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Recensione di: Andrea "Maro" Maroni


 

Devo ammetterlo: al mondo non esiste cartone animato più divertente di quelli della Warner Bros; in particolare mi riferisco a quei cortometraggi che hanno come protagonisti Daffy Duck, Wile E. Coyote, Silvestro e Titti, il diavolo della Tasmania e Bugs Bunny. Proprio quest’ultimo personaggio del nuovo platform della Infogrames (molti di voi la ricorderanno per il mitico Alone in the Dark…), sviluppato della canadese Behaviour Interactive e indirizzato a tutti coloro che (come me…) si ritengono ammiratori del coniglio più pazzo del mondo. Eccoci dunque alla storia. Lo so che non ve ne potrebbe fregare di meno, ma io ve la scrivo lo stesso, non si sa mai… Correva l’anno… che preferite voi (tanto è solo un gioco…), quando un giorno, Bugs Bunny decise che fare il coniglio non gli piaceva più. Così, fatti armi e bagagli, Bugs partì per fare la vita della talpa; scavando gallerie sotterranee senza meta. Dopo tanto girovagare il nostro coniglietto preferito, si rese conto che in fin dei conti (scusate l’orrido gioco di parole…) quella non era la vita a lui più conveniente, perciò decise che ne aveva avuto abbastanza e riemerse dal sottosuolo. Sfortuna vuole che nel suo viaggiare ininterrotto, Bugs si fosse perso e fosse riaffiorato proprio davanti ad una buffa macchina. Non pago della sua stupidità, il coniglio cominciò a trafficare con i complicati meccanismi della macchina, fino ad azionare la leva con sopra la scritta ACCENSIONE ed essere così catapultato in un’altra dimensione, dove lo attendeva un ciccione con in testa un orrendo berrettino, che si spacciava per il Mago Merlino. 

Pur essendo di aspetto ignobile, questo Merlino la sapeva lunga sul da farsi, così spiegò a Bugs che la macchina che aveva azionato da vero beone non era altro che una banalissima (non direi proprio…ndBill) macchina del tempo e che per funzionare aveva bisogno di qualche centinaio di sveglie… niente altro! Ovviamente Merlino le sveglie non le aveva lì con sé (troppo facile…), ma assicurò al coniglio che le avrebbe potute trovare sparse qua e là nel tempo, partendo dalla preistoria, fino ad arrivare al futuro. Da vero tonno, Bugs non si chiese come ci fossero arrivate nella preistoria le sveglie, mise in moto la macchina del tempo (con la solita leva di cui abbiamo parlato sopra….) e diede così inizio alla sua avventura. Vi è piaciuta la storia? Spero di sì, anche se mi sono concesso parecchie licenze (poco) poetiche. L’avventura di Bugs Bunny parte proprio da qui; voi, come giocatori, dovrete guidare questo coniglio smarrito su e giù per il tempo (sembra quasi un paradosso…), facendogli trovare il numero maggiore di sveglie per consentirgli di tornare a casa. Il primo luogo che visiterete è la Preistoria, dove incontrerete il temuto cacciatore Taddeo (a me piace chiamarlo Elmer Fudd, a voi no? ndBill); successivamente vi potrete muovere nell’epoca dei pirati capitanati da Bafforosso Sam; fare casino nel periodo dei Gangsters, dare la caccia alle streghe nel Medioevo e fare un salto nello spazio per fermare i piani diabolici di Marvin il marziano. Lo svolgimento dei livelli non è assolutamente lineare, visto che per accedere ad un altro livello, non occorre per forza terminare gli altri; questo accesso sarà garantito appena avrete raccolto il numero di sveglie richiesto. Tuttavia, per finire il gioco, dovrete raccogliere tutte le sveglie e da ciò si evince che per fare questo, dovrete avere per forza terminato tutti i livelli. Ogni livello è suddiviso in vari sottolivelli, ognuno dei quali richiede un certo numero di sveglie e di carote d’oro (avete capito bene…) per accederci. Spesso, certi sottolivelli richiedono un numero di sveglie maggiore di quante non se ne trovino in quel livello, per questo la vostra ricerca dovrà estendersi a tutti i livelli fino a quel momento accessibili. Il trucco sta nel perlustrare nei minimi dettagli tutti i livelli, in modo da non dovere ripeterli dall’inizio e non trovare così tutte le sveglie. A volte vi sarà richiesto di trovare un certo numero di carote d’oro per ottenere una misera sveglia. 

