
L'oscurità si è abbattuta sulla prima Dinastia del Secondo Millennio. Il Supremo Khan ha consolidato il suo dominio sui Conglomerati Asiatici assumendo il controllo della sua capitale, Megacity S1-9. L'armata del Supremo Khan sarà presto completa: intere legioni di giganteschi Slave biomeccanici; macchine da guerra basate su embrioni cibernetici alimentate da un misterioso composto neutronico conosciuto come la Materia Oscura.Una volta che Khan avrà completato la gestazione della sua armata di Slave, nessuna forza sulla Terra potrà fermarlo. Adesso, in una base segreta nei recessi della rete fognaria della città, una fratellanza spirituale di guerrieri della resistenza, conosciuti come i Guardiani, si aggrappa alla sua ultima speranza, un'unità Slave rubata conosciuta come Slave Zero. Un fiero Guardiano solitario, di nome Chan, dovrà unirsi in modo permanente con l'unità Slave e aprirsi la strada attraverso le difese di S1-9 nel suo disperato tentativo di distruggere Khan e le sue legioni oscure..., o di morirci provandoci.... Inizia così il nuovo gioco della Infogrames, Slave Zero, un platform arcade in prima/terza persona ambientato nel futuro prossimo, dove cyborg e quant'altro sono padroni della terra. Non è molto originale, ognuno di noi conosce Neon Genesis Evangelion, e vi assicuro che i robottoni che qui ci sono potrebbero essere scambiati senza problemi per qualcuno degli EVA del fumettone che ha sbancato in Giappone. In sostanza, il gioco parte con questo Chen, che prende possesso di una unità Slave e tenta di intrufolarsi nel castello del cattivone di turno, e tutto ciò può far pensare a un gioco simil-Tomb Raider, invece no.... Amici se vi piace distuggere tutto quello che si muove su uno schermo, beh, avete trovato il vostro gioco, altrimenti date un'occhiata alle fotografie e provatelo sul vostro computer per vedere se sarà o no una rivelazione. Il gioco richiede veramente poco per girare ottimamente: un P233 MMX, come minimo e relativi accessori, con l'aggiunta di una buona scheda per l'accelerazione 3D, senza la quale vi perdereste la parte migliore del gioco, e pure necessaria se volete farlo girare: la grafica. Saranno possibili due pratiche modalità di gioco che sono quella in
prima e quella in terza persona: in quest'ultima il gioco assomiglierà molto, ma solo per quanto riguarda la veste grafica, ad un Tomb Raider, mentre nell'altra modalità Slave assomiglierà molto di più ad uno shooter 3D in prima persona. Se dovessi consigliarvi una delle due modalità, io punterei su quella in terza persona, infatti in questo modo il gioco è molto più godibile, soprattutto considerando il fatto che il vostro Cyborg possiede delle animazioni spettacolari: premendo il tasto "Roar" Chen ruggirà come un leone a digiuno da quattro giorni, che ha appena visto un antilope zoppa, mentre se premete il tasto "Stomp", il personaggio darà una piedata per terra che causerà un piccolo terremoto che farà dolore a tutti i nemici vicini, infine, se state fermi e non vi muovete, Chen si dondolerà nervosamente aprendo e chiudendo la sua grossa mano artigliata, insomma un "Freddy Krueger docet". Il motore grafico di questo gioco si chiama Ecstasy Engine, molto ben realizzato e di cui non mi stupirei affatto se qualche software house lo richiedesse in licenza per la realizzazione di qualche altro titolo. Per chi possiede una scheda basata su un chipset Voodoo, è fortemente consigliato giocare con la versione Glide, perché quella in Direct3D crea parecchi problemi, mentre esistono varie opzioni per migliorare la velocità del gioco. Queste opzioni sono varie: vi permettono di agire su tutti gli aspetti relativi alla grafica, a partire dalla risoluzione e dal renderer per terminare all'eventuale Bump Mapping o al formato delle textures. Sempre per quanto riguarda la grafica, le costruzioni sono a dir poco