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Recensione di: Amedeo "DioBrando" Rabottini


Ci sono alcune cose che davvero non amo, anzi, odio: parlare di ciò che non conosco (qualcuno potrà obiettare che siamo in Italia, dove parlare di ciò che si ignora è proprio il passatempo preferito: si sa, siamo tutti allenatori e politici...) e le cosìddette "simulazioni" della Electronic Arts, non le ho mai potute soffrire. Il mio duro lavoro di redattore questa volta mi pone di fronte la necessità di giudicare NHL 2000. Non conosco l'hockey e in più il gioco in questione è targato proprio EA. Non c'è che dire, sono messo abbastanza male. L'hockey è uno sport senza dubbio ignorato qui in Italia, non ho amici che ne siano appassionati, né i media ne esaltano i tornei. L'appeal di NHL 2000, a mio modo di vedere, ne risente parecchio ma si sa, se un gioco è ben realizzato non c'è pregiudizio che tenga. Per questo NHL, alla fine dei conti, ha un duplice merito: essere una buona trasposizione dello sport simulato e riuscire ad interessare un pubblico che ne è in realtà estraneo. Come al solito la EA punta fortemente sull'impatto, su una presentazione adrenalinica accompagnata dall'ennesimo successo musicale (per la precisione, in questo caso, si tratta della bella Push It dei Garbage...ndBill), creando un'atmosfera festosa e potente in grado di sfondare il monitor. Inoltre, avviato il gioco vero e proprio, ci troveremo sprofondare in un mare di opzioni, tanto da non saper da dove iniziare. Comincio col dire che le squadre disponibili sono quelle di club del campionato americano, più le nazionali di tutto il mondo che conta. I tornei che ne vengono fuori sono tanti: stagione di campionato americano, iniziare direttamente dai play off, creare un torneo, proprio decidendo il numero delle squadre partecipanti, con la possibilità di mischiare club e nazionali. Senza contare i miliardi di opzioni a cui la EA ci ha da sempre abituato, a partire dalla gestione dei giocatori nella squadra fino al mercato. Le altre opzioni riguardano l'aspetto grafico, quello sonoro, e il gioco vero e proprio. Quest'ultimo chiaramente da la possibilità di configurare al meglio il vostro metodo di controllo e di settare parametri quali la difficoltà, replay e altre amenità di cui non avreste mai immaginato l'esistenza. Consiglio vivamente l'utilizzo di un joypad Microsoft Sidewinder (non è pubblicità occulta, lo giuro!), che dà la possibilità di collegare in cascata più di un pad: più avanti capirete perché. Devo ammettere però che tutto il menù principale non mi è piaciuto: graficamente è come al solito gradevole, ma, all'atto pratico, risulta scomodo da gestire. 

