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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


Inizio subito con il dire che di questo gioco ne avevo già parlato in sede di preview e, già da allora, mi era sembrato molto promettente e interessante. Allora, potrei dirvi di andarvi a rileggere la preview, ma, siccome le linee del telefono qui in Italia fanno veramente schifo e i collegamenti sono lentissimi, vi evito di leggervi la preview e riparlerò di tutto proprio qui, in questa recensione. Forsaken è il nuovo titolo della Acclaim, la software house di Turok e NBA Jam ed è sviluppato dai programmatori inglesi della Probe, già autori i numerosi giochi, tra cui ricordo i primi due Mortal Kombat e l’esimio capolavoro Die Hard Trilogy, un gioco che a molti non è piaciuto, ma che in realtà, sia su PSX che su PC, è un divertimento totale. Tanto per informazione, vi dico anche che di Forsaken sono previste le versioni PSX (sempre sviluppata dai Probe) e N64 (sviluppata dagli Iguana Software, gli autori di Turok), ma di questo se ne occuperà AVOC Console, con il suo nuovo caporedattore Stefano "Sted" Guasti (visto per fare un po’ di pubblicità: non appena AVOC Console riaprirà, troverete una valida recensione di Forsaken ad opera del buon Marco "Ito" Toni, che ho fustigato a dovere per fargli scrivere quel pezzo). Forsaken è un gioco, se proprio vogliamo essere sinceri, dal concept non molto originale, infatti è pressochè un clone di quel gran pezzo di sparatutto, chiamato Descent, che per Natale dovrebbe vedere la luce nella sua terza incarnazione. Il gioco della Acclaim, però, possiede alcuni elementi, a partire dalla grafica e seguiti poi da tutti gli altri, che lo rendono molto interessante e divertente.

Una bella esplosione in lontananza e un colpo che sta arrivando a blastarci. Spostiamoci velocemente! Abbiamo evitato per un istante questa esplosione e dobbiamo scappare.... Il tempo corre....

Forsaken funziona anche in versione software, ma è vivamente consigliato possedere un acceleratore 3D per goderselo al meglio. I programmatori, infatti, hanno utilizzato le librerie grafiche della Microsoft, le Direct3D, per garantire la compatibilità su tutte le schede accelerate. Esistono comunque versioni ottimizzate del gioco, configurabili all’interno dello stesso, per sfruttare tutte le potenzialità dei vari acceleratori. Addirittura c’è la possibilità di ottimizzarlo per il nuovo Voodoo2 della 3DFX, con il quale Forsaken raggiunge livelli eccezionali. Alla Probe, come alla Rage con Incoming (e guarda caso, sono due software house inglesi), hanno dimostrato che per sfruttare al meglio una 3DFX, 1 o 2 che sia, non è necessario utilizzare le librerie proprietarie Glide e OpenGL, ma il D3D può raggiungere, se sfruttato fino all’osso, dei risultati a dir poco eccezionali, come potrete vedere dagli screenshots che trovate in questa recensione. Dopo l’installazione veniamo sottoposti ad un’ottima intro, compressa in .avi, e interamente in italiano, aggiungerei, nella quale possiamo capire la storia che sta alla base del gioco, ma che non sto a raccontarvi, tanto la potete trovare nel manuale originale, interamente tradotto in italiano, come d’altronde il gioco stesso. Il menu principale è interamente realizzato in 3D, infatti sfrutta anch’esso le schede acceleratrici, molto simile, dal punto di vista dell’idea, ad un altro clone di Descent, uscito circa un anno fa, ovvero il giocabile Terracide, un altro titolo, a mio avviso, sottovalutato. Ovvio che il gioco può funzionare anche in versione software anche se, gli effetti di luce e, soprattutto, la fluidità complessiva, non sono esattamente gli stessi. Inoltre, il gioco non sfrutta assolutamente le estensioni MMX e quindi non c’è, in linea di massima, un vantaggio nel possedere questo genere di processori. Dal menu principale abbiamo la possibilità di iniziare una nuova partita, caricarne una salvata, effettuare il setup del mezzo che vogliamo utilizzare per muoverci tra i vari livelli.

Un assedio da parte dei nemici. Il muro vi sarà particolarmente d'aiuto. Questo teletrasporto è indispensabile nel livello più difficile del gioco. Siate furbi ad attivarlo.

