
Devo essere sincero,
questa volta dalla Westwood mi aspettavo qualcosina di più. Sarà che D2000 è solo un
titolo di seconda importanza (tantè che alla Westwood sono impegnati alacremente a
terminare Tiberian Sun), sarà che gli sforzi della suddetta probabilmente saranno stati
impiegati in qualche altra produzione (lo sviluppo è stato affidato alla Intelligent
Games, responsabili di giochi come PGA European Tour e Sim Isle ndBill), ma lamaro
in bocca dopo aver inserito il CD nel mio vetustissimo P120 mi è rimasto eccome. Dune
2000 è senza dubbio una spudorata copia di Command & Conquer, con ambientazione a
tema. Come credo tutti ricordiate, i programmatori della Westwood erano stati i pionieri
degli strategici in tempo reale con il loro Dune 2: Battle of Arrakis, che diede
praticamente la nascita ad un genere che ha visto numerose diramazioni ed ha portato un
sacco di soldi in casa alle varie software house, con numerosi titoli, validi e non (per
citare solo i più validi: Total Annihilation e relativi data-disk, Starcraft, Age of Empires (il cui data-disk è
ormai in via di recensione qui su AVOC ndBill), Dark Reign, Myth e così via....). Per
accaparrarsi una buona fetta dei nostalgici (visto che Dune 2 è ancora uno dei giochi
più ricordati dai possessori del buon vecchio Amiga), alla Westwood hanno deciso di
ritornare sulle lande desertiche della saga creata da Frank Herbert (che ha visto anche la
realizzazione di un film, diretto da David Lynch, con Sting ndBill), adattando il vecchio
Dune 2 alle nuove tecnologie (ovvero riempiendo il CD con un sacco di filmati recitati, di
ottima qualità), ma mantenendo (e non saprei se definirlo un male o un pregio)
limpostazione del gioco iniziale, che è stata resa più simile però a quella di
titoli come il primo C&C o Red Alert. Parlando del gioco, possiamo praticamente dire
che la trama è la solita dei precedenti capitoli: il pianeta Dune pare essere
lunico in tutta la galassia, o giù di lì, a possedere il più pregiato e costoso
materiale esistente nelluniverso, la Spezia, in quantità industriali, e il solito
imperatore bastardo e bacucco tutto vestito di nero, come vuole la migliore tradizione
degli illustri Imperatori Galattici Bastardi & Bacucchi, foderato da un felicissimo
mantellino nero trapuntato dalla nonna, lascia che a decidere le sorti del preziosissimo
pianeta siano tre fameliche dinastie inter-spazio-galattiche.
E qui
veniamo noi che, istruiti in 25 secondi di presentazione dalla figlia di Cesare Ragazzi,
dobbiamo scegliere a quale delle tre dinastie proposteci (ARISTIDES, HARKONNEN o ORDOSS)
vogliamo aderire. Devo dire che sinceramente questa possibilità mi ha ricordato molto Starcraft, lunico RTS che io abbia
giocato e che forniva la possibilità di scegliere tra tre differenti razze, ognuna con
missioni differenti, proprio come in Dune 2000. E comunque da notare che, per una
volta, gli inventori del genere si siano ispirati ad unidea inventata da
unaltra software house, la Blizzard, che potrebbe essere annoverata tra le
specialiste del genere. Ora, addentriamoci nel gioco vero e proprio, infatti, una volta
scelta la dinastia per mezzo di un variopinto menù che ne dipinge le effigi, ci viene
subito mostrata la mappa del pianeta Arrakis, sulla quale vengono riportate le conquiste
delle tre fazioni in lotta. Da qui abbiamo la possibilità di scegliere in quale zona
portare armi e bagagli e iniziare la colonizzazione, valutando attraverso le conquiste
avversarie, quali territori esplorare per primi evitando scontri diretti con massicci
plotoni degli eserciti nemici. Segue un altro breve filmato dove i nostri istruttori ci
forniscono le dritte per la missione che segue, e nel quale possiamo trovare personaggi al
quanto singolari come una sorta di incrocio fra Capitan Findus e Obi Wan Kenobi e altri
personaggi di vario genere. Dobbiamo comunque notare, la presenza, tra gli attori che
recitano nei filmati, di John Rhys-Davies, attore cinematografico, che ha interpretato
film come Indiana Jones e lUltima Crociata, e parecchi altri e ha già partecipato
ad altre produzioni ludiche, come i due Wing Commander III e IV e Ripper.
