
La Teocrazia (parola derivata dal greco theos, che significa Dio, e kratia, cioè governo...) è una forma di governo antichissima, la cui struttura è basata sull'obbedienza a Dio, rappresentato sulla Terra dalla casta sacerdotale. Come ben saprete tutti le antiche popolazioni, le leggende, le battaglie e anche le divinità hanno sempre dato stimoli ai creatori delle varie software house per realizzare giochi sempre nuovi, e in questo caso la Ubi Soft, con l'aiuto degli ungheresi dei Philos Labs, ha tratto giovamento dagli antichi Aztechi per produrre uno strategico basato sull'economia, sulle strutture governative e religiose di questo misteriosissimo popolo. Si vede che ormai è una moda fare dei giochi sugli Aztechi (recentemente mi è capitato di recensire, come ben saprete, anche
Aztec, una delle tante avventure grafiche targate Cryo...), un popolo che fino all'arrivo degli Spagnoli nel 16°secolo l'ha fatta da padrone in quei territori che oggi chiamiamo America Centrale, e in special modo nell'attuale Messico. Il loro vero nome non sarebbe Aztechi, bensì Nahua, e si dice che questo strano popolo avesse delle usanze un po' barbare, come i sacrifici umani in favore delle divinità o come la cattura di prigionieri di guerra ai quali poi i sacerdoti strappavano il cuore (lo cucinavano al forno con due patatine fritte, ma questo non è riportato nei libri di storia...). Questi Aztechi erano molto rispettosi delle loro divinità e si dice che ne avessero addirittura più di cento, tutte con nomi lunghi, impronunciabili e dai significati più bizzarri (mi hanno detto che per dire una bestemmia in lingua azteca vi potrebbero occorrere anche due giorni...). Il gioco del quale vi vado ora a fare una preview (ne ho avuto sotto mano una beta piuttosto aggiornata, che comunque non credo sarà molto differente dalla versione finale...) si propone di mostrarvi come essi vivevano, come combattevano, quali usi e costumi avessero, quali attività svolgessero e anche in quali strutture conducevano la loro esistenza, ma con uno scopo anche ben determinato: conquistare l'intera America Centrale. Guardando la mappa con la suddivisione degli imperi nel gioco e pensando al metodo di combattimento mi viene in mente Risiko, quel famosissimo gioco da tavolo in cui il vostro scopo era praticamente di conquistare il mondo (c'erano anche delle carte con l'obbiettivo, ma la conquista del mondo è una cosa molto più allettante...), e qui dovrete praticamente conquistare tutte le piccole tribù che costituiscono gli imperi e impossessarvi totalmente dell'America Centrale.
Ma cosa c'entra tutto ciò con Risiko? Non avevo un manuale (anche perché nelle versioni preview è un po' difficile avere il manuale...ndBill) e per di più il gioco si presentava anche in lingua inglese (ma la versione finale, prevista per Febbraio, sarà interamente tradotta in Italiano...), ma sono riuscito a capire che per vincere, dovrete produrre dei soldati e attaccare singolarmente le varie tribù degli imperi, un po' come succede in Risiko, solo che qui non ci saranno piccoli carri armati, grandi carri armati o bandierine, bensì soldati sacerdoti e la vittoria non sarà affidata ai dadi, ma alla vostra capacità di gestire gli uomini singolarmente. Si tratta di uno strategico come avrete capito, ma ci sono varie sfumature che si riconducono per vari aspetti anche agli RPG; non che ci siano dungeon o castelli infestati da scheletri o zombie, però dovete sapere che ogni soldato, ogni prete e ogni altro singolo abitante della vostra tribù avrà delle caratteristiche precise e preimpostate, un po' come succede appunto negli RPG. Solo che qui, non ci saranno le caratteristiche classiche a punteggi come forza, carisma, abilità o destrezza, bensì ci saranno indicatori della forza, dello stato di salute e dell'abilità con le armi dei soldati, oppure indicatori di mana (l'energia magica...) per i sacerdoti e cose di questo genere. Ci saranno in ogni caso all'interno del gioco le cose più classiche che si ritrovano anche negli altri strategici, come l'economia e l'agricoltura ed è positivo
secondo me che siano anche abbastanza importanti per il gioco, in quanto di solito gli strategici (ultimamente purtroppo succede spesso...) vengono incentrati sulle battaglie. Non siamo quindi di fronte al solito gioco alla Civilization o alla Age of Empires tanto per intenderci, bensì gli sviluppatori hanno pensato d'introdurre delle innovazioni e delle caratteristiche piuttosto rivoluzionarie e anche costruttive per uno strategico e il risultato per ora non mi sembra affatto deludente. La grafica non presenta pecche o bug di sorta ed è quella classica in 2D che si trova in qualsiasi strategico storico e inoltre anche i particolari mi sembra che non siano stati trascurati.
Gli effetti sonori sono abbastanza buoni e anche gli effetti delle magie dei sacerdoti sono stati ben curati; per quel che riguarda la musica devo dire che finalmente ho potuto apprezzarla anche in uno strategico come poche altre volte mi era capitato, essendo perfettamente
appropriata al gioco e ricalcando anche la cultura musicale del popolo azteca. La giocabilità forse non è eccelsa, essendo anche l'interfaccia non troppo semplice da gestire, ma nel complesso mi permetto di dire che il gioco è scorrevole e si lascia giocare senza troppe difficoltà, anche se nei primi tempi forse faticherete un po'. Per ora non posso parlare di longevità, anche perché il gioco deve ancora uscire sul mercato e soprattutto io non ne ho sotto mano la versione definitiva, comunque, anche se il gioco non è che mi sia particolarmente piaciuto, in quanto io non amo certi strategici che richiedono un certa quantità di tempo per essere giocati, devo ammettere che la prima impressione è stata alquanto positiva e soprattutto ho visto delle innovazioni non da poco, che avvicinano questo strategico ad un genere che il sottoscritto adora, cioè quello degli RPG. Aspetto, per dare un giudizio più ampio e decisamente più marcato in merito, la versione finale del gioco, in italiano, in quanto come avrete capito, non mi piace andare a prendere il vocabolario ogni volta che non conosco un termine. Non ho altro da dire per ora, ma penso che per quando uscirà la versione definitiva, che sia io o meno colui che la recensirà, io penso che di cose da dire in merito a questo strategico ce ne saranno e spero che saranno altrettanto positive.
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Titolo:
Theocracy
Software House: Ubi Soft
Sviluppatore: Philos
Labs
Data d'uscita prevista: Febbraio 2000
PRIMA IMPRESSIONE
Come già detto, l'effetto che mi ha fatto a prima vista è buono, e anche se non si può parlare di capolavoro, di primo
acchito, così tanto per dargli un giudizio numerale affinchè comprendiate meglio che cosa ne penso, credo che un bell'otto ci possa stare, dato anche che ho trovato estremamente innovative e ben realizzate le piccole rivoluzioni di carattere RPGistico che gli sviluppatori hanno introdotto, e penso inoltre che sia un'ulteriore conferma del fatto che la Ubi Soft non sia in grado a realizzare solamente dei platform in 3D, ma che sia pure capace di creare giochi belli anche di generi diversi.
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