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Recensione di: Alessandro Fabbri


 

Dopo i roventi deserti dove le roventissime armature di carri fungevano da cucine semoventi (se non avete capito, mi riferivo ad Armored Fist 3, la mia ultima recensione...), rieccomi nel blu dei cieli grazie a questa nuova simulazione di volo targata Looking Glass Studios e prodotta dalla Electronic Arts. FU3 è un simulatore di volo basato sugli aeromodelli dei velivoli civili, spaziando da quelli turistici a quelli commerciali, da quelli riproducenti alcuni velivoli delle due guerre fino a provare l'emozione del volo silenzioso, cioè quello librato senza motore. Il punto cruciale, in ogni caso, sarà se FU3 possiede le caratteristiche necessarie per diventare un "must" tra gli appassionati e scalzare Fly! dalla rincorsa a Flight Simulator '98 (o 2000, di cui dovreste leggere la mia recensione nei prossimi giorni...). Come biglietto da visita FU3 può esibire le lodi tessute da innumerevoli riviste ai suoi predecessori e se il grado di evoluzione del prodotto è rimasto invariato potremmo trovarci di fronte ad un ottimo prodotto. La prima cosa che salta all'occhio quando si apre la scatola di un simulatore è il manuale; infatti prima ancora di aprire la scatola, in base al peso della stessa determinato dalla voluminosità del manuale, possiamo farci un'idea sulle dimensioni e sulla complessità del gioco. Il manuale di FU3 non è enorme e neppure complesso e tratta tutti gli argomenti con semplicità ed accuratezza. Il vostro/nostro manuale, completamente in italiano corretto tralascia tutta quella parte, la quale equivale all'incirca ad un 20/25 pagine, che all'utente può non importare, soprattutto se non ha fatto gli studi specifici, riguardanti la dinamica del volo nelle sue componenti vettoriali, e ci catapulta direttamente nel vivo della questione. Prestate ora attenzione, soprattutto ai nuovi Icaro, che leggere bene o, meglio, studiare il manuale è di vitale importanza se si vuole effettuare un volo corretto divertendosi, altrimenti si incappa in errori, a causa della non capacità di leggere gli strumenti che possono portare a fini premature, senza capirne il motivo. Tutti i simulatori di volo, a parte determinati scenari predisposti apposta, sono quanto di più rigido possa essere in circolazione semplicemente perché simulano un mondo regolato da regole rigide che regolano tutti i voli e tutti i possibili inconvenienti. Le prime notizie che troverete sul manuale sono la descrizione delle varie opzioni riguardanti i settaggi del gioco per riuscire a farlo girare correttamente anche su computer meno potenti. Avrete poi la descrizione dei vari aerei che potrete utilizzare; le differenti tipologie degli aerei vi faranno provare come siano diversi gli atterraggi ed i decolli tra aerei tra loro simili. Non solo vi verranno offerte tutte le caratteristiche dei vari aeroplani, ma vi verranno descritte pure le varie fasi del decollo e dell'atterraggio ed addirittura vi viene fornita pure una breve check list dell'aeroplano da voi scelto. La check list non è altro che la lista dei controlli da effettuare prima, dopo e durante il volo nonché le operazioni per l'accensione del motore, il decollo e le fasi finali prima dell'atterraggio. Troverete la minuziosa e chiara descrizione di tutti i vari strumenti e su come leggerli ed usarli, perché dalla loro consultazione dipenderà la sorte del vostro volo, inoltre non sono digitali come i militari, con i loro bei numerini a portata d'occhio, ma bensì sono tutti analogici e soggetti ad imperfezioni che vanno corrette continuamente durante il volo. 

Nell'ultima, ma non meno importante parte del manuale, vi verranno descritti il significato dei vari messaggi e su come usare le comunicazione terra-bordo-terra. I velivoli a nostra disposizione sono i seguenti, di cui vi farò una breve lista:

Motoaliante Stemme S10-VT: L'S-10 è un aliante motorizzato ad alte prestazioni e la caratteristica che lo rende unico sta nell'elica retrattile all'interno del cono del muso, una volta spento il motore trasformando il velivolo in un convenzionale aliante. Ne sono stati prodotti diversi modelli di questo velivolo e la V sta per elica a passo variabile, mentre la T significa turbo, il che consente una maggiore potenza e la possibilità di poter decollare da aeroporti anche ad alta quota. 

Idrovolante Lake Renegade T-270: Il Lake Renegade è un idrovolante particolare nella sua conformazione, soprattutto per il gruppo motore posizionato sopra la carlinga per proteggerlo dagli schizzi dell'acqua. Il Renegade è sia barca che aeroplano, e può decollare sia dall'acqua che da piste asfaltate. La peculiarità sta nel fatto che lo si può usare anche come una comune imbarcazione per spostarsi tra le altre barche. Le prestazioni sono al vertice della gamma degli idrovolanti e la comodità interna è ottima per quattro persone. L'attenzione viene attirata però dalla forma unica dell'aeroplano.

