
Super Mario, Sonic e
Crash Bandicoot rappresentano il mondo platform delle tre rispettive
enormi società ludiche, Nintendo, Sega e Sony. Tutto il resto,
infatti, non è Game Over, come recita un famoso spot, ma è solo
contorno, più o meno riuscito, nè rappresenta solo una texture di
sfondo. È questo il caso di Croc, ennesimo platform 3D in uscita per
la console di casa Sony, oggi presentato, come potrete chiaramente
capire dal titolo, nel suo seguito, intitolato, con molta fantasia,
Croc 2. Il gioco è sempre pubblicato dalla Fox Interactive e
sviluppato dagli Argonaut Software, guidati da Jez San, una delle
menti dietro al mitico chip Super-FX del SuperNES, e responsabile di
alcuni grandi titoli per PC usciti qualche anno addietro, come
Creature Shock e FX Fighter. Il primo episodio uscì nel Novembre del
1997 e ottenne un discreto successo anche perché allora la fauna
platformiana era ancora alle origini, o meglio non conosceva titoli
quali Oddworld (anche se in 2D), Gex 3D e Spyro The
Dragon. In quei
tempi remoti, il confronto poteva essere tessuto con Pandemonium o
Jumping Flash, sicuramente ottimi titoli, ma ancora grezzi e
primordiali. Ad ogni platform va, chiaramente, il suo eroe:
porcospini, draghetti, gechi, idraulici (!)….. a Croc tocca un
coccodrillo, essere tanto pericoloso nella realtà quanto dolce e
tenero in un mondo 3D in stile cartone animato. Incominciamo
dall’introduzione. Come mi è capitato spesso negli ultimi tempi, di
computer grafica (che noi tutti amiamo molto…) neanche a parlarne.
Da alcune scene alquanto fragili e debolucce, riusciamo a capire che
lo scienziato dei Gobbos viene rapito dai Dantini. Già… quasi
dimenticavo di spiegare bene chi siamo e cosa succede. Noi siamo Croc,
un coccodrillo assoldato dai Gobbos per liberarli dalle perfide e
luride angherie del barone Dante (da cui deriva il nome Dantini,
ovvero i suoi seguaci…). Veniamo subito catapultati nell’isola del
sopruso dai nostri amici… Incomincia il gioco. La prima cosa che vi
balzerà agli occhi sarà la vivace veste grafica, degna di un puerile
Ape Escape, colma di colori in stile “Missoni”, che dona al tutto
un che di bambinesco (o fiabesco, se preferite…). Ma non abbiate
paura, Croc 2 non è semplice come credete, non sottovalutatelo.
Ad
esser precisi il gioco in questione è un platform/action adventure
3D, cioè il nostro alter ego virtuale può muoversi in ogni
direzione, esplorare ogni luogo creato dai programmatori… insomma,
avete capito! La rosa dei movimenti a disposizione del giocatore, non
spicca per innovazione o altro, ma è strettamente funzionale al
game-play: salto con possibilità di “caricare” una schiacciata a
terra (beccando i Dantini, si spera…), sferzata di coda che eleviamo
a mo’ di arma, interazione con i personaggi che popolano il mondo di
Croc, e così via. Una nota di biasimo va fatta per ciò che concerne
la cosiddetta telecamera virtuale, che si sperava intelligente, ma
decisamente pigra nei movimenti, a volte imprecisa e restia a seguire
repentinamente il nostro amichetto rettile. Altre volte è addirittura
troppo veloce precedendo il personaggio e creando del mal di mare a
coloro che sono privi di “Travelgum” (come il sottoscritto che,
mentre sta correggendo questa recensione, sta volando verso l’ECTS
di Londra…ndBill). Le varie sezioni, tipiche di un platform, si
alternano fra loro, passando da caverne oscure (ma sempre sgargianti
^__^), in cui come un verde Indiana Jones saremo alla guida di vagoni
del carbone su rotaie, affronteremo le foreste popolate dai Dantini,
attraverseremo ponti sospesi aggrappandoci come un Tarzan dotato di
coda a sottili liane, e chi ne ha più ne metta. Ma è proprio qui che
sorge un ulteriore problema: il controllo di Croc. Spesso è
impreciso, difficile da gestire, quasi impossibile con la croce
direzionale. Le cose migliorano leggermente attivando la funzione
analogica sul nostro joypad, ma ciò non toglie che sarete costretti a
ripetere in modo alquanto frustante passaggi a prima vista semplici e
banali. Il problema è forse da ricercare nell’inerzia che
caratterizza il nostro alter ego. Detto in parole povere Croc fa un
po’ fatica a fermarsi nel punto giusto al momento giusto… e se poi
ci si mette anche la telecamera balorda, le cose si mettono davvero
male. Lo scopo remoto del gioco, oltre che quello del puro passatempo
, è salvare i poveri Gobbos (un nome più brutto no, eh?), il tutto
condito da raccolta di gemme, pietre preziose, vite extra e quanto di
meglio un platform possa racchiudere in sé. Le ambientazioni sono
vaste, fin troppo, esplorabili in grande libertà, potremo interagire
con oggetti e personaggi, ad esempio ricevere utili informazioni per
il prosieguo dell’avventura, bonus e oggetti preziosi sono
disseminati un po’ dovunque, anche, come accade peculiarmente nei
vari episodi del marsupiale più famoso su PSX, Crash Bandicoot (1, 2
e 3…) nelle casse di legno che non sono semplice sfondo o
suppellettili.
