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Recensione di: Andrea "Maro" Maroni


 

Dopo un breve periodo di assenza, torna il buon vecchio Duke, più inca**ato che mai, e con una voglia matta di bucherellare tutto ciò che si muova e respiri. Sfortunatamente, però, non si tratta di Duke Nukem Forever, che ormai qui in redazione è atteso in modo peggiore di Fifa 99 e GP3, ma di Duke Nukem: Time to Kill, un action/adventure 3D, ispirato molto a Tomb Raider e sviluppato dalla N-Space per PSX (giusto per raccontarvi qualche aneddoto: ogni tanto il nostro caporedattore, quando è arrabbiato con qualcuno di noi, inizia a urlare “Come Get Some!” con voce alterata e, se non trova più la sua bicicletta, perchè qualcuno gliel’ha nascosta per fargli uno scherzo, proferisce un tremendo “Damn! Those Alien Bastards Shoot Up My Ride!”)(giuro, purtroppo è tutto vero.... ma, sinceramente, dopo aver visto un filmatino di DNF qualche mese fa, sto letteralmente impazzendo per cercare di averne anche una semplice alpha con un solo livello giocabile... povero me! ndBill). Iniziamo allora a parlare della storia. Tutto ebbe inizio a Los Angeles. Duke, appena tornato dalla sua ultima faticosissima avventura, sentiva un disperato bisogno di sperimentare le posizioni di Kamasutra, insegnategli da un ignoto guru buddista: così salì in sella alla sua fedele moto per dirigersi verso il suo locale per adulti preferito, dove lo attendevano Yolanda (soprannominata in modo inspiegabile “senza mutanda”) e le sue pratiche sado-maso. Proprio appena il duca si era messo a suo agio nell’ambiente pompato (in tutti i sensi....)(va a finire che mi tocca mettere il bollino del V.M.18 a questa recensione... ndBill), ecco arrivare dal nulla un gruppo di porcelli alieni che, in men che non si dica, turbarono il piacevole stato d’animo del protagonista, trasformandogli la moto in una deliziosa biciclettina rosa.

Si può immaginare quanto girarono le scatole a Duke, il quale, dopo aver sterminato i rompiballe, si ritrovava senza moto e senza donna (Yolanda se l’era data a gambe...). Non avendo dunque più nulla da perdere, Duke impugnò la sua Desert Eagle e dette inizio alla disinfestazione aliena. Questo è più o meno ciò a cui assisterete guardando l’intro di DNTTK (Yolanda a parte...), insieme ad un buon contenuto di nudi quasi integrali femminili (YAHOO!!!)(non facciamoci riconoscere.... va be’ che ormai siamo ridotti a questi livelli, ma non facciamoci riconoscere... ndBill). All’inizio della vostra avventura vi ritroverete fuori dal suddetto localino per sporcaccioni, nel centro di una più che mai deserta L.A., ormai abitata solo da porcelli in tenuta da poliziotto (che ricordano un po’ George Michael nel video di Outside...)(e qui, è meglio che taccia... ndBill), che vogliono farvi la pelle. Scopo della missione è quello di farvi strada, a colpi di proiettili e di tutto ciò che troverete che possa nuocere, attraverso la città, cercando i tre cristalli che, utilizzati nella macchina del tempo, vi consentiranno di avere accesso al livello successivo. Trovare questi cristalli non è impresa facile, visto che la quantità di nemici pronti a farvi la pelle è innumerevole, e che il livello è notevolmente vasto e ampio. Il gioco, come ho detto prima, si presenta come un action/adventure 3D alla Tomb Raider, distinguendosi così dal suo noto predecessore. A fare da contorno alla pura violenza del titolo, ci sono i commenti sarcastici del protagonista, molto vari e sempre divertenti. E’ da evidenziare la possibilità di giocare in due, tramite l’ormai classico Split-Screen, e di sfidarsi in un uno-contro-uno all’ultimo sangue (il manuale lo chiama Total Mayhem.... meglio di così.....).