Mooney TLS Bravo: Definito la Ferrari del cielo sia per il costo che per le prestazioni, il TLS è un concentrato di tecnologia. La sua velocità massima di 405 Km/h non teme confronti con molti turboelica e bimotori in circolazione oggi e molti proprietari di questo velivolo non disdegnano visite ai livelli di volo, notoriamente impossibili da visitare per gli altri aerei ad uso privato proprio perché incapaci di accedervi. Il TLS dispone addirittura di freni aerodinamici, veramente rari in aerei di serie ad uso privato, perché la forma aerodinamica dell'aereo non riesce a fare un attrito sufficiente per rallentarlo in decelerazione.

Beechjet 400A: Ammiraglio della flotta aerea di FU3 questo jet executive è stato aggiornato con nuova avionica (sistemi di navigazione, gps, antighiaccio...) e motori più potenti. Non presenta una eccessiva difficoltà nel pilotarlo ed è appropriato nelle tratte corte come in quelle lunghe, capace di operare da qualsiasi aeroporto con almeno 900 m. di pista (veramente pochi...) si riesce ad apprezzare il volo a reazione senza impazzire troppo.

Questi sono i principali aerei di FU3; per gli inguaribili militari la Looking Glass ha inserito anche il P-51D Mustang ed il Fokker DR-1 del famosissimo Barone Rosso (in preparazione al prossimo Flight Combat, in uscita nei primi mesi del 2000...). OK, allora entriamo dentro al simulatore scegliendo il tecnologicissimo Beechjet 400A. Le visuali disponibili sono ben dieci, compresa la classica cabina virtuale, che vi permette di simulare la rotazione della testa. Il jet anche quando è fermo sulla pista, risulta molto convincente e non si ha il classico effetto tale che fa sembrare l'aereo appiccicato sul fondale-fotografia. Anche da diverse angolazioni l'aereo non presenta imperfezioni o difetti, solo la scelta cromatica è un pochettino discutibile, infatti i colori sono piatti e non dà l'effetto tridimensionale che ci si aspetterebbe. Una volta accese le luci di navigazione la figura complessiva migliora sensibilmente. L'interno è molto curato e preciso, solo che la scelta di colori troppo brillanti fa sembrare la console, rispetto all'ambiente fuori, falsa e non molto credibile. Se si usa il Cessna C-172 questo effetto si accentua maggiormente, perché il cockpit è una riga di traverso per lo schermo con sotto gli strumenti analogici. Graficamente il tondo degli strumenti risulta ben fatto e leggibile, ed anche meccanicamente funzionano come dovrebbero nella realtà, ma purtroppo guardando il complesso scade. Usando la cabina virtuale si nota un leggero sfocamento, cioè la grafica dell'interno dell'aeromobile si mette al livello di quella esterna con un grado di dettaglio leggermente inferiore dando una omogeneità prima negata al complesso. In questo campo Fly! distacca nettamente FU3 per una migliore omogeneità complessiva. In tutti i velivoli che dispongono di una manetta estraibile in direzione del pilota, si distingue la bidimensionalità della cabina. Infatti, estraendo tutta la manetta (potenza minima...) il pomello si ingrossa, e non c'è traccia di parallasse, non si vede la stanghetta che tiene su il pomello, nulla. Se lo si infila, il pomello si rimpicciolisce e basta. Mentre si è ancora a terra si nota anche la differenza tra gli oggetti posti dentro lo scenario e lo scenario stesso. Mentre si vede che gli alberi si inseriscono bene ed è stata scelta la stessa palette del fondale, gli oggetti 3D possiedono una palette molto più vivace, troppo vivace, facendo risaltare l'effetto di un oggetto appiccicato su una foto. Il terreno ed il cielo visto dal basso sono a livello di fotorealismo (quale simulatore non la vanta questa qualità al giorno d'oggi?), ma peccato per il resto. Le comunicazioni sono perfette e la differenziazione delle voci ci fa sembrare di stare giocando con altre persone. 

