Home Page
 Editoriale
Chi Siamo
Ultimi Aggiornamenti
 Recensioni
Previews e WIP
Hardware
Screenshots
Servizi Speciali
Cheats
I nostri Links
Guestbook
Recensione di: Amedeo "DioBrando" Rabottini


Il mondo delle due ruote è sempre stato terreno difficile per i programmatori: solo dopo anni e anni il nostro amato computer è riuscito a trovare un degno, degnissimo paradigma (Superbike di Milestone…) che costituisce quindi la pietra di paragone per tutte le nuove uscite. Sinceramente, credo che solo Milestone possa battere Milestone (io però aspetterei GP500 di Microprose, che mi pare piuttosto insidioso…ndBill), tuttavia la Interactive Entertainment ci propone la sua ultima fatica, Castrol Honda Superbike 2000, come il nuovo vincitore nell’aggiudicarsi la palma della miglior simulazione motociclistica sulla piazza. Impresa, questa, assai difficile, soprattutto se le credenziali della software house in questione non sono certo da Oscar: Power F1, Johnny Herbert Grand Prix e Castrol Honda Superbike non rappresentano certo dei veri esempi di programmazione e scrollarsi di dosso dei pregiudizi tanto pesanti richiede certamente un titolo all’altezza, forse lo stesso Castrol 2000 può fare al caso loro… Tanto per dare una sonora bastonata iniziale, Castrol 2000 non ha acquisito alcuna licenza del campionato SBK, e le conseguenze sono immediate: rassegnatevi, le uniche moto che riuscirete a riconoscere sono unicamente quelle del team Honda, con i rispettivi piloti. Tutti gli altri concorrenti saranno inventati di sana pianta: nomi dei team, nomi dei piloti (anche se questi sono completamente editabili…), moto, insomma, tutto, ed anche gli sponsor che appaiono lungo le piste non avranno alcuna controparte reale. Le piste stesse, per la maggior parte, sono inventate completamente (anche se alcune rispecchiano effettivamente quelle del vero campionato SBK: misteri delle licenze…); tuttavia la carenza più grave è quella di non aver alcuna possibilità di scegliere la moto che più vi piace, ma sarete costretti a pilotare sempre e solo la moto di casa Honda, distruggendo quindi il fattore varietà e abbassando drasticamente la longevità del gioco. Comunque, niente è perduto, si può sempre recuperare su altri terreni, ad esempio quello delle opzioni, dove Castrol 2000 si rivela decisamente competitivo. Un aspetto che mi ha favorevolmente colpito è l’assenza della classica distinzione tra la modalità Arcade e quella simulativa: il grado più o meno alto di simulazione, e quindi di aderenza alla realtà, viene stabilito direttamente dal giocatore accedendo ai vari menù e attivando le varie opzioni, in particolare quelle inerenti al menù Realismo e a quello Aiuto. Nel primo sarà possibile stabilire la difficoltà tra cinque alternative nelle quali, in definitiva, si stabilisce la bravura degli avversari controllati dalla CPU. 