maniacali: sembra di giocare ad un gioco da tavolo, dove i grattaceli sono stati realizzati da alcuni ingegneri in pausa pranzo. Ma la cosa migliore sono le esplosioni: ogni cosa può esplodere, scoppiare, distruggersi! Provate a immaginare una città formicolante di esseri umani, macchine che svolazzano, navi volanti, camion, cammelli, ecc.... e poi metteteci in mezzo un gigante metallico di qualche decina di metri a vedere che cosa succede..., o a cosa non succede..., potrebbe quasi essere tutto sulla grafica ma non è vero. I mostri di fine livello, oltre che ad essere ovviamente più potenti di tutti gli altri stupidissimi cyborg, saranno anche molto più curati, infatti eccedono quasi in numero di poligoni! Se la grafica si può considerare il punto forte del gioco, beh, il sonoro allora può considerarsi la sua spalla, infatti è notevolmente d'effetto, perché non solo è completamente in Italiano, ma è anche estremamente vario ed esaltante: le armi hanno tutte il loro suono man mano che diventano più forti. Ovviamente direte voi, e invece no; in altri giochi, nonostante si cambiasse un'arma in una simile, ma più potente l'effetto non cambiava, mentre qui si capisce molto bene la differenza; le esplosioni sono molto realistiche, e oltre ai discreti giochi di luce fanno anche un bel boato (i piromani come me sapranno bene cosa intendo...).
Le voci dei nemici sono molto robotiche e inespressive, a differenza delle voci alleate che invece hanno un minimo di umanità, dimostrando quindi un doppiaggio discreto; infine gli effetti più belli sono proprio quelli relativi al vostro personaggio, e in particolare il ruggito, che carica molto l'atmosfera (e scoppia tutto..., Fichi d'India docet...). Le schede sonore supportate sono praticamente tutte quelle sul mercato, e sembra che l'unica scheda che possa dare dei problemi sia la Sound Blaster PCI 128, ma comunque non si verificano praticamente mai. Slave Zero supporta A3D, l'audio 3D posizionale e offre il supporto EAX, opzioni che saranno automaticamente attivate se la vostra scheda le supporta. Il gioco supporta anche l'occlusione e il riverbero, che in caso possediate una
Sound Blaster
Live!, come il sottoscritto, creano un effetto molto particolare. Le musiche sono molto sul genere TecnoFuturistico, perfettamente in tema insomma, e hanno lo scopo evidente di aumentare l'adrenalina durante il gioco, soprattutto grazie alla loro frenesia continua.... Un bijoux, insomma. Ma veniamo all'aspetto "divertimento", cioè quello relativo alla giocabilità: il gioco in sé e per sé è estremamente giocabile, anche se ci sono migliaia di tasti, più il mouse (qui la ben nota protesi ZBR-1, sarebbe utile ma ora è in vacanza...), una configurazione cioè molto diversa da quella di
Urban Chaos che ne usava solo tre -
quattro, ma comunque c'e una spiegazione naturale. Mentre fate una cosa, molte volte sarete costretti a farne altre due contemporaneamente, come per esempio correre, spostandosi a zig-zag tramite due tasti che azionano i razzi nella schiena di Chen (spettacolari fra l'altro...) e sparare ai robottoni, che vi vengono incontro. Infatti il gioco è molto frenetico e richiede una notevole prontezza di riflessi, cervello e una certa sveltezza sulla tastiera o sui qualsivoglia comandi che si stanno utilizzando. In questo aspetto, secondo me, si è addirittura esagerato: il gioco è talmente frenetico, che stanca alla lunga, come un bravo cantante che si mette a cantare una canzone tutta di acuti e dopo un po' viene da dire che è bravo, ma è un pochino monotono. Ora, il gioco, come mi ha detto il capo, dovrebbe essere un Action/Adventure, ma a dire la verità la parte Adventure è molto minima rispetto a quella Action, che predomina assolutamente in tutto il gioco, lasciando uno spazio molto minimo agli enigmi. E allora viene da chiedersi, ma dove bisogna usare il cervello?
