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Recensione di: Mario "hammer" L'Abbate


La Eidos Interactive (tramite la Hothouse Creations, già autori di Gangsters e del prossimo venturo Abomination...) ci fa tornare indietro di due secoli, ai tempi dei pirati, permettendoci di gestire la carriera di un novello Barbanera in quel di Tortuga. Cutthroats è un gioco molto vasto, un gioco di strategia, perché bisogna gestire al meglio le proprie risorse e i combattimenti navali, ma è anche una specie di avventura, grazie alla possibilità di eseguire particolari missioni e al fatto di non avere un obiettivo preciso, perché si è liberi di scorrazzare in lungo e in largo per i Caraibi scegliendo se depredare ogni nave che ci passa vicino o magari darci al commercio. Inutile dire che leggendo queste parole vengono alla mente due giochi in particolare: Pirates!, del pluripremiato e quasi divinizzato (almeno per noi videogiocatori...), Sid Meier e Elite (ma anche Frontier...) di David Braben, e come quest'ultimo titolo anche Cutthroats vi immerge in un universo in cui potrete fare ciò che volete, in qualunque momento. Vediamo nel dettaglio come è strutturato il gioco: siete il capitano di una banda di pirati che dovete condurre al successo; il vostro obiettivo principale è colmare la stiva di bottino per poi spartire il tutto tra i membri del vostro equipaggio. Esistono quattro metodi per raggiungere questo scopo: razziare le città e i loro edifici (in una modalità del tutto simile ai vari Command & Conquer...), depredare e catturare le navi, portare a termine delle missioni e infine commerciare onestamente. Ovviamente ci saranno tante cose da fare mentre aumentate sempre più la vostra ricchezza, come acquistare delle navi nuove o più grandi per la vostra flotta e assoldare gli equipaggi per farle navigare, imbarcare delle nuove armi per rendere i vostri vascelli più potenti in battaglia, trovare le munizioni, il cibo e il rum necessari per la normale vita della vostra flotta, costruirvi una reputazione in modo da essere temuto e rispettato in tutti i Carabi e infine instaurare delle relazioni pacifiche con uno o più governatori di varie città. Salta subito all'occhio l'estrema cura riservata al gioco da parte dei programmatori della Hothouse, perché sono molto curati vari aspetti del gioco, come ad esempio l'interfaccia, che riprende lo stile e la caratterizzazione dell'ambiente piratesco, oppure la presenza di settantacinque villaggi tutti realmente esistiti, senza contare che questi durante la vostra partita verranno fondati (o scompariranno...) nelle stesse date in cui queste cose sono accadute storicamente, senza contare il fatto che i governatori locali hanno nella maggior parte dei casi, dei nomi locali! Davvero notevole, bisogna però subito dire che proprio questa precisione nei dettagli trasforma un videogioco in una simulazione di gestione di una attività corsara, e i puristi saranno contenti ma la maggior parte dei videogiocatori un po' meno. 

Fin dalla prima partita, infatti, ci si accorge della difficoltà elevata del gioco, le mie prime otto partite, devo essere sincero, sono durate meno di 15 minuti l'una! Infatti, a mio avviso, il software della Hothouse soffre di un grave problema, l'eccessiva precisione nella gestione della propria banda che si traduce in partite complicate e dalla breve durata. Sono moltissimi gli elementi da tenere sott'occhio, quali le scorte di cibo (che non bastano mai!), il numero dei marinai imbarcati, le scorte di munizioni, armi e cannoni, gli uomini addetti alla gestione dei cannoni, le merci da depredare e vendere, la nomina di vari ufficiali, il costante controllo dell'umore dell'equipaggio (che altrimenti non esiterà a togliervi il potere...) e come se non bastasse, bisogna poi gestire il gioco vero e proprio, quindi scontri navali con galeoni, golette e fregate, attacchi a città costiere via terra e missioni speciali commissionate dai governatori locali. Se riuscite a sopravvivere a tutto ciò, vi aspetta, a mio avviso un gran bel gioco, che riuscirà a darvi parecchie soddisfazioni, ma il fatto è che Cutthroats è uno di quei tipici giochi che lo si ama o lo si odia a morte. Una tipica partita consiste nell'impostare la rotta dalla schermata della mappa e salpare dal sicuro porto di Tortuga verso la propria destinazione (tenendo presente la direzione e la forza del vento che potrà accelerare o allungare il nostro viaggio e stando attenti ai bassi fondali che possono danneggiare la nave...). Lungo il tragitto verremo avvisati dell'eventuale avvistamento di un vascello e potremo cercare di attaccarlo per prendere ogni sua ricchezza. Fortunatamente nelle fasi di combattimento navale il computer ci viene in aiuto, basterà solamente cliccare sulla nave da attaccare e scegliere i bersagli delle nostre cannonate (l'intera nave, il ponte o le vele...), dopo aver danneggiato il vascello nemico ci si lancia verso uno speronamento della "preda", e tramite questa manovra ha inizio l'abbordaggio con scontro all'arma bianca tra i nostri uomini e quelli nemici. Spesso capita che questi combattimenti non vengano terminati perché l'equipaggio nemico si arrende, e allora possiamo fare tutto ciò che vogliamo, prendere il bottino, affondare o meno la nave, assoldare con la forza l'equipaggio sconfitto nelle nostre fila o lasciarlo andare. E' buona cosa, dopo aver depredato una nave (specie nelle prime partite...) andare subito in un porto amico, questo perché la vostra nave, essendo piccola, esaurisce subito le scorte di cibo e l'equipaggio potrebbe non gradire troppo il digiuno. 