Oltre a stabilire il numero dei corridori e quello dei giri, sarà possibile attivare tutte quelle opzioni che renderanno il gioco più realistico: danneggiamento delle ruote, esplosione motore, consumo pneumatici, perdita di aderenza, penalità, guasti allo sterzo, danni, guasto al radiatore, incidenti, condizioni atmosferiche. Per rendere poi la guida più semplice si avrà la possibilità di godere della frenata assistita, sterzo assistito e traiettoria ideale. Tutto, almeno in teoria, dovrebbe assicurare una guida conforme alla realtà. Prima di scendere in pista però sarà necessario configurare anche la moto. Per le gomme i set disponibili sono cinque per quelle anteriori e undici per quelle posteriori, comprendenti gomme a mescola morbida, media e dura e quelle da pioggia. Infine sarà necessario scegliere il tipo di rapporti da adottare: sarà così possibile ottenere una moto con altissime velocità di punta oppure con una altissima potenza ma con una velocità limitata, il tutto disponibile in 21 alternative intermedie. Le modalità di gioco sono classiche: allenamento, pratica, weekend e Campionato. Le prime due sono assimilabili a una stessa tipologia di gioco, quella della pratica: la differenza è minima e consiste nella presenza o meno di avversari durante i vostri giri. Gli avversari saranno un indicatori dei nostri progressi nel momento in cui andremo a confrontare i tempi registrati, e comunque non avremo alcun limite così da poter godere la pista selezionata per tutto il tempo che vorrete. Il weekend altro non è se non la corsa singola e infine il campionato ci vedrà impegnati in ben 20 circuiti. Anche se per una buona metà inventati, le piste sono realizzate discretamente e in maniera tutto sommato originale con scenari mai visti prima nelle due ruote. L’alta quantità dei circuiti disponibili tenta di aumentare una longevità penalizzata da altri fattori e, in parte, riesce nel suo obiettivo. Un’ultima, interessante opzione di derivazione evidentemente consolistica, consiste nella possibilità di gareggiare con un amico con lo stesso computer attraverso lo split screen. Un’altra nota positiva. Scesi in pista, però, le promesse che le opzioni intendevano fare su una simulazione altamente realistica si rivelano per buona parte non mantenute. Il comportamento in pista infatti non è simulativo come ci si aspetterebbe da un concorrente di SBK, ma lascia molti aspetti all’immaginazione dei programmatori. Tanto per cominciare le pieghe in curva non minacciano se non per quelle estreme l’aderenza dei pneumatici e possono essere imboccate con una inconsueta tranquillità. Anche le accelerazioni non sono affatto pericolose e raramente ci ritroveremo disarcionati dal mezzo. Le frenate sono semplicissime da controllare in rettilineo, in curva un po’ meno ma si è comunque lontani dagli splendidi algoritmi elaborati per SBK, il tutto anche con tutti gli aiuti di guida disattivati. Il controllo della moto risulta quindi agevole in ogni situazione, e i controlli rispondono prontamente ad ogni sollecitazione esercitata. 

