per la missione verremo catapultati nell’hangar dove il nostro poderoso mech (non chiamiamolo mech, altrimenti la Sierra ci cita per danni. Si dovrebbe trattare di un Herc... ndBill) ci aspetta impaziente. Entrati nel deposito potremo scegliere quale fra gli Hercs disponibili potremo utilizzare nella missione e armarlo di tutto punto. La sezione dedicata all’equipaggiamento è molto dettagliata e permette la più totale personalizzazione del veicolo, a partire dalle skins personalizzabili (con un po’ di pazienza e non poca bravura potrete creare le vostre...) che aggiungono quel tocco di vostro alla battaglia. Ogni singolo componente della macchina è sostituibile e ogni pezzo ha le rispettive conseguenze ai fini del gioco. E’ possibile sostituire persino il computer di bordo (ognuno ha la sua caratteristica: velocità di calcolo della traiettoria dei missili, precisione, velocità nello scegliere il target ecc…) e naturalmente cambiare l’assetto da guerra, armi di ogni genere sono pronte ad essere caricate sulla nostra macchina da distruzione. La scelta è vasta e varia, le tecnologie terrestri e aliene sono a completa disposizione delle forze ribelli, ma dovremo fare attenzione a calibrare con cura la portata massima dell’Herc (il limite è espresso in tonnellate) e la richiesta di energia espressa dal componente in particolare. Il controllo del grosso pezzo di ferraglia sul campo di battaglia risulta facile e sicuro, alla tastiera è affidato il controllo della parte inferiore mentre al mouse sarà affidato il compito di controllare il mirino e la torretta superiore. Tutte le componenti montate, come ho detto, hanno un preciso significato in termini di riuscita in battaglia.

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Quello che preferisco è sicuramente il Chameleon Cloak, una sorta di dispositivo per l’invisibilità, col quale si ha la possibilità di aggirare con facilità le linee nemiche e così sfondare il sederino alle guardie imperiali. Veramente spettacolare risulta il comportamento dei robot in battaglia, ed ogni azione ha la sua precisa reazione (ehi, il principio di azione-reazione funziona...) e così ho abbattuto un Herc imperiale a suon di tamponate nel posteriore col mio fido carro da assalto (il bastardo mi aveva privato delle armi...). Per completare la simulazione è implementato un realistico “Danger Report” che ci aggiorna continuamente sui danni inflitti in battaglia, così potremo evitare di non poter fare altro che girare su noi stessi perché abbiamo perso uno dei cingoli e non ce ne eravamo accorti (è una situazione tragica, e se vi capita non avete scampo...). Le musiche mi hanno lasciato di stucco, mai sentite tracce audio tanto pompate, vi fanno bollire il sangue nelle vene. Per quanto riguarda l’introduzione non c’è niente da dire: è magnifica. La voce della bambina che vi guida canticchiando una macabra filastrocca fa da sfondo perfetto alle immagini di distruzione e morte a cui siamo sottoposti. Starsiege dunque è questo, un ottimo titolo anche per i non appassionati al genere “Mech”, se così vogliamo definirlo. Credo che passerete dei gran bei pomeriggi di pioggia (solo quelli piovosi...? ndBill) a sfondare lindi sederini imperiali, per difendere la causa ribelle o portare al dominio assoluto i perfidi e letali Cybrids. Allora alla prossima e arrivederci!

Titolo: Starsiege
Software House: Sierra
Sviluppatore: Dynamix
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 166, 32 MB di RAM, Cd-Rom 4x, 140 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium II 266, 64 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, Acceleratore 3D comp. D3D o 3DFX.

Gioco provato su: K6-2 400, 128 Mb Ram, CD-Rom 24X, Matrox Mystique G-200 8 Mb, Sound Blaster 16.Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.


Grafica -
Un altro bel distinto per il prodotto grafico, anche se si potevano curare un attimino di più le textures dei terreni. Tuttavia nel complesso il tutto figura bene. E’ implementata anche la risoluzione 1024 x 768, ma non l’ho potuta sperimentare perché scatticchia.

Effetti Sonori -
Gli effetti sonori vi immergono perfettamente nell'ambientazione apocalittica del gioco. Ottimi.

Musica -
Le tracce audio sono molto pompate e fanno da accompagnamento alla vostra scia di morte e distruzione.

Giocabilità -
L'Herc non è difficile da manovrare e, sia solo con un joystick, che con mouse e tastiera in contemporanea, il controllo è perfetto. Sicuramente non farete fatica a mettervi ai comandi di questo bestione.

Longevità -
Le missioni sono presenti in buon numero e non sono facili da finire. Se siete esperti, però, il gioco vi durerà meno.

Real. Tecnica -
Qualche bug e alcuni problemi sono presenti nel gioco. Si aspetta velocemente una patch.

Ric. Hardware -
Assicuratevi di avere almeno un Pentium II o un K6-2 3D Now! con relativa scheda 3D per non soffrire davanti al monitor. Poi, più è potente, meglio è.

Totale -
Forse sono stato un po' stretto, ma l'idea dopo tutto, è già stata sfruttata alla grande e non è molto originale. Comunque, il titolo della Sierra mi ha molto soddisfatto e se siete appassionati del genere, compratelo pure senza remore.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.