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Recensione di: Mario "hammer" L'Abbate


Tutti quanti abbiamo giocato almeno una volta a Risiko! (in almeno una delle varie versioni esistenti, magari anche quelle realizzate per PC...) e abbiamo provato il sottile piacere nel conquistare nuovi territori o nell'elaborare una strategia vincente. Diplomacy ripropone tutto ciò e altro ancora, sul nostro fido PC, essendo la trasposizione su computer di un gioco da tavolo della Avalon Hill (che ha dato il permesso alla Hasbro per effettuare questa trasposizione...) che ci porta in Europa, all'inizio del 1900, per conquistare il predominio sul continente tramite la forza, ma soprattutto con i giochi diplomatici (Diplomacy, appunto...). Avalon Hill è stata infatti acquistata dalla sempre più potente Hasbro Interactive (che ha appena licenziato qualche centinaio di dipendenti...) e Diplomacy è il primo frutto di questa acquisizione. L'ambientazione da inizio ventesimo secolo è ben caratterizzata, sia dal filmato introduttivo che da alcune foto visibili tra un turno e l'altro, grazie al fatto di proporre materiale autentico. Quindi avremo foto e filmati di 80 o 90 anni fa (che mostrano re, regine, nobili, navi da guerra, eserciti e famosi luoghi di città europee...), vero e proprio periodo di passaggio tra l'età "antica" con quella moderna (cambiamento che si avrà in modo definitivo anni dopo con la fine della Seconda Guerra Mondiale...). Essendo la trasposizione fedele di un gioco da tavolo, in Diplomacy non troveremo vari tipi di unità, diversi terreni e tante altre cose tipiche di strategici quali la serie di Civilization o i vari Steel Panthers o ancora Panzer General, ma solamente due unità, una di terra che indica un'armata e una di mare che indica una flotta. La mappa è divisa in varie regioni e alcune di queste posseggono un pallino nero, questo sta ad indicare la presenza di un centro di controllo, possedere parecchi centri di controllo è molto importante, siccome avremo un numero di unità pari a quello dei centri di controllo. Questo, quindi, porta anche ad un disinteresse verso quelle regioni "vuote" che infatti di solito divengono per accordi tra i giocatori, delle zone neutrali e di fatto dei corridoi di transito. Il gioco è basato sui turni di gioco, ognuno costituito da varie fasi, dopo aver scelto la nazione con cui vogliamo giocare verremo messi di fronte alla mappa strategica da cui è possibile spostare le unità, se le sposteremo su un territorio vuoto automaticamente lo conquisteremo (sempre dopo aver aspettato la fine del turno...) altrimenti se il territorio è occupato da una unità nemica il programma simulerà un combattimento (cioè il lancio dei dadi...) e alla fine sapremo se siamo riusciti a sfondare le linee nemiche o se il nostro attacco è stato ribattuto. 

Dalla mappa strategica è anche possibile ordinare alle unità di trasportarne altre, le flotte premettono di traghettare le armate o di dare supporto ad altre unità, cosa fondamentale per la buona riuscita di un attacco che altrimenti risulterà nella maggior parte delle volte inutile. Successivamente vi è la fase che io definisco dei "giochi di potere", l'assemblea degli ambasciatori, una schermata che ci presenta gli ambasciatori degli altri paesi (tutti in stile con il periodo storico, tra l'altro il più "comico" per come è bardato, è quello italiano...) che si riuniscono per stringere accordi, alleanze e sotterfugi vari. Qui potremo "creare" una sala ove invitare i delegati delle nazioni con cui vogliamo parlare o attendere di essere invitati in una sala. L'assemblea è il cuore vero e proprio di Diplomacy, imparare a gestire questa sezione vuol dire vincere o perdere globalmente nel gioco. Parlando con gli ambasciatori è possibile stringere alleanze, invitare altre nazioni ad attaccare un nostro nemico, chiedere ad altre nazioni di supportare un nostro attacco in una zona particolare (cosa fondamentale dato l'esiguo numero delle unità in nostro possesso...), chiedere di spostare una unità per permettere il nostro passaggio. La lista di cose di cui discutere è effettivamente abbastanza elevata e si vede subito che il gioco qui è stato ancor più curato (tra l'altro, effettuando una partita multiplayer in questa sezione è possibile discutere con gli altri giocatori digitando le frasi sulla tastiera, come qualsiasi sessione di chat tramite IRC...). Presi i giusti accordi si va nella fase successiva che permette di vedere in pratica se i nostri partner politici hanno mantenuto la parola data, dopo termina il turno di gioco e in quello nuovo se possibile potremo creare delle nuove unità o, nel caso sfortunato di aver perso dei centri di controllo, dovremo congedarne alcune. Oltre alla normale modalità di gioco sono presenti degli scenari con situazioni particolari o con obiettivi da portare a termine entro un certo numero di turni, ma non è da dimenticare anche la modalità Editor con cui è possibile creare degli scenari e scambiarli con gli amici per dare maggior longevità al gioco. 

