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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


Credo che Harry Pitfall sia uno dei personaggi più vecchi della storia dei videogiochi, nato nei primi anni 80, sull’onda di Indiana Jones e che ha saputo vivere una seconda e terza giovinezza grazie alle console a 16 e 32 bit. Creato dalla fervida mente di David Crane nel 1983, è stato protagonista di numerosi giochi, sui primi home computer e console (Atari 2600 e C64 in primis) per subire conversioni e miglioramenti grafici nelle successive versioni per console a 16-bit (Super NES e Mega Drive) e PC, dove è stato protagonista di Pitfall: The Mayan Adventure, uno dei primi giochi, se non il primo (parliamo di quello che riguarda il PC) a sfruttare le presunte potenzialità videoludiche, nella grafica e nel sonoro, di Windows 95. Non c’erano ancora le DirectX e si può dire che il lavoro fatto dai programmatori a quel tempo (circa tre anni fa), fu molto buono. Siccome tutti i personaggi più importanti della storia dei videogiochi (vedi Mario, Gex e prossimamente Earthworm Jim e Indiana Jones) sono passati dalla piatta seconda dimensione al 3D, alla Activision hanno capito che era venuto il momento di fornire la terza dimensione al loro personaggio più popolare. E nasce così Pitfall 3D, incarnazione 3D di uno dei personaggi più conosciuti della storia dei videogames. Il gioco è stato realizzato solo per PSX e ci si aspettava anche una conversione per PC accelerati, ma questa è improvvisamente caduta nell’oblio, per non si sa quali motivi. Indagheremo e nel futuro servizio sui Vaporware, forse, avrete una risposta. Ma iniziamo a parlare del gioco vero e proprio. Dopo un breve caricamento, avremo accesso al menu principale. Le opzioni presentate sono semplicissime: New Game, Load Game, Options e Password. Dei primi due posso evitare anche di buttar via dei caratteri, mentre il menu delle opzioni vi dà la possibilità di ridefinire i controlli, agire sul sonoro e sulle musiche e centrare lo schermo, come al solito.

Dal menu Password potrete inserire le password per accedere ai vari livelli e anche alcuni particolari cheats (per questo vi rimando alla relativa sezione) per accedere a cose particolari e ad una piccola sorpresa (che chi ha già giocato a Pitfall su PC dovrebbe conoscere, visto che alla Activision su questo fatto risultano piuttosto monotoni). Dopo aver scelto di iniziare una nuova partita, possiamo vedere una buona intro, ma a mio avviso, inferiore (non a livello di qualità video) a quelle che la casa californiana ci mostra su PC. Questa ci spiega un po’ la storia, che sto a raccontarvi in due parole. Il solito Harry Pitfall è stato costretto dal cattivone di turno, a recuperare un qualcosa di magico, per riuscire a salvare il mondo dal solito caos. Prima di ogni livello, nelle fasi di caricamento, vi verrà mostrata una serie di due o tre disegni, in stile fumettoso, che fungeranno quasi da briefing (per fare un paragone un po’ troppo "azzardato") per il livello che dovrete svolgere. Vi vengono spiegati gli obbiettivi del livello e poi potete iniziare a giocare. Una cosa che si può notare subito è il fatto che il gioco non somiglia ad uno di quei platform 3D a cui siamo abituati a giocare, come Croc, Crash Bandicoot o Gex 3D, ma è una sorta di misto tra un action/adventure 3D in terza persona alla Tomb Raider e un platform, visto che possiede molti elementi tipici dei platform. Infatti ci sono un gran numero di power-up presenti, che possono servire agli scopi più svariati: vite, gemme che in alcuni punti vi permettono di recuperare energia e particolari check-point, che vi danno la possibilità, in caso di morte, di ricominciare proprio da quel punto, visto che in genere questi non sono molto distanti l’uno dall’altro. Ogni tanto potrete trovare delle sorta di teletrasporti (assomigliano a teletrasporti ma non lo sono), che vi permetteranno, se siete in possesso di gemme, di recuperare energia. Non dovrete recuperare armi, ma sarete sempre armati del vostro fido boomerang, che vi servirà per fare fuori insettacci, scorpioni, gorilloni e tutto il bestiario presente all’interno del gioco. I livelli di gioco sono nove, più i tre dei boss finali e il livello segreto, che non è altro che il Pitfall che ha debuttato nel 1983 su Atari 2600, che ormai la Activision include in tutte le versioni di Pitfall che sviluppa. Per il resto, gli elementi sono quelli tipici dei platform 3D.

La camera mobile, invece, ricorda molto quella di un gioco alla Tomb Raider e certe volte, i suoi movimenti sono piuttosto improvvisi e avvengono in momenti in cui sarebbe meglio se ne stesse ferma (vedi durante alcuni salti da una piattaforma all’altra). Il gioco garantisce una piena libertà di movimenti nel 3D e i livelli sono piuttosto ampi e lunghi da portare a termine (vedi il secondo livello, a mio avviso veramente killer). Potete anche poi aggrapparvi a liane, utilizzare ascensori e tante altre cose che chi ha già giocato ad una delle versioni precedenti di Pitfall dovrebbe già conoscere. Un’ultima nota sul sistema di salvataggio. Ogni salvataggio occupa un blocco sulla Memory Card e questi possono essere svolti al termine di un livello o solamente in alcuni punti particolari. Detto questo, parliamo pure degli aspetti tecnici. La grafica è, a mio avviso, molto buona e rende sicuramente giustizia ad un titolo del genere. Il sonoro è appropriato e la colonna sonora ricorda molto quella di un film d’avventura alla Indiana Jones. La giocabilità è piuttosto buona, mentre la longevità mi sembra discreta, vista l’ampiezza e la lunghezza di certi livelli. Detto questo, possiamo anche passare al commento.

Titolo: Pitfall 3D: Beyond the Jungle
Software House: Activision
Sviluppatore: idem
Distributore: Halifax
Formato: PAL
Prezzo: Lire 99.000
Memory Card: 1 Blocchi
Giocatori: 1



Totale -
Pitfall 3D è, contrariamente a quello che ha espresso la stampa cartacea, a mio avviso, un buon gioco. Divertente, giocabile e non eccessivamente difficile, anche se piuttosto longevo. Grafica ottima per una PSX e colonna sonora molto coinvolgente sono altri suoi aspetti cardine. Il gioco mi ha appassionato e mi ha parecchio divertito e penso che non lo lascerò stare fino a che non riuscirò a sconfiggere il boss finale. Ne consiglio l’acquisto agli appassionati del genere e a chi si vuole divertire un po’, con un bel gioco.


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.