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Recensione di: Leonardo "FromWin" Prati


Eccomi qui a scrivere la mia prima, spero non ultima, recensione per voi cari lettori di AVOC, per rompere il ghiaccio ed entrare a far parte del gruppo di recensori della vostra amata rivista on-line. Il mega-caporedattore, in preda ad un angoscia pre-verifica di matematica, mi ha consegnato i 2 CD dell’atteso seguito del riuscito Oddworld: Abe’s Oddysee. Il gioco si presenta su 2 supporti argentei, di cui uno serve per l’installazione e l’altro, ma guarda un po’, servirà ogni volta che vorrete giocare a questo gioco. L’installazione richiede all’incirca 30 Mb di HD nella modalità tipica oppure 180 Mb nella modalità di installazione completa, cosa che consiglio vivamente perché offre un notevole incremento di velocità soprattutto nel caricamento dei livelli. All avvio del gioco, dopo un filmato simpatico e veramente ben fatto, si presenterà una schermata con in mezzo il “bel” visetto di Abe che vi saluterà con un ciao! Da questa videata si accede a tutte le opzioni del gioco. Una in particolare, è l’opzione “PARLATO” dove potrete provare l’emozione di far dire ad Abe parole come Ciao, Seguimi, Fermati ecc.ecc. solamente con la semplice pressione dei tasti corrispondenti. Molti altri personaggi, oltre ad Abe, possono parlare e da qui potrete controllare anche loro (è la tecnologia Gamespeak, elaborata dagli Oddworld Inhabitants, gli sviluppatori del gioco...). Poi c’è il tasto Antefatto, che vi aggiornerà sulle ultime avventure vissute da Abe. Inanzitutto facciamo un salto indietro per chi ,come me, non ha avuto l’occasione di gustarsi sui propri monitor la prima puntata di questo game. Tutto comincia anni e anni prima, quando la futura mamma di Abe incontra il futuro padre ...opps forse sono andato troppo indietro. Siamo in un pianeta abitato da vari esseri alieni dove, come nel nostro caro pianeta Terra, esistono razze dominanti ed altre costrette a subire, lavorando senza stop in fabbriche stra-protette e il nostro Abe, un modesto operaio viene a sapere che è in imminente produzione una torta fatta di Mudokon, cioè fatta con i suoi simili ..compreso lui!

Ecco i tre spiritelli un po’ palliducci, che ci informano di quello che sta accadendo ai loro resti. Prof., posso andare in bagno?!

Così, il nostro eroe organizzò una fuga dalla fabbrica, salvando i 99 Mudokon, e cosi anche la pelle a tutti i suoi simili. Ma è proprio da qui che ricomincia la seconda avventura, proprio dopo una bella ruzzolata giù da un crepaccio e una sonora botta in testa, ad Abe appaiono 3 spiriti chiedendo ancora il suo aiuto perché i terribili Glukkon hanno schiavizzato altri Mudokon, costringendoli a dissacrare il loro cimitero chiamato Necrum. Ecco allora che il nostro Super Abe si mette in marcia, assieme ad altri discepoli alla ricerca della terra prome... ehm del luogo del misfatto. Proprio come nell’precedente episodio il gioco è in prospettiva laterale 2D, come nei più classici platform. L’obiettivo della missione? Liberare i Mudokon far esplodere le miniere sabotando le caldaie ed ostacolare con tutte le armi possibili, cioè nessuna, a parte il peto e il canto ipnotico, la produzione di una bibita dalla composizione segreta che agisce come droga nelle menti dei Mudokon. Per fare questo il nostro Abe dovrà districarsi tra foreste, fabbriche, miniere ed altri luoghi tutti abitati da esseri non proprio piacevoli da guardare, per poi raggiungere i “ capoccia ”, ovvero il vicepresidente ASLIK, il generale DRIPIK, e il direttore PHLEG. In ogni livello ci saranno un numero ben preciso di compagni da salvare, cercando di pareggiare i conti tra quelli salvati e quelli dispersi, aprendo a loro la porta di uscita, cantando una canzone nelle vicinanze di volatili che magicamente formeranno una via d’uscita per i Mudokon. Non avendo armi a disposizione (anche se a volte un bel arsenale tipo Doom e discendenti vari farebbe proprio comodo...), il nostro puffetto blu dovrà usare la sua agilità saltando, correndo e arrampicandosi, nascondendosi nell’oscurità ma soprattutto, utilizzare la sua intelligenza e la sua capacità di parlare. Infatti, come nel primo episodio, l’uso della parola è il metodo più efficace per il completamento della missione. Potete dire ai vostri simili di fermarsi (molto utile quando si incontrano i Mudokon ciechi ),di lavorare, potete salutarli per richiamare l’attenzione, oppure potete dar loro una pacca amichevole sulla spalla quando sono amareggiati o adirittura schiaffeggiarli quando non vogliono seguirvi.

