Home Page
 Editoriale
Chi Siamo
Ultimi Aggiornamenti
 Recensioni
Previews e WIP
Hardware
Screenshots
Servizi Speciali
Cheats
I nostri Links
Guestbook
Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


Ve la ricordate la moda dei tie-in che imperversava fino a qualche anno fa? Molti di voi si chiederanno, però, cosa sono i tie-in? Molto semplice, sono quei giochi basati su licenze cinematografiche e di cartoni animati, che in genere venivano realizzati subito dopo il film, con risultati che, la maggioranza delle volte erano tutt’altro che esaltanti. Ogni software house, non appena aveva la possibilità di acquisire una licenza, non se la faceva scappare, realizzando un gioco che vendeva solamente per il nome, ma dalla qualità molto mediocre. Basti pensare alla mitica "trilogia dell’orrido", composta da Cliffhanger, Last Action Hero e Dracula, tre giochi che facevano veramente schifo e non avrebbero preso neanche 1, tutti e tre assieme. In passato sono stati pochi i giochi decenti tratti da licenze cinematografiche, del periodo di cui abbiamo parlato fin’ora. A mio avviso, abbastanza decenti sono stati Hook, della Ocean, un’adventure basato sul film di Spielberg, Jurassic Park, sparatutto dall’alto, sempre della Ocean (molto prolifica in questo campo), con un ultimo livello a cui pochi sono arrivati, ma che vale da solo il prezzo del gioco (visto che era interamente in prima persona 3D) e pochi altri. Recentemente, non si corre più dietro a tutte le licenze cinematografiche possibili e in genere il gioco esce qualche tempo dopo il film. Basti pensare allo stupendo Die Hard Trilogy, a Wargames (basato su un film del 1983) e ai prossimi Aliens vs.Predator, Alien: Resurrection, Mission: Impossible e parecchi altri.

Nel primo livello dovrete penetrare all'interno di questo laboratorio e cercare di liberare la bella Leeloo. Nella vista frontale, Leeloo è sicuramente meglio che in questa posteriore, non trovate? Poi con questo bel vestitino di nastro bianco...

L'uscita in ritardo, rispetto al film, è il caso anche di questo The Fifth Element, gioco basato sull’omonimo film di Luc Besson, uscito da noi nella scorsa stagione cinematografica, con il grande Bruce Willis, Gary Oldman e la bellissima Milla Jovovich, 22enne modella di origini russe, con il quale il fortunato Besson se la spassa dall’inizio della realizzazione del film. Il gioco che ci accingiamo a recensire, infatti, è un vero e proprio tie-in, che prende storia e filmati dal film stesso. Si tratta di un action/adventure 3D in terza persona, sullo stile di Tomb Raider ed è comunque caratterizzato da alcuni aspetti particolari di cui vale la pena parlare. Gli sviluppatori sono quelli della francese Kalisto, già autori di Dark Earth, Ultim@te Race Pro e Nightmare Creatures (l’engine di 5th Element è una versione migliorata del motore grafico del discreto gioco horror uscito all’inizio di quest’anni) ed è distribuito in tutta Europa (per la versione PC), dalla Ubi Soft, mentre la versione PSX, che comunque non è oggetto della nostra recensione, è distribuita dalla Sony stessa. Vi dicevo che il gioco prende completamente spunto, nella storia e nella grafica, dal film su cui è basato e questo lo possiamo capire già a partire dall’ottima intro, che parte subito dopo aver installato e lanciato il gioco per la prima volta. La intro è infatti un collage di frammenti tratti dal film, montati in modo molto frenetico, con una musica che, chi ha visto il film, conosce sicuramente. Terminata la intro, possiamo passare subito al menu principale, che possiede le solite tipiche opzioni. Il gioco è, ovviamente, accelerato 3D, Glide in modo nativo e D3D, per tutti coloro che non fossero così fortunati da possedere una 3DFX.

"Toccami ancora e ti ammazzo...." Detto fatto, e questi due nemici stanno facendo una brutta fine. Anche vestito in modo elegante, Korben sa farsi valere. Questo ne è un esempio.