Il gioco nel complesso è ben curato, con una particolare attenzione anche alla parte multiplayer, è infatti possibile giocare contro avversari umani sia col protocollo IPX che TCP/IP ma anche effettuare partite via e-mail, segno che i programmatori hanno cercato di far unire il più possibile i giocatori per non lasciarli soli contro la CPU, che è il vero problema di Diplomacy. Infatti il problema più grosso di Diplomacy sorge dopo 4 o 5 turni di gioco e si chiama noia. Dopo i suddetti turni il senso di noia, accompagnato allo schema super ripetitivo del gioco, aumenterà in modo esponenziale (sempre che non siate dei fanatici di questo tipo di giochi...), e vi ritroverete a cliccare in modo meccanico sugli stessi pulsanti e a fare sempre le stesse mosse (infatti escludendo una briosa fase iniziale e alcuni lampi a ciel sereno nei turni successivi, il gioco raggiunge subito una fase di stallo generale...), neanche steste in fabbrica su una catena di montaggio! La parte diplomatica, dopo l'enfasi dei primi turni vi stuferà subito e non vedrete l'ora di mandare a quel paese i vari diplomatici, tornando alla mappa di gioco, vi chiederete decine di volte perché pur attaccando con più di una unità un territorio non riuscite ad impossessarvene, oppure vi verrà spontaneo dire: "adesso creo delle unità e le concentro su quell'obiettivo", peccato che non si possa fare, il numero delle unità, come detto in precedenza, dipende dal numero dei centri di controllo che possedete e questo vi costringe ad andare nella sala dell'assemblea e stringere accordi con le altre nazioni. Insomma tutto vi porta per forza a parlamentare con gli altri giocatori, che lo vogliate no, dato che da soli nessuno ce la può fare a predominare sull'altro. Sinceramente da un gioco che esce alle soglie del 2000, mi aspettavo di più ma è anche vero che si tratta di un gioco da tavolo trasportato su computer con i suoi pregi e i suoi difetti. Per il commento finale vi rimando alla colonnina qui a fianco.

Titolo: Diplomacy
Software House: Hasbro Interactive / Microprose
Sviluppatore: Avalon Hill
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 133, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 150 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium 200, 32 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, SVGA 4 Mb.

Gioco provato su: Celeron 450, 128 Mb RAM, ATI RAGE II+ 4 Mb, Sound Blaster AWE 32, Voodoo 2 12 Mb, Windows 98, Cd-Rom Samsung 32x. Con questa configurazione il gioco non ha dato problemi.


Grafica -
Come detto nella recensione, la grafica è ben realizzata ed in stile col periodo storico, ma nella sezione strategica rimane pur sempre la grafica super semplificata di un gioco da tavolo.

Effetti Sonori -
Inesistenti escludendo alcuni suoni che si sentono nella creazione delle unità, d'altronde lo ripeto ancora per l'ennesima volta, è un gioco da tavolo al computer. Cosa pretendevamo? Il Dolby AC3?.

Musica -
Le musiche sono realizzate benino e svolgono bene il loro ruolo di sottofondo.

Giocabilità -
Ripetitivo al massimo, poche cose da fare e estremamente noiose.

Longevità -
Se siete degli appassionati allora Diplomacy vi può durare parecchio, grazie anche agli scenari e all'editor, altrimenti nel giro di due giorni lo metterete sul solito scaffale a prendere polvere.

Real. Tecnica -
Buona tutto sommato, particolarmente azzeccate le foto e i filmati d'epoca.

Ric. Hardware -
Anche su PC dalla potenza poco elevata, non ci sono problemi. Vi bastano un P200 con 32 Mb di Ram.
 

Totale -
Di norma sono contrario alle trasposizioni di giochi da un mondo all'altro, quasi mai riescono. È difficile dare un voto a Diplomacy, essendo la trasposizione di un gioco da tavolo, non può essere né più né meno quello che le persone hanno giocato sul tabellone di cartone ma trasportato sui monitor dei nostri computer, ma è anche vero che al giorno d'oggi i giochi di strategia non sono solamente delle pedine a forma di cerchietto che si spostano da una zona della mappa all'altra. Personalmente non mi piace troppo questo tipo di gioco proposto dalla Hasbro Interactive, ho dato la sufficienza perché come detto nella recensione il gioco nel suo complesso è stato fatto bene ma se devo spendere soldi o perdere il mio tempo con uno strategico preferisco quelli che già sono in circolazione da tempo, come Civilization, Civilization II, Alpha Centauri, The Settlers III, Pharaoh (che recensiremo molto presto...) o quelli prettamente militari, quali la serie Steel Panthers o Panzer General. Certo, questi titoli sono molto diversi come stile di gioco da Diplomacy ma è anche vero che offrono molte cose in più e quindi alla lunga li preferisco al titolo Hasbro, che alla fin fine non può pretendere di rivoluzionare il mercato solamente per una sezione di diplomazia più avanzata rispetto ai titoli dei concorrenti.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.


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