In questa modalità, avrete la facoltà di scegliere l’ambientazione e il vestito da far indossare al personaggio (da non perdere, Duke in tunica romana) e, durante la sfida, l’unico vostro scopo sarà quello di eliminare il vostro avversario, prima che lui faccia altrettanto con voi. Ovviamente avrete la facoltà di polverizzare il vostro avversario con una qualsiasi delle armi sparse per il livello; non preoccupatevi se la vostra barra dell'energia chiede pietà, oltre alle armi troverete qua e là medikit per ripristinare la salute del personaggio. Poi, vince chi totalizza un numero maggiore di vittorie entro il tempo prestabilito. Nota positiva, che conferisce un tocco di originalità (che peraltro non guasta) al titolo in questione è la varietà dei livelli nei quali è ambientato, in ognuno dei quali Duke sfoggia un look diverso e un discreto quantitativo di armi, anche se non si può dire lo stesso dei nemici. Gira e frulla, infatti, questi ultimi sono sempre gli stessi, con qualche piccola variazione, anche se ogni tanto se ne aggiungono di nuovi. (Diciamo la verità, anche se divertente, non è proprio il massimo dover spiaccicare cinghialoidi spaziali vestiti da Carnevale, per tutto il gioco). Nello svolgersi del gioco, come in ogni action/adventure 3D che si rispetti, raccatterete svariati strumenti di dolore, decisamente sfiziosi e dannosi per i nemici, che vi elencherò nell'apposito box. Andando a zonzo attraverso il tempo, vi capiterà di imbattervi in strumenti a dir poco curiosi e interessanti come lo Zainetto Jet, la Maschera Antigas e gli Occhialini a Raggi-X per vedere al buio, tutti oggetti molto utili ma ad uso limitato. Insomma, in DNTTK ci sono tutti gli elementi che farebbero impazzire un amante del genere. Se devo essere sincero, mi aspettavo molto di più da questo gioco, dove i difetti passano nettamente i pregi, a cominciare dalla giocabilità. Fin dalle prime sparatorie, infatti, chiunque si renderebbe conto che c’è qualcosa che non funziona nel sistema di controllo: infatti i movimenti appaiono macchinosi e lenti, perfezionabili solo una volta acquisita una certa confidenza con il control pad.

Vi accorgerete di ciò appena incontrerete più nemici alla volta, notando di conseguenza la difficoltà a volte sconcertante che si avrà nel puntare gli stessi nemici posizionati al di sopra o al di sotto del vostro orizzonte. La scelta da parte dei programmatori della N-Space di far compiere a Duke certe azioni tramite la pressione prolungata di un tasto (come il cambiare arma o chinarsi) non sembra molto azzeccata (anche se c’è di peggio) e potrebbe non piacere ai palati più fini. L’aspetto che tuttavia mi ha deluso di più in DNTTK è stata la grafica, la quale rappresenta un passo indietro, a mio avviso, rispetto ai titoli più recenti e non. In particolare le animazioni del protagonista, nonchè dei nemici sembrano troppo meccaniche, facendo sembrare i personaggi goffi e conferendo loro movimenti quasi innaturali. Negli scontri che coinvolgono numerose unità, nonchè esplosioni, i nemici tendono a "sgranarsi", trasformandosi in ammassi di pixel incollati sullo schermo, male adattandosi all'ambiente 3D che caratterizza il gioco. In queste situazioni ho personalmente riscontrato frequenti e noiosi rallentamenti del gioco (in poche parole, il gioco scatta!!!), i quali rendono meno coinvolgenti le sparatorie, influendo sulla naturalezza dei movimenti: a mio avviso ciò è dovuto all'eccessiva cura dei particolari della realizzazione del paesaggio circostante (cabine telefoniche, distributori di bibite, insegne luminose, ecc....), anche se è molto piacevole sentire i commenti di Duke quando interagisce con il paesaggio. Illustratavi la situazione, direi che possiamo anche passare al commento.

Titolo: Duke Nukem: Time to Kill
Software House: GT Interactive
Sviluppatore: N-Space
Distributore: Halifax
Formato: PAL
Prezzo: Lire 99.000
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1 - 2



Totale -
Concludendo, l’idea di creare un successore del mitico Duke 3D (noi aspettiamo DN Forever! ndBill), non era male, ma avrebbe potuto essere realizzata decisamente meglio. DNTTK ricorda troppo da vicino il suo predecessore (come meccanica di gioco e nemici, soprattutto) e, anche se introduce elementi innovativi come la netta differenza tra un livello e l’altro e il cambio di costume di Duke, non riesce a distinguersi dalla concorrenza ben fornita (il primo gioco del genere che mi viene in mente è The Fifth Element), rappresentando anzi un passo indietro sotto gli aspetti di giocabilità e grafica. Per i patiti del genere e di Duke, questo gioco si rivelerà una piacevole sorpresa, nonchè fonte di divertimento smisurata, arricchita da una buona grafica (soprattutto per quello che riguarda l'ambiente circostante) e da un'incredibile longevità. Per coloro che cercano invece un gioco innovativo che riesca a distinguersi dalla massa, consiglierei di cercarlo altrove. Se mi è piaciuto? Bene, mi sono immerso nel mondo di DNTTK e ne sono uscito divertito, ma non stupito per i fatti elencati in precedenza. Nonostante ciò, però, il gioco si merita la sufficienza piena (non di più!). Alla prossima e.... COME GET SOME!


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.