Ecco Abe (dentro al carrello), che sta per fare una carneficina di Slig, ma anche di suoi simili ciechi. Finalmente l’uscita: “Andiamo, andiamo”, urlano i Mudokon ... mentre Abe canta la canzone che apre la porta per l’esterno.

Eh si, proprio così, non vogliono seguirvi, perché dovete sapere che ogni Mudokon, come ogni essere che si rispetti, ha una propria personalità. Quindi dovrete essere in grado di persuaderli nel seguirvi con i mezzi, schiaffi, pacche, ecc ecc. che voi ritenete più indicati. Ma ormai dimenticavo di dirvi che Abe, come quasi tutti i suoi simili, possiede le capacità di usare la magia (meglio del Mago Casanova...) (fortunatamente...) ed è grazie a questa che Abe ha la possibilità entrare nel corpo dei suoi antagonisti e prenderne l’assoluto comando, armi incluse. Come ogni platform che si rispetti il gioco è suddiviso in otto livelli, caratterizzati da infiniti sottolivelli. In ogni livello si incontreranno abitanti diversi: nel primo livello avremmo a che fare con gli Slig, i pistoleri del gioco molto superstiziosi e a dire il vero neanche troppo intelligenti, ma che usano i nostri simili come bersagli viventi. Poi andando avanti incontreremo gli Scrab, forse una delle razze più dure da abbattere poi, dopo aver ucciso anche questi animaletti, avremo un incontro ravvicinato con i Paramiti, animaletti perfidi che con le buone possono diventare vostri amici e, saltando di qua e correndo di là, incontreremo i Fleetch, che sono terribili vermi che crescono fin troppo in fretta e che, se per caso avete la sfortuna di spappolare un loro piccolo, beh potete già pensare di ricominciare dall’ultimo salvataggio. Poi, in un luogo da sorvegliare non possono mancare degli Slog, una sorta di Bulldog a due zampe e una immensa bocca assieme a degli Sloggy ... no non sono le mutandine, ma solamente i cuginetti degli Slog ma altrettanto stronzetti! E poi tanti, ma tanti altri personaggi, che popolano questo mondo dalle fabbriche alle viscere più viscere della terra. Come detto precedentemente, in questo seguito a differenza del predecessore, ogni Mudokon possiede una propria personalità. Si incontreranno i Mudokon arrabbiati che non vi ascolteranno, almeno che non offriate a loro un po’ della vostra comprensione, ma a volte non basta e vorranno darvele di santa ragione. Poi non mancano quelli eccitati, appena usciti da una serata del Cocoricò e in preda all’effetto del gas esilarante, che per far tornare alla ragione sarà necessario schiaffeggiarli.

Ecco Abe, che in preda al nervoso, diventa verde e si trasforma nell’incredibile Hulk (in un turbinio di lampi e saette..). Guardate il capo bibitaio Glukkon, mentre passeggia ignaro che Abe, in alto a sinistra, si sta per impossessare del suo corpo.

