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Recensione di: Matteo "Bonvi" Bonvicino


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Dunque (mai cominciare un frase con dunque…) da dove si può cominciare? Machines è un gioco così vasto che bisogna innanzitutto trovare il bandolo dalla matassa e, quindi, del gioco. Inizierei, se siete d’accordo, con i parametri più generali, quali grafica, sonoro, giocabilità, longevità, video, animazioni 3D e così via. Pronti? Allora, iniziamo con la grafica. L’impatto iniziale con Machines è forte, già dalla intro capirete di trovarvi di fronte ad un gioco realizzato dettagliatamente dove niente è stato lasciato al caso. Nessun pericolo di bug e nessun pericolo di vedere i filmati a scatti, dunque. La presentazione vi porta in un periodo lontano dai nostri giorni, nel futuro, dove eserciti di macchine (o Machines...) si danno battaglia per conquistare, depredare, distruggere interi pianeti, basi stellari o simili. Un periodo alla Terminator, se vogliamo, ma che consta di un campo d’avventura veramente molto ampio. L’idea che potrebbe assalirvi è di avere sotto gli occhi un gioco alla Mechwarrior, anche se non è propriamente così. Terminata l’introduzione, vi troverete a scegliere le opzioni principali ed i settaggi vari e, successivamente, a dover scegliere cosa giocare. Potete scegliere tra la “Campagna”, la “Scaramuccia” oppure potete scegliere di giocare in “Multiplayer”. A voi la scelta anche se, personalmente, vi consiglio di iniziare con la “campagna”, come ho fatto io, per poi, attratti dal conoscere nuove Machines, addentrarvi nelle opzioni della “Scaramuccia” o del “Multiplayer”. Bando alle ciance, iniziamo la campagna. Prima di poter spaccare metallo a destra e a manca, potrete (e ve lo consiglio…) cimentarvi facendo pratica con macchine apposite in scenari predisposti per istruirvi su come comportarvi durante la guerra. Terminata questa parte, già di per sé attraente, sarete pronti per lo spettacolo di luci, suoni, colori e quant’altro, non vi immaginerete neanche, troverete in Machines. La grafica in sé è spettacolare, sfruttando appieno gli acceleratori grafici. I paesaggi non sono fotorealistici, ma quasi e la loro credibilità non è mai messa in dubbio.

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Il campo di battaglia visto dall’interno di una macchina. Osservate lo sfondo e gioite. Il pianeta ruota veramente lungo la sua orbita.

Scena da una battaglia. I potenti raggi verdi del cannone al plasma fanno veramente male …… che vi dicevo?

Quello che troverete in Machines sono scenari realizzati per non lasciarvi respirare. Mi spiego meglio: dovrete trovare il modo di salvarvi da attacchi massicci nelle vicinanze di fiumi di lava incandescente, costruire edifici di importanza strategica rilevante a ridosso di spiagge deserte e, quindi, in possibile presenza di cecchini meccanici. Oppure, se sarete proprio tosti, potrete trovarvi all’interno di una space station orbitante e dovrete cercare di resistere il più a lungo e fronteggiare l’avversario o gli avversari. Immaginate, forse il paragone è quello più giusto, uno Starcraft, mischiato a Mechwarrior, con la giocabilità spettacolare di Commandos, il tutto con la grafica di Wipeout 2097. Adesso vi spiego tutto, non vi preoccupate. Il fatto è che fatico a tenere il filo del discorso in quanto per ogni opzione o caratteristica ne spuntano altre cento! Cercherò di non creare scompiglio. Riprendiamo dagli scenari da favola. Oltre a poter scorrere nella mappa con il mouse nel classico senso verticale o orizzontale, in Machines potrete cambiare la visuale, oltre a poterla muovere a 360° ed in ogni direzione. Se, all’inizio, questa era in assonometria (e quindi si vedevano gli edifici e le macchine un po’ di scorcio… ) potrete cambiare visuale e vederle frontali, alzando o abbassando con il mouse l’altezza dell’osservatore. Bello, direte voi, fantastico dico io in quanto non è finita affatto lì. Se vorrete, potrete cambiare ulteriormente la visuale, andandovi a sedere all’interno delle macchine scelta, operando o combattendo direttamente di persona. Non vi dico cosa si prova a trovarsi all’interno del campo di battaglia, magari utilizzando un Reaper e fronteggiare il nemico con il fucile al plasma. Se volete, potrete vedere le immagini allegate. Inoltre sono previste, la possibilità di giocare scenari con l’avvicendarsi del giorno e della notte, con improvvise nubi o foschie e c’è la presenza di spettacolari esplosioni durante la battaglia, specie se viste dall’abitacolo delle macchine. Il voto complessivo della grafica, per mio parere, è un bel dieci. Il sonoro, la musica e gli effetti sonori occupano un altro grande posto in Machines. Questi sono complementari della grafica e dello svolgersi del gioco. All’inizio, intanto, avrete la possibilità di ascoltare le istruzioni direttamente in italiano del computer che vi spiega come muovere i primi passi delle macchine sugli scenari, in secondo luogo, potrete udire i commenti della macchine (tipo Z, ve lo ricordate…?) e le direzioni tecniche del computer durante la battaglia (come in C&C). Se la situazione varia e una macchina compie una particolare azione, la musica cambia, così come variano gli effetti sonori durante la battaglia, a seconda che li si sentano dall’abitacolo, dall’esterno o dall’alto. Tutti le caratteristiche di Machines, musica, effetti sonori e grafica hanno, però, un’importanza minore nel gioco rispetto ad altri titoli che presentano solo una buona visione ma una storia di fondo scarsa e scarna.