Giunti nel porto, potremo fare varie cose: selezionare la carpenteria per riparare le vele o la chiglia della nave (anche per pulirla dai crostacei, che altrimenti rallenteranno la nostra navigazione, pure a questo hanno pensato!) o per vendere e acquistare qualsiasi tipo di imbarcazione, dalla barca a remi al galeone. Tramite il pulsante reclutamento, possiamo assoldare nuovi cannonieri, marinai e prendere degli ufficiali a cui affidare una nave della nostra flotta. Molto importante si rivela poi parlare con il governatore. Una volta che ci si è fatta una certa fama, i governatori locali potranno affidarci delle missioni da compiere per alcuni dei loro affari personali, oppure ci assolderanno per combattere dei nemici della loro nazione, inoltre molto utili sono delle carte speciali (con tanto di ceralacca...) che ci danno dei "privilegi", come la sicurezza che nei porti di quella determinata nazione non verremo mai attaccati. La gestione della flotta è importantissima e nei porti potremo organizzarla al meglio, decidendo quanti e quali uomini imbarcare su ogni nave, o il numero di cannoni da montare su ogni vascello, come pure scegliere la quantità di merce da caricare. Tramite la schermata del commercio riusciremo a soddisfare tutte le richieste del nostro equipaggio nonché assicurarci una buona scorta di munizioni: da qui è possibile inoltre vendere e comprare vari beni tipici delle colonie americane (tabacco, caffè e zucchero...) se decidiamo di darci al commercio, acquistare razioni di cibo, frutta, carne e soprattutto rum, ma anche armi, moschetti, pistole e cannoni. Infine due schermate per la gestione del bottino: nella prima è possibile spartire le ricchezze accumulate con l'equipaggio (cosa da fare abbastanza spesso, pena la perdita del comando...), dando fine al gioco e ri-iniziandolo daccapo, nella seconda potremo seppellire il nostro tesoro (magari in previsione di brutti periodi...), cercarne uno tramite una mappa di cui siamo entrati in possesso o dissotterrare un tesoro sepolto precedentemente. Fatto ciò e dopo aver preparato tutta la flotta siamo pronti per salpare e depredare, magari, un porto nemico con uno sbarco su una spiaggia, decidendo quanti cannoni e che tipo di uomini far scendere, potremo così (con una impostazione alla Command & Conquer...) mettere a ferro e fuoco una colonia per depredarla di tutte le sue ricchezze. Tutto ciò a patto che dopo due giorni di navigazione la ciurma non sia scontenta del vostro operato e vi tolga il comando della nave! Bene per un'analisi approfondita vi rimando ai commenti a lato. 

Titolo: Cutthroats
Software House: Eidos Interactive
Sviluppatore: Hothouse Creations
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 200, 32 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 420 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX6, Windows 95/98, Mouse

Requisiti consigliati: Pentium 200 MMX, 32 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, SVGA 4 Mb.

Gioco provato su: Celeron 450, 128 Mb RAM, ATI RAGE II+ 4 Mb, Sound Blaster AWE 32, Voodoo 2 12 Mb, Windows 98, Cd-Rom Samsung 32x. Con questa configurazione il gioco non ha dato problemi.


Grafica -
Non fa certo gridare al miracolo. La grafica è appena sufficiente per i tempi che corrono, le esplosioni e altri effetti particolari non sono stati curati moltissimo.

Effetti Sonori -
Le voci, le varie esplosioni e gli spari sono quasi inesistenti e fatti neanche tanto bene. Risulta quindi impossibile dare un voto più alto.

Musica -
Le musiche sono carine e simpatiche, d'altronde sono quelle caratteristiche di quei luoghi dell'epoca ma non sono realizzate in modo impeccabile, basti pensare che Colonization (uscito nel 1994...) aveva delle musiche realizzate meglio di Cutthroats.

Giocabilità -
Praticamente ingiocabile per le prime volte che lo caricherete, questo a causa della sua eccessiva difficoltà iniziale e alla sua interfaccia che, seppure non fatta male, sarebbe da migliorare in vari punti.

Longevità -
In teoria Cutthroats ha una longevità infinita, ma in pratica ne perde parecchio per le molte cose da gestire e quindi per eventuali errori che si commettono, portando l'equipaggio ad ammutinare e a far perdere la partita al giocatore.

Real. Tecnica -
Dal punto di vista della ricostruzione storica e delle variabili da tener conto non ho nulla da ridire, mentre per quanto riguarda la giocabilità, la grafica e il sonoro i programmatori della Hothouse dovrebbero fare dei corsi di recupero.

Ric. Hardware -
Da un Pentium 200 con 32 Mb di Ram e una SVGA da 4 Mb, non credo ci dovrebbero essere problemi nel far girare il tutto.

Totale -
Cutthroats raggiunge la sufficienza solo per la sua buona realizzazione storica/geografica e per il fatto che simula parecchi aspetti della vita piratesca (forse pure troppi...), per il resto perde su tutti i fronti, il problema principale è l'eccessiva difficoltà iniziale (non è presente neanche la possibilità di settare la difficoltà del gioco...), forse volendo dare la possibilità di gestire svariate cose si è perso di vista il gioco in sé, ciò non toglie che se riuscite a imparare tutto il manuale e imparate a gestire a dovere la ciurma (che si rivela il principale nemico, in fin dei conti...), Cutthroats vi regalerà ore e ore di divertimento con la completa libertà di girare per i Caraibi. Consigliato solo ai patiti delle simulazioni gestionali e a chi ha tanta pazienza.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.


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