Il gioco non è assolutamente un "vai avanti e distruggi", ma un "fai bene la guerriglia perché altrimenti sei morto". Capiterà molte volte infatti di trovarsi in situazioni molto critiche, quasi impossibili da superare se non con una certa pazienza (che io non possiedo...) o con molta fortuna (dote molto rara qui in redazione, e il gran capo ne sa qualcosa...). Il gioco, come dicevo prima, è piuttosto longevo, anche se credo che pochissimi lo riprenderanno per rigiocarci, dopo averlo terminato la prima volta, perché la libertà d'azione è alquanto limitata, quindi sarebbe come ripetere da capo una cosa difficilissima, senza niente di particolare in più rispetto alla volta prima (spero di essermi spiegato bene...). Non conosco il numero di livelli di cui sia strutturato il gioco, ma in genere i titoli di questo genere ne possiedono parecchi, quindi anche se il percorso da seguire è obbligato, ve la suderete un bel po' prima di finire il gioco. Sarà anche possibile giocare in multiplayer, come in tutti i titoli degli ultimi tempi. Come già detto prima, il gioco non richiede molto per funzionare al massimo delle sue possibilità, inoltre è completamente installabile sul vostro Hard Disk, così da poter aumentare ulteriormente la velocità. Sarà comunque possibile una installazione minima per risparmiare spazio sull'HD, ma per sentire le musiche sarete comunque costretti a inserire il CD. Per concludere: il gioco non è malvagio nel genere, e non presenta parecchi bug, anzi è notevolmente giocabile anche se magari smaga leggermente, dopo un po' che ci si gioco. Il gioco è consigliato a tutti gli amanti degli Arcade, o a chi semplicemente si diverte a compiere dei genocidi. Vi lascio al commento.
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Titolo: Slave Zero
Software House: Infogrames
Sviluppatore: idem
Distributore: CD Verte
Prezzo: Lire 99.000
Requisiti minimi: Pentium
II 233, 32 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 120
Mb Hard Disk, Scheda Audio
e Video comp. DirectX7 (Direct3D), Windows 95/98.
Requisiti consigliati: Pentium
II 266, 64 Mb Ram, Scheda Sonora comp. EAX,
Cd-Rom 8x, Acceleratore Grafico comp. D3D o 3DFX.
Gioco provato su: Pentium
III 450, 64 Mb RAM, Voodoo 3 3000 16 Mb, Sound Blaster AWE 64, Windows
98, Cd-Rom 32x. Con questa configurazione, il gioco non ha avuto
problemi.
Grafica - 
Effetti di luce a go-go, esplosioni alquanto realistiche, rendono la
grafica assolutamente spettacolare e quasi perfetta.
Effetti Sonori - 
Ottimo sonoro davvero, questo gioco è piuttosto al passo coi tempi, potrebbe essere l'ora di comprarsi una nuova scheda audio per goderselo fino in fondo.
Musica - 
Non c'e male, direi che sono in tema e non smagano troppo alla lunga.
Giocabilità - 
Estremamente giocabile, di facile approccio, difficile al punto giusto..., fa per voi.
Longevità - 
Questo voto è più basso degli altri, perché in Slave Zero non esiste molta libertà di azione, anzi si è costretti a seguire la strada preimpostata.
Real. Tecnica - 
Il gioco non scatta, questo è tutto quanto ognuno di noi vorrebbe e poi non ci sono molti bug.
Ric. Hardware - 
Un po' elevate: un PII 266 con almeno 64 Mb di Ram e una scheda 3D
sono altamente consigliati.
Totale - 
Un otto nel complesso meritato, infatti il gioco azzecca in pieno il genere e sa divertire anche chi, come me, non è particolarmente appassionato di questa tipologia di titoli.
Ringraziamo CD
Verte per averci fornito il materiale recensibile.
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