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Recensione di: Lorenzo "Kant" Antonelli


Con un titolo che ci ricorda i nostri piacevoli e faticosi trascorsi matematici, persi fra angoli acuti ed equazioni irrisolvibili, la Cryo, la software house dei recenti e discutibili Virus e Guardian of Darkness, non avendo niente di meglio da fare, ci offre un “piccolo” giochino che sarà presto dimenticato (per la salute di tutti…) dalla comunità videoludica. Sviluppato dalla Smart Dog, la software house inglese responsabile del mediocre All Star Tennis ’99 per Ubi Soft, 360 (Three-Sixty per gli amici…), è il titolo del gioco per PSX che vi vado ora a recensire. Mescolando senza alcuna maestria alchimie di generi ludici differenti, come racing game e sparatutto, il risultato è piuttosto mediocre, se si percorre a ritroso la storia del “guida e spara”, che vede nella sua bacheca capolavori quali Wipeout, pietra miliare, sviluppata da Psygnosis, per la console di casa Sony, atteso nel suo terzo episodio, previsto per Settembre, a cui è stato dato lo strano titolo di Wip3out. Forse solo l’introduzione fugge a malapena dalla mediocrità che affligge 360, sfruttando debolmente ma sufficientemente la computer grafica, portatrice di immagini a forte impatto visivo e decisamente futuristiche accompagnate da suoni altrettanto particolari e adrenalinici. Lo scopo del gioco, per chi non l’avesse ancora capito è di fluttuare a folli velocità, CPU permettendo, con dei mezzi, mmm…. (sembrano dei kart fantascientifici senza ruote!), dovrebbero essere moto d’acqua…., facendoci strada fra i nostri avversari a colpi di arma da fuoco. Bello a dirsi, ma in pratica le speranze della software house transalpina vengono eluse alla grande, colpa di una realizzazione tecnica al di sotto della media. Ma andiamo per gradi. La scelta del nostro mezzo dovrà avvenire tra più di sedici modelli a disposizione, ognuno diverso dall’altro, sia esteticamente che per caratteristiche tecniche (velocità, accelerazione, agilità, armi…). Le modalità di competizione presenti sono quattro: arcade, torneo, battaglia fra due giocatori e time-trial. Come prima partita vi consiglio di selezionare la sezione arcade e prendere confidenza con il mezzo e con la conformazione dei circuiti, prima di tuffarvi in un torneo da cui forse uscirete illesi. La prima cosa che noterete è la velocità di scrolling. 

I bordi della pista sfrecceranno dinanzi al vostro joypad e in men che non si dica, vi ritroverete col muso impiantato contro qualche muro. Questione di pratica. Se da un lato alte velocità di immagini possono essere un pregio, dall’altro si possono verificare problemi con il debole motore grafico e la fragile struttura di gioco, che a volte non sembra in grado di tener testa al frame rate. Ulteriore nota negativa è la costante monotonia dei circuiti: corsi d’acqua verdognola stretti e costeggiati da sfondi e textures alla Tomb Raider. In alcuni punti dei tracciati la vegetazione copre del tutto la visuale impedendo di capire e sapere dove stiamo andando, costringendo il povero giocatore a guidare alla cieca. Le armi, allora… Dunque, armi presenti nel gioco non sono molte, disponibili direttamente e sparse qua e là per le gare, ma lasciatemi dire che l’impatto grafico una volta che esploderemo i nostri proiettili è alquanto deprimente: gli effetti di luce non hanno avuto il piacere di far parte di 360! Alcuni add-on non sembrano sortire alcun effetto, mentre altri hanno una potenza di fuoco decisamente eccessiva, ma comunque la natura “sparatutto” di 360 è piuttosto blanda, triste ed imprecisa. Il metodo di puntamento implementato consente, sulla carta, di avere controllo e direzionalità nei colpi. Nella pratica il tutto svanisce come neve al sole (o “come un gelato all’equatore”, detto con voce alla Pino Daniele…): il tasto L2 che farà apparire sullo schermo un mirino direzionale non sarà mai sfruttato e per l’eccessiva velocità (…ve lo dicevo io...) e per la pessima realizzazione tecnica. Non manca il consueto, per giochi di serie B, pop-up che vi farà apparire “alla Silvan” magicamente dal nulla oggetti tridimensionali effettivamente per nulla definiti. Già, la grafica di 360 è piuttosto confusa, poco definita tanto che i mezzi una volta in movimento possono apparire tutti uguali: un ammasso di poligoni deformi colorati. In presenza di alcuni circuiti particolarmente complessi mi è capitato di vedere la mia bella Playstation capitolare, dinanzi ad un bad-clipping veramente fuori dalla norma. Il sistema di controllo non ha né pregi né difetti: è strettamente funzionale al gameplay, senza distinguersi in qualcosa di speciale. Solo a tratti si ha l’impressione di non avere il totale controllo della nostra moto d’acqua. L’unica nota da fare è che il mezzo può essere direzionato sia con la croce che con i tasti R1 e L1. Per il sonoro? Mah…, non so perché, ma quei cori angelici accompagnati ad una base tecno mi ha fatto ricordare l’ottimo ed eccelso Einhander, di mamma Square…, ma state tranquilli: qui il sonoro è decisamente peggiore. Il livello di difficoltà infine, impostato più sull’easy, non regala al giocatore la giusta longevità, annoiandolo dopo poche partite nell’escalation dei sedici livelli disponibili. Tirando le somme in questa breve recensione, per un prodotto che avrà un altrettanto breve vita, il mio giudizio non può essere che più che negativo. Three-Sixty è un titolo anonimo e da solo non giustifica la fantomatica spesa del centone. Converrà piuttosto scegliere, per chi ancora non ne ha goduto, dell’edizione Platinum di Wipeout 2097 o attendere trepidanti l’uscita di Wip3out. Questo è quanto, o meglio, è 360°. ^_^

Titolo: 360 (Three-Sixty)
Software House: Cryo
Sviluppatore: Smart Dog
Distributore: CTO
Formato: PAL
Prezzo: Lire 109.000
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1 - 2


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Totale -


PRO
- Scrolling veloce e a tratti fluido

CONTRO
- Monotonia dei circuiti
- Grafica scialba e scarna
- Sonoro ripetitivo
- A volte il mezzo non risponde con precisione ai comandi


Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.