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Recensione di: Matteo "Evanz" Evangelisti


E' indubbio che gli anni '80 abbiano rappresentato per il mondo dei videogiochi l'era del fenomeno di massa, quando gli immensi gruppi di amici iniziarono a recarsi nelle prime sale giochi munite di coin-op (o mangiasoldi, in linguaggio volgare...) a pilotare pixellose e stilizzate astronavi alla conquista dell'universo o guidare palline gialle con la bocca attraverso le strette gallerie di misteriosi labirinti fuggendo da spaventosi fantasmini colorati. L'evoluzione, però, non ha risparmiato neanche questi classici e col tempo abbiamo imparato a dimenticare i vecchi compagni dei nostri uggiosi pomeriggi, in favore di nuovi e prepotenti giochi dotati di grafica e sonoro mozzafiato, ma raramente donatori di quelle emozioni provate allora. Ora, per fortuna, qualcuno spinto dalla nostalgia ha deciso che fosse arrivato il momento di riscoprire i vecchi classici immortali e di riportarli a noi attraverso speciali programmi (detti "emulatori"...) capaci appunto di emulare le caratteristiche dei vecchi coin-op così da permettere la riproduzione delle vecchie ROM sui nostri modernissimi Personal Computer. Succede che però a qualcun altro non basta rivivere le vecchie emozioni su PC riproducendo semplicemente i vecchi videogiochi, ma che spinto dalla passione per codesti vetusti titoli e dalla possibilità di creare un prodotto di qualità, ripescando dal cassetto del dimenticatoio un certo Sinistar (che mi dicono gettonatissimo all'inizio degli anni '80...), abbia creato questo Sinistar Unleashed. Alle porte dell'universo, in un futuro remoto, un avventatissimo pilota dell'improbabile federazione Stellare decide di affrontare, in una missione solitaria, una misteriosa anomalia presso il vecchio portale dimensionale di Sinistar (che credo fosse il mostro finale del Sinistar classe 1982...) e proprio quando lo sfortunato giunge nei pressi dell'imponente costruzione, tutti i sistemi di difesa della decaduta fortezza riprendono vita ed iniziano ad aprire il fuoco; improvvisamente qualcosa inizia a muoversi al di là del portale ed una misteriosa forza comincia ad attirare a se la navicella fino a condurla al di là del campo di forza, dove le leggi che governano il nostro universo perdono valore. Nel passaggio ultradimensionale il velivolo subisce numerose mutazioni ed oltre ad acquistare un aspetto molto più aggressivo riceve una potentissima forza misteriosa (wow, la vogliamo anche noi la misteriosa forza spaziale!). Ci troviamo a vestire i panni dello sciaguratissimo pilota (ti pareva...) in uno spazio cosmico ostile popolato da ferocissime astronavi a forma di scarrafone (ce ne sono di tutti i tipi: piattole, blatte, scarabei, bacherozzi e chi più ne ha più ne metta, l'importante è che facciano schifo...) e miriadi di rotolanti asteroidi errabondi. Il nostro scopo sarà quello di spostarci da un portale all'altro in attesa dell'arrivo del boss di fine livello che dovrà essere regolarmente mandato al creatore. 