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Le unità aere sono molto verosimili. Altro che C&C, qui ci si può addirittura passare sotto. Belle, non è vero? ...ma non hanno nessuna difficoltà a distruggere tutto quello che si trovano a raggio d’arma.

Non è il caso di Machines. Quello che ci viene proposto è un modo nuovo di compiere battagli in tempo reale. Così come in C&C, le unità sono necessarie tanto quanto gli edifici che porteranno nuove unità e nuove ricerche sul campo di battaglia. Molte sono le opzioni che possono compiere le macchine e molti sono gli edifici costruibili che daranno, durante lo svolgersi della trama del gioco, altre macchine, così come avveniva in C&C. Sempre come quel titolo, anche in Machines vi è la possibilità di formare squadre numerate da 1 allo 0 e la possibilità, nuova, di decidere l’aggressività delle macchine e la loro iniziativa nella battaglia. Ma veniamo adesso a parlare della miriade di macchine che potrete utilizzare per far avverare i vostri sogni da conquistatore pazzo. All’inizio ne avrete poche a disposizione, come l’esploratore (per esplorare il territorio…), il costruttore Dozer (per costruire gli edifici…), il localizzatore (per scoprire nuovi giacimenti di minerale…), i Reaper (assaltatori e macellai…) ed i trasportatori Mule (per trasportare i minerali al POD di raccolta: l’equivalente del modulo MCV…). In Machines, a differenza di altri giochi in tempo reale, un’unita può compiere lavori diversi ma, allo stesso tempo, non può compiere lavori simili. Per esempio, il costruttore Dozer può costruire un miniera ma sarà il trasportatore Mule a portarlo al POD di raccolta e così via… Se vorrete subito sapere quali unità vi riserva il futuro, procedendo con le missioni, potrete cimentarvi con la modalità “Scaramuccia”. Qui tocchiamo l’apice del divertimento e della sensazionalità. Potrete avere subito tutte le unità e potrete combattere in scenari magnifici come isole deserte circondate dalle acque, lande desolate in cui riuscite a conquistare la collina o verrete schiacciati dal nemico, deserti ricoperti da lava incandescente. Basi spaziali immense con il pericolo di trovare, dietro ogni angolo, un nemico che vi tende un trappola. Qui le macchine sono molte di più e troverete, quindi, macchine spia per sondare il paesaggio circostante (che appare nero se non lo si è ancora esplorato…), i Grunt o soldati speciali, i nuovi trasportatori XO, nuove serie di torrette, mobili o semoventi, macchine tecniche, nuovi Reaper armati fino ai denti ma soprattutto le unità aeree. Queste sono magnifiche e sono versatili al massimo, soprattutto se le pilotate voi stessi. E’ presente anche, tra le tante altre unità (non ve le elenco tutte quante, altrimenti vi rovinerei la sorpresa…) una che, sinceramente, trovo un po’ ridicola. Ragazze e ragazzi, vi presento il “Gorilla”. Questa strana macchina ha l’aspetto di un grande King Kong e mantiene un’andatura piuttosto lenta ma presenta una carica offensiva tutt’altro che sottovalutabile. Quando si arrabbia può essere veramente pericoloso. Una specie di Colosso di Rodi animato che custodirà le vostre armate più piccole ed i vostri edifici dall’essere annientati. Per quanto riguarda gli edifici, anch’essi originali e spettacolari, troviamo il POD iniziale (che abbiamo detto essere della stessa utilità del modulo MCV…), la miniera, le torrette sempre più sofisticate, il radiofaro di comunicazione (un normale Radar…), le fabbriche civili, di fanteria leggera, pesante ed i centri di ricerca civili e militari. Il tutto mescolato con tanta azione ed una dose di divertimento e stupore ai limiti massimi raggiungibili. Passiamo alla modalità “Multiplayer”. Qui troviamo le classiche possibilità di connessione modem, via cavo o rete o quant’altro e la possibilità di scegliere lo scenario preferito. Anche in questo caso sono presenti parametri per specificare la durata, i limiti di vittoria e tutto quanto si è già visto in giochi di guerra in tempo reale.

