
Con un
titolo che ci ricorda i nostri piacevoli e faticosi trascorsi
matematici, persi fra angoli acuti ed equazioni irrisolvibili, la Cryo,
la software house dei recenti e discutibili Virus
e Guardian of Darkness, non avendo niente di meglio da fare, ci offre un
“piccolo” giochino che sarà presto dimenticato (per la salute di
tutti…) dalla comunità videoludica. Sviluppato dalla Smart Dog, la
software house inglese responsabile del mediocre All
Star Tennis ’99 per Ubi Soft, 360 (Three-Sixty per gli amici…),
è il titolo del gioco per PSX che vi vado ora a recensire. Mescolando
senza alcuna maestria alchimie di generi ludici differenti, come racing
game e sparatutto, il risultato è piuttosto mediocre, se si percorre a
ritroso la storia del “guida e spara”, che vede nella sua bacheca
capolavori quali Wipeout, pietra miliare, sviluppata da Psygnosis, per
la console di casa Sony, atteso nel suo terzo episodio, previsto per
Settembre, a cui è stato dato lo strano titolo di Wip3out. Forse solo
l’introduzione fugge a malapena dalla mediocrità che affligge 360,
sfruttando debolmente ma sufficientemente la computer grafica,
portatrice di immagini a forte impatto visivo e decisamente futuristiche
accompagnate da suoni altrettanto particolari e adrenalinici. Lo scopo
del gioco, per chi non l’avesse ancora capito è di fluttuare a folli
velocità, CPU permettendo, con dei mezzi, mmm…. (sembrano dei kart
fantascientifici senza ruote!), dovrebbero essere moto d’acqua….,
facendoci strada fra i nostri avversari a colpi di arma da fuoco. Bello
a dirsi, ma in pratica le speranze della software house transalpina
vengono eluse alla grande, colpa di una realizzazione tecnica al di
sotto della media. Ma andiamo per gradi. La scelta del nostro mezzo dovrà
avvenire tra più di sedici modelli a disposizione, ognuno diverso
dall’altro, sia esteticamente che per caratteristiche tecniche
(velocità, accelerazione, agilità, armi…). Le modalità di
competizione presenti sono quattro: arcade, torneo, battaglia fra due
giocatori e time-trial. Come prima partita vi consiglio di selezionare
la sezione arcade e prendere confidenza con il mezzo e con la
conformazione dei circuiti, prima di tuffarvi in un torneo da cui forse
uscirete illesi. La prima cosa che noterete è la velocità di scrolling.
I bordi
della pista sfrecceranno dinanzi al vostro joypad e in men che non si
dica, vi ritroverete col muso impiantato contro qualche muro. Questione
di pratica. Se da un lato alte velocità di immagini possono essere un
pregio, dall’altro si possono verificare problemi con il debole motore
grafico e la fragile struttura di gioco, che a volte non sembra in grado
di tener testa al frame rate. Ulteriore nota negativa è la costante
monotonia dei circuiti: corsi d’acqua verdognola stretti e costeggiati
da sfondi e textures alla Tomb Raider. In alcuni punti dei tracciati la
vegetazione copre del tutto la visuale impedendo di capire e sapere dove
stiamo andando, costringendo il povero giocatore a guidare alla cieca.
Le armi, allora… Dunque, armi presenti nel gioco non sono molte,
disponibili direttamente e sparse qua e là per le gare, ma lasciatemi
dire che l’impatto grafico una volta che esploderemo i nostri
proiettili è alquanto deprimente: gli effetti di luce non hanno avuto
il piacere di far parte di 360! Alcuni add-on non sembrano sortire alcun
effetto, mentre altri hanno una potenza di fuoco decisamente eccessiva,
ma comunque la natura “sparatutto” di 360 è piuttosto blanda,
triste ed imprecisa. Il metodo di puntamento implementato consente,
sulla carta, di avere controllo e direzionalità nei colpi. Nella
pratica il tutto svanisce come neve al sole (o “come un gelato
all’equatore”, detto con voce alla Pino Daniele…): il tasto L2 che
farà apparire sullo schermo un mirino direzionale non sarà mai
sfruttato e per l’eccessiva velocità (…ve lo dicevo io...) e per la
pessima realizzazione tecnica. Non manca il consueto, per giochi di
serie B, pop-up che vi farà apparire “alla Silvan” magicamente dal
nulla oggetti tridimensionali effettivamente per nulla definiti. Già,
la grafica di 360 è piuttosto confusa, poco definita tanto che i mezzi
una volta in movimento possono apparire tutti uguali: un ammasso di
poligoni deformi colorati. In presenza di alcuni circuiti
particolarmente complessi mi è capitato di vedere la mia bella
Playstation capitolare, dinanzi ad un bad-clipping veramente fuori dalla
norma. Il sistema di controllo non ha né pregi né difetti: è
strettamente funzionale al gameplay, senza distinguersi in qualcosa di
speciale. Solo a tratti si ha l’impressione di non avere il totale
controllo della nostra moto d’acqua. L’unica nota da fare è che il
mezzo può essere direzionato sia con la croce che con i tasti R1 e L1.
Per il sonoro? Mah…, non so perché, ma quei cori angelici
accompagnati ad una base tecno mi ha fatto ricordare l’ottimo ed
eccelso Einhander, di mamma Square…, ma state tranquilli: qui il
sonoro è decisamente peggiore. Il livello di difficoltà infine,
impostato più sull’easy, non regala al giocatore la giusta longevità,
annoiandolo dopo poche partite nell’escalation dei sedici livelli
disponibili. Tirando le somme in questa breve recensione, per un
prodotto che avrà un altrettanto breve vita, il mio giudizio non può
essere che più che negativo. Three-Sixty è un titolo anonimo e da solo
non giustifica la fantomatica spesa del centone. Converrà piuttosto
scegliere, per chi ancora non ne ha goduto, dell’edizione Platinum di
Wipeout 2097 o attendere trepidanti l’uscita di Wip3out. Questo è
quanto, o meglio, è 360°. ^_^
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Titolo:
360 (Three-Sixty)
Software House: Cryo
Sviluppatore: Smart Dog
Distributore: CTO
Formato: PAL
Prezzo: Lire 109.000
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1 - 2
Totale -
PRO
- Scrolling veloce e a tratti fluido
CONTRO
- Monotonia dei circuiti
- Grafica scialba e scarna
- Sonoro ripetitivo
- A volte il mezzo non risponde con precisione ai comandi
Ringraziamo CTO
per averci fornito il materiale recensibile. |