Per rendere il tutto un po’ più complicato, i programmatori della Behaviour Interactive hanno pensato bene di seminare in giro per i livelli un discreto numero di enigmi, per la verità non molto impegnativi, ma che comunque contribuiscono a rendere il gioco (altrimenti troppo facile, a dire il vero…) molto più longevo. Ci saranno così pulsanti nascosti da cercare, oggetti da spostare e chiavi da cercare. Per rendere il tutto più divertente sono stati inseriti numerosi sottolivelli che evadono dalla meccanica classica del gioco e che vedranno il nostro coniglione percorrere su un carretto la miniera di Bafforosso Sam, fuggire dai gangsters su una motocicletta e gareggiare con un alieno a bordo di uno strano scooter. Personalmente ho finito il gioco e ho trovato il tutto fin troppo facile, aspetto che costituisce il punto debole di questo titolo altrimenti molto buono. Trascinando questo importante dettaglio, devo ammettere che Bugs Bunny: Lost in Time è sicuramente un gioco discreto. La grafica 3D è ben realizzata, con inquadrature sempre pertinenti (è inoltre possibile cambiare l’angolo della telecamera…) e ambienti fantasiosi, che rendono molto bene l’idea di cartone animato (anche se ben lungi dal ricordare un cartoon vero e proprio…). A mio parere avrebbero potuto essere curate meglio le animazioni dei personaggi, che sembrano spesso vacui robot. Questo aspetto è amplificato in tutto il gioco da un doppiaggio in italiano degno delle peggiori telenovelas argentine (strano, mi ricorda un altro gioco Infogrames…); sembra quasi che i doppiatori al momento del doppiaggio fossero prossimi ad addormentarsi. A dispetto di ciò, le musiche e gli effetti sonori riescono a mantenersi ai livelli standard. Per quello che riguarda la giocabilità, i controlli del coniglio non sono propriamente “immediati”, tuttavia i programmatori sono stati abili nell’inserire all’inizio del gioco un mini-livello dove potrete allenarvi a compiere tutte le azioni che il coniglio potrà compiere. In sostanza, Bugs Bunny: Lost in Time è un platform-adventure che non sfigura nei confronti di titoli ben più quotati (Gex: Deep Cover Gecko, ad esempio…), ma che soffre di difetti troppo evidenti per essere tralasciati (come ad esempio le animazioni ed il doppiaggio…), se si considera che non è neanche difficile da finire. Tuttavia devo ammettere che mi sono divertito a portare a termine BB: LIT, grazie all’umorismo sempre presente e alle situazioni comiche in cui ci si imbatte con Bugs; perciò questo gioco è consigliato a tutti gli ammiratori di Bugs Bunny e, ovviamente, a chi ha meno di 14 anni. That’s All, Folks!

 Titolo: Bugs Bunny: Lost in Time
Software House: Infogrames
Sviluppatore: Behaviour Interactive
Distributore: CTO
Formato: PAL
Prezzo: Lire 99.000
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1



Totale -


PRO
- Grafica 3D ben realizzata
- Inquadrature "intelligenti"
- Umorismo fedele ai cartoni della WB
- E' Bugs Bunny...

CONTRO
- Longevità molto limitata
- Trama povera (che cosa vi aspettate da un cartone animato?)
- Doppiaggio pessimo
- Animazioni poco curate


Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.