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Anche dall’interno dell’abitacolo, l’esplosione non è male… Una battaglia sulla stazione spaziale farebbe gola a chiunque.

Non so se sono stato abbastanza eloquente da spiegare in modo esauriente come ci si sente e cosa si prova a giocare con un titolo come Machines, ma sono sicuro che, provandolo, non riuscirete più a smettere di giocare. La longevità, infatti, è un fattore molto importante ed in Machines trova il suo ambiente naturale. Quando giocherete a Machines vi farete prendere dal gioco e non lo lascerete tanto presto. Machines è quello che si può definire un gioco abbondante di possibilità e di sorprese, tanto da tenervi incollati allo schermo parecchio, parecchio tempo. Sarete al comando di truppe specializzate che andranno come dei Kamikaze contro il nemico e non troverete mai un rifiuto da parte loro. Sono macchine, Machines adatte allo scopo… distrutta una ne potete fare altre cento e potrete sempre rimpiazzarle per evitare di perdere la battaglia, in quanto non ci saranno mai spargimenti di sangue che potrebbero portarvi a disapprovare il titolo in questione. L’ausilio, come detto prima, della 3DFX coadiuva molto alla credibilità dell’insieme, in quanto presenta delle immagini che hanno del soprannaturale e del meraviglioso. Interi paesaggi in notturna o, magari, coperti dalle nubi che vi svolazzano sulla testa. Tramonti comprensivi di due o tre soli e da montagne di lava rovente che potrebbe avvolgervi completamente. Insomma, tirando le conclusioni di un titolo appagante e divertente, bisogna dire che i programmatori hanno avuto un vero lampo di genio nel creare un titolo come questo. Machines è un capolavoro, a mio avviso, che tutti dovrebbero poter apprezzare. Spero che in futuro altri titoli tengano molto, oltre alla grafica, alla storia ed alla giocabilità, che aumenteranno sicuramente la longevità del prodotto. Con questo termina la recensione che, spero, vi abbia attratto verso questo fenomenale titolo.

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Titolo: Machines
Software House: Acclaim
Sviluppatore: Charybdis Entertainment
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 99.000


GameOnLine

Requisiti minimi: Pentium 166, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 170 Mb Hard Disk, Scheda Audio comp. DirectX 6, Acceleratore 3D comp. D3D, Windows 95/98, Mouse.

Requisiti consigliati: Pentium 233 MMX, 64 Mb Ram, Scheda Audio 16-bitt, Acceleratore Grafico Comp. D3D di seconda generazione.

Gioco provato su: Pentium 233 MMX, 32 Mb Ram, Diamond Monster 3D 4 Mb, Sound Blaster 16, Cd-Rom 24x. Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di rallentamento.


Grafica -
La grafica di Machines è un paradiso per la vista. Effetti di luce stratosferici, texture ultra-dettagliate ed un aspetto visivo quasi surreale.

Effetti Sonori -
Gli effetti sonori si modificano in base a quello che accade in battaglia e sono molto ben realizzati.

Musica -
La colonna sonora dinamica cambia d'intensità durante i combattimenti. Molto ben fatta.

Giocabilità -
Impiegherete un po' per riuscire a capire come mettervi ai comandi delle varie Machines, ma state tranquilli che appena sarete riusciti a scoprirlo, non smetterete più di giocare.

Longevità -
Machines è un gioco che cattura e, non appena inizierete a giocare, non la finirete più.

Real. Tecnica -
Non ho notato molti bug e altri problemi. Lodevole.

Ric. Hardware -
Un P233 MMX con scheda 3D di prima generazione è bastato per godersi Machines. Ovvio che più ne avete, meglio è.

Totale -
Machines porta una ventata d'aria fresca nel genere degli strategici, costituendo, a mio avviso, il primo esempio di RTS in 3D ben fatto. Sicuramente si tratta di un titolo che merita di essere giocato e che vi terrà sicuramente attaccati al monitor. In attesa di Dark Reign 2, se vi piacciono gli strategici, comprate Machines e non ve ne pentirete.


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.


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