
Ho da poco terminato la recensione di
Discworld Noir, della quale vado anche abbastanza fiero, e tra una cosa e
un’altra non riesco a prendermi un attimo di relax per fare un po’
ciò che m’interessa (navigare in siti porno è la mia occupazione
principale, poi viene il resto, alimentazione e riposo compresi…);
riesco a malapena a tenermi aggiornato sul intero panorama videoludico,
ma in ogni caso percepisco anche alcune voci di corridoio che il nostro
sfortunatissimo Senior Editor (d’ora in poi ci toccherà chiamarlo così…)
Fabio, le cui condizioni di salute migliorano di giorno in giorno
(quelle mentali peggiorano di secondo in secondo…), fa circolare: ogni
minuto gli chiedo quando uscirà Age of Empires 2, ed egli molto
gentilmente mi avverte che se non la smetto di chiederglielo mi ridurrà
com’è ridotto lui adesso (in tutti i sensi è una cosa negativa…),
anche se, l’altro giorno mi ha finalmente rivelato che la Microsoft ha
fatto entrare Age of Empires 2 (il cui titolo probabilmente sarà Age of
Kings, tanto per non essere ripetitivi) in fase di beta testing e che
molto probabilmente se ne potrà ricevere entro breve una versione
giocabile (il conseguente orgasmo del sottoscritto non è descrivibile
per motivi di censura…). In attesa che lo
stupendo strategico di casa Microsoft faccia la sua comparsa sul
mercato, mi consolo comunque con Age of Empires e ovviamente con tutte
le sue espansioni, Civilization, Caesar 3 e tanti altri strategici, ai
quali andrà ad aggiungersi anche Rival Realms, cioè il gioco del quale
mi accingo ora a parlarvi. Rival Realms (Regni Rivali in
italiano…), prodotto dalla Titus (chi si ricorda Titus the Fox? ndBill)
e sviluppato da una software house rumena chiamata Activ Pub, non è
propriamente uno strategico, ma eredita le caratteristiche di tanti
giochi e appare quasi come un riassunto di tante idee; non penso sia
pertanto un gioco originale, e a guardarlo bene ricorda molti vecchi
titoli che prima di lui hanno avuto abbastanza successo. In
primis (notare il mio latinismo…, che mi fa pensare che fra un mesetto
scarso dovrò riparare ai disastri fatti durante l’anno scolastico
appena concluso con gli esami per il debito formativo, fra i quali avrò
anche quello di latino…) fa venire in mente Warcraft 2, lo stupendo
strategico in tempo reale della Blizzard, che come tutti sanno ha
venduto tantissime copie e ancora oggi va di moda ed è ancora
considerato uno dei migliori che esistono sul mercato. Il gioco è
principalmente basato su campagne militari e non include in sé
l’essenza base degli strategici, ovvero la raccolta delle risorse e la
costruzione di edifici, ma risulta molto più semplificato in quanto
nelle varie campagne e scenari che affronterete troverete già tutto
pronto e dovrete solamente consumare ciò che è già stato preparato
per voi; insomma, parlando in parole povere, prendete Age of Empires, lo
divide in due fasi, una di civilizzazione e l’altra di combattimento,
eliminate la prima fase, metteteci in più un tocco di fantasy e
otterrete un risultato molto simile a Rival Realms: questo hanno fatto
gli sviluppatori, e anche se non è una scelta originalissima, vi
assicuro che il risultato non è dei peggiori.
Non ho potuto provare il
gioco molto a lungo (visto che le scadenze date dal capo sono sempre
molto brevi, mannaggia…), però devo ammettere che il primo impatto
non è stato negativo, anche se forse il gioco mi è sembrato a prima
vista piuttosto facile e abbastanza noiosetto a causa della scarsa
varietà di azioni presenti nel gioco e alla non molta originalità del
titolo. Il gioco comprende varie modalità di gioco, cioè campagne,
scenari personalizzati e multiplayer, con la possibilità di scegliere
tre diverse razze con cui combattere, che possiedono vantaggi e
svantaggi: ci sono gli umani, che senza vantaggi e senza svantaggi sono
la razza perfetta, non eccellendo né in combattimento ravvicinato, né
da lontano e neanche nella magia, poi ci sono gli elfi, che sono molto
abili nella magia e nelle tecnologie, e infine gli orchi, detti anche
pelle verde, una razza barbara e incolta ma di una crudeltà
sovrannaturale, che come avrete capito sarà molto avvantaggiata nei
combattimenti corpo a corpo; questi fattori di scelta delle razze e
anche altri, come per esempio il fatto che ogni singolo soldato abbia
caratteristiche precise che aumentano con l’esperienza che esso
accumula, poi ancora il fatto che se riposano un po’, i soldati,
riescono a rigenerarsi, e anche il fatto che dopo aver ucciso alcuni
nemici si possano trovare degli oggetti magici, rendono il gioco molto
simile anche ad un RPG (gioco di ruolo, se ancora, dopo anni e anni che
si usa il termine, non l’avevate capito…) come Baldur’s Gate o
Might and Magic 7. Il fatto che ci sia la scelta fra la razza umana,
elfica e degli orchi, cosa che è appunto classica nei giochi di ruolo,
è una cosa non molto nuova, anche perché appunto come già accennavo
prima, c’era anche in Warcraft 2, e il fatto che la grafica,
l’interfaccia, le dimensioni del campo di battaglia e le proporzioni
dei vari personaggi siano del tutto simili a quelle del gioco della
Blizzard, rendono questo Rival Realms quasi un clone del capolavoro
della stessa Blizzard, la casa che poi ha dato alla luce anche Diablo. A
parte il fatto della scarsa originalità del gioco, il primo impatto con
esso, come già accennato poc’anzi, non è stato negativo, anche perché
il gioco sa comunque farsi piacere e non è brutto da giocare, grazie
anche alla non eccelsa difficoltà e all’interfaccia piuttosto
immediata; il gioco poi, a dispetto del titolo in inglese, è
interamente in italiano e ha anche un ottimo parlato, che nelle
esercitazioni vi aiuterà a capire bene le varie azioni e le tattiche da
seguire.