Tra le due versioni, tutto sommato, posso dire che non ci sono grosse differenze, ma alla fine, è meglio così. Dal menu principale, abbiamo la possibilità di cominciare una nuova partita, caricarne una esistente, cambiare i controlli del gioco e modificare alcune opzioni relative alla risoluzione grafica, alla qualità della grafica e al sonoro. Dopo aver scelto di iniziare una nuova partita e prima dell’inizio del primo livello, ci viene mostrato un filmato che prende spunto dagli eventi iniziali del film, e ci introduce così al gioco vero e proprio. I livelli del gioco sono 16 e prima di ogni livello, oltre al solito filmato tratto dal film originale, avete la possibilità di scegliere il personaggio con il quale affrontare livello. Potete ovviamente scegliere tra i due personaggi del film, ovvero Korben Dallas, il tassista interpretato da Bruce Willis e Leeloo, la bellissima aliena interpretata dalla stupenda Milla. A seconda del livello che dovrete giocare, potrete scegliere uno dei due personaggi, anche se per alcuni particolari livelli, potrete solo utilizzare Korben o Leeloo (ad esempio, nel primo livello siete costretti ad utilizzare Korben, mentre nell’ultimo dovrete fare mettere le fatidiche quattro pietre a Leeloo). Vi verrà mostrato anche una sorta di briefing della missione che dovrete affrontare e potrete così iniziare a giocare. Il gioco è un action/adventure 3D nello stile più classico, con la solita telecamera mobile che riprende l’azione e i soliti movimenti come corse, salti e affini. Disponete di un inventario, che può contenere quanti oggetti volete e vi permette di scorrerli in modo da poterli utilizzare quando vi servono. I due personaggi possiedono poi delle caratteristiche particolari: Korben è armato e, a mano a mano, che avanzerete nel gioco, egli potrà utilizzare armi di potenza superiore, tra cui anche il potentissimo laser utilizzato nel film da Zorg, che ovviamente, non è in mano ai nemici durante il gioco; Leeloo non possiede alcuna arma, ma in compenso è agilissima, permettendovi di scappare e muovervi in velocità in caso ci sia un’alta concentrazione di nemici e possiede una serie di calci e pugni devastanti, che possono mettere fuori gioco i nemici in pochissimo tempo, anche se dovrete sfruttare la vostra agilità per evitare i colpi e picchiare il nemico quando si è sicuri che questo non faccia nulla.

Siamo nel terribile ultimo livello nel quale, come nel film, dovrete inserire le quattro pietre per distruggere la meteora. Come potete vedere, le sequenze di intermezzo sono tratte dal film. Chi non si ricorda di questa scena?

Durante il gioco potrete raccogliere power-up di vario genere, che vanno dai kit per recuperare energia (che sono utilissimi, visto che il gioco non è assolutamente facile) a mine, granate e bombe, di vario genere, molto utili quando i vostri calci, pugni o spari non sortiscono gli effetti desiderati. Potrete poi raccogliere anche altro ed accumularlo nel vostro inventario, per poi utilizzarlo per risolvere i piccoli puzzle che sono presenti nei vari livelli, che sono da risolvere, in certi casi per avanzare nel gioco. I nemici sono di vario genere e spaziano da robot ai vari scagnozzi di Zorg, senza dimenticare gli alieni che troverete su Fhloston Paradise, comunque, tutti i nemici che trovate nel film. Anche per il gioco, come per il film, per realizzare il design dei livelli ci si è basati sugli schizzi del grande Moebius, al secolo Jean Giraud, grande artista e fumettista francese, per creare l’architettura hi-tech della New York futuristica del film e del gioco. Il lavoro fatto dai grafici della Kalisto è ottimo, visto che le strutture dei livelli rispecchiano esattamente quelle dei vari ambienti del film, dalla New York del futuro fino alle Piramidi Egizie da cui inizia e finisce la storia. In compenso, anche se tutto è identico a ciò che appare nel film, la grafica lascia un po’ l’amaro in bocca, visto che risulta un po’ spoglia (anche se con l’avanzare del gioco migliora) e l’engine 3D utilizzato dalla Kalisto (che dovrebbe essere una versione enhanced di quello utilizzato per Nightmare Creatures), non è proprio il massimo della vita. Non ci sono problemi di clipping, ma l’engine disegna o cancella i poligoni a mano a mano che si va avanti o indietro nel livello in cui si sta giocando. Va bene il fatto di mantenere contenute le richieste hardware, ma qui si esagera. Forse un engine un po’ più solido avrebbe potuto contribuire a dare un aspetto migliore, anche se non ci dobbiamo lamentare. Prima di terminare, però, un’ultima nota. Il gioco eredita il terribile sistema di salvataggio di Nightmare Creatures, che vi permette di salvare la vostra partita solamente al termine di ogni livello. Avremmo sicuramente gradito un sistema un po’ più comodo e speriamo in una patch correttiva al più presto. Detto questo, vi lascio al commento.