Ma in un mondo pieno di stress, di sovraccarico di lavoro, e vari problemi come la moglie che ti fa le corna, la tua squadra del cuore che cambia allenatore (addio Lippi !!), non può mancare il Mundocan, ehm, il Mudokon depresso, sconvolto dal fatto di vivere in schiavitù che a malapena si accorgerà della vostra presenza, e con loro bisogna stare attenti perché uno choc potrebbe spingerli al suicidio, quindi bisogna mostrargli simpatia quando si incontrano. Poi ci sono quelli ammalati ubriachi della bibita, ma sopratutto ..... sfighe delle sfighe ..., nasci come essere sottomesso, costretto a lavorare come schiavo e cosa ti manca ... per completare il quadretto? Nascere CIECO!! Quindi, quando incontrate questi Mudokon così fortunati, bisogna stare attenti a parlare perché, se non gli comanderete di fermarsi o seguirvi al momento giusto, i poveretti si stamperanno contro i muri e faranno voli da cornicioni oppure, peggio ancora, finiranno in mille pezzi dopo un incontro ravvicinato con una sega o dopo un salto un po’ troppo alto. Che dire di questo Exoddus, se non che è il primo “gioco bonus” in una serie di giochi in cinque episodi riguardante gli abitanti di Oddworld, chiamata La Quintologia di Oddworld. Il prossimo gioco della quintologia, Oddworld: Munch’s Oddysee, rivelerà un modo totalmente nuovo di esplorare Oddworld, grazie ad un nuovo engine grafico (3D???) (ovvero l’engine di Unreal.... ndBill) e un cast di personaggi che, come è riportato nel manuale, faranno venire gli incubi. >Beh, comunque mi sembra di avere già detto abbastanza riguardo a questo gioco, quindi bando alle ciance, e via verso il commento.

Titolo: Oddworld: Abe's Exoddus
Software House: GT Interactive
Sviluppatore: Digital Dialect
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 166, 16 MB di RAM, Cd-Rom 4x, 30 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium 200 MMX, 32 Mb Ram, 180 Mb Hard Disk, Cd-Rom 8x, Sound Blaster 16, Scheda Video SVGA con almeno 2 Mb di VRAM, Gamepad.

Gioco provato su: Pentium II 400, 128 Mb Ram, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster PCI 128, Cd-Rom 32x. Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di rallentamento.


Grafica -
Nonostante i limiti del 2D, la grafica risulta accurata e dettagliata, con una buona fluidità.

Effetti Sonori -
Ottimi, bello anche il cambio di intonazione della voce, a seconda dell’umore dei Mudokon.

Musica -
Bella e ben inserita nel contesto del gioco, creando una buona ambientazione e suspence.

Giocabilità -
Giocando con tastiera, all’inizio risulta un po’ impegnativo, ma dopo un po’ ci si abitua.

Longevità -
Ottima, vista la lunghezza dei livelli da superare e alcuni di questi sono veramente impegnativi.

Real. Tecnica -
Niente in particolare da rilevare, a parte dell’opzione Quick Save, che risulta un aiuto fin troppo efficace.

Ric. Hardware -
Consigliato almeno un P200 MMX con 32 Mb Ram.

Totale -
Anche se sinceramente i platform non mi hanno mai “rapito” più di tanto, Abe’s Exoddus, invece, è veramente entusiasmante e coinvolgente, tenendo il sottoscritto incollato al monitor per tre pomeriggi di seguito, record assoluto, almeno nel mio caso, per questo genere di giochi. Mi sento quindi di consigliarlo vivamente ai cultori di platform, e naturalmente ai possessori del primo episodio. Sconsigliato, invece, a chi non ha pazienza nel trovare le soluzioni a situazioni intrigate che si presenteranno nel gioco.


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.