Durante l'attesa il nostro compito sarà quello di distruggere il maggior numero di asteroidi per raccogliere i preziosissimi cristalli contenuti al loro interno e contrastare gli attacchi ostili delle navi nemiche. I cristalli ci permetteranno di far salire il livello energetico dell'astronave che sostiene sia gli scudi deflettori, sia l'arma speciale, gran divoratrice di risorse. Insomma, tutto questo fino all'arrivo del boss, che inizia regolarmente a ruttarci qualcosa addosso, a bestemmiarci in alienesco e sparare qualche raggio fotonico ed alcune alabarde spaziali (amo questi termini alla Goldrake...). E così se ce la si fa, si passa di livello e si ricomincia la rumba. Il problema è che, anche se immerso in una grafica mozzafiato (da farti venire il mal di testa...) il gioco incomincia a rivelarsi ripetitivo già al secondo livello, poiché, boss a parte, ogni elemento rimane invariato, e non resta che farsi spingere dalla curiosità di sapere quale sarà la faccia della prossima pantegana cosmica alla quale friggeremo il sedere (ops!). Il motore grafico ci permette di esplorare lo spazio nei pressi del portale con una certa libertà e garantisce spettacolari effetti di luce che rendono l'atmosfera molto più intrigante ed avvincente. Nel tentativo di riprodurre un arcade spaziale vecchio stile in chiave moderna, l'equipe della GameFX, la software house che lo ha sviluppato (mentre la THQ, publisher del gioco, è la madre di X: Beyond the Frontier, recensito in questi giorni dal nostro Alessandro Fantini...) ha mantenuto la struttura originale del vecchio titolo riportandola ad una visione di gioco più vicina a quella dei nostri giorni. Il sistema di puntamento, che comprende anche l'utilizzo di un mirino semi intelligente che punta da solo i nemici più vicini e la serie di indicatori ultra avveniristici avvicinano il vecchio gioco agli abitacoli più spettacolari dei migliori MechWarrior (mamma quanto amo quegli HUD interattivi, mmhhh H U D inte-ra-ttivi, gahhhh!) Il gioco, in ogni caso è intuitivo e già dopo qualche minuto prendere il perfetto controllo dell'astronave sarà un gioco da ragazzi. Il problema più grande è quello di riuscire a non perdere la testa durante le battaglie, quando le luci, le esplosioni (che con la mia nuova SB128 PCI fanno paura...) e i nemici che ti ronzano attorno distolgono alquanto l'attenzione dall'azione di gioco; è un po' come seguire una lezione di filosofia; inoltre già il secondo boss (c'è un boss a livello, ed ogni livello dura circa cinque minuti...) è una brutta bestia da battere, e persino a difficoltà Beginner ho dovuto sudare sette camicie, figuratevi andando avanti cosa potrà mai aspettarci. Quali allora sono le potenzialità di questo gioco? E' difficile dirlo; insomma, al giorno d'oggi è difficile accontentarsi del solito vecchio arcade spaziale e il pubblico (o almeno solo io...) fatica a tirare avanti un gioco dalla trama praticamente inesistente (come vuole la regola degli arcade...) e che, analizzato a fondo, non rivela particolari innovazioni, ma solo il rifacimento in chiave moderna di un gioco che ha la mia età (e 17 anni nel campo dei videogiochi non sono affatto pochi...) bombato, o meglio dopato (che va più di moda...) con una bella pera di grafica 3D, che non guasta mai. La Game FX (alle dipendenze della THQ, nella realizzazione di Sinistar...) poteva tentare di aggiungere qualche nuovo aspetto che rendesse il gioco più coinvolgente, quando ormai è chiaro a tutti che qualche effetto speciale ed un nuovo restyling non imbambolano più nessuno o quasi (è anche se accade, l'ipnosi ha breve durata...). 