Purtroppo sono in inglese e sebbene si possono far ripetere le informazioni provenienti dagli enti, se ci scappa una informazione trasmessa "all'aria", cioè a tutti, per far sapere dove sono, rimaniamo senza sentirla. Durante il rullaggio dovremmo seguire, oltre che le istruzione dell'ente preposto, anche delle linee a terra per raggiungere la pista; purtroppo a certe angolazioni la striscia scompare per un attimo lasciandoci letteralmente disorientati. Comunque l'aeroporto non è più la città fantasma dei primi simulatori, ma brulica di voli (dipende anche quale aeroporto scegliamo...) in arrivo ed in partenza e non è raro fare la classica fila insieme ad altri bestioni; molto buono è il fatto di farci attendere il decollo se prima di noi c'era un aereo più grande, con una categoria di turbolenza di scia maggiore, perché le turbolenze generate dall'estremità delle sue ali potrebbero compromettere il decollo se non addirittura capovolgerci appena in aria nel caso che siamo un aereo da turismo molto piccolo. I movimenti a terra dell'aereo mostrano che questo aspetto è stato ben programmato; e si avvertono tutti i ritardi dei comandi come è normale ed è molto convincente il rumore dei motori sia in accensione che in aumento di potenza, il sibilo riesce a riempire la stanza. Una volta decollati e raggiunta la quota assegnata la sensazione di volo viene resa in maniera convincente. Il cielo è proprio come nella realtà, azzurro con nubi sparse qua e là. La resa del terreno sottostante è stupefacente, sembra una mappa topografica, che sarebbe poi quello che si vede nella realtà; purtroppo avvicinandosi ci si accorge che non è altro che un effetto ottico ed il terreno sottostante è vuoto o quasi. Comunque la sensazione di essere dentro al mondo aeronautico è molto viva, ci sono sempre delle comunicazioni per noi o per altri, che possiamo sentire anche noi, in modo da farci capire che siamo dentro ad un grande meccanismo insieme ad altre persone. In volo persino la strumentazione del più complicato degli aerei, il Beechjet 400A, risulta abbastanza facile e docile da portare, e con tutta la strumentazione facile da usare e da leggere perciò anche per un principiante risulta non difficile destreggiarsi con aerei ad alte prestazioni. FU3 è meno complicato di Fly!, ma anche meno completo. La dinamica del mezzo in volo è perfetta, con una continua monitorizzazione della situazione, mantenendo viva la nostra attenzione. Utilizzando una visuale esterna, si nota che ad ogni comando effettuato tramite i controlli di volo si muove una superficie mobile con un ritardo uguale a quello che esiste nella realtà. Il decollo e l'atterraggio più particolare che dovrete fare sarà quello in acqua tramite il Lake Renegade, piccolo idrovolante da turismo, mentre il comando più strano sarà quello di far rientrare l'elica del motore nel cono del muso per poi volare come un aliante ed infine riattivare l'elica. Una delle opzioni più interessanti, sono sicuramente le sfide che vengono proposte in una sezione a parte nelle quali dovrete compiere una determinata missione per terminare lo scenario. Per i novelli Icaro, c'è poi la scuola di volo, dove vi viene mostrato come fare le varie manovre con i differenti tipi di aerei, prima vi sarà mostrato come fare dall'istruttore, poi eseguibile da parte nostra finchè non abbiamo imparato. La sezione dove bisogna imparare il volo è molto completo e facile da padroneggiare a patto di seguire il corso con un minimo di impegno. Per i più esperti, poi, c'è l'opzione volo istantaneo, che butta i piloti immediatamente nel vivo dell'azione. Ma passiamo al commento. 

Titolo: Flight Unlimited 3
Software House: Electronic Arts
Sviluppatore: Looking Glass
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium II 233, 32 Mb Ram, 350 Mb Hard Disk, Cd-Rom 4x, Scheda Audio e Video comp. DirectX6, Windows 95/98.

Requisiti raccomandati: Pentium II 300, 128 Mb Ram, Acceleratore Grafico comp. D3D, Joystick.

Gioco provato su: Pentium II 266, 64 Mb Ram, Matrox Millennium II 8 Mb, Sound Blaster Live!, 4 Point Surround System, Cd-Rom Pioneer 36X, Diamond Monster 3D II 8 Mb, Windows 98. Con questa configurazione il gioco no ha mostrato rallentamenti di grossa entità.


Grafica -
Molto bella quella riguardante il fondale e l'aereo, ma fanno un poco di fatica ad amalgamarsi a vicenda, e in movimento dà un'altra sensazione. Alcuni oggetti dello scenario sembrano appiccicati.

Effetti Sonori -
Fantastici i rumori che vi circondano.

Musica -
Carina nei menù, assente durante la simulazione.

Giocabilità -
Hanno messo di tutto per far imparare a dominare il mezzo e non è molto complicato se non lo si vuole. In ogni caso è raccomandato il volantino.

Longevità -
Non impiegherete poco per scoprirne tutti i segreti e la varietà di aeroporti presenti rinnoveranno la sfida nel tempo.

Real. Tecnica -
La simulazione gira bene e non ci sono grossi errori nelle collisioni o bug visibili.

Ric. Hardware -
Non è un gioco esoso ed un PII 233 è abbastanza per giocarci abbastanza bene.

Totale -
FU3 non riesce a stare al passo di Fly!, ma risulta un buon prodotto con una complessità ben calibrata. Peccato per qualche imperfezione grafica qua e là.


Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.


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