
Questo
proprio ci mancava. Nel corso della storia videoludica il pianeta
Terra è stato continuamente bersagliato da invasioni di ogni genere
di essere verde fluorescente, repellente o meno che fosse, ma un
attacco di un ipotetico uomo salsiccia non si era mai visto. Non credo
che un essere costituito principalmente da buon suino possa
impensierire più di tanto il tipico buongustaio italiano armato di
coltello, forchetta e tovagliolo (infatti, se fosse passato dalle mie
parti, avrebbe subito la mia fame ancestrale, con risultati piuttosto
brutti per lui…ndBill). Il gioco in questione, un platform 3D
alquanto discutibile, riprende per ampi versi il filone
cinematografico anni ’50, che vede come bandiera spiegata al vento
quella delle “schifosissime” invasioni, riprendendo con tutta
tranquillità la comicità e l’idiozia cronica a cui ci ha
recentemente abituato Mars Attacks. Questo “colpo di testa” della
Psygnosis ci vede impersonare gli enormi occhi, nonché un ridicolo
corpo di un alieno, Ed è il suo nome, proprietario di un astronave
caricata a molla e dotata di un equilibrio precario, seguito sempre
dalla sua bella pallina sospesa a mezz’aria, Pod, intento a ad
annullare le mire espansionistiche della, se non ho capito male, Nedco,
razza aliena rivale decisa a conquistare la Terra. Al nostro fianco
avremo il fidato collega Zunk, pilota del nostro velivolo che nelle
fasi iniziali del gioco sarà impegnato con cacciavite e martello a
mettere a posto i pezzi distrutti del mezzo caduto rovinosamente nella
famosissima Area 51. È proprio da li’ che dovremo uscire sani e
salvi, bersagliati da colpi di guardie attente (ma non voleva salvare
la Terra??? Bah!) e da grida di scienziati “fifoni” saltando da una
piattaforma all’altra. Inizialmente ci troveremo a muoverci in una
sorta di sotterranei alquanto nebbiosi e oscuri della base militare
che ci tiene prigionieri, aiutati, ma non troppo, da una telecamera
posta alle spalle del protagonista.
Abbiamo tuttavia la possibilità
di allontanarla o meno dal nostro salsicciotto Ed e scegliere
l’ampiezza del campo visivo che più ci aggrada. Il gioco, a dirla
tutta, è davvero bruttino, soprattutto se si considera la cronica
monotonia delle azioni e la scarsa originalità del tutto (raccogliere
quattro oggetti per far funzionare il disco volante, sparare ad
elicotteri parcheggiati a terra, liberare nostri compaesani alieni
nascosti nelle segrete…), che si risolve in un continuo vagare tra
migliaia di porte chiuse (in cui prevale l’elemento “azione”…)
e in noiosi e tristi scontri di fuoco con i militari che presiedono la
base. Se poi a condire l’insalata ci sono dei saltuari dialoghi in
una lingua incomprensibile a noi umani, con dei semplicissimi
sottotitoli, spesso lacunosi e non appaganti, non utili ai fini del
prosieguo dell’avventura ed un sonoro ingenuo, un po’ vecchiotto
(anche se si può scegliere tra una ventina di brani!), degno soltanto
di un Muppet Show in versione horror, le cose si complicano per la
Fube, ovvero la software house che ha sviluppato il gioco per la
Psygnosis. Ma non demordete, cari lettori… di problemi ce ne sono
ancora e per nulla sottovalutabili. Innanzitutto il sistema di
controllo. Dire che è pesante ed impreciso è poco. Il nostro alter
ego “viscidoide” sarà completamente restio a rispondere a rapidi
impulsi di joypad, decisamente il contrario di quanto accadeva per il
sofisticato sistema studiato per Ape
Escape, provocando enorme
frustrazione nel giocatore costretto a ripetere in un numero
esponenziale di volte dei semplici passaggi platformiani. Diciamo che
è un sistema di controllo abbastanza pigro, poco avvezzo a risposte
precise e puntuali. Riporre le proprie speranze nella grafica non
serve a nulla: nebbia e contorni per nulla definiti la fanno da
padrona. Inspiegabili chiazze bianche o nere o, per dirla con un
termine tecnico, fogging, vanno in soccorso del vetusto e debole
motore grafico che può regalarci soltanto pochi poligoni confusi,
impreziositi da textures orripilanti nonché traballanti. Effetti di
luce, animazioni e computer grafica cadono, con un salto senza fine,
nel pozzo dell’oblio creato dalla Fube. Basti pensare che l’arma a
nostra disposizione è una pistola che sputa innocue sfere, la cui
luminosità è purtroppo rimasta nelle speranze dei disattenti e
lascivi programmatori. A volte sembra di essere sospesi nel nulla, da
quanta è la nebbia inserita nel gioco; altre volte, ad esempio nel
momento in cui scopriamo che la nostra astronave necessita di
riparazioni, l’ambientazione è così minimalista che come sfondo
abbiamo soltanto un amorfo muro nero.
Da tutto ciò ne risulta un
gioco ben al di sotto della media, e della vasta scelta di prodotti
che rientrano nella medesima categoria e delle produzioni/capolavori
Psygnosis (G-Police, Colony Wars, F1 97 e molti ancora…) (definire
capolavoro l’ultimo mi lascia qualche comprensibilissimo dubbio…ndBill).
Sinceramente non saprei a chi consigliarlo…, forse non lo
consiglierei affatto visti i numerosi problemi che affliggono la
giocabilità e di conseguenza la longevità. Niente di nuovo sotto il
sole della creatività; le invasioni aliene sono al giorno d’oggi il
nostro pane quotidiano (…e rimetti a noi i nostri debiti…), ci
possono solo annoiare , soprattutto se sono maldestre e pessimamente
realizzate. L’unica nota positiva a mio giudizio, ma completamente
al di fuori della scarsa valutazione che merita Attack of the
Saucerman è l’ironia presente nei dialoghi dei personaggi e
l’atmosfera buffa e ridicola che avvolge il tutto: TV anni ‘50 su
un disco volante, freddure nello stile inglese, l’Area 51 e i suoi
strani scienziati. In conclusione, un prodotto che non raggiunge la
sufficienza per grandi e pesanti problemi congeniti , i quali lo
relegano nel dimenticatoio dove tutti i bambini lasciano i giocattoli
rotti e confermano ancora una volta che la realizzazione tecnica di
un videogame rappresenta la giusta e necessaria strada per decretarne
il successo. È difficile trovare dei meriti nel lavoro in questione.
Avremmo almeno desiderato un titolo che ci facesse divertire, che ci
regalasse un po’ di risate tra amici tra un “must” e un altro, ma ciò si è rivelato
semplicemente una chimera. Provaci ancora, Fube!
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Titolo:
Attack of the Saucerman
Software House: Psygnosis
Sviluppatore: Fube
Distributore: Sony
Formato: PAL
Prezzo: Lire 94.900
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1
Totale -
PRO
- Qualche battuta simpatica...
- Chiamatemi domani che intanto ci penso...
CONTRO
- Grafica scialba
- Motore grafico ridicolo
- Longevità molto limitata
- Sistema di controllo lacunoso e "pesante"
Ringraziamo Sony
per averci fornito il materiale recensibile. |