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Recensione di: Andrea "Maro" Maroni


 

Carissimi lettori, prima di cominciare questa recensione di Blood Lines (precedentemente conosciuto come Tribal, e seguito, più o meno ufficiale, di uno strano giochillo chiamato Grid Runner, uscito qualche anno fa... ndBill), vorrei rendervi partecipi della situazione che si è venuta a creare in redazione negli ultimi mesi. Il nostro caro caporedattore Bill, tramite astute mosse, è riuscito ad inglobare all’interno di AVOC (manco fosse un blob... ndBill) nuovi redattori e a far sì che i giochi da recensire non si accumulassero. Ebbene sì, ragazzi, AVOC sta diventando un enorme impero videoludico con il suo re e i suoi sudditi, ma c’è suddito e suddito. In particolar modo ci terrei a sottolineare il grado di favoritismo che si è originato all’interno di questo ambiente e che porta i redattori più newbies a essere più privilegiati degli altri. Per questo motivo avvio ufficialmente una protesta contro Bill, colpevole di promettere al sottoscritto grandi titoli da recensire e poi consegnarli ad altri redattori con meno anzianità nel settore. Per citare alcuni esempi, basti pensare che nelle ultime due settimane mi erano stati promessi rispettivamente T’ai Fu e Monaco Racing Simulation 2, nessuno dei quali è stato mai inserito all’interno della mia PSX (tu comunque sai qual è il vero motivo per cui tu adesso stai scontando questa situazione, e penso che la cosa andrà avanti ancora per parecchio. Sei stato fortunato che non ti abbia dato Asterix... ndBill). Questa situazione va avanti da troppo tempo per i miei gusti, perciò chiedo all’egregio Fabio Cristi di mantenere la sua parola in futuro e di non favorire gli altri solo perchè gli leccano più a fondo le sue grosse chiappe (hai visto cosa è successo a chi si era messo contro di me. L’esperienza insegna..., e poi io non favorisco nessuno... ndBill). Grazie per la gentile attenzione, ma ora spazio alla recensione. Appena si accende la console con all’interno il CD di Blood Lines ci si rende conto subito che questo non è un gran gioco; la schermata di caricamento è alquanto anemica, mentre l’introduzione in Full Motion Video, realizzata con grafica 3D, non è delle migliori, né tantomeno riesce a far intendere la natura del gioco (si potrebbe azzardare un picchiaduro...).

Se nel menu principale (realizzato in bassa – bassa – bassa risoluzione...) andrete a leggere le istruzioni di gioco, vi renderete conto che il titolo della Radical Entertainment (già sviluppatori di X-Games Pro Boarder, gioco recensito dal sottoscritto, alcune settimane fa...) non è affatto un picchiaduro, ma appartiene ad un genere nuovo e piuttosto originale, mai affrontato prima. In BL, infatti, dovrete scegliere uno tra i vari personaggi disponibili, e sfidare uno alla volta, gli altri, in un ambiente 3D, all’interno del quale sono presenti numerosi fasci di linee, sparsi qua e là lungo le tre dimensioni. Lo scopo è quello di passare su tutti i fasci di luce, prima che lo faccia l’avversario, aiutandovi con mosse segrete, bonus, e scorrettezze di ogni genere. Le modalità di gioco sono ben poche, tuttavia posso garantirvi che in modalità Arcade, completare il gioco al livello Intermedio non è assolutamente facile (vi ci vorrà una buona dose di pazienza per terminarlo...). I personaggi disponibili dall’inizio sono abbastanza, e adesso andremo ad analizzarli in dettaglio:

ALEX: Il genio malvagio della situazione. Siccome adora mangiare messicano, la sua mossa speciale consiste nel lanciare fuoco dal suo popò e ciò gli fa aumentare notevolmente la sua velocità;
MAYA: Dubito che questa possa essere definita propriamente una donna, visto che assomiglia vagamente a Dennis Rodman, con l’aggiunta di un paio di tette. Comunque salta incredibilmente alto;
KHAFKA: Appurato che le metamorfosi non c’entrano, posso dirvi che questo personaggio dall’aria da vero birro è uno dei più inutili, insieme alla sua mossa speciale;
LUPO: Questo si che è un vero petomane. E’ diventato così grasso da quando vive dall’interno di un McDonald’s e la sua mossa speciale, il “terremoto”, non è altro che lo sfogo fisico del suo corpo, che reagisce ai Cheeseburger;
WALKER: Il suo aspetto da taglialegna canadese mostra le sue chiare tendenze sessuali, che si intuiscono dall’accento molto British;
REIKO: Prima di capire che questo personaggio veloce e scattante fosse una donna, ci ho messo un po’ di tempo. Comunque, provare per credere;
BOMANI: Il vero tamarro del gruppo. Si veste come un paninaro di strada, ma la verità è che è talmente lento che, poverino, non riesce a schiodarsi da terra. Per fortuna, la sua mossa speciale, gli consente di volteggiare liberamente in aria.

Come avrete visto, ognuno di questi possiede determinate caratteristiche, alquanto diverse da quelle degli altri e perciò ogni giocatore dovrà scegliere un beniamino col quale si trova meglio. A questi simpatici figuri, se ne potranno aggiungere altri tre, inizialmente nascosti. Nonostante i personaggi nascosti, il numero di questi, in totale, non può essere considerato adeguato per garantire una longevità adeguata. Notevole è invece la varietà di scenari disponibili, molti dei quali realizzati con fantasia, e di discreta fattura. L’aspetto migliore di Blood Lines è senza dubbio il sonoro. Coinvolgenti sono, infatti, i temi musicali, ma la cosa che senza dubbio porta un coinvolgimento maggiore nel gioco sono i commenti vocali dei personaggi, tra i quali ci sono anche parecchi scambi di insulti (troppo belli quelli in spagnolo...), ironici e non. La disposizione dei tasti sul pad è molto intuitiva ed elementare, fatto che insieme alla fluidità generale del gioco, contribuisce a rendere la giocabilità su ottimi livelli. L’aspetto più sconcertante arriva però dalla longevità. Personalmente, le mie partite non durano mai più di venti minuti (al giorno..) e difficilmente avrei ripreso a giocare se non fossi stato obbligato a sviscerarlo in tutti suoi aspetti per la recensione. Il fatto è che il gioco risulta veramente monotono: ogni incontro è una specie di “acchiapparella”, dove non si fa altro che scappare o inseguire e saltare forsennatamente su e giù per lo schermo. Per di più, quando si sfidano giocatori del proprio livello di abilità, ci si trova a compiere veri e propri incontri “infiniti” (il mio record di durata è di sei minuti...), tanto che alla fine verrà di impulso spegnere tutto, per dedicarsi ad altre attività. Concludendo, definirvi Blood Lines come un vero e proprio “giochino” (questo è per Fabio...) (che non sopporta l’uso di tale parola... ndBill), di quelli che passano inosservati tra i videogiocatori e dei quali spesso nessuno si ricorda mai il titolo. In effetti, BL non ha nulla di speciale, è senza infamia e senza lode, anche se la sua monotonia lo porta più verso l’infamia. Datemi retta, ci sono passatempi migliori che giocare a BL (se non avete la ragazza, è il momento di cercarvela. Vero Fabio?) (non rigiriamo il dito nella piaga e, comunque, non è che tu sia messo meglio... ndBill), ma se proprio dovete, vi consiglio di giocarci in lingua spagnola, se non altro vi divertirete a sentire i commenti vocali. Alla prossima.

  Titolo: Blood Lines
Software House: Sony
Sviluppatore: Radical Entertainment
Distributore: Sony
Formato: PAL
Prezzo: Lire 109.000
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1 - 2



Totale -


PRO
- Discreto sonoro
- Buona giocabilità
- Originale

CONTRO
- Grafica scarna
- Scarsissima longevità
- Molto monotono


Ringraziamo Sony per averci fornito il materiale recensibile.