Il gioco in sé si divide in venti campagne (60 in totale se si
considera che ci sono tre razze…) e man mano che andrete avanti
acquisirete sempre nuove conoscenze, nuovi soldati e mezzi da aggiungere
alle proprie truppe, che potrete anche salvare e richiamare nelle
successive missioni; all’interno del CD troverete anche il classico
editor degli scenari, ormai classicamente presente in tutti gli
strategici che si rispettino, con il quale potrete creare nuove campagne
da aggiungere al gioco base. Questo RPG strategico, se mi è concessa la
definizione, non però granchè dal punto di vista tecnico, sia per quel
che concerne la grafica, sia per quel che riguarda il sonoro, lascia
molto a desiderare, e tutto ciò grazie anche a delle richieste hardware
piuttosto semplici e alla portata di tutti: infatti necessita appena di
un Pentium 90, con solo 16 Mb di RAM, 70 Mb di spazio libero su Hard
Disk e una scheda grafica SVGA, cose che praticamente al giorno d’oggi
hanno tutti. La grafica appunto non è granchè e ricorda molto
da vicino quella di Warcraft 2, cioè in 2D e senza una gran proporzione
nelle dimensioni (uomini alti quanto montagne…forse occorre
l’anti-doping…), il sonoro non è granchè e si limita a qualche
urlo o grugnito e anche la musichetta di sottofondo è piuttosto noiosa
e ripetitiva. Insomma non è che il gioco sia una cosa splendida, però,
a essere sincero, a me non è dispiaciuto e forse se cercate di vederlo
dal punto di vista della giocabilità e del contenuto vi potrete anche
divertire abbastanza.
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Titolo:
Rival Realms
Software House: Titus
Sviluppatore: Activ Pub
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 89.000
Requisiti minimi: Pentium
90, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 70 Mb Hard Disk, Scheda Audio
e Video comp. DirectX5, Windows 95/98, Mouse.
Requisiti consigliati: Pentium
100, 16 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, SVGA 4 Mb.
Gioco provato su: Pentium II 400,
64 Mb Ram, CD-Rom 32X, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster AWE 64.Con questa
configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.
Grafica - 
Grafica normale, in 2D, senza comunque molte
sbavature e un buon dosaggio di colori, luci ed ombre.
Effetti Sonori - 
Si limitano solamente ai versi delle varie creature
ed ai rumori delle battaglie; discreti ma nulla più.
Musica - 
Monotona e ripetitiva.
Giocabilità - 
Il gioco si lascia giocare bene, è immediato, non
troppo corto e abbastanza divertente, con un tasso di difficoltà ben
dosato.
Longevità - 
Qui dipende un po’ anche da voi, in quanto se vi
piace, visto e considerato che lo spazio che tiene su hard disk è
minimo, potrebbe anche durarvi parecchio, ma se invece non vi piace non
c’è santo che tenga.
Real. Tecnica - 
Spero che in futuro gli sviluppatori imparino ad
essere un pelino originali e realizzino magari qualcosa di più
impegnativo e significativo, con una grafica ed un sonoro maggiormente
apprezzabili.
Ric. Hardware - 
Con un P100, 32 Mb Ram e una SVGA di qualunque tipo navigherete sul velluto.
Totale - 
E’ tuttavia un gioco discreto, con richieste
hardware non eccessive, è immediato e facile da giocare e anche se come
grafica ricorda molto i giochi del Super Nintendo è abbastanza
divertente.
Ringraziamo CTO
per averci fornito il materiale recensibile. |