Segnalo anche la presenza di una fase di Tutorial la cui utilità è per me ancora un mistero e la noiosità assoluta. La sua presenza, come si dice dalle mie parti, "non conta, né accusa". Andiamo avanti e proviamo a fare una partitina. L'impatto grafico è da far cadere la mascella (questo è in effetti l'effetto che ha subito il fu Kant quando ho avviato il gioco...): il realismo scenografico è impressionante. L'hockey, come gli altri sport tipicamente americani, ancora prima di essere uno sport è scena, festa. Tutta l'atmosfera è colta perfettamente da NHL 2000, e basta guardare l'entrata in campo delle squadre per verificarlo. Le luci dei riflettori corrono per gli spalti mentre i tabelloni sul tetto del palaghiaccio si esibiscono in pazzeschi effetti speciali, accompagnati da una musica a tutto volume che fa arrivare l'adrenalina alle stelle. OK, si comincia. La cosa che si nota subito è che la risposta ai comandi è veloce e precisa, componente fondamentale per la realizzazione di un buon gioco sportivo; rimane un po' di inerzia nel momento in cui si lascia la croce direzionale in posizione neutra, effetto che sta a rappresentare appunto l'inerzia dei pattini sul ghiaccio. Le mosse a disposizione sono il classico passaggio, il tiro e la corsa. Importantissime nell'hockey, sono poi le azioni "violente": oltre alla possibilità di rubare il disco in maniera pulita allungando il bastone, la stessa mossa sarà valida per insidiare l'equilibrio del giocatore avversario, quando ci troviamo dietro di lui, con un mirabolante sgambetto che lo farà scivolare per terra. Esilaranti sono poi le bastonate che sarà possibile infliggere unitamente a gomitate che riusciranno a buttare giù anche il più duro dei giocatori. Per non parlare delle scivolate, con le quali il nostro controllato si sdraierà per terra diventando un ostacolo umano dal quale sarà difficile scamparla. Tutte queste "varianti" al gioco leale e pulito costituiscono, almeno per me che sono un profano, l'essenza dell'hockey e grazie ad esse potremo dimenticare per un po' perfino Tekken 3! Addirittura quando due giocatori avversari avranno troppo da discutere, la telecamera virtuale li inquadrerà lateralmente proprio come un picchiaduro, e ci sarà allora da menare le mani sul serio! Gettate le mazze da gioco per terra, avrete la possibilità di picchiare a mani nude con ganci e diretti da spettacolo. E' chiaro, il gioco non si riduce a questo: le regole dell'hockey non sono facilissime da apprendere ma basta qualche partita per rendersi conto di quello che si può o non si può fare. Tuttavia, come di consueto, sono gli aspetti più spettacolari dello sport che la EA ha voluto porre in risalto per cui sarà difficile ricostruire perfettamente una vera partita di hockey. 

Dico questo specialmente perché il gioco di squadra non è assolutamente obbligatorio: basta avere il disco, due o tre giravolte di pattini ed essere solo davanti al portiere. La fortuna, tuttavia, è che proprio il portiere risulta ostico da superare e segnare non è semplice: questo vi costringerà a fare almeno l'ultimo, fatidico passaggio proprio davanti alla porta facendo un prezioso assist ad un compagno che appoggerà in rete. Ciò nonostante, NHL nel suo complesso risulta nelle prime partite divertente e frenetico e un ottimo gioco. Purtroppo però questo sentimento di soddisfazione andrà a farsi friggere molto presto: le scarse varianti di gioco e di gestione dei giocatori vi condurranno dopo un po' a noia dato che vi stancherete presto di premere i soliti pulsanti. Anche la soddisfazione di "uccidere" gli avversari andrà via via scemando, ma questo credo sia dovuto più allo sport vero e proprio che a deficienze della EA, una volta tanto. La volontà di fare le cose in grande ci sono, e si vedono da tutti i piccoli particolari che lo arricchiscono e lo valorizzano. Sto parlando, ad esempio, di un casco che vola dopo un urto particolarmente violento o di una vetrata sfondata da un volo dovuto ad una spinta non troppo amichevole. Inoltre non so fino a che punto si possa parlare di simulazione: l'impressione è che lo stampo sia prettamente arcade, e il tutto non risulta particolarmente profondo, massiccio. Il discorso, per fortuna, cambia quando si gioca in multiplayer: si sa, giocare con un avversario umano è sempre almeno il doppio più divertente, e qui la regola è elevata all'ennesima potenza! Le partite si svolgono frenetiche, senza un attimo di sosta, salvo alcuni momenti di pausa in cui si deve riprendere il fiato, venuto a mancare per il troppo ridere. Le imprecazioni umane accompagneranno quelle simulate dalla EA e i vicini verranno spesso a lamentarsi per disturbo alla quiete pubblica ma voi non riuscirete a dedicare la minima attenzione. Il tutto è poi coronato da una realizzazione tecnica impressionante. Ogni giocatore ha un livello di dettaglio sconvolgente: spesso li vedrete parlare tra di loro o discutere animatamente con gli avversari, e le espressioni facciali riprodurrano fedelmente quelle reali. Le animazioni non sono da meno, così come gli stadi sono rappresentati con una fedeltà incommensurabile. Le texture sono ricche e non accennano a sgranature di sorta. Il tutto poi si muove con una fluidità degna di tal nome. Non dimentichiamo, inoltre, con un'opzione spettacolare, la possibilità di inserire la vostra faccia digitalizzata ad un giocatore presente nel gioco, grazie ad un comodissimo editor che i programmatori della EA ci hanno reso disponibile. Molti gli effetti speciali, tra i quali segnalo il riflesso sul ghiaccio delle luci del palaghiaccio e di ogni singolo giocatore e il ghiaccio stesso che si alza per l'attrito dei pattini sul piano. Insomma, le chicche ci sono, sono sostanziose e valgono sicuramente ad alzare il realismo. L'aspetto sonoro poi continua l'ottima tradizione EA: gli stacchi musicali dopo un fallo sono presi direttamente dal campionato reale, gli effetti sonori sono rotondi, massicci e credibili così come le colonna sonora del menù non smentisce quanto precedentemente detto. Insomma, il gioco è sicuramente ben fatto, realizzato con tutta la cura necessaria per una riproduzione totale non solo del gioco in campo ma anche di tutta l'atmosfera che ne sta attorno. Resta da vedere quanti vorranno sborsare una cifra consistente per un gioco di hockey, ma se siete appassionati non potete non precipitarvi in negozio per averne una copia. Per gli altri, consiglio di provare prima una versione demo: non si sa mai, potrete sempre scoprire di avere una passione nascosta per questo agghiacciante (ne senso del ghiaccio!) sport. Ma passiamo al commento. 