Possiamo scegliere il tipo di personaggio da impersonare, differente per via della potenza che possiede e delle capacità e la relativa moto. C’è la possibilità, nelle partite multiplayer, di selezionare poi la moto che vogliamo vedere utilizzata dai nemici. Ovviamente, poi, possiamo personalizzare il nome del personaggio che abbiamo scelto. Relativamente alle opzioni tecniche, possiamo scegliere la risoluzione alla quale visualizzare il gioco, scegliere il formato di texture da utilizzare, scegliere quali effetti grafici abilitare o no; dal punto di vista del sonoro, non ne sto a parlare, tanto si tratta sempre delle solite cose; mentre per quello che riguarda i controlli, potete ridefinirli tutti e sono veramente molti. E’ consigliato un buon joystick o joypad 3D (vedi Sidewinder dal punto di vista dei joystick e Rage 3D e SpaceOrb per i joypad), anche se, a mio avviso, con un connubio tra mouse e tastiera, visto che gli spostamenti rapidi laterali (leggi "strafe") dovranno essere molto frequenti se non vorrete incassare certi colpi che potrebbero esservi letali. Ritornando al menu principale, possiamo cominciare una partita in singolo, una in multiplayer (in cui, vi assicuro, il gioco è molto divertente e, per dovere di cronaca, è al lavoro una patch per permettere di giocare in rete locale fino a 16 giocatori) e decidere a quale livello di difficoltà affrontare i quindici livelli del gioco. Già dal livello medio, però, farete molta fatica a portarvi avanti per cui, vi consiglio di partire dal livello facile ma, se volete subito divertirvi, facendo schiattare quanti più nemici possibili, salite pure con il livello di difficoltà. Verrà così caricato il primo livello, Vulcano, che era anche quello presente, per metà, nel demo disponibile sulla rete (quello di cui abbiamo realizzato la preview). Una peculiarità di alcuni livelli è quella di avere un tempo limitato per essere terminati. Il primo livello richiede quindici minuti, ma vi posso dire che i più veloci lo potranno finire in cinque minuti buoni. Il livello del caveau della banca, uno dei successivi, deve essere terminato in venti minuti e vi assicuro che non sarà facile riuscire a terminarlo nel tempo limite imposto dai programmatori. Questa mi sembra molto un’idea che ricorda Descent dove, per terminare alcuni livelli, dopo aver distrutto il reattore, eravate costretti a trovare la via d’uscita dalla base spaziale in un minuto (sempre per dovere di cronaca e per essere tassonomici, Descent 3 è previsto per Natale, mentre è imminente, almeno qui in Italia, visto che negli USA è già uscito e di prossima recensione qui su AVOC, Descent (detto anche Conflict): Freespace, evoluzione del titolo alla Wing Commander). In alcuni livelli, poi, come il Caveau della Banca, il più difficile del gioco, dovrete trovare cinque interruttori per riuscire a disattivare il reattore che, in caso di mancata disattivazione, vi farà esplodere. Una serie di piccoli puzzle fatti apposta per aumentare la velocità del gioco. La visuale del gioco è interamente in prima persona (non esiste per cui, una visuale esterna in terza persona), cosa che dà una sensazione di altissima velocità, visto che i mezzi su cui i personaggi volano per i livelli del gioco sono delle moto volanti, molto simili a delle Speeder Bikes di Star Wars. Esiste poi una visuale che si attiva in una finestrella molto simile al PiP (Picture in Picture) dei videoregistratori, che deve fungere da specchietto retrovisore, per tenere sotto controllo qualche nemico che, magari, possa farvi la pelle.

Dobbiamo fare fuori questi nemici per andare a schiacciare quell'interruttore. Il fulmine là in fondo fa un gran male. Attenzione a non prendere la scossa....