Al termine di ogni quadro/area ci troveremo dinanzi ad
un boss, come da tradizione, sempre più spietato: non basteranno
pochi colpi per farlo fuori, quindi non lesinate sui tasti!!! Quello
che sto dicendo va a conferma dell’impostazione del livello di
difficoltà medio/alta. Croc, per la sua accogliente veste grafica, può
sembrare un gioco per bambini alle prime armi con la Playstation, ma
in realtà si fa portatore dei tipici enigmi e quadri da incubo degni
dei suoi più blasonati colleghi. L’accompagnamento sonoro è
decisamente piacevole, buono sotto ogni aspetto, un po’ reggae e un
po’ canzoncina stupida (ma sempre bella), che vi accompagnerà
nell’azione, che a mio giudizio, si sarebbe potuta rendere
maggiormente frenetica riducendo gli ampi spazi vuoti presenti nei
moltissimi livelli che dovrete esplorare prima di cantar vittoria. Non
mi ha soddisfatto il parlato, se cosi’ si può chiamare, visto che
Croc e i suoi tondi amici paffuti emettono suoni incomprensibili che
alla lunga possono annoiare, ma è il loro linguaggio, che ci volete
fare! Il motore grafico è buono, nella norma considerando l’adulta
età della nostra Playstation e visti gli sviluppi avvenuti
nell’ultimo anno solare. Solo qualche noioso rallentamento, anche
nelle sezioni animate, farcisce negativamente un complesso 3D più che
dignitoso. Siamo alla resa dei conti: Croc 2 è un ottimo platform,
adatto ad un’ampia schiera di videogiocatori, sia novellini che più
esigenti che troveranno nei numerosi enigmi, pane per i loro denti. La
trama non è delle più innovative (del resto Croc 2 è un sequel…),
ma almeno ci salva dal beota e noioso salvataggio delle fastidiose
principessine “turniste”, che si alternano senza soluzione di
continuità nel mondo platform (Mario docet…). Se non fosse per
alcune pecche a livello di controllo che non aiutano di certo la
longevità e il sistema di inquadrature decisamente negativo il gioco
in questione risulterebbe ottimo, degno dei suoi avversari più
recenti. Certo è che nette differenze con il predecessore non se ne
sono viste, la trama è pressochè identica e le ambientazioni
ricordano molto il passato. Uno sforzo in più, seppur minimo ce lo
saremmo aspettati dal dinamico duo Fox/Argonaut (certo che la grafica
è davvero bella, avete visto l’acqua? Merito della Argonaut…). Da
tutto ciò ho da pensare: nel 97 Croc è stato sottovalutato dai più……speriamo
che nel ’99, quando mancano pochi mesi al nuovo millennio, Croc 2
non sia sopravvalutato.
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Titolo:
Croc 2
Software House: Fox
Interactive
Sviluppatore: Argonaut
Software
Distributore: CTO
Formato: PAL
Prezzo: Lire 99.000
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1
Totale -
PRO
- Simpatica veste grafica
- Classiche sezioni platform
- Sonoro ritmato e frenetico
CONTRO
- Sistema di controllo impreciso e frustrante
- Telecamera virtuale non precisa
- Difficoltà nel valutare distanze da piattaforme e nemici
Ringraziamo CTO
per averci fornito il materiale recensibile. |