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Recensione di: Lorenzo "Kant" Antonelli


Questo proprio ci mancava. Nel corso della storia videoludica il pianeta Terra è stato continuamente bersagliato da invasioni di ogni genere di essere verde fluorescente, repellente o meno che fosse, ma un attacco di un ipotetico uomo salsiccia non si era mai visto. Non credo che un essere costituito principalmente da buon suino possa impensierire più di tanto il tipico buongustaio italiano armato di coltello, forchetta e tovagliolo (infatti, se fosse passato dalle mie parti, avrebbe subito la mia fame ancestrale, con risultati piuttosto brutti per lui…ndBill). Il gioco in questione, un platform 3D alquanto discutibile, riprende per ampi versi il filone cinematografico anni ’50, che vede come bandiera spiegata al vento quella delle “schifosissime” invasioni, riprendendo con tutta tranquillità la comicità e l’idiozia cronica a cui ci ha recentemente abituato Mars Attacks. Questo “colpo di testa” della Psygnosis ci vede impersonare gli enormi occhi, nonché un ridicolo corpo di un alieno, Ed è il suo nome, proprietario di un astronave caricata a molla e dotata di un equilibrio precario, seguito sempre dalla sua bella pallina sospesa a mezz’aria, Pod, intento a ad annullare le mire espansionistiche della, se non ho capito male, Nedco, razza aliena rivale decisa a conquistare la Terra. Al nostro fianco avremo il fidato collega Zunk, pilota del nostro velivolo che nelle fasi iniziali del gioco sarà impegnato con cacciavite e martello a mettere a posto i pezzi distrutti del mezzo caduto rovinosamente nella famosissima Area 51. È proprio da li’ che dovremo uscire sani e salvi, bersagliati da colpi di guardie attente (ma non voleva salvare la Terra??? Bah!) e da grida di scienziati “fifoni” saltando da una piattaforma all’altra. Inizialmente ci troveremo a muoverci in una sorta di sotterranei alquanto nebbiosi e oscuri della base militare che ci tiene prigionieri, aiutati, ma non troppo, da una telecamera posta alle spalle del protagonista.

Abbiamo tuttavia la possibilità di allontanarla o meno dal nostro salsicciotto Ed e scegliere l’ampiezza del campo visivo che più ci aggrada. Il gioco, a dirla tutta, è davvero bruttino, soprattutto se si considera la cronica monotonia delle azioni e la scarsa originalità del tutto (raccogliere quattro oggetti per far funzionare il disco volante, sparare ad elicotteri parcheggiati a terra, liberare nostri compaesani alieni nascosti nelle segrete…), che si risolve in un continuo vagare tra migliaia di porte chiuse (in cui prevale l’elemento “azione”…) e in noiosi e tristi scontri di fuoco con i militari che presiedono la base. Se poi a condire l’insalata ci sono dei saltuari dialoghi in una lingua incomprensibile a noi umani, con dei semplicissimi sottotitoli, spesso lacunosi e non appaganti, non utili ai fini del prosieguo dell’avventura ed un sonoro ingenuo, un po’ vecchiotto (anche se si può scegliere tra una ventina di brani!), degno soltanto di un Muppet Show in versione horror, le cose si complicano per la Fube, ovvero la software house che ha sviluppato il gioco per la Psygnosis. Ma non demordete, cari lettori… di problemi ce ne sono ancora e per nulla sottovalutabili. Innanzitutto il sistema di controllo. Dire che è pesante ed impreciso è poco. Il nostro alter ego “viscidoide” sarà completamente restio a rispondere a rapidi impulsi di joypad, decisamente il contrario di quanto accadeva per il sofisticato sistema studiato per Ape Escape, provocando enorme frustrazione nel giocatore costretto a ripetere in un numero esponenziale di volte dei semplici passaggi platformiani. Diciamo che è un sistema di controllo abbastanza pigro, poco avvezzo a risposte precise e puntuali. Riporre le proprie speranze nella grafica non serve a nulla: nebbia e contorni per nulla definiti la fanno da padrona. Inspiegabili chiazze bianche o nere o, per dirla con un termine tecnico, fogging, vanno in soccorso del vetusto e debole motore grafico che può regalarci soltanto pochi poligoni confusi, impreziositi da textures orripilanti nonché traballanti. Effetti di luce, animazioni e computer grafica cadono, con un salto senza fine, nel pozzo dell’oblio creato dalla Fube. Basti pensare che l’arma a nostra disposizione è una pistola che sputa innocue sfere, la cui luminosità è purtroppo rimasta nelle speranze dei disattenti e lascivi programmatori. A volte sembra di essere sospesi nel nulla, da quanta è la nebbia inserita nel gioco; altre volte, ad esempio nel momento in cui scopriamo che la nostra astronave necessita di riparazioni, l’ambientazione è così minimalista che come sfondo abbiamo soltanto un amorfo muro nero. 

Da tutto ciò ne risulta un gioco ben al di sotto della media, e della vasta scelta di prodotti che rientrano nella medesima categoria e delle produzioni/capolavori Psygnosis (G-Police, Colony Wars, F1 97 e molti ancora…) (definire capolavoro l’ultimo mi lascia qualche comprensibilissimo dubbio…ndBill). Sinceramente non saprei a chi consigliarlo…, forse non lo consiglierei affatto visti i numerosi problemi che affliggono la giocabilità e di conseguenza la longevità. Niente di nuovo sotto il sole della creatività; le invasioni aliene sono al giorno d’oggi il nostro pane quotidiano (…e rimetti a noi i nostri debiti…), ci possono solo annoiare , soprattutto se sono maldestre e pessimamente realizzate. L’unica nota positiva a mio giudizio, ma completamente al di fuori della scarsa valutazione che merita Attack of the Saucerman è l’ironia presente nei dialoghi dei personaggi e l’atmosfera buffa e ridicola che avvolge il tutto: TV anni ‘50 su un disco volante, freddure nello stile inglese, l’Area 51 e i suoi strani scienziati. In conclusione, un prodotto che non raggiunge la sufficienza per grandi e pesanti problemi congeniti , i quali lo relegano nel dimenticatoio dove tutti i bambini lasciano i giocattoli rotti e confermano ancora una volta che la realizzazione tecnica di un videogame rappresenta la giusta e necessaria strada per decretarne il successo. È difficile trovare dei meriti nel lavoro in questione. Avremmo almeno desiderato un titolo che ci facesse divertire, che ci regalasse un po’ di risate tra amici tra un “must” e un altro, ma ciò si è rivelato semplicemente una chimera. Provaci ancora, Fube!

Titolo: Attack of the Saucerman
Software House: Psygnosis
Sviluppatore: Fube
Distributore: Sony
Formato: PAL
Prezzo: Lire 94.900
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1


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Totale -


PRO
- Qualche battuta simpatica...
- Chiamatemi domani che intanto ci penso...

CONTRO
- Grafica scialba
- Motore grafico ridicolo
- Longevità molto limitata
- Sistema di controllo lacunoso e "pesante"


Ringraziamo Sony per averci fornito il materiale recensibile.