Titolo: The Fifth Element
Software House: Ubi Soft
Sviluppatore: Kalisto
Distributore: 3D Planet
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 133, Windows 95/98, 16 Mb Ram, 10 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 5, Cd-Rom 4x.

Requisiti consigliati: Pentium 166, 16 Mb Ram, Acceleratore Grafico 3DFX, Sound Blaster 16, Joypad Analogico o Digitale.

Gioco provato su: Pentium II 400, 128 Mb Ram, Windows 98, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster AWE 32. Con questa configurazione il gioco si è comportato ottimamente.


Grafica -
Come ho già detto nella recensione, le strutture del gioco rispecchiano esattamente quelle del film. Peccato per l’eccessiva spogliezza di alcune locazioni e per l’engine 3D, che non è proprio il massimo della vita. Non ci si può lamentare, ma qualcosa di meglio si poteva fare.

Effetti Sonori -
Anche questi campionati dal film e di ottima qualità. Ottimo lavoro da parte dei fonici della Kalisto.

Musica -
I brani utilizzati nei filmati e durante il gioco sono composti da Eric Serra, il grande autore di colonne sonore francese che ha realizzato le musiche del film. La versione recensibile del gioco, in mio possesso, non includeva le tracce audio, ma la musica dei filmati è comunque ottima.

Giocabilità -
Un buon joypad o anche la tastiera sono consigliati per controllare al meglio i personaggi nei livelli del gioco. Il numero dei tasti da utilizzare è superiore a quello di un consueto action/adventure, ma questo non mina assolutamente la giocabilità, anzi la rende migliore, visto che sono controllabili più aspetti del gioco.

Longevità -
Il gioco è piuttosto difficile e 16 livelli piuttosto ampi non dovrebbero rendervi la vita facile.

Real. Tecnica -
Come ho già detto, l’engine 3D non è il massimo della vita, e ci sono alcuni bug qua e là, che dovrebbero essere eliminati. Inoltre c’è il terribile sistema di salvataggio, cosa che io detestavo in NC e si è riproposta anche qui.

Ric. Hardware -
Piuttosto contenute. Con un P166, 16 Mb Ram e scheda 3D dovreste cavarvela. Ovvio che, più ne avete poi, meglio è.

Totale -
The Fifth Element è l’esempio di come un tie-in debba essere fatto. Il gioco possiede una grafica discreta, si basa assolutamente sul film, una buona giocabilità e un’ottima longevità. Peccato per alcune pecche a livello tecnico, soprattutto a livello d’engine, che causano un po’ di problemi alla grafica e non riescono a conferire al gioco quel "quid" che avrebbe potuto renderlo un classico. Il gioco si lascia giocare, ma dopo un po’ non prende più, al contrario di altri giochi del genere, dove la tensione è sempre alta. Peccato davvero, anche perché la longevità è ottima e ho dovuto sudare le proverbiali sette camicie per riuscire a mostrarvi una foto del livello finale, nel quale sono ora bloccato. Il gioco è consigliato agli appassionati del genere e del film, ma se non appartenete ad una di queste categorie, andate a cercare altrove.


Ringraziamo Ubi Soft Italia per averci fornito il materiale recensibile.