I danni alle moto costituiscono un aspetto un po’ meglio curato: ogni scontro o caduta causa dei pesanti danni al corpo della moto che sarà molto più difficile da domare e anche le gomme risentiranno degli eventuali “fuoristrada” in occasione di curve clamorosamente sbagliate. Ogni danno o anomalia della moto sarà poi riportata sullo schermo attraverso una icona dalle sembianze di una moto il cui colore, nelle varie parti, indicherà lo stato del veicolo rivelando i vari guasti. Il motore grafico, purtroppo, è lontanissimo dalle promesse fatte in sede di presentazione (si parlava di 60fps con una Voodoo 2…) anche se appare comunque più che accettabile. L’elasticità delle opzioni video consente quasi per ogni sistema di avere una fluidità e una velocità degne di un gioco di guida, tagliando i dettagli e adattando risoluzione ed effetti grafici, con una accorciatina all’orizzonte visivo. Tuttavia col sistema di prova anche con i dettagli al massimo livello lo scroll appare discreto, anche se non ai massimi livelli. Fenomeni di clipping sono occasionali, e questo è un buon segnale: in generale il motore non accusa cedimenti evidenti. Anche gli edifici sui bordi della strada appaiono massicci e costruiti in maniera adeguata, alcuni sono davvero notevoli. I dettagli delle moto, a dispetto di quanto detto in precedenza, lasciano molto a desiderare, a partire da quelle avversarie. Queste ultime, infatti, sono caratterizzate in maniera scarna e poco convincente e le stesse moto del team Honda si distaccano ben poco da questa stessa critica. A poco sono serviti gli effetti di “chrome mapping” adottati dai programmatori per occultare un dettaglio pesantemente inferiore a quello esibito dai bolidi di SBK. Si diceva poi che per i piloti sarebbero state adottate tecniche di motion capture per ottenere dei movimenti più naturali: in realtà il risultato è stato tutt’altro che vincente, con dei piloti dai movimenti visibilmente impacciati, soprattutto quando i buffi omini sono impegnati a recuperare il mezzo uscito di strada in occasione di un incidente. Gli incidenti stessi hanno poco da condividere con madre natura: le moto schizzano via con algoritmi che se ne infischiano delle leggi fisiche che dominano la realtà e le collisioni sono realizzate sommariamente, perdendo anche in questa sede il confronto con SBK. Poco da dire anche per l’intelligenza artificiale. Ancora una volta i piloti avversari saranno maestri nell’imboccare la traiettoria giusta e altrettanto bravi ad infischiarsi di un eventuale scontro con la vostra moto: l’unico criterio con cui sfrecciano per le piste sarà quello di mantenere la traiettoria, difetto ormai comune a tutti i simulatori di guida, lasciando eventuali errori o ingenuità al solo giocatore umano. Un plauso va però fatto al sonoro: in occasione di un sorpasso i rombi delle moto sembrano altamente realistici. Complessivamente Castrol 2000 non arriva ai livelli ottenuti da SBK, né ci si avvicina. Lo staff di IE è riuscito a tirar fuori un gioco solo discreto, che si lascia giocare ma che non lascia il segno. La causa prima è chiaramente costituita dal modello fisico adottato, che lascia la simulazione vera per adottare una simulazione più “mascherata”: a poco servono i danni e guasti di ogni parte della moto se poi si riesce a piegare nella massima velocità o accelerare sull’erba fuori strada senza accartocciarsi! Gli aspetti marginali sono stati curati in maniera soddisfacente, ma è il nucleo vero del gioco a non reggere il confronto col bellissimo SBK. Se poi aggiungiamo che l’unica moto pilotabile è la Honda, capirete che il gioco ha poche possibilità per riscuotere successo. Si conferma comunque un passo in avanti rispetto ai fiaschi che avevano caratterizzato i prodotti precedenti della IE, per cui potremo ben sperare per il futuro, senza dimenticare però che Farina & Co. sono già al lavoro per il seguito di SBK: come al solito, chi vivrà vedrà, e intanto, se siete appassionati di moto, continuate tranquillamente a gingillarvi con il capolavoro Milestone. Non vi state perdendo nulla.

Titolo: Castrol Honda Superbike 2000
Software House: Interactive Entertainment
Sviluppatore: Midas
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 133, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 120 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium II 266, 32 Mb Ram, Acceleratore 3D comp. D3D.

Gioco provato su: Celeron 400, 64 Mb RAM, Matrox G100, Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster Live! Con questa configurazione, il gioco non ha lamentato grossi problemi, con un frame rate quasi costante e pochi cedimenti.


Grafica -
Alcuni scenari sono molto belli, altri decisamente bruttini, le moto però sono caratterizzate malamente con un dettaglio inadeguato, il motore grafico appare solido ma non eccelle nella fluidità.

Effetti Sonori -
Discreti, con punte di eccellenza i rombi delle moto, le sgommate sono riprodotte fedelmente anche se i fuoristrada potevano essere fatti un tantino meglio…

Musica -
Inesistente

Giocabilità -
La mancanza di algoritmi fedelissimi alla realtà non può che privilegiare una giocabilità godibile e mai frustrante.

Longevità -
Alla massima difficoltà ci metterete un po’ prima di chiudere il campionato, ma la varietà ciclistica inesistente riduce altamente questo fattore.

Real. Tecnica -
Discreta, solo discreta; certamente sarebbe un errore distruggere questo motore grafico che si difende onestamente, ma che non riesce a raggiungere alti livelli.

Ric. Hardware -
Si può giocare tranquillamente sui moderni sistemi con alcuni compromessi: non vi aspettate però chissà quale dettaglio dai sistemi meno recenti!!

Totale -
I conti tornano, o quasi… Castrol 2000 è godibile, ma ha pochi spunti che vi indurranno a comprarlo o a giocarlo per molto tempo. Certamente si poteva fare di più, ma tutto sommato, visti i precedenti della IE, poteva anche andare peggio!!


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.


Immagine N°5
Immagine N°6
Immagine N°7
Immagine N°8