Il
succo del giochillo arriva poco dopo e, una volta piombati sul pianeta deserto, altro non
possiamo fare che essere pervasi da una specie di deja-vu ed esclamare a gran voce
Ehi, io ho già giocato a questo gioco o magari convincervi che esistono casi
di reincarnazione e che voi ne siete la prova vivente, ma purtroppo, i culti orientali non
centrano proprio niente. Il problema sta solo nel fatto che vi è capitato fra le
mani, forse, il decimillesimo tentativo di clonare Command & Conquer (per altro della
stessa software house) e unirli a background gloriosi quali quelli di Dune 2. La grafica,
usando lo stesso engine di C&C ha pressoché gli stessi pregi e gli stessi difetti:
gli uomini sono poco dettagliati, mentre automezzi e costruzioni sono a livelli abbastanza
buoni. L'interfaccia risulta un po' datata e assolutamente identica a quella che mi
capitò di vedere tempo fa giocando a C&C: Red Alert. La prospettiva è la solita a
volo duccello, dall'alto e senza alcuna inclinazione, che fa venire a meno, dunque,
la sensazione di profondità. Gli edifici sono ben realizzati e proporzionati rispetto al
resto del territorio e dei personaggi. Il paesaggio, invece è, almeno nei primi 6-7
livelli, un pochino sciatto: niente alberi, scarpate, fiumi, neve, paludi, solo sassi,
terra bruciata e sabbia. E' interessante la presenza dei "vermi", giganteschi
anellidi che occupano le aree desertiche, da quel che mi ricordo del buon vecchio Dune 2,
questi simpaticoni erano attratti dalle vibrazioni emesse dai veicoli, quindi non sostate
a lungo con i vostri mezzi sulla sabbia. Le modalità di attacco dei vermi sono semplici,
vi puntano, vi inseguono (modello Tremors.... ) e, se lasciate loro il tempo, vi
ingurgitano in pochi istanti. Allora, a vostra disposizione avete un po' di tutto. Le
unità terrestri si dividono in parecchie branche: fanteria, f.pesante e d'assalto, carri
armati, distruttori e via dicendo...
Ritornando
alle azioni di gioco, ho trovato interessante la possibilità di formare, denaro
permettendo, plotoni di grandezza illimitata. I combattimenti risultano comunque un
po scomodi in quanto si perde facilmente il controllo del proprio plotone ed è
necessario richiamarlo continuamente con il tasto corrispondente sul tastierino numerico.
Questo accade, in quanto non è stata impostata la funzione presente invece in giochi come
Starcraft, che permette di comandare
direttamente con il tasto destro del mouse lazione più ovvia da compiere nella zona
su cui è puntato il cursore. Prima di terminare, però, una parola sul multiplayer. La
Westwood ha fatto tesoro degli insegnamenti della Blizzard e Dune 2000 è giocabile anche
via Internet (oltre alle consuete modalità via rete, modem e cavo seriale), attraverso la
Westwood Chat, un servizio di gioco on-line gratuito (il client per giocare viene
installato con il gioco), che si ispira molto alla Battle.net della software house di Bill
Roper. Tutto di guadagnato, non cè che dire... Per finire, prima di passare al
commento, direi che Dune 2000 non è comunque un titolo malvagio e vale la pena di essere
provato per poter essere giudicato; se vi è piaciuto Red Alert è probabile che sarete
soddisfatti anche da questo titolo. |
Titolo: Dune 2000
Software House: Electronic Arts
Sviluppatore: Westwood Studios
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 89.000
Requisiti minimi: Pentium 90, Windows 95, 16 Mb Ram, Cd-Rom 4x, Scheda Video e
Scheda Audio comp.DirectX 5, 60 Mb Hard Disk, Mouse.
Requisiti raccomandati: Pentium 120,
16 Mb Ram, Scheda Sonora 16-bit, 107 Mb Hard Disk.
Gioco provato su: Pentium 120, 16 Mb Ram,
Cd-Rom 8x, Sound Blaster 16. Con questa configurazione il gioco non ha presentato
problemi.
Totale - 
Quando il nostro Fabio mi ha dato da recensire
questo Dune 2000, da grande appassionato di RTS, ho accettato di buon grado, visto che ho
praticamente giocato tutti i titoli del genere usciti negli ultimi tempi. Non che abbia
rimpianto questa scelta, ma purtroppo, Dune 2000 mi ha lasciato con lamaro in bocca,
anche perchè non si tratta di altro che di una versione tirata e lucidava a nuovo del
glorioso Dune 2, con una grafica leggermente migliorata (merito dellengine di Red
Alert), ma con tutti gli altri aspetti praticamente intatti, oltre ad un quantitativo
industriale di filmati, che occupano l85% del CD, ma che sono necessari, nel
perfetto stile Westwood degli ultimi tempi, per raccontare la storia che fa da sfondo alle
nostre lotte per la colonizzazione di Arrakis. Insomma, Dune 2000 è comunque un gioco non
malvagio, ma riservato solo alla nicchia dei puri appassionati di strategici in tempo
reale, visto che, probabilmente, dopo averlo giocato, gli altri odierebbero ancora di più
il genere.
Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.
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