I power-up che troverete lungo il vostro cammino sono tra i più svariati. La vostra moto volante possiede uno scudo, che verrà danneggiato sotto i colpi dei nemici, che potrà essere ristabilito tramite appositi power-up. Potrete poi aumentare il potere distruttivo delle vostre armi, ottenere nuove armi e tante altre amenità del genere. I nemici sono tra i più svariati: tra astronavi molto simili a quelle di Terracide, carri armati dalla potenza molto elevata, navicelle simili quasi ad uccelli su cui comparirà un mirino, siccome queste sono velocissime negli spostamenti. Riuscire a centrarli vi richiederà una buona mira e velocità, ma anche spostarsi per schivare i loro colpi richiede una buona velocità (e qui gli esperti degli shoot’em up 3D in prima persona saranno molto favoriti). Certe missilate, infatti, sono piuttosto nocive per i vostri scudi e, esauriti questi, la perdita di energia sarà istantanea. Gli armamenti a cui potrete ricorrere per blastare violentemente gli avversari si dividono in due categorie: quelli primari, non appena li acquisirete, rimarranno sempre con voi, ma di questi potrà, tramite appositi power-up, essere accresciuta la potenza di distruzione; quelli secondari, invece, costituiti da varie specie di missili e affini (ci sono i Solaris, dalla potenza very very high), che invece esauriranno se usati a dismisura (sono contati, in poche parole). In genere, per i nemici normali, non serve ricorrere alle armi secondarie, ma se siete in mezzo ad un bel nugolo di nemici, un Solaris, potrebbe aiutarvi ad aprirvi la strada verso la vittoria. Invece, tenetele di conto per il boss finale, che è veramente difficile da battere e un buon arsenale di armi pesanti vi sarà sicuramente d’aiuto. Un’altra prerogativa del gioco è quella, dopo aver esaurito l’energia ed essere morti (ci sono cinque vite a disposizione), se si hanno ancora vite nel proprio carniere, di poter recuperare tutti i power-up proprio nel punto dove siete stati privati delle vostre energie, ripartendo dal check-point superato in precedenza. Bene, mi pare di avere detto tutto, per cui vi lascio al commento per porre fine ai vostri interrogativi.

Titolo: Forsaken
Software House: Acclaim
Sviluppatore: Probe
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: P133, 16 Mb Ram, Windows 95, Cd-Rom 4x, 100 Mb Hard Disk, SVGA 1 Mb, Scheda Audio comp. DirectX 5, Tastiera, Mouse.

Requisiti consigliati: P166, 32 Mb Ram, Scheda Acceleratrice 3D comp. Direct3D, Sound Blaster 16.

Gioco provato su: Pentium 200, 32 Mb Ram, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI, Sound Blaster AWE 32, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb. Con questa configurazione Forsaken si è comportato ottimamente.


Grafica -
La grafica di Forsaken è una tra le più belle che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi. Texture realizzate come si deve, effetti di luce colorata, sia nelle esplosioni che nelle scie dei missili, quando li lanciate. Il Direct3D è sfruttato come si deve e ottimizzato per tutte le schede acceleratrici, con relative configurazioni personalizzate. Inoltre, la stupenda grafica non limita assolutamente la fluidità anche su macchine dalla potenza non eccessiva.

Effetti Sonori -
Effetti sonori di buon grado e doppiaggio in italiano realizzato in modo molto buono, soprattutto durante il gioco.

Musica -
La colonna sonora che fa da sfondo alle nostre scorribande per i vari livelli è perfettamente intonata al tipo di gioco.

Giocabilità -
Un’ottima giocabilità, come era logico pensare, e la possibilità di utilizzare quasi ogni periferica di controllo disponibile sulla faccia della terra e giocare con qualunque di queste senza avere fastidi, sono un biglietto che fa conquistare il massimo dei voti al gioco, in questo parametro.

Longevità -
Una difficoltà ottimamente calibrata e un’AI dei nemici non proprio suicida garantiscono una discreta longevità al titolo. Alcuni puzzle da risolvere, poi, aumentano il tutto, garantendo anche maggiore divertimento.

Real. Tecnica -
I Probe hanno realizzato un ottimo gioco, fluido anche su macchine dalla potenza non eccessivamente elevata e altamente personalizzabile ad ogni configurazione. E’ inoltre possibile tenere sempre sotto controllo a quanti fps va il gioco, in modo da ottenere sempre la fluidità migliore.

Ric. Hardware -
Con un P133, 16 Mb Ram e scheda acceleratrice 3D, vi godrete sempre e comunque, un’ottima fluidità.

Totale -
Forsaken è uno dei migliori e più divertenti giochi dell’anno. La grafica e la giocabilità sono da urlo, ma anche sotto gli altri parametri non c’è assolutamente da lamentarsi. Il concept forse è poco originale, ma cosa importa.. Il gioco è divertentissimo e anche abbastanza lungo e, se vi piacciono i giochi di questo genere, dovete assolutamente averlo nella vostra softeca.


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.