Titolo: NHL 2000
Software House: EA Sports
Sviluppatore: idem
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 200, 32 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 150 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium II 266, 64 Mb Ram, Acceleratore 3D comp. D3D o 3DFX, Joypad.

Gioco provato su: Celeron 400, 64 Mb RAM, Cd-Rom 36x, Voodoo 3 3000, Sound Blaster Live!, Sidewinder Gamepad. Con questa configurazione, il gioco non ha lamentato grossi problemi.


Grafica -
Mai visto di meglio in un gioco sportivo! Il motore è di ottima fattura e consente di disporre di tutti quei particolari che valgono a fare il salto di qualità verso l'eccellenza.

Effetti Sonori -
Effetti e commenti perfetti, non so se sia possibile fare di meglio.

Musica -
Un altro nove, ma sono costretto a farlo! Le musiche sono sempre state un fattore distintivo delle realizzazioni EA e assolvono con lode allo scopo: adrenalina a tremila!

Giocabilità -
No, non ho un crampo alla mano. I comandi sono perfetti, la giocabilità è immediata sia con la tastiera che con il pad; l'unico modo per sabotare questo voto sarebbe giocare con un mouse!

Longevità -
Ecco le note dolenti del gioco, ma è una questione soltanto soggettiva. L'hockey non mi interessa e non mi attira, in più il gioco è afflitto da una certa ripetitività. Se comunque siete appassionati o avete la disponibilità di giocare costantemente in doppio alzate tranquillamente il voto a 8.

Real. Tecnica -
I voti precedenti parlano da soli, è tutto perfetto, dagli stadi ai singoli giocatori.

Ric. Hardware -
Con un PII non avrete problemi, a patto di avere una scheda 3D (tanto ormai le regalano con i detersivi...) e di adattare il dettaglio al processore cui si dispone.

Totale - -
Il gioco è ottimo e realizzato a pieni voti, tuttavia questo non basta. Questo voto globale è estremamente soggettivo, e non mi stancherò di ripeterlo. A me l'hockey non interessa nella maniera più assoluta, ciò nonostante la EA è riuscita a destare il mio interesse ed è riuscita a farmi apprezzare codesto prodotto. Se siete appassionati considerate tranquillamente un bel 9.


Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.


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