Cosa dire allora al ragazzino che munito di centone e poca conoscenza in materia che, avvicinandosi alla vetrina del negozio di fiducia vedrà la "ammazza aò quanto me piace 'sta scatola" di Sinistar e sarà colto da spasmi di dubbio nella riflessione "li spendo per questo o per qualcos'altro"? Beh, prima di tutto al ragazzino consiglierei una visita neurologica, perché farsi cogliere da spasmi alla sola vista della confezione di un videogioco non è una gran cosa (questo sarebbe troppo, cacchio, fatelo almeno partire il gioco prima di sbiellare...) (beh, questo può succedere solo per Grand Prix 3...ndBill); in un secondo tempo rifletterei a lungo su alcuni punti fondamentali: sono sicuro che il gioco mi interessi?. Sono solito farmi cogliere da attacchi di sonno quando guido alle quattro di notte o quando gioco a titoli monotoni?. Mi piacciono le figurine sul retro della confezione? Cosa ci faccio in un negozio di biancheria intima? Il dramma è evidente, e anch'io non so proprio come esprimermi e quale tipo di verdetto emettere. Inizialmente il gioco mi aveva colpito, ma è facile per me cadere in questi tranelli in quanto non mi allontano mai troppo dal mondo stupefacente degli strategici e sono facile preda per chi abusa di grafica, giochi di luce e sonoro mozzafiato, ma in seguito mi sono accorto della vacuità di Sinistar Unleashed e ho dedotto che come al solito mi ero fatto fregare dall'aspetto senza aver scandagliato a dovere il prodotto. Non mi resta che dire che Sinistar è un buon prodotto, non eccessivamente degno di lodi spropositate, ma sufficiente per ottenere il discreto (il mio voto fisso in Chimica, c'è da esserne orgogliosi...). Spero vivamente di non distogliere potenziali acquirenti dal comperare tale giochillo, ma considerata la mia seppur modesta esperienza mi sento di poter consigliare il gioco solo a coloro in cerca di emozioni sì, ma brevi e di scarsa intensità. Chi avrà l'occasione di poterci giocare mi saprà dire se avevo ragione (scrivetemi pure, basta cliccare sulla mia firma). Sono le 22:45, sette giorni oltre il termine di consegna, sarò fresco di promozione ma sono anche braccato da Fabio che oramai non pretende altro che il mio sangue (e porca miseria, ha anche ragione...), ma dopo tutto mi consolo: c'è chi si scorda un freno a mano tirato (questa, cari lettori, la possiamo capire solo in redazione, scusateci!) (io non scuso nessuno...ndBill). 

Titolo: Sinistar: Unleashed
Software House: THQ
Sviluppatore: GameFX
Distributore: 3D Planet
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 166, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 200 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX6 (comp. D3D), Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium II 266, 64 Mb Ram, Scheda Audio 3D, Acceleratore Grafico 3DFX o D3D.

Gioco provato su: K6-2 400, 128 Mb Ram, CD-Rom 24X, Matrox Mystique G-200 8 Mb, Sound Blaster 128 PCI.Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.


Grafica -
Grafica spettacolosa per questa riedizione di Sinistar. L'accelerazione 3D è sfruttata a dovere e si vede, con una grafica che colpirà a dovere.

Effetti Sonori -
Buoni gli effetti sonori, che se non altro creano l'atmosfera del gioco, assieme alle musiche. Provato con l'opzione 3D Sound il gioco ha fatto il suo dovere accrescendo il divertimento (fino a quando è durato...).

Musica -
Non male, vale quanto detto per il sonoro. Sarei solo curioso di sapere se le musiche sono state composte sui temi del gioco originale.

Giocabilità -
Comandi intuitivi, è facile prendere confidenza con il velivolo dopo qualche sessione.

Longevità -
Sinistar Unleashed perde quasi subito di interesse e l'unica cosa che mi ha spinto a continuare è stato il poter vedere le facce dei vari boss; inoltre è troppo difficile fare fuori questi mostri solo al livello Beginner.

Real. Tecnica -
Nulla di rilevante da segnalare.

Ric. Hardware -
Un PC abbastanza potente, dotato di un PII 266 o 300, almeno 64 Mb di Ram ed una bella scheda 3D.

Totale -
Non posso certo dare di più, e un po' mi dispiace perché inizialmente mi aveva preso, ma quando ci si accorge che il gioco è una eterna copia di se stesso ripetuta allo sfinimento cadono braccia e attributi. Il gioco sa di già visto, e anche se diverte non da emozioni oltre la decima partita.


Ringraziamo 3D Planet per averci fornito il materiale recensibile.


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